Guillermo Del Toro contro Konami: la cancellazione di Silent Hills “non ha nessun senso”

-

Guillermo Del Toro, autore visionario di Pacific Rim, Hellboy e di Crimson Peak, a giorni nelle nostre sale, ha discusso a proposito del progetto Silent Hills portato avanti con Hideo Kojima, creatore della saga di Metal Gear Solid. Come tutti saprete il gioco, che aveva dato un assaggio delle sue potenzialità nella demo su Ps4 P.T., è stato cancellato in malo modo da una Konami in preda alla follia, desiderosa di abbandonare il mercato AAA dei videogiochi e tuffarsi nel mobile e nei pachinko.

Il regista messicano ha confermato che molte delle loro idee sono persino apparse nel successivo The Last of Us, dunque il materiale alla base non era affatto male. Al sito Bloody Disgusting, Del Toro ha detto che “il gioco sarebbe stato notevole”. “Nel breve periodo di lavoro abbiamo vissuto ottime esperienze, avevamo grandi idee per la storia e centinaia e centinaia di disegni” ha detto. “Alcune delle cose che avevamo disegnato per Silent Hills sono poi apparse in The Last of Us, quindi probabilmente stavamo andando nella direzione giusta. Volevamo soltanto fare un grande gioco.”

Ad aprile 2015 invece la doccia fredda, Konami cancella tutto all’improvviso con una mossa che Del Toro definisce “senza alcun senso” (“makes no f**king sense”).

“Avremmo davvero creato il ‘panico’ con alcuni meccanismi a cui stavamo lavorando, è una vergogna che non stia accadendo niente. Se mi chiedete come siano andate le cose, niente ha avuto un senso per portare il gioco alla cancellazione. Non c’è stato nessun c***o di senso.” Parole che fanno davvero male, nonostante ci sia ancora una flebile speranza di vedere il progetto realizzato altrove, è la speranza di tutti gli appassionati. Nel frattempo ci resta Allison Road.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

ALTRE STORIE