Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls, la recensione: lo spin-off che sa il fatto suo

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Danganronmpa è un franchise relativamente giovane rispetto alle saghe decennali della terra del Sol Levante, che è però risultato incredibilmente prolifico durante i suoi sette anni di vita: videogiochi, anime, sound e visual novel hanno allargato la fanbase e fatto affezionare migliaia di persone a una serie dallo stile tanto inquietante quanto inconfondibile.

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls è un titolo spin-off della serie principale, collocato cronologicamente fra il primo e il secondo videogioco. Rilasciato per PlayStation Vita nel 2015 come esclusiva territoriale giapponese, il gioco è approdato nel resto del mondo soltanto nel Giugno di quest’anno.

Ben due anni di ritardo hanno provocato una partenza “svantaggiata” per Ultra Despair Girls, prodotto pensato per console portatile e, letteralmente, “nato vecchio” in occidente. Il porting PlayStation 4 è di buon livello, comandi e grafica sono stati migliorati per adattarsi al meglio alla console casalinga, il tutto con a un framerate di 60fps roccei.

Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls

I modelli dei personaggi e le ambientazioni risultano poveri nonostante il restauro grafico, ma compensano con delle animazioni convincenti e, soprattutto, uno stile grafico davvero particolare, in grado di mescolare elementi coloratissimi e dal tratto morbido con sprite spigolosi e taglienti.

Questa dicotomia si riflette anche nei contenuti narrativi, in quanto il giocatore si troverà davanti delle situazioni inquietanti a dir poco, rappresentate con un destabilizzante mix di stili grafici (anime, computer grafica, sprite 2D animati in 3D) immersi in colori acidi, quasi caleidoscopici.

Ultra Despair Girls

Ultra Despair Girls punta chiaramente a confondere e turbare e ci riesce pienamente: anche se “solo” PEGI 16 e con ogni goccia di sangue colorata in fucsia, le scene cruente e/o moralmente discutibili sono sempre dietro l’angolo. Anche il mood generico non è dei più positivi, come suggerito dal titolo stesso del gioco: la disperazione e il senso di fallimento sono elementi chiave delle vicende del titolo, che tra un evento delirante e l’altro non esita a punzecchiare gli stereotipi sociali tipici della cultura giapponese moderna.

Ultra Despair Girls

Ultra Despair Girls si distacca dal genere visual novel dei predecessori e punta a delle meccaniche più action: il titolo è infatti un third-person-shooter con leggerissimi elementi GDR, componente narrative presente in maniera preponderante e un setting teen horror.

Spesso mescolare tante tipologie videoludiche risulta controproducente; per fortuna non è il caso di Ultra Despair Girls, prodotto che non punta a un’eccessiva profondità di gameplay, quanto a rendere quest’ultimo un ulteriore stumento a disposizione del giocatore per immedesimarsi negli avvenimenti.

Ultra Despair Girls

Il risultato finale convince, tranne che per la difficoltà, minima per chiunque abbia mai giocato un tps prima di Ultra Despair Girls. Da questo punto di vista, la software house Spike Chunsoft non ha osato e ha preferito accontentare i vecchi fan della saga piuttosto che scommettere nell’allargamento del bacino d’utenza.

La scelta va comunque rispettata, visto che l’estrema semplicità del gioco non lo rende per questo noioso, a patto che il giocatore riesca a farsi coinvolgere dalla storia; inoltre, il gameplay risulta immediato e fluido anche se mai complesso, la personalizzazione delle abilità e dei tipi di attacchi delle protagoniste offre varietà di approccio alle situazioni e la presenza di una valutazione alla fine di ogni capitolo aggiunge quel “pepe” in più.

Ultra Despair Girls

Sono presenti anche piccoli segreti e collezionabili da raccogliere nei vari livelli, molti dei quali utili per sbloccare nuove abilità e dialoghi extra tra le due ragazze protagoniste. Il doppiaggio accompagna bene la narrazione, tutti i personaggi sono localizzati in un inglese più che buono, mentre manca (nell’edizione PAL del gioco) la localizzazione dei testi in italiano, così come la possibilità di selezionare il parlato in giapponese.

Ultra Despair Girls

Con una durata di circa 20 ore, Ultra Despair Girls non è il titolo Danganronpa più longevo e nemmeno il migliore, ma è sicuramente un cocktail ben riuscito di generi, fondato su solide basi narrative, che potrebbe anche avvicinare nuovi giocatori a questo franchise senza dubbio accattivante.

 

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Sceneggiatura
8.0
Gameplay
7.5
Controllo
7.5
Longevità
7.5
Grafica
7.5

Sommario

Con una durata di circa 20 ore, Ultra Despair Girls non è il titolo Danganronpa più longevo e nemmeno il migliore, ma è sicuramente un cocktail ben riuscito di generi, fondato su solide basi narrative, che potrebbe anche avvicinare nuovi giocatori a questo franchise senza dubbio accattivante.
Lara "Phenrir Mailoki" Arlottahttps://www.youtube.com/c/phenmailokiwui
Scrivo, blatero, videogioco. Spesso contemporaneamente.
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Con una durata di circa 20 ore, Ultra Despair Girls non è il titolo Danganronpa più longevo e nemmeno il migliore, ma è sicuramente un cocktail ben riuscito di generi, fondato su solide basi narrative, che potrebbe anche avvicinare nuovi giocatori a questo franchise senza dubbio accattivante.Danganronpa Another Episode Ultra Despair Girls, la recensione: lo spin-off che sa il fatto suo