Crash & co. che se le danno di santa ragione per portarsi a casa quanti più Wumpa possibili, in breve è quello che vi toccherà in Crash Team Rumble, provato in anteprima in closed beta su PS5. Activision conferma la fiducia a Toys for Bob, sviluppatori che si distinti in Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Il format, questa volta, giunge (quasi) come inedito. Sciogliamo subito quella riserva sul “quasi” rievocando Crash Bash, il primo party game della serie, edito circa 23 anni fa. Crash Team Rumble è di fatto anche esso un party game, che non rinnega le origini della serie e sorride al mondo dei picchiaduro e dell’action in generale. Un genere che oggi viene comunemente definito come MOBA (Multiplayer Online Battle Arena).
In questo melting pot ogni giocatore può identificarsi in uno stile di gioco ben individuato. L’obiettivo è uguale per tutti: portare a casa quanti più frutti wumpa possibili. Se è vero che è il fine a giustificare i mezzi, il level design offerto dai livelli provati in questa closed beta ci ha permesso di provare diversi ruoli da interpretare, ognuno con un gameplay “proprietario”. Trattandosi di una versione embrionale del gioco cercheremo di non essere “troppo” cattivi, ma alcune defezioni non passano inosservate. Qualcosa che sicuramente è stato segnalato agli sviluppatori al termine della sessione di test, in vista del lancio ufficiale della versione completa del gioco.
Bene, senza perdere ulteriore tempo in chiacchere “di cortesia”, vi lasciamo alla nostra prova in anteprima della closed beta di Crash Team Rumble.
Dal platform al MOBA
Per quanto il gameplay invogli a menare le mani solo per il gusto di farlo, in realtà c’è molto gioco di squadra in Crash team Rumble. Ogni team è composto da 4 giocatori, opzionabili al momento di questa beta tra Crash, Coco, Dingodile, Cortex e Tawna. Ogni personaggio ha una particolare specializzazione che determina le abilità ed il ruolo all’interno del team. Di fatto è come se fosse una specie di build che va a definire i nostri punti di forza e di debolezza.
Crash e Tawna, per esempio, appartengono alla classe dei Marcatori, agili e con una capacità di carico di Wumpa ben più alta rispetto agli altri. Dingodile rientra, invece, tra i Difensori, tra i più lenti ma anche più forti di questa closed beta, con l’infame compito di rovinare la festa a tutti coloro che sono in procinto di collezionare frutti. Infine abbiamo di Potenziatori che, come suggerisce il nome della classe, hanno il compito di supportare il gruppo con costanti upgrade di potenza, anche raccogliendo le reliquie.
Scopo del gioco è quello di raccogliere quanti più Wumpa possibili e depositarli, raggiungendo il fatidico numero 2.000. Nel corso della partita si possono attivare numerosi potenziamenti, disseminati qua e là lungo la mappa, utili per ottenere un temporaneo vantaggio competitivo. Tra questi vi sono le gemme che, se attivate in successione, consentono di raddoppiare il numero dei Wumpa raccolti. Gli altri ovviamente non stanno lì a guardare e trattandosi di un titolo che fa rima con la parola “competitivo”, portare a casa la vittoria non sarà per niente facile.
In attesa di bilanciamenti
L’esperienza ci porta a dire che titoli del genere, prima di raggiungere la maturità, ci mettono un po’ di tempo. Mesi, o addirittura anni, per trovare un equilibrio nel gameplay e bilanciare tutti i vari componenti ed assett chiave del gioco. Il nostro augurio, ovviamente, è quello di riuscirci nel più breve tempo possibile, motivo per cui ben vengano queste sessione di test, siano esse aperte che chiuse.
Crash Team Rumble mostra alcune evidenti criticità già in fase di matchmaking, con sessioni talvolta infinite di attesa partita e giocatori. Nel mentre non succede quasi mai nulla, con il classico messaggio che annunciava il fallimento della creazione della partita. In più di un occasione si è dovuto attendere quasi 20 minuti prima di scendere in campo e collezionare Wumpa.
Anche i personaggi hanno mostrato diverse lacune, alcune delle quali piuttosto evidenti. Crash e Tawna, ad esempio, non si sono dimostrati agili come dovrebbero, finendo troppo spesso per diventare dei facili bersagli. Dingodile è stato il protagonista assoluto “in negativo” con la sua quasi immortalità, una ruotine che lo vedeva “camperare” nei pressi del deposito di Wumpa della squadra avversaria con la sua abilità speciale attiva.
In conclusione
Crash Team Rumble si è dimostrato un interessante esperimento MOBA, che fa dell’aspetto collaborativo il suo punto forte. Il concetto di party game è solo un piccolo pretesto per non far scivolare il titolo verso il luogocomunismo legato al predetto genere. Una closed beta a cui è mancata un po’ di lucidità, per via di alcune problematiche lato server. Sul fronte bilanciamenti la strada da percorrere è ancora lunga, ma le idee di base sono più che buone. Non ci resta che attendere la chiamata alle armi, magari anche con qualche tappa intermedia prima del lancio ufficiale. Il tempo non è mai tiranno.