GTA V ritirato dal mercato australiano per la troppa violenza sulle donne

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Da ieri mercoledì 3 dicembre i giocatori australiani non possono più acquistare GTA V nei negozi. Il gioco è stato infatti ritirato dal mercato a causa della sua “profonda violenza contro le donne”. Jim Cooper, manager di Target Australia, ha detto di aver deciso il banning dopo le numerose e corpose proteste del pubblico.

“Dopo le numerose proteste era per noi inaccettabile continuare a vendere il prodotto nei negozi”. Evidentemente la classificazione R18, come del resto il PEGI 18 nel mondo, non è bastata, il che suona piuttosto strano visto che tantissimi altri prodotti R18 come film e DVD vengono venduti regolarmente. Il gioco ha pagato solo un’attenzione mediatica più elevata rispetto ad altri titoli.

GTA V nei negozi australiani era arrivato sugli scaffali a settembre 2013 con le versioni per Ps3 e Xbox 360, ora era tornato in versione rimasterizzata per Ps4 e Xbox One, dunque la questione diventa ancora più ridicola. Per il blocco delle vendite è stata creata addirittura una petizione su change.org, che recitava: “Preghiamo Target di rimuovere immediatamente GTA V dai negozi, ci appelliamo a voi come donne sopravvissute a gravi violenze, incluse donne che hanno subito abusi nell’industria del sesso”. Una campagna che ha raccolto oltre 40.000 firme.

Ovviamente non è la prima volta che GTA V viene attaccato per la sua moralità discutibile. Poco tempo fa il CEO di Take-Two Strauss Zelnick aveva risposto a chi chiedeva come fosse possibile che nel gioco si potesse fare sesso con una prostituta in macchina e poi ucciderla. Il CEO aveva semplicemente risposto che si tratta di un’opera artistica che si rifà alla realtà, dunque non può essere fatta solo di arcobaleni ed elementi positivi. “È arte, anche molto bella, ma anche violenta. Rappresenta un mondo che è davvero così violento”.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

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