Just Cause 3, la prova in anteprima alla Paris Games Week

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Dopo due capitoli che hanno portato una ventata d’aria fresca – probabilmente smossa dalle esplosioni – al genere action, gli Avalanche Studios provano a scuotere ancora una volta il terreno con Just Cause 3. Dopo l’ottimo lavoro fatto con il recente Mad Max, lo studio apre un nuovo ‘mondo aperto’ ai giocatori, portandoli in un arcipelago del Sud America nel quale la lotta intestina fra esercito reggente e ribelli è palese e alla luce del sole. Graficamente ci troviamo di fronte a un lavoro minuzioso e bilanciato in modo ottimo viste tutte le varianti possibili in ‘real time’: parliamo di mezzi che si muovono sulle strade, di pattuglie impegnate con le loro ronde, posti di blocco, navi, basi e chi più ne ha più ne metta. Basta immaginare un paradiso terrestre militarizzato con all’interno l’eroe della serie, l’indistruttibile Rico, che questa volta ha davvero a disposizione potentissime meccaniche di gameplay.

image_just_cause_3-27540-3114_0001Il rampino velocizza l’azione in modo esponenziale ma non solo: in combo con il paracadute l’utente può davvero liberare la sua fantasia e compiere acrobazie al limite dell’umano. Il nostro protagonista è un atleta circense mancato, praticamente, può saltare sui tetti delle auto in corsa per sparare, può rientrare al volo e attraversare intere porzioni di mappa sospeso nel cielo. Un uomo ragno contemporaneo, aiutato dalla tecnologia e la fantasia della programmazione. Ciò che resta è un’ossatura da open world puro a tutti gli effetti, con varie orme del ben più famoso GTA. Dettagli, textures, traffico e modelli sono lontani dalla serie Rockstar Games, ma il divertimento e l’esperienza sono molto simili. Siamo liberi di fare qualsiasi cosa, rubare ogni veicolo (dalle vespe agli elicotteri, passando per le barche, i camion e i caccia militari), esplorare la mappa (a prima vista piuttosto enorme), ripulire le basi nemiche, nuotare, paracadutarci in ogni dove. Titolo obbligatorio per gli amanti dei mondi aperti, delle pallottole e delle immancabili esplosioni. Si è dunque in grado di scegliere se e quando seguire la storia principale, certo utile a sbloccare nuove arie, armamenti ecc, oppure girovagare senza vincoli e affrontare le varie sfide goliardiche disseminate nella mappa. Un potenziale enorme che conquisterà facilmente i cuori degli appassionati più incalliti del genere.

Aurelio Vindigni Ricca
Fotografo, redattore e managing editor sul web, grande appassionato di cinema, automobili e tech enthusiast della peggior specie. Sulle dita porto i calli del basso ma non disdegno affatto la chitarra acustica. Mi piacciono i temporali e le biografie che si prendono poco sul serio.

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