A distanza di – quasi – un anno dal precedente capitolo, torna Monster Energy Supercross – The Official Videogame 4, il titolo della nostra recensione per console PS5. Il gioco, realizzato dall’italiana Milestone e dedicato al campionato ufficiale AMA Supercross, ci riporta nelle arene gremite, tra fango ed evoluzioni al cardiopalma. Ma possiamo veramente parlare di un nuovo capitolo o di una versione 3.5 del gioco?
Dispiace fare l’avvocato del diavolo, anche se questa impressione l’abbiamo avuta sin da subito. Dal punto di vista di grafico non siamo sui livelli di MXGP 2020. Ci siamo accorti di questo guardando il terreno e la moto e come questi interagivano tra loro. Per quanto questo nuovo capitolo sia atterrato sulla nuova generazione, graficamente è rimasto ancora a quella vecchia.
Stessa cosa, però, non la possiamo dire per il gameplay, anche se gran parte di queste considerazioni valgono per la sola next gen di casa Sony. Il DualSense, come ben saprete, riesce a fare delle magie in chiave immersione. Queste, poi, diventano clamorose quando si ha a che fare con i simulatori di guida. I trigger adattivi si divertono a farci “andare fuori di testa”, simulando ostacoli e situazioni reali. Dal punto di vista dei contenuti ci sono stati dei grandi passi avanti, con la carriera che ha preso una direzione molto interessante.
Ritorna il Race Director e la dimensione competitiva online, con una modalità multigiocatore pronta per ospitare sfide mozzafiato. E poi c’è il Compound, un’arena selvaggia in cui dovrete dimostrare a voi stessi di essere i migliori. E fidatevi se vi diciamo che passerete gran parte del vostro tempo qui dentro, prima di buttarvi nella mischia.
Ok, è arrivato il momento di iniziare. La nostra recensione PS5 di Monster Energy Supercross – The Official Videogame 4 è pronta sui blocchi di partenza. Vibrante e in attesa di un vostro via.
Imparare dagli errori… vecchi e nuovi
Iniziamo la nostra recensione PS5 di Monster Energy Supercross – The Official Videogame 4 da cosa non funzionava nella passata edizione. Lo facciamo perché, quando si parla di iterazioni, il confronto è fondamentale. Può essere utile per chi, come noi, il titolo lo conosce. Magari ci gioca già dal primo capitolo uscito nel 2018. Chi, invece, lo scopre solo ora non importa, anche perché ogni volta è sempre un nuovo inizio.
Visto che siamo nostalgici, abbiamo seguito lo stesso percorso di gioco di un anno fa. Questa volta, però, oltre a notare le reali differenze in termini di guida, avevamo il compito di verificare il comportamento del feedback aptico e come questo influiva in chiave gameplay. Nulla di più difficile e di più divertente. Purtroppo il nostro occhio è stato attirato da ciò che non è cambiato e che ci aspettavamo, invece, diverso, almeno su next-gen.
Rispetto alla serie MXGP 2020, Monster Energy Supercross – The Official Videogame 4 è leggermente un po’ più arcade e meno simulazione. Finire con il sedere nel fango non è facile. Il controllo della moto è tutto incentrato sulla componente acrobatica, che prevede una fase preparatoria oltre che gestionale. Dalla fisica non si scappa, questo è certo, anche se questa volta gli atterraggi si sentono eccome. Il DualSense non risparmia nulla.
In fase di derapata è interessante come il controller “tira” dalla parte in cui si perde aderenza. Il tutto diventa difficile quando si passa sulle dune. Qui ci dobbiamo concentrare, oltre che a superare i nostri avversari, anche sull’equilibrio del pilota e come spostarne il peso sulla moto. Questi due aspetti hanno un non so che di diabolico. Se dominati, però, non si avranno rivali in gara.
Per arrivare a controllarli si deve passare un po’ di tempo da soli e senza avversari. Ancora una volta, Milestone da per scontato che tutti noi siamo dei piloti provetti. Lo abbiamo già ribadito in più di un’occasione quanto sia pericoloso non prevedere un atterraggio morbido.
Il nostro ricordo va sempre allo scorso anno, quando in preda allo sconforto del non capire il sistema di guida eravamo sul punto di “quittare”. Ma non lo abbiamo fatto, per rispetto nei confronti vostri e di chi, sul gioco, ci ha versato sudore e sacrificio. Perseverare, però, è diabolico.
Una carriera in stile RPG
Abbiamo notato, con immenso piacere, un miglioramento notevole della modalità carriera. Quello che, l’anno scorso, era il tallone d’achille del SIM della software house italiana, ora è un punto di forza. Il terzo capitolo di questa saga vedeva la carriera come una serie di gara organizzate in un campionato. Corse a ripetizione che avevano, come unico obiettivo, la scalata della classifica.
Da quest’anno la musica è cambiata. Milestone, ereditando i consigli e gli umori raccolti nel corso di questo infausto anno, ha compreso quale doveva essere il nuovo corso. Non si è inventata nulla di nuovo, o meglio, ha introdotto delle logiche che non appartenevano ai giochi di corsa, adattandole al contesto. In pratica, ha presso un classico sistema di progressione RPG, con tanto di skill tree e punti abilità, e l’ha inserito nel suo SIM.
Per “costringere”, nel senso buono del termine, le persone ad utilizzare il Compound, ha vincolato il miglioramento dello stile di guida ai mini-eventi dell’arena. Qui, oltre a fare pratica con il sistema di guida, si ottengono punti abilità da spendere, poi, nello skill tree. Insomma, un modo intelligente per unire l’utile al dilettevole, visto che poi manca un vero e proprio tutorial base nel gioco. Un bel training on the job.
La carriera inizia con la categoria Futures, giovani promesse alla ricerca di un contratto e un team. Gara dopo gara noterete un miglioramento importante nella guida e nel controllo della moto, al pari della carriera che trovate in MotoGP 20 (e speriamo anche in MotoGP 21). Lo sviluppo delle vostre abilità resta, però, circoscritto in una delle tre categorie presenti in questa modalità. Ad ogni promozione si ricomincia da zero (o quasi), stimolando il fattore competizione. Anche questa è stata una bella idea di Milestone.
Il Race Director e le gare multigiocatore non subiscono degli importanti cambiamenti. Anche il Track Editor, fiore all’occhiello della saga Monster Energy Supercross, in questo quarto capitolo vi farà diventare il “Dio” della corsa, costruendo percorsi che diventano delle autostrade Paradiso/Inferno senza ritorno.
Il commento
Titoli di coda per la nostra recensione di Monster Energy Supercross – The Official Videogame 4, giocato nella sua versione per console PS5. Il DualSense, ancora un volta, è riuscito a condizionare, in senso positivo, la nostra esperienza di gioco. L’italiana Milestone ha fatto suo i segreti del feedback aptico e dei trigger adattivi. Lo avevamo già visto in RIDE 4 e, a inizio anno, con MXGP 2020. E lo ha confermato, ancora una volta, in questo quarto capitolo della saga dedicata al campionato AMA Supercross.
Per grafica, il gioco non eccelle se paragonata a quella vista un anno fa circa. Diamine siamo su PS5 e il modo per fare di meglio c’era. Gli sviluppatori hanno, però, concentrato la loro attenzione sulle modalità, con la Carriera che sale sul gradino più alto del podio. Non vi nascondiamo che gran parte del nostro tempo l’abbiamo passato a scalare la vetta del campionato Futures, con la speranza di siglare il contratto che conta. Finalmente vediamo una Carriera degna di questo nome. Ovviamente senza nulla togliere al Race Director e al multigiocatore.