Al momento della sua uscita, a fine novembre 2014, siamo stati piuttosto duri nel recensire Assassin’s Creed Unity. Ci siamo accaniti come cacciatori feroci su un cucciolo di capriolo appena nato (state pensando anche voi al film d’animazione della Disney Bambi…?) con mille difetti e problemi di diversa natura, inoltre ancora entusiasti dell’ottima fattura di Far Cry 4 uscito nei medesimi giorni. Dopo due mesi di gioco, e ben quattro massicce patch, ci sembra giusto ritrattare alcuni punti negativi evidenti all’esordio, ma ora decisamente ridimensionati. Ubisoft ha lavorato davvero duramente per rendere l’esperienza di gioco più solida, la maggior parte dei bug relativi alla parte grafica del titolo è stata completamente risolta. Restano ancora, come potete ben vedere nel video registrato appena qualche giorno fa, alcuni problemi che coinvolgono la morte dei nostri antagonisti (in questo caso vediamo una guardia preda di brutte convulsioni digitali), però è rarissimo incappare ancora in personaggi fantasma o sovrapposti.
http://youtu.be/VnQsusJSDko
È stata migliorata anche l’illuminazione generale, le scene tendenti al blu o al verde che spesso avvolgevano Arno appartengono al passato, idem gli incarnati completamente grigi o inesistenti di alcuni volti. Anche la gestione della fotografia, che si comporta come se ad inquadrare ogni momento del gioco ci fosse una reale camera a otturatore, è stata sensibilmente ottimizzata, l’effetto di cambio luce che prima si notava di frequente adesso è stato limitato a situazioni estreme (ad esempio l’uscita da un sotterraneo sarà completamente bianca vista dall’interno e viceversa).
A impressionare maggiormente è però la vita quotidiana di Parigi, dotata di un realismo eccezionale. Ogni cittadino ha il suo bel daffare, non vi è un solo PNG che non abbia un compito, sia quello di passeggiare semplicemente, parlare con altri cittadini oppure trasportare merci o feriti. In alcuni angoli della città si può anche assistere a scene insolite, ad esempio passare a Place de la Revolution (l’odierna Place de la Concorde) può significare assistere a una decapitazione in tempo reale. Del resto la ghigliottina che campeggiava al centro della piazza non serviva certo per abbellimento. Degni di nota anche gli interni dei palazzi, case e luoghi visitabili disseminati in ogni angolo della città (inclusi passaggi e gallerie) che rendono il camminare dentro Parigi più vicino alla realtà.
http://youtu.be/YcmkrZJUyXQ
Dal punto di vista della mera storia, che segue il filo dei ricordi e dei compiti da portare a termine, c’è un estremo coinvolgimento, più che nei recenti titoli della serie. La maggior parte delle missioni lascia assoluta libertà al giocatore, che può scegliere se scatenare guerra oppure preferire la furtività. Per farvi capire la potenza grafica e l’inventiva delle missioni abbiamo registrato un video durante una delle sequenze migliori del gioco (video in basso, la spettacolare fuga in mongolfiera). Mettendo da parte l’aspetto singolo giocatore, è stata migliorata anche la stabilità dei server online, gli errori di connessione sono stati sensibilmente ridotti e completare una missione da quattro giocatori non è più una chimera. Dulcis in fundo il DLC Dead Kings, che Ubisoft ha deciso di regalare ai suoi utenti per farsi perdonare gli errori del rilascio, aumenta sensibilmente una longevità già estremamente ampia, portando con se nuovi oggetti e indumenti per la personalizzazione e il potenziamento del personaggio.
http://youtu.be/yzFikzc6GF8
L’ultima patch, da oltre 8gb, ha dunque portato dei miglioramenti essenziali che hanno cambiato molte carte in tavola. Da titolo immaturo e imperfetto, Assassin’s Creed Unity è diventato uno dei migliori disponibili su console next-gen, forte di una storia coinvolgente e un mondo di gioco vivo e realistico, oltre che splendido da ammirare ed esplorare. Resterebbero da migliorare soltanto i controlli e l’interazione di Arno con gli oggetti dell’open world, infatti è piuttosto certo che nuove patch siano all’orizzonte. Ubisoft avrebbe dovuto ritardare l’uscita di qualche settimana? Alla luce dei fatti sicuramente non sarebbe stata una scelta scellerata, a patto di non calcolare eventuali danni economici e d’immagine. L’unica consolazione dell’intera vicenda è che tutto – o quasi – sia stato risolto per il meglio, la sola preoccupazione è ora riprendersi Parigi e la libertà che ci spetta.