Il momento di SnowRunner è arrivato, trasportando con sé la nostra recensione per console PS4. La collaborazione tra Saber e Focus Interactive, dopo la positiva esperienza di MudRunner, ha prodotto un nuovo capitolo della serie. Nel 2017 riuscì ad aprire una nuova finestra su un genere quasi di nicchia, quello delle simulazioni Off-Road. Impressionò moltissimo la gestione della componente “open world” e della fisica, proiettata verso un estremo realismo. Gli sviluppatori, forti di questa esperienza, sono andati oltre. Il risultato è un gameplay che sembra non conoscere la parola “limite”.
La mappa di gioco è triplicata in grandezza, includendo 3 nuove regioni con diverse ambientazioni interconnesse. La fisica e il realismo sono migliorate ulteriormente, anche grazie al supporto di un motore grafico dedicato. Il level design è curato in ogni minimo dettaglio, a partire dalla singola roccia sino al paesaggio circostante. Il parco mezzi è stato aggiornato, introducendo anche i mezzi speciali. Questa volta, per portare a termine i contratti e le missioni, dalla vostra parte avete ben 40 mostri di potenza selvaggia.
Il resto lo farete voi. Sebbene il gameplay e il meta siano sviluppati in una logica sandbox, non esiste un unico modo per fare le cose. Missioni e contratti potranno essere portati a termine a seconda delle vostre reali capacità. Saper vedere e prevedere i problemi fa parte della sfida lanciata da SnowRunner. Ogni volta che volta salirete sul camion o sul fuoristrada, non saprete mai cosa troverete lungo la strada.
Un mondo vi aspetta in SnowRunner, e la nostra recensione per PS4 ve lo farà scoprire nei suoi dettagli.
Sai come inizia ma non sai come finisce
SnowRunner è sviluppato intorno al fattore sorpresa e questo aspetto, nella nostra recensione per PS4, merita la giusta visibilità. Quando vi mettete alla guida del vostro mezzo si sa come inizia ma non si sa mai come finisce. Non è il classico simulatore di guida dove vince il più veloce e il più bravo. Il gameplay di SnowRunner presenta delle dinamiche diaboliche, figlie di uno scenario selvaggio e pericoloso.
Dovrete guidare all’interno di terreni fangosi, innevati, ghiacciati, scivolosi, sterrati, melmosi, umidi e instabili. Come avete visto, non abbiamo minimamente accennato alla parola “strada” o “asfalto”. Trovare il “comodo” catrame è un privilegio che apprezzerete solo per pochi istanti. Il resto è Off-Road extreme driving experience, una simulazione di guida fuori dagli schemi e dai canoni tradizionali.
Vestirete i panni di un trasportatore alle prese con contratti e incarichi della peggior specie e difficoltà. Si passa dalla costruzione di un ponte o di un oleodotto, al recupero di un mezzo in panne fino ad arrivare all’aiutare a liberare la strada da frane e smottamenti. SnowRunner, lungo gli oltre 30 kmq di mappa esplorabile (3 volte più grande di quella di MudRunner), vi metterà in seria difficoltà.
Le dinamiche di svolgimento dei task del gioco – missioni, incarichi e sfide – sono molto simili tra di loro, questo lo dobbiamo evidenziare. Il dover caricare e scaricare qualcosa fa parte del DNA del gioco. Ma questa apparente ripetitività viene interrotta dalle insidie offerte dal level design di SnowRunner. Vi ricordate abbiamo esordito? Si sa come inizia ma non si sa mai come finisce.
Lungo la strada troverete di tutto. Anche se vi è possibile tracciare un itinerario su mappa, visibile poi anche mentre si guida, il fondo stradale e l’ambiente circostante non saranno vostri amici.
Gli sviluppatori hanno dedicato un’attenzione maniacale alla cura della fisica dei mezzi di trasporto e al loro comportamento sulle varie tipologie di terreno. Sotto le ruote la terra vive.
Il vero significato di “open world”
SnowRunner segue una filosofia di matrice ”open world”, ma occorre spiegare il suo reale significato nella nostra recensione PS4. Il mondo di gioco è suddiviso in 3 regioni esplorabili e connesse, il Michigan, l’Alaska e il Taimyr (Russia). Queste, a loro volta, contengono altre sotto-mappe che si estendono, come detto prima, per oltre 30 kmq. Il passaggio tra mappe e regioni può avvenire anche con il viaggio rapido.
Per SnowRunner, open world non vuol dire solo questo. Vi è un proprio ecosistema di gioco che vive e si modifica nel tempo. Partiamo dal primo vero punto di forza, ovvero la presenza di un savegame automatico costante. In pratica, se siete stanchi e interrompete il gameplay, la volta successiva ripartirete dallo stesso identico punto. Il respawn, comunemente chiamato, avviene solo su vostra richiesta.
Condizioni meteo e alternanza giorno/notte influenzano fortemente il gameplay in SnowRunner. Se piove il terreno diventa fangoso, i fiumi diventano impetuosi e la corrente aumenta. Di notte l’umidità rende l’asfalto scivoloso, con rischio gelate nelle mappe dell’Alaska. Al tramonto guidare controluce, oltre ad essere fastidioso, diventa pericoloso, soprattutto in strade strette e ripide.
Lo Swarm Engine, il motore proprietario Saber Interactive (lo stesso di World War Z), riesce veramente a trasmettere il carisma di un open world. Ereditando da MudRunner la fisica dei terreni, eleva SnowRunner verso livelli di esperienza di gioco molto alti. Si resta estasiati dalla profondità di visuale e dalla velocità di rendering. Non vi nascondiamo che abbiamo sentito spesso il rumore delle ventole della nostra PS4 Pro, segno che la GPU è stata spremuta “per bene”.
Prima di parlare di altro, vogliamo evidenziare un ultimo aspetto nella nostra recensione PS4 di SnowRunner. Il mondo di gioco tende a modificarsi al vostro passaggio. Non sottovalutate questo aspetto perché rientra nel contesto di open world, sotto una visione inedita.
Se lasciate un’auto o un camion in una stazione di servizio o un’area di sosta, state pur certi che lo ritroverete.
Geologia e fisica applicate alla guida
Guidare in SnowRunner non è per niente una passeggiata, soprattutto se non venite dalla precedente esperienza di MudRunner. Vi abbiamo detto di come questo non sia il classico simulatore di guida. Quelle regole e quegli schemi tipici qui non trovano alcun riscontro qui. In SnowRunner le regole sono dettate dalla natura.
Il mondo intorno a voi non è statico e questo lo si vede in particolare sui fondi stradali. Rispetto a Mudrunner, SnowRunner, oltre all’asfalto, lo sterrato e il fango, introduce anche la neve fresca e il ghiaccio, tipici dell’Alaska. Gestire questa tipologia di terreni non sarà una passeggiata, anche perché se resterete in panne vi aspetta il respawn.
Il fondo stradale, però, non è l’unica insidia che affronterete nel gioco. Nel portare a termine un contratto o un incarico, vi capiterà spesso di attraversare corsi d’acqua e strade allagate. Sta a voi capire come e se attraversarlo. Il vostro mezzo dispone di un verricello, uno strumento che vi permette di uscire da brutte situazioni. Questo, una volta ancorato ad un appiglio sicuro, potrà essere utilizzato per far muovere un mezzo bloccato.
Nello studiare un itinerario di guida dovete, quindi, porre molta attenzione a quello che troverete lungo il tragitto. Il vostro parco mezzi, all’inizio della vostra esperienza, sarà molto limitato. Con quello che vi passa la “ditta” dovrete essere in grado di onorare il contratto e portare a termine l’incarico. Se volete far cassa e riscuotere denaro, all’inizio suderete qualche camicia in più.
L’unico vero consiglio che ci sentiamo di darvi e quello di non fare il passo più lungo della gamba. Non accettate contratti troppo difficili o incarichi complessi e rischiosi. Perderete solo tempo che potrete investire in maniere più proficue. Scegliete, all’inizio, attività semplici anche in funzione dei mezzi a disposizione.
Imparate a guidarli, a conoscere i loro limiti e i punti di forza. Studiate la mappa e le varie tipologie di terreno che essa offre. Fare i compiti a casa vi servirà per uscire dalla melma, nel vero senso della parola.
Un RPG su quattro ruote
Il gameplay di SnowRunner ha diversi gradi di complessità. Questo aspetto non riguarda solo la guida del mezzo ma anche la sua gestione e il suo sviluppo. Il vostro camion, così come il vostro scout 4×4, subisce dei danni. Questi riguardano le sospensioni, il motore, il serbatoio e le ruote. Una volta che il veicolo subisce danni irreparabili siete costretti al respawn.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello relativo al controllo del carburante. I consumi non sono lineari ma variano a seconda della tipologia di percorso, del carico trasportato e del peso dei rimorchi. Nello studiare un itinerario dovrete tener presente anche di questo aspetto e verificare se vi sono distributori lungo il percorso.
Il vostro “mostro di potenza” inizia a macinare miglia partendo da una versione base, adatta esclusivamente per strade asfaltate. Per renderlo utile anche su altre tipologie di terreni dovrete, per forza di cosa, installare degli upgrade. Per trovarli sulla mappa la via più breve è quella di attivare le torri di osservazione. Queste svelano le aree della mappa non ancora esplorate, facendo emergere potenziamenti e nuovi incarichi.
Si potranno migliorare tutti i componenti del mezzo a disposizione. A titolo di esempio possiamo potenziare il motore e la trasmissione, scegliere sospensioni adeguate anche in funzione delle varie tipologie di ruote. Vi sono ancora molti altri aspetti che potrete migliorare, differenti tra le varie tipologie di mezzo di trasporto. La cosa importante è che “settiate” il vostro mezzo a seconda della missione e del territorio.
In SnowRunner non sarete soli. Nel gioco è anche presente una modalità co-op a team di 4 persone. Le attività che si possono fare sono svariate e diverse. Si inizia con i contratti e gli incarichi dove, una mano in più, fa sempre comodo.
Vi saranno anche delle missioni di salvataggio, non preventivate a priori. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo e voi dovrete gestirlo, insieme.
Cosa ci aspetta nel futuro
SnowRunner, come anche confermato dagli stessi sviluppatori, sarà un gioco che ci accompagnerà per diverso tempo. Il season pass ha confermato la presenza di 4 aggiornamenti importanti che verranno rilasciati nei prossimi mesi. Nuove regioni, mappe, contratti, incarichi e mezzi introdurranno nuovi livelli di sfida.
Sebbene sia importante guardare al futuro, bisogna fare i conti con quella che è la realtà, con una next-gen che ormai è pronta a fare il suo ingresso sulla scena. Bisogna ammettere che lo Swarm Engine ha dei margini di sviluppo notevole, e non ci riferiamo solo al Ray Tracing. I numeri dietro alle console, oramai, li conosciamo bene.
Dobbiamo, però, evidenziare in questo momento conclusivo della nostra recensione PS4 di SnowRunner, cosa non ha funzionato e cosa si può decisamente migliorare. Iniziamo dalla gestione della visuale di gioco, che conta solo due tipologie di inquadratura. La telecamera non è mai bloccata fissa sul mezzo e, nel momento in cui ruotiamo la visuale per inquadrare altro, questa non ritorna mai sulla posizione di partenza.
ll terreno nasconde delle insidie non indifferenti che non sempre sono facili da cogliere. La difficoltà nasce nei terreni promiscui, che da sterrato diventano fangosi. Per quanto il dettaglio grafico sia di livello superiore, non sempre si riesce ad intuire la tipologia del terreno. Magari degli indicatori sull’HUD avrebbero facilitato molte situazioni di stallo.
Sebbene il mondo di gioco sia assolutamente realistico, oltre a noi non è nessun altro essere vivente è presente sulla mappa di gioco. Ora, capiamo la difficoltà, in termini computazionali, nel gestire così tante informazioni. Non stiamo parlando, però, di un nuovo GTA. Si tratta solo di rendere verosimile una qualcosa che per definizione stessa è realistico.
Un’ultima cosa che secondo noi suona come suggerimento per il prossimo capitolo della saga. Il terreno è sviluppato tenendo conto di una serie di fattori, tra cui anche le condizioni meteo. Queste però influenzano solo la strada e in parte il mondo circostante. Sarebbe bello, sempre in ottica realismo, assistere a dei cambiamenti che modificano il mondo di gioco e influenzano il gameplay in maniera inicisiva. Frane e valanghe improvvise, vento forte e pericoloso per un telonato, possono rappresentare solo alcuni dei possibili miglioramenti. La sfida al realismo passa anche da qui.
Siamo giunti al momento dei saluti e la nostra esperienza con SnowRunner, così come la nostra recensione PS4, volge al termine. Non vi nascondiamo che questo titolo lo stavamo aspettando già da un po’, anche alla luce di quello che avevamo visto con MudRunner. Sebbene trailer e video anteprime, stupivano per la bellezza dei paesaggi e scorci mozzafiato, ci siamo andati cauti ed evitare delusioni. E le abbiamo evitate e, anzia, siamo andati anche oltre. SnowRunner ci ha trasportato nel suo mondo, un mondo pericoloso e selvaggio. Alla guida di mostri di pura potenza, abbiamo sfidato le forze della natura e con qualche acciacco ne siamo sempre usciti.
Lo Swarm Engine fa la sua bellissima figura anche se ci siamo illusi su quello che poteva fare e non ha fatto. Gli eventi atmosferici influiscono solo sul terreno, la cui fisica è stra-maledattamente curata nei minimi dettagli. La gestione delle visuali e delle inquadrature non è delle migliori ma ci farete l’abitudine, anche se ogni tanto vi faranno arrabbiare. Occorre adesso capire come reagirà la community e vedere se supporterà il gioco nel corso del Season Pass, che promette numerosi contenuti aggiuntivi.