Ogni qualvolta si è parlato di un nuovo capitolo della saga di Assassin’s Creed, i fan e i fruitori della serie hanno sempre fantasticato su quale potesse essere la nuova location storica che avrebbe fatto da sfondo alle peripezie del protagonista assassino di turno; Si è volato verso la Cina, sperando in un antenato dagli occhi a mandorla, altri sulle cime montuose del Tibet. Ma la realtà è ben diversa da qualche settimana a questa parte, ossia dopo la rivelazione da parte di Ubisoft su quale sarà il prossimo periodo storico. Pochi si sono stupiti nel sentir nominare la Francia, poiché questa è stata una di quelle più acclamate e discusse, ma molto interessante è la scelta della rivoluzione francese come background storico-sociale, essendo essa uno momenti chiave per la formazione dell’Europa.
Questo è Assassin’s Creed Unity, e questa è la Francia.
Si riparte da zero: Dopo una quasi deriva della serie in seguito alla pubblicazione di Assassin’s Creed III, che tutto ha dato meno che una ventata di freschezza, Ubisoft è tornata in mare aperto( in tutti i sensi) grazie ad Assassin’s Creed: Black Flag, che ha regalato un protagonista assai degno di essere chiamato tale, e una serie di piccole sorprese che senza dubbio hanno lasciato il pubblico appagato, sia di current-gen che di past-gen. Questo titolo è stato infatti un po’ il Caronte della situazione, un traghettatore che ha condotto il franchise verso nuovi orizzonti generazionali (tecnicamente parlando) donando quindi nuove “terre da scoprire”. Come si è potuto però notare nel corso degli anni, le innovazioni sono sempre state aggiunte con un contagocce, e non sono assolutamente andate di pari passo con gli sviluppi temporali tra loro molto eterogenei: le peculiarità possedute da Ezio possono pressoché essere ritrovate in Connor, se non fosse che quest’ultimo può arrampicarsi sugli alberi. Insomma, a livello di gameplay, non si è mai rimasti a bocca aperta per lo stupore di nuove meccaniche di gioco.
Ma il tempo per la rivoluzione è arrivato grazie all’avvento di una nuova generazione di console, la stessa rivoluzione che farà da scenario ad Assassin’s Creed: Unity. Le poche informazione che si possono cavare fuori derivano semplicemente dal trailer di presentazione del gioco, ma questi bastano a dare una prima idea su come si svolgeranno i fatti. Ci troveremo con ogni probabilità all’interno di quei dieci anni che chiudono il ‘700, in quella linea di confine ideologico tra l’età moderna e l’età contemporanea. Un epoca ricca di avvenimenti, quasi tutti documentati e ricostruiti, tanti da poter permettere agli sviluppatori di creare un vero e proprio documentario storico degno di una puntata di Super Quark. A partire dalla presa della Bastiglia, con il popolo in piena rivolta, che nulla cerca fuorché sangue e giustizia, uno scenario che giustifica il 18+ posto all’inizio del trailer. Le decapitazioni ed impalamenti erano all’ordine del giorno, e per arricchire davvero l’esperienza di gioco, non potranno certo essere presenti censure e limitazioni simili. Nella Francia di fine ‘700 vigeva la violenza assoluta, la forza bruta della ribellione, il marciume della monarchia in piena decadenza e l’odore della morte per le strade. Proprio per questo, Ubisoft dovrà porre innanzitutto la sua attenzione alle sensazioni che tutto ciò comporta, ponendo in secondo piano la grafica e il gameplay mozzafiato.
Uniti per la libertà: Ancora non si hanno notizie su chi sarà il nuovo personaggio, né tanto meno se dovrà agire nell’ombra per coadiuvare le azioni ribelli del popolo, ma certamente saranno presenti momenti cruciali durante i quali dovremo intervenire per evitare che i personaggi chiave vengano giustiziati. Nel trailer di presentazione si intravedeva anche la grande cattedrale di Notre-Dame, che in quel periodo venne devastata assieme a tutte le statue della facciata, sia quelle della galleria dei Re, sia quelle dei portali. Sviluppare missioni contestualizzate creerebbero ancora di più un senso di immersione nei fatti storici che renderebbe la vicenda e l’esperienza di gioco ancora più intensa. La vastità degli ambienti, da sempre elemento pregnante della serie, giocherà un ruolo fondamentale, potendo contare su mappe estese e dettagliate. Da migliorare ci sarebbe il sistema di combattimento, che fin dal primo titolo ci accompagna in tutta la sua monotonia e ripetitività. Insomma, questo nuovo capitolo di casa Ubisoft emana spettacolarità da tutti i pori, nonostante le scene di gioco estrapolate dalla versione alpha rasentino lo zero. Il contesto storico e le potenzialità della nuova generazione rendono l’attesa di questo Assassin’s Creed un vero e proprio tormento, e si spera che altre informazioni vengano presto svelate per la gioia dei fan più sfegatati.
Verranno levati in alto i joypad al grido di “Libertà, Uguaglianza e Fratellanza”!
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