Driveclub Bikes, la prova alla Paris Games Week su Ps4

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I videogiochi di motociclismo, sulle nuove console ma anche in senso più generale, sono sempre piuttosto rari nonostante l’elevato numero di appassionati in giro per il mondo. Anche per questo motivo l’annuncio di Driveclub Bikes da parte di Sony, alla press conference della Paris Games Week 2015, ha destato non poca sorpresa e stupore. Parliamo di un un prodotto legato a doppio filo con Driveclub originale, acquistabile come DLC da chi già possiede il gioco completo, ma anche stand-alone, da giocare in modo completamente autonomo. Non si è trattato però di un semplice annuncio, “l’espansione” – fra grandi virgolette – è stata infatti resa disponibile sul PSN da subito, dunque un lancio vero e proprio. La nuova esclusiva PlayStation 4 si presenta in maniera molto interessante e propone al suo pubblico dodici delle migliori Superbike del mondo, con tanto di marchi ufficiali come Ducati, BMW, Honda e Yamaha con le quali affrontare un’intera campagna dedicata alle moto e svariati nuovi eventi. Immancabili le sfide che abbiamo già incontrato con le automobili, utili a testare la nostra velocità, l’agilità e l’abilità. Non solo i soli elementi presi a piè pari dal gioco principale, è infatti possibile anche personalizzare livree, tute da gara e caschi. Inoltre i progressi maturati con le moto concorrono a migliorare il vostro club, oltre a sbloccare sfide, ricompense ed elogi.

driveclub1Graficamente abbiamo poco di cui discutere, soprattutto se avete giocato o visto Driveclub: la qualità dei tracciati, dei modelli e degli eventi atmosferici sono praticamente identici, gli sviluppatori hanno semplicemente aggiunto le Superbike con una loro fisica ad hoc, ovviamente. È proprio questo aspetto che cambia totalmente il gameplay, bisogna imparare a domare il mezzo, a derapare senza perdere il controllo, a prendere le curve piegandosi senza crollare a terra. Cosa ancor più importante bisogna prendere confidenza con i freni, staccando al momento giusto senza finire rovinosamente contro i vari guard-rail delle piste. Quando succede, e qui entra a gamba tesa il sistema arcade del titolo, non ci sono animazioni relative agli incidenti, lo schermo si oscura e torniamo in pista come nulla fosse, pronti a ripartire anche se con importanti handicap di tempo e – com’è immaginabile – accelerazione. Parliamo in ogni caso di un divertissement, nulla che possa minimamente avvicinarsi a qualcosa di simulativo, certamente destinato a un grande pubblico. Buona anche la longevità, nel momento in cui pensate di essere padroni della strada e di aver domato il gioco, basta gareggiare sotto la pioggia per diminuire esponenzialmente la possibilità di restare sulla giusta traiettoria; ma tranquilli, nessuno può farsi del male.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

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