Troppo spesso ci si sofferma ad ammirare giochi di una serietà che sconfina quasi nel drammatico, titoli che mostrano guerre ed omicidi come fosse il nostro pane quotidiano. Ogni tanto una bella risata non guasterebbe, soprattutto se fatta in compagnia. Questo è ciò che è avvenuto alla GDC 2014 attorno al padiglione della Coffee Stain Studios, dove una piccola folla di ammiratori si è soffermata ad assaggiare uno dei titoli più originali e al contempo più assurdo che il mondo videoludico abbia mai visto. Che fossero gli sviluppatori stessi, giornalisti o addetti ai lavori, tutti erano accumunati da una risata calda e amichevole, quasi fossero tutti amici da sempre. Evidentemente questo è l’effetto prodotto da Goat Simulator, in cui essere una capra è quasi un privilegio. In un mix di serietà e follia, Goat Simulator è sì una barzelletta digitale pronta ad esilarare il pubblico, ma vuole essere anche una critica ad alcuni titoli che hanno invaso il mondo dei videogiochi negli ultimi anni. Ma per approfondire meglio il discorso, dovremo analizzare bene i due aspetti principali, partendo da quello sicuramente predominate: la stupidità.
Evviva la stupidità: Potrebbe sembrare una valutazione assai pesante questa, ma a definirlo stupido sono stati gli sviluppatori stessi. Il concept di Goat Simulator, infatti, è nato in risposta alla seguente domanda: “qual è il videogioco più idiota che possiamo realizzare?” La risposta è sorta spontanea: un simulatore che simula (e questo è abbastanza opinabile) la vita di una capra, animale universalmente considerato stupido.
Coloro i quali hanno giocato ai diversi Tony Hawk (in particolare quelli che includevano una modalità sandbox) editi in passato, troveranno nella meccanica di gioco molte somiglianze con il gioco di skate. Sarà infatti possibile muoversi liberamente con la propria capra, e compiere delle azioni che, se concatenate, portano all’ottenimento di un punteggio e al raggiungimento di tutta una serie di obiettivi.
Ovviamente le azioni che danno punti sono le azioni che possiamo definire comunemente stupide: ogni volta che si distrugge qualcosa, si colpisce qualcuno o ci si fa male si ottengono punti. La capra può dare testate, grattarsi il sedere per terra, leccare le cose ( con effetto calamita) e fingersi morta. La nostra creatività sarà dunque messa a dura prova, e maggiore saranno le azioni folli, maggiori saranno i bonus ottenibili: per esempio prendendo a testate una pompa di benzina e facendola esplodere dà accesso al Bonus Michael Bay. Per non parlare dei bonus sbloccabili tramite la scoperta dei glitch, che, a detta degli sviluppatori, sono uno degli aspetti fondamentali del titolo. I Bug sono infatti volutamente presenti all’interno di tutto il gioco. Non sono però quei bug che rendono il gioco ingiocabile, bensì quei problemi che spesso sono propri di titoli ben più noti e realizzati con budget decisamente più alti che, in fin dei conti, fanno ridere. Si vedrà quindi un ragdoll pressoché onniscente, glitch sulle animazioni, clipping in alcune aree e problemi con il motore fisico praticamente dappertutto. Questo non rende il gioco impossibile da giocare, ma rende ogni situazione alquanto surreale. E qui scatta la risata, di fronte a catastrofi a conseguenze innaturali scaturite da azioni apparentemente innocue.
Non solo risate: A questo punto la produzione di questo gioco potrebbe sembrare semplicemente una follia di alcuni sviluppatori matti. Ebbene, Goat Simulator incarna molto più che delle semplici e banali azioni illogiche. Il titolo, infatti, nasce come critica abbastanza spudorata alla schiera di simulatori emersa negli ultimi anni, dai titoli dedicati ai trattori agricoli fino a quelli che hanno la pretesa di simulare il mestiere del netturbino o del camionista. Secondo Coffee Stain Studios questi giochi si sono presi troppo sule serio, e una parodia del genere animalesco era necessario per stemperare l’ambiente. E nell’epoca in cui il genere della parodia è diffusissimo su tutti i media, Goat Simulator merita di entrare a far parte della storia dei videogames, essendo questo il primo titolo parodia di un intero videogioco.
Il lancio del gioco è previsto per il primo aprile, e sarà rilasciato con supporto Steamwork, e non passerà quindi molto tempo prima di vederlo popolato con centinaia di contenuti aggiunti dalla comunity. Molto spesso la serietà risiede nella follia, e Goat Simulator sembra dimostrarlo alla grande.