Il 22 ottobre 2018, esattamente il giorno prima dell’inizio della open Beta, Bethesda Games Studio aveva diffuso un comunicato ufficiale per i fan avvertendoli di potenziali problemi in Fallout 76.
Testualmente, la lettera parlava di “bug imprevisti” e “nuovi spettacolari problemi” che possono verificarsi nelle prime fasi della Beta, esortando i propri fan a trovarli: “Abbiamo bisogno del tuo aiuto per trovarli e dei consigli su cosa è importante correggere”.
A quanto pare, tutto questo non è stato sufficiente per risolvere i problemi prima della sua commercializzazione perché, sicuramente l’avrete già saputo, letto da qualche parte o provato di persona, il gioco ha molti problemi. Tant’è che, a quattro giorni dal lancio ufficiale, Bethesda ha rilasciato una patch di quasi 50GB su Console e 15GB su PC, che ha corretto sì diversi bug, migliorato prestazioni e stabilità ma lasciando non risolti molti bug e persistenti problemi di frame-rate, in particolare su PS4 e XBOX ONE. Detto questo, vediamo in cosa consiste il gioco.
Anche Bethesda, con l’ultimo episodio del franchise Fallout, abbraccia in pieno la tendenza di cancellare la campagna giocatore singolo a favore di un gioco di ruolo multiplayer online del genere MMO. Dal punto di vista narrativo il gioco si situa temporalmente come prequel dei precedenti giochi di Fallout e si svolge nel 2102, venticinque anni dopo una guerra nucleare che ha devastato la Terra. Fallout 76 è ambientato in un open world molto grande chiamato “Appalachia” nel quale è stata ricreata una versione devastata di alcuni luoghi reali della West Virginia, come il Campidoglio, il resort di lusso “The Greenbrier”, il campus universitario “Woodburn Circle”, il ponte “New River Gorge Bridge” e il parco di divertimenti “Camden Park”. Questo mondo non è solo di enormi dimensioni ma è in continua evoluzione. Questo significa che anche la nostra esperienza di gioco cambierà in funzione dei nostri progressi all’inizio come giocatore singolo e poi, salendo di livello e volendo, attraverso la collaborazione con altri giocatori.
Noi impersoniamo un residente del rifugio antiatomico Vault 76, costruito nel West Virginia per ospitare le migliori e più brillanti menti americane, che durante il “Reclamation Day” escono dal Vault per colonizzare di nuovo la Wasteland. Dopo aver velocemente deciso le caratteristiche fisiche del nostro personaggio, i nostri primi passi nel gioco ci vedranno vagare in un mondo rigogliosissimo dove la natura sembra essersi riappropriata della terra ma, basteranno pochi minuti per renderci conto che gli effetti delle radiazioni ci presentano un mondo bello ma ostile da subito.
Le meccaniche del gameplay sono abbastanza simili a quella di Fallout 4. Anche qui avremo a disposizione il computer Pip-Boy, una serie di Menu di navigazione e un sistema di “crafting”. Sarà vitale raccogliere al più presto tutto ciò che incontreremo e trovare le ricette e i progetti che ci consentiranno di bollire acqua, rifornirci di cibo, creare armi e armature che ci permetteranno di sopravvivere. Soprattutto all’inizio il nostro problema non sarà quello di affrontare combattimenti ma controllare e mantenere dei parametri vitali come la fame e la sete che richiederanno alimenti e liquidi non contaminati dalle radiazioni.
In Fallout 76 l’accampamento avrà un ruolo fondamentale perché è stato introdotto un sistema evoluto che consente ai giocatori di costruire il proprio accampamento tramite una piattaforma mobile chiamata C.A.M.P. (Centro di Assistenza Mobile per la Produzione). Il C.A.M.P. non ci permetterà solamente di creare basi in qualsiasi posizione della mappa, ma sarà assegnato univocamente al nostro profilo e verrà rimosse dal mondo di gioco quando saremo offline, per impedire che il progresso vada perso. Per quanto concerne i combattimenti, il nuovo sistema non è proprio il più indovinato, in quanto Bethesda ha dovuto scendere a compromessi con il suo V.A.T.S.. Niente più rallentamenti del nemico ma un sistema più a puntamento automatico che però presenta qualche problema di gestione della telecamera, soprattutto quando abbiamo a che fare con nemici veloci o troppo vicini a noi che, inevitabilmente, finiscono per sparire dalla nostra vista.
Per la progressione del nostro personaggio, il gioco adotta un nuovo sistema basato su carte collezionabili chiamato S.P.E.C.I.A.L., costituito da sette slot dove inserire le carte. Quando saliamo di livello possiamo decidere in quale dei sette slot aumentare i nostri attributi. Gli attributi rientrano in una delle sette categorie: forza, percezione, resistenza, carisma, intelligenza, agilità e fortuna. Ogni carta ha un valore e garantisce un’abilità al nostro personaggio. Possiamo abbinarle per creare vere e proprie specializzazioni in un settore.
Come dicevo, il gioco è totalmente online ed il mondo aperto in cui ci muoveremo è molto grande, con una dimensione che dovrebbe essere quattro volte quella “Fallout 4”. Inizialmente, non incrociando nessun altro giocatore e non sapendo cosa fare, dove andare o come sopravvivere ma curiosi di capire come muoverci nel gioco ci avvicineremo senza timore ai piccoli robot impazziti o ai primi animali mutati che incontreremo. Questo sarà il nostro primo errore che però ci permetterà di prendere coscienza e capire che dovremo impratichirci subito perché non sarà una passeggiata.
Le prime ore le passeremo vagando nella terra desolata eseguendo degli ordini, raccogliendo di tutto, ascoltando audio e leggendo appunti, diari e registri. Di fatto, un’esperienza abbastanza noiosa, che ci farà concentrare i nostri sforzi nel cercare i materiali e i progetti da utilizzare al banco degli attrezzi per costruire ciò che può consentirci di sopravvivere.
In Fallot 76 non sono presenti personaggi NPC (Non-Player Character) con cui interagire, a cui chiedere aiuto o farsi assegnare le missioni, quindi dovremo cercare informazioni ed obiettivi ascoltando nastri audio o interagendo con robot. La sola compente umana è costituita dagli altri giocatori che troveremo online e con cui da un certo livello in poi potremo interagire. Certo, nulla ci vieta di esplorare da soli questa affascinante West Virginia, alla ricerca di missioni principali e secondarie, raccogliendo materiali ovunque. Ma, come tutti i giochi online, la componente cooperativa con amici o con giocatori conosciuti giocando, è il valore aggiunto al gameplay, soprattutto per completare alcune missioni, altrimenti difficilmente approcciabili. Nonostante questo, l’’assenza di personaggi a supporto della storia, rimane un grosso problema in Fallout 76.
Da soli o in squadra, possiamo sì tentare di ricostruire il mondo ma, rischiano di rimanere inutili e ripetitive le passeggiate nella landa desolata perché, purtroppo, manca una struttura narrativa dovuta all’assenza di dinamiche social e personaggi con storie che arricchiscono il gioco e gli danno un senso di vita. Tutto ciò che il gioco ci offre per sostenere la storia del Soprintendente del Vault 76 sono robot e computer da ascoltare o scritti da leggere che troveremo alla fine di ogni missione.
La direzione artistica di Fallout 76 ha creato un’ambientazione onestamente molto bella, ispirata, piena di dettagli e segreti. Montagne, paludi, miniere, foreste autunnali, edifici, automobili, insediamenti post-apocalittici estremamente fantasiosi e curati, tutto contribuisce a creare un’atmosfera ed un set riuscitissimi per il gioco. Anzi, forse è proprio la narrazione ambientale il vero punto di forza del gioco. Peccato, perché questo potenziale è oscurato dai molti problemi tecnici presenti.
Sì, perché, se dal lato narrativo Fallout 76 non decolla, dal punto di vista tecnico è totalmente deludente. Disconnessione dai server, crash occasionali, frame-rate imbarazzanti, scatti, texture pop-up, bug assortiti. Problemi troppo numerosi per un gioco “finito”. Aggiornamenti e patch con il tempo lo renderanno più stabile ma, venduto così, dovrebbe avere ben in vista il cartello “Lavori in Corso”.
Fallout 76, spiace dirlo, ma è una delusione. Bethesda Games Studio ha mancato il bersaglio consegnandoci un prodotto non finito e con evidenti lacune nell’impianto narrativo. Con l’aggravante che è stato letteralmente buttato sul mercato anzitempo, scommettendo su futuri aggiornamenti e patch per sistemare i problemi tecnici. Il grande lavoro svolto dal comparto artistico nel creare ambienti memorabili è vanificato dal caos generato dai problemi che neanche la pesante patch è riuscita a sistemare. L’augurio è che Bethesda riesca, il più velocemente possibile, a ribaltare il destino di Fallout 76, che, al momento, sembra segnato.