Diablo IV, il provato dell’open beta in anteprima su PS5

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Il momento tanto atteso è finalmente (quasi) giunto, con l’anteprima dell’open beta di Diablo IV, quarto capitolo del franchise Diablo, quarto capitolo del franchise Diabloprovata su console PS5. Correva l’anno 2012 quando il mondo ebbe l’onore di salutare l’ultimo Diablo. Sono passati più di 20 anni da Diablo 3, attesa interrotta solo per qualche istante da Diablo II: Resurrected, con una remastered d’eccellenza. Ed ecco che il precursore del genere aRPG, colui che ebbe il coraggio di introdurre negli strategici in tempo reale una “componente” che poteva urlare allo scandalo, oggi arriva più in forma che mai, e soprattutto, al passo con i tempi.

La formula magica che ha reso celebre questa serie non è cambiata nemmeno in Diablo IV. Certo, rispetto al passato il combat system è decisamente più reattivo, e le situazioni ad alto rischio vengono evitate anche grazie alla possibilità di muovere più agevolmente il personaggio nel dungeon. La gestione della camera non è più vincolata a quella “storica” isometricità, sposando alcune filosofie ben più moderne di allora. La componente artistica, per quanto le nostre affermazioni vanno circoscritte alla beta e non al prodotto finale, è da applausi. Un vero godimento.

diablo 4 beta anteprima

Al netto dei 3 giorni di beta, sotto il profilo tecnico il gioco non ha mai sofferto di cali e rallentamenti. 60 fps stabili, anche quando nel dungeon il nostro barbaro berseker finiva per “aggrare” un numero di nemici decisamente proibitivo. In fondo il compito dell’indomito “Thoretto” – il nome assegnatogli in fase di creazione del personaggio – era proprio quello, portare chaos e distruzione (il tutto in nome della pace e della giustizia).

In vista dell’open beta mondiale che aprirà i battenti il 24 marzo (data che ricorderete molto bene per via del rilascio di Resident Evil 4 Remake) e che coinvolgerà tutti, vi lasciamo alla nostra anteprima dell’open beta di Diablo IV, provata su console PS5.

Come si gioca a Diablo IV?

Si danno talvolta per scontate troppe cose, ed una di queste è il fatto di conoscere già il successo della trilogia storica di Diablo. Ma si dai, è impossibile che nessuno non ci ha mai giocato, cavoli è una pietra miliare della cultura videoludica di ognuno di noi. Ed invece non è esattamente così, con le nuove generazioni che vedono l’ultima fatica di Blizzard Entertainment come il primo della saga. E questo la nota software house americana lo sa bene, come il fatto che adesso una buona fetta di giocatori naviga i mari delle console.

La cosa bella, ricordando anche i tempi che furono (con quella lacrimuccia nostalgica che non guasta mai), è che nulla appare difficile e complesso. Un fattore determinante e che dimostra il cambio di prospettiva di Blizzard, che ha compreso quelle che sono le esigenze del momento. Un roguelike silente, questo dobbiamo riconoscerlo, in grado di offrire diverse soluzioni per arrivare al level cap previsto per questa sessione di beta, che ricordiamo essere il 25esimo livello.

diablo 4 beta anteprima

Annoveriamo, tra queste “soluzioni”, le quest principali e secondarie, gli incarichi giornalieri, le spedizioni, gli eventi mondiali e tutto quello che è presente sulla mappa di gioco e che al momento non ha un preciso nome e cognome. 5 ore di eterna passione, tra ondate interminabili di nemici e storie dai risvolti inquietanti. In mezzo a tutto questo ci siamo noi, il nostro PG che deve necessariamente “livellare” per essere all’altezza dell’endgame di questa beta, e la voglia di costruire la build “definitiva”.

Si parte con 3 personaggi – il barbaro berseker, l’incantatore e il tagliagole – ognuno con delle abilità e degli stili di combattimento ben precisi. Le varie statistiche descrivono ognuno di loro, motivo per cui vi invitiamo a leggere la nostra guida alle stats, un buon punto di partenza in vista di quello che ci aspetta nella open beta mondiale. I personaggi da 3 passeranno a 5, con l’aggiunta del Druido e del Negromante (probabilmente diventerà il nostro nuovo preferito).

La responsabilità di crescere un PG

In questo primo weekend anticipato di beta di Diablo IV abbiamo deciso di puntare forte sul barbaro berseker, senza disdegnare una prova anche delle altre due classi. La scelta, in verità, è stata veicolata dal nostro vivissimo senso di curiosità. Trattandosi di una classe dedita al contatto fisico, è quella che meglio “stressa” il sistema dei controlli lato console, vista l’assenza del mouse della tastiera. Il timore iniziale è stato immediatamente dissipato, anche perché in questa occasione non si tratta di un porting, bensì di un gioco concepito “anche” per il mondo console.

Esaurita questa doverosa premessa, dopo aver personalizzato l’aspetto estetico del nostro personaggio, con un editor piuttosto rimaneggiato (e che siamo convinti non sia quello definitivo ma solo un “riassunto” in vista del test), ci siamo subito tuffati sul campo di battaglia. Lo logica del looting ossessivo compulsivo, rimasta invariata nei precedenti capitoli, ritorna in pompa magna anche in questa quarta uscita sul campo. Lo scopo è sempre quello di “vestirsi” in maniera adeguata per non farsi mai trovare impreparati.

diablo 4 beta anteprima

Il nostro barbaro monta di serie un armatura composta da elmo, petto, guanti, gambali e stivali, supportati da un amuleto e due anelli. Sul fronte offensivo abbiamo un set di due armi a una mano e due set di armi a due mani, di cui una contundente. La build ruota attorno al miglioramento di tutti questi componenti, che può non solo passare per il looting selvaggio ma anche per i vari fabbri presenti nei diversi avamposti di Sanctuarium.

Tutto questo “ben di Dio” passa al vaglio dell’imponente skill tree che si proietta verso un orizzonte tanto allettante quanto pauroso. Le diverse abilità da sbloccare passano dall’aumento del livello di esperienza. Ad ogni avanzamento ci viene donato un “misero” punticino da investire nella crescita di questo immenso albero. Ogni abilità sbloccata va assegnata ad un preciso tasto del controller, e che serve poi ad impostare il layout base della nostra build.

Il concetto è sempre quello di “un cane che si morde la coda”. Ve lo spieghiamo brevemente. Il nostro modo di ingaggiare inseguiva una precisa logica. La nostra – quella del barbaro berseker – era quella di sfruttare quanto più possibile la sua rabbia, utilizzando la sua capacità di aggro sui nemici. Più ne attirava a se e più la sua rabbia aumentava, alimentando la sua potenza e la velocità dei movimenti. Ovviamente, questa è una logica che espone il personaggio ad attacchi di ogni genere e tipo, ma fa tutto parte del mestiere.

Dimensione artistica a prova di beta

È vero che siamo ancora in una fase beta del gioco, ma due parole le vogliamo spendere sulla componente artistica di Diablo IV. Estasiati e (in parte) soddisfatti. Non avevamo dubbi sulle capacità di sviluppo di una software house del calibro di Blizzard, ma non ci aspettavamo un livello di definizione grafica di così alto. I dungeon sono realizzati in maniera eccelsa, con un gioco di luci e di ombre assolutamente ammaliante. Le sessioni “al chiuso” fanno paura in tutti i sensi, forti anche del sostegno di una componente acustica di altissimo livello.

Al momento non è ancora presente il ray tracing e la cosa ha destato più di qualche sorpresa, visto che eravamo convinti che il motore grafico già l’avesse implementato nel gioco. Il tutto gira a 60fps senza grossi problemi, anche quando il numero di nemici presente in mappa inizia ad essere importante. Nessun calo vistoso da segnalare, anche se oggettivamente ha poco senso parlare adesso di questo aspetto (ma il livello grafico è ben più alto di una “comune” beta).

diablo 4 beta anteprima

Un assaggio di Sanctuarium, servito in queste preliminari ore di gioco di anteprima della beta di Diablo IV. E se le premesse sono queste, da giugno ne vedremo delle belle. La porzione di mappa visitata ci ha permesso di valutare alcuni ecosistemi naturali presenti in questo quarto capitolo della nota saga, dove ogni contesto paesaggistico si porta il suo relativo bestiario appresso. L’eccezione si trova nelle spedizioni e nelle cantine, dove quello che si cela al suo interno può rivelarsi una fatale sorpresa.

Dino Cioce
39 anni, sposato e padre di due bellissimi bambini; anche se il tempo è poco e gli impegni sono tanti, trovo sempre un momento per dedicarmi al mio mantra e al mio credo. I AM A GAMERCRACY

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