Ieri, alla Game Developers Conference (GDC) di San Francisco, Google è entrata a gamba tesa nel mondo del gaming lanciando Google Stadia, la sua nuova piattaforma di gioco in Cloud. Ad aprire questo tanto atteso evento è stato Sundar Pichai, CEO di Google, che ha introdotto Stadia come uno dei più ambiziosi progetti di Google mai pensati.
Una nuova straordinaria piattaforma di gaming in grado di dare accesso istantaneo dal Cloud ai giochi su qualsiasi tipo di dispositivo: Laptop, Desktop, Tablet, TV e Cellulare. L’obiettivo di Google Stadia è rendere disponibili i giochi con una risoluzione fino a 4K e 60 frame al secondo con HDR e audio surround.
Dopo questa breve introduzione Pichai ha chiamato sul palco Phil Harrison che, dopo svariati anni passati in Sony e Microsoft, proprio a gennaio 2019 aveva annunciato di aver accettato il nuovo ruolo di Google Vice President e General Manager. Secondo Harrison, Stadia, dopo esser stata testata nel 2018 con il nome in codice di Project Stream, è oggi pronta per esser lanciato a livello mondiale.
Questa piattaforma sarà integrata con YouTube e farà leva sulle 200 milioni di persone che guardano quotidianamente contenuti legati al gaming per offrire con un semplice clic la possibilità di giocare in maniera istantanea al gioco preferito tramite il browser Chrome. Il primo e unico gioco ad essere stato testato pubblicamente utilizzando il servizio di Google è Assassin’s Creed Odyssey ed i test pubblici sono terminati a gennaio 2019 con risultati entusiasmanti.
Sul palco Assassin’s Creed Odyssey è stato utilizzato come demo per mostrare al pubblico la possibilità, utilizzando il browser Chrome di Google, di iniziare il gioco su un Laptop, passare senza interruzione su un Telefono Android, continuare su un Desktop, proseguire sul Tablet Android e, senza soluzione di continuità, giocare su un TV tramite Chromecast. Per far ciò si potranno utilizzare i Controller già sul mercato ma, per Harrison, i migliori risultati si otterranno con lo Stadia Controller, il nuovo Controller Google che tramite Wi-Fi si collegherà direttamente alle sessioni di gioco in Cloud e che, rispetto ai Controller esistenti, avrà due pulsanti in più; il primo permetterà di acquisire e condividere clip direttamente su YouTube, mentre il secondo servirà per accedere all’Assistente di Google.
Velocemente ascoltiamo le parole d’ordine che annunciano la potenza di Google Stadia: No Downloads, No Updates, No Patches, No Installazioni ma soprattutto, No Box. Lasciando alle parole marketing il loro ruolo, cerchiamo di capire cosa è in grado di sostenere questo nuovo servizio Cloud. Stadia in realtà sfrutta l’infrastruttura globale di Data Center Google per garantire che i server siano il più vicino possibile ai giocatori di tutto il mondo. Prossimità significa garantire minore latenza e tutti sappiamo che solo una bassa latenza permette al giocatore di non avere interruzioni o ritardi nella trasmissione del comando dato con il proprio Controller.
I Data Center sono la vera piattaforma di gioco su cui è stata costruita Stadia. Ma per meglio competere in termini di grafica e prestazioni, Google ha firmato un accordo strategico di collaborazione con AMD per creare una GPU ad hoc per i suoi Data Center. Un nuovo chip che, secondo Google, raggiungerà i 10,7 Teraflops di potenza, superiore alla somma dei 4,2 Teraflops di PS4 Pro e dei 6 Teraflops di Xbox One X. Stadia utilizzerà Linux come Sistema Operativo, Vulkan come interfaccia OpenGraphic API e, come motori grafici, avrà il supporto di Unreal Engine e Unity. Ad avvalorare lo sforzo tecnico dietro Stadia, appare sul palco Marty Stratton, Executive Producer di id Software che annuncia la disponibilità di Doom Eternal al lancio di Stadia con risoluzione 4K, HDR e 60 fps.
Se, da un lato, alcuni grandi sviluppatori sono stati coinvolti nativamente nel progetto Stadia, Google ha pensato anche alla restante grande comunità di sviluppatori esistente, preparando per loro alcuni tools di sviluppo per facilitare l’adozione e la condivisione della piattaforma Stadia tramite semplici link da integrare su YouTube ed i più diffusi social. Ma, non solo, Google ha creato Stadia Games and Entertainment, il proprio studio di sviluppo per titoli esclusivi di Stadia, sotto la guida di Jade Raymond, una veterana del settore con passate esperienze in Sony, Electronic Arts e Ubisoft. Harrison chiude comunicando che Google Stadia sarà disponibile a partire dal 2019 in un gruppo di paesi, tra cui Stati Uniti, Canada, Regno Unito e gran parte dell’Europa.
Google Stadia è veramente il futuro del Gaming?
Sono molte le domande che rimangono senza risposta. Al momento, non ci sono dettagli sui prezzi, sui giochi disponibili al lancio, né se l’Italia sarà tra le nazioni europee coinvolte da subito. Certamente lo slogan che campeggiava durante la presentazione “No Box, No Download, No Streaming”, va preso con le dovute pinze. L’unica certezza è la non necessità di una Console o di un Pc. Certo, questo non è poco ma resta da capire cosa e quanto spazio verrà occupato sui nostri device per far funzionare Stadia. Per quanto riguarda il “No Streaming” la cosa si complica perché in alcuni passaggi la parola Streaming è stata spesso utilizzata. Probabilmente verrà risolta scomodando la differenza tecnica tra Streaming pubblico e applicativo.
Ma, onestamente, da italiano sono più preoccupato dal nostro accesso effettivo alle tecnologie dell’informazione. Voci più o meno ufficiali parlano della necessità di una connessione a 25 Mbs di velocità di download per garantire streaming 4K, 60fps. Non è questa la sede dove sciorinare i dati di accesso che i nostri ISP nazionali ci garantiscono per avere seri dubbi sul nostro “esser pronti” a questa novità.
E poi, sino ad oggi il gaming aveva al suo centro la Console o un Pc con la possibilità di scegliere tra marche diverse e di giocare anche off-line, ora Stadia sembrerebbe proporci una visione del futuro senza scatole, solo connessi e Google centrica. La guerra è solo alle porte, ora attendiamo le contromosse degli altri giganti del gaming.