Non è passato un anno ed eccoci pronti per un nuovo videogame ispirato alla serie manga Once Piece ideata da Eiichiro Oda. One Piece Burning Blood è infatti il nuovo gioco sviluppato dalla giapponese “Spike Chunsoft” e distribuito da Bandai Namco, protagonista assoluto della tappa italiana dell’One Piece: Burning Blood European Tour, transitato la scorsa settimana da Milano.
Koji Nakajima (BNEI Producer) e Hiroyuki Kaneko (Spike Chunsoft Game Director) sono gli ospiti d’onore di questo evento ed insieme ci presentano le principali caratteristiche di “One Piece: Burning Blood”. E’ il primo gioco della serie One Piece ad essere completamente sviluppato per le piattaforme di nuova generazione ed in assoluto per la prima volta sarà disponibile per la piattaforma Microsoft Xbox One. Come i precedenti capitoli anche One Piece: Burning Blood è un classico Picchiaduro Manga basato su frenetici combattimenti 1-a-1 che mescolano animazione in stile cel-shaded con sequenze Manga montate con un sapiente Storyboard filmico.
In perfetta sincronia Hiroyuki descrive le caratteristiche del gioco e Nakajima ce le mostra sul grande schermo. Così possiamo apprezzare la modalità “3vs3”: un combattimento in stile mischia in cui ogni giocatore sceglie una squadra di 3 personaggi. Il giocatore può passare da un personaggio all’altro durante la battaglia e usare anche ulteriori personaggi a supporto come aiuto negli attacchi. Il gioco è dotato di un sistema di combattimento avanzato che permette ai giocatori di effettuare attacchi più forti e blocchi speciali grazie agli attacchi Haki ed i poteri dei Frutti del Diavolo. Nel gioco esistono tre tipi di Frutti del Diavolo: Zoo Zoo, Paramisha e Rogia. Ciascuno di questi frutti conferisce a chi li mangia un potere speciale compreso quello di trasformare il nostro personaggio in un’altra specie e di assumere i poteri di quella creatura per un breve tempo. Per esempio, X Drake è in grado di trasformarsi in un dinosauro mentre Ace diventa un elemento naturale riuscendo a controllare il potere del fuoco. L’abilità del Frutto del Diavolo può essere attivata in qualsiasi momento durante la battaglia. Gli attacchi speciali possono essere anche rinforzati, o parte di un attacco può diventare più forte mentre viene sferrato.
Oltre alla “3vs3” avremo anche una modalità “Guerra Suprema” che ci consentirà di vivere una parte decisiva della storia di One Piece dal momento che conterrà le battaglie e le scene dell’Arco di Marineford. Potremo scegliere tra quattro diversi percorsi che seguiranno le gesta dei differenti protagonisti della battaglia di Marineford: Akainu, Barbabianca, Rufy ed Ace.
La presentazione di Hiroyuki e Nakajima termina con la descrizione della versione speciale preordinabile Marineford Edition che, oltre al gioco, conterrà un Artbook di 100 pagine, la statuetta del leggendario Barbabianca alta 28,8 cm e la tomba di Barbabianca minuziosamente riprodotta.
Ed eccoci pronti per provare quanto sin’ora descritto, ci avviciniamo quindi alle postazioni di PS4 disponibili e ci sediamo con un collega pronti per uno scontro “3vs3” che può essere giocato sia in modalità split-screen che schermo unico. Optiamo per la split-screen ed io scelgo Rufy, la bellissima Boa Hamcock e Barbabianca. Questa demo ed il gioco definitivo sono parlati in giapponese con sottotitoli in italiano. Inizia la battaglia ed entriamo nella frenesia tipica degli scontri Amine. Alterniamo colpi singoli e combo avvalendoci delle combinazioni che si ottengono premendo anche i tasti L1 e R1. Quando si sta per soccombere basta schiacciare L2 o R2 per richiamare in aiuto uno degli altri due personaggi a nostra disposizione. Lo scenario di combattimento in cui ci muoviamo è graficamente molto bello per quanto riguarda le componenti in primo piano. Le sequenze animate che annunciano le mosse si incastrano perfettamente con la dinamica del gioco grazie ad un’attenta e sapiente regia. Il fondale è dinamico ma perde in definizione e qualità, il tutto apparentemente voluto per rispettare l’effetto Manga originale. Molti sforzi tecnici si son concentrati sui dettagli dei personaggi che man mano si procede nel combattimento seguono graficamente il deterioramento delle condizioni fisiche mantenendo sempre la massima fluidità dinamica. Così quando la procace Boa Hamcock si trova a perdere combattendo gran parte del vestito a noi torna alla mente “Dead or Alive Xtreme 2” e al sistema di movimento fisico del seno spesso innaturale ed esagerato. La sfida non dura più di una decina di minuti ed incredibilmente ne esco vincitore nonostante il Picchiaduro Manga non sia la mia passione. Ed infatti, accetto la rivincita con il collega e la perdo in pochissimo tempo.
Abbiamo provato solo una modalità del gioco ma, a pochi mesi dal rilascio, sembra già molto stabile e senza evidenti difetti. Aspettiamo di metter mano alla versione finale per darvi un parere più completo. Nel frattempo possiamo esser certi che non ci saranno sicuramente né grande novità di stile o stravolgimenti nel gameplay rispetto agli episodi precedenti. Del resto questa è sicuramente la forza di questi giochi che nel rispetto dei fan e della fedeltà del prodotto non devono deludere ma trasportare i giocatori in un mondo che conoscono già molto bene e che vogliono ritrovare fedelmente riprodotto nella versione elettronica.
Vi ricordiamo che “One Piece: Burning Blood” sarà disponibile il 3 giugno 2016 per PS4, PSVita, Xbox One e PC.