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Giancarlo Esposito per Far Cry 6

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Far Cry 6, il nuovo episodio dell’amata serie firmata Ubisoft, è pronto a conquistare i videogiocatori di tutto il globo a partire dal 7 ottobre, immergendoli in un mondo estremamente realistico tenuto sotto scacco dal sanguinario dittatore Antón Castillo, magistralmente interpretato da Giancarlo Esposito. Il celebre attore, entrato nell’immaginario comune grazie all’iconico Gustavo Fring di Breaking Bad, ha infatti prestato per la prima volta il suo volto al personaggio di un videogame, rimarcando l’importanza e il peso che i videogiochi hanno conquistato negli ultimi anni nell’industria dell’intrattenimento.

Le collaborazioni con grandi attori e personaggi dello spettacolo ormai non si contano. Da Jon Berthal, protagonista dell’ultima incarnazione del franchise Tom Clancy’s Ghost Recon e star di serie tv del calibro di The Walking Dead e The Punisher, a Trasference, particolarissimo gioco in VR realizzato in collaborazione con Elijah Wood, entrato nella storia del cinema per il ruolo di Frodo ne Il Signore degli Anelli. Insomma, ormai è un dato di fatto: videogiochi, film e serie tv sono medium sempre più liquidi e in grado di mischiarsi l’uno con l’altro.

La presenza di Giancarlo Esposito nel nuovo Far Cry 6 è quasi una consacrazione del gaming come forma di intrattenimento ideale, in grado di fondere l’esperienza immersiva tipica di un videogioco con l’emozione che solo il cinema sa dare, grazie all’interpretazione di grandi attori e una regia sempre più curata e che strizza l’occhio ai migliori colossal di Hollywood. Il personaggio di Antón Castillo, spietato uomo di potere disposto a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi, poi, calza proprio a pennello con la figura e lo stile recitativo di Esposito, in grado di dare forma e corpo a personalità complesse, sfaccettate e mai banali. Queste caratteristiche sono diventate ormai elementi tipici degli antagonisti della serie Far Cry, entrata nel cuore di milioni di appassionati proprio per la complessità dei suoi personaggi, così realistici e “vivi”. Quindi, chi meglio di Giancarlo Esposito per dare un volto a un antagonista dal carattere così stratificato, calcolatore e senza scrupoli?

Con Far Cry 6, Ubisoft dimostra ancora una volta di essere ai vertici di un’industria in continua espansione ed evoluzione, sempre più in grado di attrarre l’attenzione di alcune delle più celebri stelle di Hollywood, continuando l’opera di costante innovazione e crescita del settore che da sempre la contraddistingue.

Far Cry 6 uscirà in tutto il mondo il 7 ottobre 2021 su Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, Stadia, Amazon Luna e per Windows PC su Store Epic Games, Ubisoft Store e su Ubisoft+*, il servizio in abbonamento di Ubisoft. La nuova incarnazione di uno dei franchise videoludici più amati sta per tornare, accompagnata da un’interpretazione attoriale con i fiocchi. È proprio il caso di dire: ciak, si gioca!

Death Stranding Director’s Cut, la recensione su PS5

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Sono cambiate moltissime cose in questi due anni, ma Death Stranding Director’s Cut ci dimostra, ancora una volta, la sua immensa grandezza. Al pari di Ghost of Tsushima  Director’s Cut, non faremo una “solita” recensione. Ci concentreremo, infatti, sulla nostra esperienza e come questa sia cambiata (sempre in meglio si spera, ndr) sulla next gen PS5. Kojima Productions si presenta come third-party all’interno della grande famiglia dei Playstation Studios. Il know-how della nuova generazione di casa Sony, entra all’interno del gameplay di Death Stranding Director’s Cut, accogliendo tutti i cambiamenti più importanti lato esperienziale.

Il feedback aptico ci fa provare, sulla nostra pelle, quella fatica che Sam prova mentre ricostruisce le UCA. Il salto grafico lo si vede più nel FOW (Field of View) che nella risoluzione. Già ottima, ricordiamo, nella versione per PS4 Pro. I 60fps consentono una maggiore fluidità nei movimenti, che aiuta nei momenti più concitati. Per quanto apprezzabili in poche occasioni, le situazioni di occlusione ambientale sono state migliorate ulteriormente.

DEATH STRANDING DIRECTOR CUT recensione PS5

In un open world le occasioni non sono moltissime, ma alcuni riflessi invocano l’utilizzo della photo-mode. Su questo ultimo punto, per dovere di cronaca, segnaliamo che tutte le foto sono state scattate utilizzando questa modalità. Il consiglio, come sempre, è quello di spendere del tempo per catturare attimi di paradiso.

Hideo Kojima non perde occasione per rimettersi in discussione. Il game designer giapponese rivede alcune dinamiche di gameplay, migliorando ciò che era già rasente alla perfezione e aggiungendo dei contenuti utili per dare un motivo in più per tornare “alla deriva”. E poi c’è tutta la questione legata al suo essere dannatamente profetico. Ognuno di noi, chi più e chi meno, sta vivendo il suo “Death Stranding”. Il contatto con le persone è una cosa che inizia a mancarci e Sam, ancora una volta, ci ricorda il perché è importante non perdere mai la speranza verso il futuro. Su questo argomento ritorneremo più avanti, nel corso di questa nostra recensione di Death Stranding Director’s Cut. Cancelliamo tutti il save-game PS4 e facciamo finta che sia la nostra prima volta. Di fatto, a livello umano, lo è.

La ricerca della perfezione

Della serie “non accontentarsi mai”. Hideo Kojima aveva ancora qualcosa in mente per la sua ultima creazione. Tralasciando – ma solo per qualche momento – le feature “d’istituto” della nuova PS5, quello che sono migliorate in Death Stranding Director’s Cut sono le dinamiche base del gameplay. Il gioco, all’alba dell’uscita su PS4, si presentava ostico e di difficile digestione. Il concetto di difficoltà pervadeva ogni cm della mappa di gioco. In parole povere, giocando ci si stressava invece di rilassarci. Lasciando stare il fatto che era proprio questa l’intenzione del suo ideatore, questi capisce che forse qualcosa, sotto questo punto di vista, poteva cambiare.

L’atterraggio è, quindi, più morbido. Le cose succedono e accadono, ma il tutto avviene con la costante sensazione di non morire da un momento all’altro. Tutto questo non ha disperso la sua vera natura, visto che la missione resta sempre la stessa. Aiuta, invero, chi non ha avuto la fortuna (e l’onore, ndr) di giocarlo due anni fa. Per tutti gli altri, è bello ricordare – come se fosse un passato ormai lontano – come quella costante paura di non farcela sia oggi un insegnamento. Un ennesimo del maestro Kojima.

DEATH STRANDING DIRECTOR CUT recensione PS5

È poi c’è tutto il discorso del citazionismo. La missione speciale nella fabbrica abbandonata, contenuto inedito di Death Stranding Director’s Cut, è un vero e proprio omaggio al passato del game director giapponese. Sam, per l’occasione, entra nella famiglia Snake, con una sessione da giocare tutta in stealth. La location, poi, fa il resto. Ovviamente, non vi diciamo altro, giusto per non spoilerare troppo (e anche perché amiamo alimentare il vostro hype, ndr).

Le cd. “aggiunte” vanno anche a migliorare l’arsenale di Sam, oltre che alleggerire il carico sulle sue spalle. Tra queste figurano il fucile Maser, la catapulta con paracadute, le rampe di lancio, i ponti chirali con ID “anti-mulo” e il support skeleton (e qualcos’altro che ci siamo sicuramente dimenticati di citare, ndr). Kojima non ha perso l’occasione per inserire delle interessanti deviazioni rispetto alla missione intrapresa da Sam Porter. I circuiti della Fragile Racing aiutano ad alleviare la carica di stress a cui siamo sottoposti nel nostro viaggio. In verità servono anche per provare sul campo i nuovi veicoli che si aggiungono al parco mezzi, dove spicca su tutti la veloce Roadster.

DEATH STRANDING DIRECTOR CUT recensione PS5

Non chiamatelo profeta, ma solo artista

Si dice che alcuni autori riescano a predire il futuro, anticipando, di li a poco, quello che il destino ha in serbo per l’umanità. Ora, per quanto i complimenti per Hideo Kojima si sprechino (e sono tutti meritati, ndr), non riteniamo che Death Stranding sia profetico quanto, invece, attuale. Avete, per caso, rigiocato ad un Metal Gear ultimamente? Se non lo avete fatto questo è il momento giusto, in modo da rendervi conto quanto, di questa serie, ci sia all’interno del gioco. Iniziando dal carattere spinoso e misterioso di Sam.

A nostro avviso, Death Stranding non doveva uscire nel 2019. I motivi, per dare senso a questa affermazione, sono tanti e non tutti di natura ideologica. Iniziamo dal fronte tecnologico. Il potenziale della nuova PS5 ha già fatto capire in che direzione si muoveranno i suoi titoli di punta, e in particolare quelli dei third-party. L’immensità del suo lato open world, per quanto la resa fosse già eccellente su PS4, non aveva modo di manifestare il suo reale potenziale. La magia del DualSense stimola l’immersione in una maniera inedita e che nessuno, ad oggi, è in grado di emulare. Il polimorfismo degli ecosistemi presenti nella mappa di gioco rende, poi, l’esperienza di gioco dinamica. Un aspetto di cui ci siamo accorti solo adesso e che vale più della metà dell’esperienza.

DEATH STRANDING DIRECTOR CUT recensione PS5

Hideo Kojima ama lanciare dei messaggi nei suoi giochi. Alcuni sono chiari e limpidi come la luce del sole, altri, invece, sono subliminali e molto intimi. Metal Gear Solid, una volta arrivati a The Best is Yet to Come, ti invitava ad una pioggia di lacrime. Ma non era tutto merito della stupenda voce di Aoife Ní Fhearraigh, visto tutto quello che si era raccolto nel corso dell’intensa esperienza di gioco. Lo stesso vale per Death Stranding.

Il mondo, così come lo conoscevamo noi, è stato stravolto. La pandemia ci ha tolto la normalità, privandoci anche di un gesti semplici come un abbraccio e una stretta di mano. Avevamo bisogno di andare alla deriva, perché solo così ci si accorge che cosa conta veramente nella nostra vita. E quindi sì, il mondo aveva bisogno di Death Stranding Director’s Cut. Forse più adesso che due anni fa. E chi vi scrive, per rendere merito al lavoro svolto da Kojima e dai ragazzi e ragazze di Kojima Productions, ha cancellato il suo vecchio salvataggio. Il tutto solo per godersi un’altra “prima volta”.

DEATH STRANDING DIRECTOR CUT recensione PS5

In conclusione

Non abbiamo fatto il nostro solito compitino con questa recensione PS5 di Death Stranding Director’s Cut. Abbiamo preferito, invece, seguire il nostro istinto, con la speranza che una parte di noi riesca a filtrare tra negli spazi bianchi lasciati da parole e paragrafi. Ad onor del vero, l’obiettivo è sempre quello, ma con l’ultimo lavoro di Kojima l’onere è più sentito. Come avete visto non siamo entrati troppo nei dettagli tecnici, lasciando spazio, invece, alle componenti umane ed emozionali. Una scelta guidata dal gameplay che, con le potenzialità della nuova PS5, riesce a regalare ancora molte emozioni.

Siamo rimasti a secco di DLC e di contenuti extra in questi due anni. Kojima Productions doveva far qualcosa di sostanzioso per saziare questo appetito e ciò è stato. I nuovi incarichi, la missione extra con i muli, il fucile Maser e i circuiti di gara – giusto per citare i più importanti – sono serviti a riaccendere quella fiamma che non si è mai spenta. Era solo bassa, in attesa di qualcosa. Un attesa che si è conclusa con Death Stranding Director’s Cut. Noi, come voi, ci godiamo il momento. Il genio creativo di Hideo Kojima non si ferma mai, aspettando un suo nuovo capolavoro.

La colonna sonora originale di Far Cry 6

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Ubisoft annuncia che la colonna sonora originale di Far Cry 6 è ora disponibile in tutto il mondo su tutte le principali piattaforme di streaming e di download. Composta dal pluripremiato Pedro Bromfman (Narcos, Robocop), la colonna sonora dà vita al paradiso tropicale di Far Cry 6 attraverso ognuna delle sue 21 tracce.

Ispirata da differenti stili musicali e dalle culture latine, Yara è un’isola sospesa nel tempo nel centro dei Caraibi, dove gli ascoltatori potranno immergersi in melodie dinamiche che daranno un tono al gioco e alle sue differenti regioni. La zona Occidentale è ricca di melodie acustiche, mentre quella Centrale è caratterizzata da una miscela unica di musica urbana ed elementi hip-hop e, infine, quella Orientale è più orientata verso la musica industriale.

“L’album è basato su una partitura molto moderna, contaminata da un lussureggiante panorama sonoro, percussioni incalzanti, strumenti processati e una tonnellata di sintetizzatori. Abbiamo cercato di catturare l’anima di Yara e i suoi personaggi basando la colonna sonora sulla musica tradizionale latino-americana e caraibica, pur rimanendo completamente liberi di sperimentare con suoni, elementi e tecniche, nella speranza di creare qualcosa di fresco ed unico”, ha detto Pedro Bromfman.

I giocatori si immergeranno nel cuore pulsante della rivoluzione di Yara attraverso l’intera colonna sonora, iniziando con El Presidente fino alla traccia finale, Antón. Diretto da Ubisoft Toronto*, Far Cry 6 uscirà in tutto il mondo il 7 ottobre 2021 su Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 5, PlayStation 4, Stadia, Amazon Luna e Windows PC in esclusiva per lo Store Epic Games, Ubisoft Store e sul servizio di abbonamento di Ubisoft, Ubisoft+.

Svelato nuovo gameplay cruento e la star dietro le quinte di Gungrave G.O.R.E!

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Prime Matter e Studio Iggymob hanno rivelato con orgoglio la star dietro le quinte di Gungrave G.O.R.E. Cosa c’è di meglio di 1 artista leggendario? Due! Oltre al creatore del nostro antieroe Grave, Yasuhiro Nightow, oggi possiamo annunciare che anche Ikumi Nakamura è stata fortemente coinvolta nel lavoro con gli sviluppatori portando il suo stile unico al progetto e aiutando Studio Iggymob a realizzare la sua visione. Ikumi Nakamura ha dichiarato: “Questa collaborazione con Gungrave G.O.R.E è stato un momento davvero prezioso per me come fan della serie originale di Gungrave. L’esperienza mi ha anche fatto riflettere molto e ha portato alla luce molti bei ricordi. Altre notizie arriveranno prestissimo, resta sintonizzato!”

“La sua creatività e passione sono incredibili, insieme ad un approccio unico, costituiscono la combinazione perfetta per ciò che volevamo per Gungrave G.O.R.E. In vero stile Gungrave, niente è come sembra! Non vogliamo rivelare troppo in questo momento, ma ogni boss che Grave incontrerà, avrà una forma più alta e più potente di se stesso, il ” Superior Boss”. Qui puoi vedere uno dei personaggi di Ikumi Nakamura in piena azione, nella sua interpretazione e realizzazione del nostro “Yensen Superior”. Ha dichiarato Kay Kim Senior V.P Studio Iggymob.

Guarda il trailer esteso e completo dell’ultimo gameplay “goretastico” e cruento mentre il protagonista si mostra in tutta la sua furia vendicativa sui suoi sfortunati nemici

Grave ritorna nel 2022 su PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series S|X e PC.


A proposito di Gungrave G.O.R.E

Gungrave GORE è un elegante sparatutto action in terza persona dello studio sudcoreano IGGYMOB, in cui vestirai i panni di Grave, un pistolero, il duro antieroe dei tuoi sogni, che falcia tonnellate di nemici in un sanguinoso balletto di proiettili.

Come sequel, Gungrave G.O.R.E è la resurrezione definitiva del franchise Gungrave per i pistoleri veterani e i fan di Gungrave, ma anche un’esperienza di storia gloriosamente cruenta per una nuova generazione di giocatori e di console

505 Games ha rivelato i suoi titoli al Tokyo Game Show 2021

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505 Games mostra i suoi prossimi titoli in due eventi del Tokyo Game Show 2021: il “505 Games Upcoming Titles Showcase” che si terrà venerdì 1° ottobre alle 11 del mattino e l’Xbox Live Stream tenutosi oggi alle 11del mattino. Entrambi gli eventi sono visualizzabili tramite i canali YouTube, Twitch e BiliBili del Tokyo Game Show.

Il “505 Games Upcoming Title Showcase” offre uno sguardo dedicato ad alcuni dei più grandi progetti dell’editore e segna la sua prima presenza ufficiale al TGS da quando è stato istituito un nuovo team con sede in Giappone. Il tanto atteso JRPG di Rabbit & Bear Studios e videogioco più finanziato nel 2020 su Kickstarter Eiyuden Chronicle: Hundred Heroes è in testa all’evento, affiancato dal companion game Eiyuden Chronicle:Rising.

“Questa è la nostra prima presenza ufficiale al Tokyo Game Show, una delle più grandi celebrazioni mondiali dell’intrattenimento interattivo, che riunisce i fan del Giappone e del resto del mondo”, ha detto Raffaele Galante, CEO di 505 Games. “La nostra presenza conferma il nostro impegno a coinvolgerci sempre di più con il mercato giapponese mentre eseguiamo la nostra strategia globale di pubblicazione e sourcing dei giochi”

Questo segmento presenta il primo sguardo al gameplay per PC di Eiyuden Chronicle: Rising, introducendo nuove informazioni sul mondo, la storia, i personaggi e come il gioco interagisce con Hundred Heroes. Verrà inoltre presentata una sessione di domande e risposte con lo Studio Lead Yoshitaka Murayama (Suikoden I e II), il Lead Character Designer Junko Kawano (Suikoden I e IV).

505 Games presenterà anche il gameplay per Nintendo Switch del sandbox mozzafiato Grow: Song of the Evertree. Guardate un’interessante intervista con il compositore di Grow, candidato al premio BAFTA e vincitore del Crunchyroll Award, Keven Penkin (Florence, Star Wars: Visions) prima del lancio del gioco martedì 16 novembre su PC, PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch. Il JRPG monster-raising cooperativo Re:Legend debutterà con un nuovo video con il commento degli sviluppatori Magnus Games Studio.

Aspettatevi anche un video della nuova modalità Campionato in arrivo per il titolo cooperativo frenetico Rescue Party: Live! Prima del lancio della sua demo per il Steam Next Fest.  Nelson Sexton, il creatore dell’acclamato titolo zombie survival UNTURNED rivelerà news sulla prossima mappa “Elver” e il lancio del gioco su PlayStation 5 e Xbox One X|S. Rimanete sintonizzati anche per dei contenuti speciali e toccanti di Assetto Corsa Competizione.

L’ Xbox Live Stream di oggi ha messo in evidenza tre titoli di 505 Games. Tenetevi pronti per un primo video gameplay del prossimo titoli di Rabbit & Bear Studios Eiyuden Chronicle: Rising. Scoprite cosa c’è in arrivo per Re:Legend con il nuovo trailer. Ammirate la potenza dell’ Xbox Series X|S e come migliora il gioco d’azione cyberpunk in prima persona Ghostrunner.

 

Terraria: l’attesissimo aggiornamento Journey’s End è ora disponibile

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Terraria, il titolo sandbox action-adventure 2D che ha venduto diverse milioni di copie, sviluppato da Re-Logic (PC) e DR Studios (console/mobile) e pubblicato da 505 Games, celebra oggi il suo decimo anniversario con il lancio dell’attesissimo aggiornamento Journey’s End su PlayStation 4 e Xbox One. Journey’s End è anche giocabile su PlayStation 5 e Xbox Series X|S.

Dopo un decennio di creatività e avventura, Terraria si è trasformato in un fenomeno culturale globale, vendendo oltre 35 milioni di copie su diverse piattaforme. Journey’s End celebra una delle più grandi community gaming mai esistite, aggiungendo nuove modalità, boss, nemici e miglioramenti al gameplay.

Affronta la sfida finale nella modalità Master, dove la difficoltà dei combattimenti si intensifica ma ogni boss sconfitto offre ricompense uniche. Per un’esperienza di gioco più rilassata e incentrata sull’immaginazione, Journey’s End fornisce ulteriori opzioni come la duplicazione degli oggetti, il controllo delle condizioni atmosferiche, i tempi di rigenerazione dei mostri regolabili, modifica della difficoltà e tanto altro. 

Affronta nuovi boss come L’imperatrice della Luce, ispirata ai Bullet Hell, e l’imponente Regina Slime. Tieni traccia di nemici, alleati e creature con il Bestiario. Prenditi una pausa dall’uccidere mostri e gioca a golf. Passeggia durante i nuovi eventi meteorologici, come le Notti delle Lanterne e le Pioggie di Meteoriti, mentre esplori nuovi biomi come i Cimiteri e le Oasi. Goditi la nuova musica tra cui il tema del titolo “Journey’s End” e il brano vincitore del concorso Terraria, vinto da Xenon e DSniper. 

Journey’s End migliora Terraria anche con svariati miglioramenti e modifiche che rendono l’esperienza di gioco più piacevole. Si possono ora scambiare tipi di blocchi durante la costruzione, mentre i Caveau del Vuoto aiutano i giocatori a meglio gestire il loro inventario. Revisioni grafiche, le barre di salute dei boss, miglioramente all’interfaccia utente con maggiori personalizzazioni e un’interfaccia a schermo condiviso che permette di concentrarsi meglio sui combattimenti. I Tralicci e la felicità dei PNG espandono il sistema della città, eventualmente garantendo al giocatore l’abilità di costruire una rete di teletrasportazione tra tutte le città del mondo.

 

eFootball 2022 finalmente disponibile su console e pc

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Konami Digital Entertainment B.V. annuncia oggi il lancio mondiale di eFootball 2022 per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Windows 10 e PC Steam . Il lancio anticipa il primo grande aggiornamento gratuito atteso per questo autunno.

Per celebrare l’arrivo di eFootball 2022, ci sarà una campagna eFootball Kick-Off al lancio con Match Online e l’evento “Worldwide Clubs”. La campagna Match Online permetterà ai giocatori di guadagnare contratti “Accordo al buio” in base al numero di partite online giocate. Gli Accordi al buio offrono ai giocatori la possibilità di ottenere carte calciatori “Leggendari”, oggetti che potranno essere usati per migliorare il proprio Creative Team in autunno con l’arrivo del primo Major Update. La campagna Match Online è già attiva e terminerà alla 03:59 dell’8 novembre 2021. Le ricompense nel dettaglio:

Accordo al buoio #1 – ottenibile dopo 10 partite
Accordo al buoio #2 – ottenibile con 15 o più partite
Accordo al buoio #3 – ottenibile con 20 o più partite

L’evento speciale Worldwide Clubs permette ai giocatori di scontrarsi con rivali da tutto il mondo utilizzando i propri club preferiti. Da oggi, i giocatori potranno entrare nell’eFootball™ World, dove potranno godersi partite con team reali sia online sia offline. La modalità Evento Online permette ai giocatori di sfidarsi in eventi uno contro uno. Ogni settimana i giocatori potranno scegliere uno tra gli oltre 200 team con licenza ufficiale e competere in diverse sfide per guadagnare GP che potranno essere usati nel prossimo major update. Una volta che i giocatori avranno selezionato il loro team preferito dovranno usarlo per tutta la durata dell’evento – questa selezione si resetterà al termine dell’evento in corso.

Ci saranno due sfide per ogni evento, completando la prima si sbloccherà la seconda. Non ci saranno limitazioni per il numero di partite consentite, anche dopo il completamento delle sfide. Mentre le ricompense saranno ridotte dopo aver completato per la prima volta l’evento, i giocatori potranno continuare ad aumentare i propri GP sulla base della struttura ‘Play to Win’ di eFootball. eFootball 2022 offrirà matchmaking online cross-generation (PlayStation 5 vs. PlayStation 4, Xbox Series X|S vs. Xbox One), in questo modo i giocatori potranno sperimentare appieno la modalità Evento indipendentemente dalla generazione della loro console. L’evento Worldwide Clubs è già attivo e terminerà alla 03:59 dell’8 novembre 2021.

I giocatori potranno anche giocare offline contro l’IA o contro un amico scegliendo tra nove club partner. I giocatori avranno anche accesso a questi sei stadi: Camp Nou, Old Trafford, Allianz Stadium, Emirates Stadium, Allianz Arena ed eFootball Stadium.

Il major update di questo autunno porterà importanti aggiunte e novità in eFootball 2022, tra cui:

Creative Team – create il vostro “dream team” mettendo sotto contratto calciatori e allenatori che meglio si adattano alla vostra formazione ideale e alle vostre tattiche di gioco, poi allenali e rafforzali per prepararli a competere con giocatori di tutto il mondo.
Nuove tipologie di giocatori – ci saranno quattro nuove tipologie di calciatori in eFootball™ 2022: Standard, Trending, Featured e Legendary. Contratti – i giocatori potranno mettere sotto contratto i calciatori tramite due tipologie di accordo: Contratto al buio e Contratto mirato. Nuove modalità Match – i giocatori avranno accesso alle modalità eFootball™ Creative League, Tour Event, Challenge Event, Online Quick Match e Online Match Lobby*
*Alcune modalità di gioco saranno attive dopo il lancio della versione v1.0, presto tutti i dettagli.

I giocatori possono prepararsi all’arrivo del major update pre-ordinando il Premium Player Pack. Con il Premium Player Pack i giocatori otterranno 2.800 Monete eFootball™ e sei contratti Accordo al buio. I giocatori riceveranno sei calciatori unici senza duplicati**, ogni calciatore ha la stessa probabilità di essere messo sotto contratto.

**A meno che il giocatore non decida di resettare la selezione

I giocatori che effettueranno il pre-ordine entro la 01:59 dell’11 novembre (termine conclusivo del pre-order) saranno premiato con due contratti Accordo al buio addizionali, portandone il totale a otto invece dei sei garantiti al termine del periodo di pre-order.

L’eFootball 2022 Premium Player Pack è disponibile in pre-order ora per PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Windows 10 e PC Steam a €39.99. I possessori di eFootball PES 2021 SEASON UPDATE o eFootball PES 2021 LITE potranno acquistare il Premium Player Pack attraverso lo store in-game con uno sconto del 10%***.

***I tassi di cambio delle valute possono comportare percentuali di sconto diverse a seconda della regione.

Infine, i giocatori di lunga data di eFootball PES 2021 SEASON UPDATE e/o eFootball PES 2021 LITE riceveranno “Bonus Veterani” basati sulla loro collezione di calciatori in-game. Questi Bonus potranno essere utilizzati in eFootball 2022. I giocatori potranno ottenere fino a due contratti “Accordo al buio” e 1.000.000 GP:

I contratti “Accordo al buio” saranno assegnati in base al numero di calciatori della Serie Momento Glorioso in possesso:

Da 1 a 5 calciatori – 1x “Accordo al buio”
6 o più calciatori – 2x “Accordo al buio”

GP saranno assegnati in base al numero di calciatori “Leggenda” in possesso:

Da 1 a 7 calciatori – 300.000 GP
Da 8 a14 calciatori – 500.000 GP
15 o più calciatori – 1.000.000 GP

Il termine ultimo per raggiungere questi traguardi è fissato per le 03:59 del 16 settembre. La distribuzione dei Bonus Veterani terminerà il 23 dicembre 2021 alle 03:59.

Lost Judgment, la recensione su PS5

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Un nuovo caso da risolvere per l’inossidabile Tak in Lost Judgment, il titolo di questa nostra recensione per console PS5. Quello che è iniziato come un spin-off della serie Yakuza inizia a mostrare una sua personalità ben precisa. Lo stile di Ryu Ga Gotoku Studio c’è sempre, ed è ancora più vivo in questo capitolo. Ci piace pensare che in esso sia rappresentato un po’ il loro modo di essere anche nella vita reale. Determinati e sempre pronti a fare gruppo.

Lost Judgment riparte da dove eravamo rimasti. Un nuovo caso piomba tra le mani dell’agenzia d’investigazione Yagami, in un intreccio di cronaca nera e giudiziaria che coinvolge da vicino lo studio Genda. Ritornano tutti i personaggi che abbiamo avuto modo di vedere nel primo episodio di questa serie. La differenza vive nel ritmo narrativo, che si distanzia dal mondo del cinema e punta verso quello delle TV series americane. Dalle colonne sonore ai colpi di scena, sino ad arrivare alla sigla introduttiva, il fattore immersione è pari a quello di una puntata della nostra serie preferita.

Lost Judgment recensione PS5

In mezzo c’è una cosa chiamata gameplay, che ripropone tutti gli elementi della ricetta con qualche sana novità. Le fasi di gioco sono sempre scandite da momenti ben distinti e che sembrano racchiuse in camere a tenuta stagna. I dialoghi (presentati in maniera terrificante, ndr) e le cutscene (alcune sono veramente “tanta roba”, ndr) fungono, invece, da raccordo. Il cambiamento importante vive nelle fasi di investigazione, dove i muscoli passano in secondo piano. Non mancano, inoltre, i mini-game, quelli che esulano dal core business del videgioco e aiutano ad evitare la l’apatia.

Bene, la nostra consueta premessa è giunta alla sua conclusione. Vi lasciamo, quindi, alla recensione di Lost Judgment, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console PS5.

Prime impressioni: ha ancora senso parlare di spin-off?

Quando nel 2018 usciva sulle old gen Judgment, era lecito chiedersi se aveva senso – dal punto di vista narrativo – giocarlo senza prima conoscere l’universo della serie Yakuza. Essendo stato presentato come spin-off, pensarlo, era piuttosto normale. A distanza di 3 anni, con il ricordo ancora vivo di quell’esperienza, abbiamo la risposta a quella domanda con Lost Judgment. L’universo Yakuza accoglie, quindi, un nuovo titolo, con un’identità forte e ben precisa, percorrendo la strada maestra dalla serie madre.

Yakuza, dopo Like a Dragon, ha fatto capire quello che sarà il suo futuro, sposando le filosofie del turn based RPG. La parte più action – e meno ruolistica – è stata affidata alle avventure di Yagami, evitando pericolosi copia e incolla. L’intenzione è quella di sfruttare – nel migliore dei modi – tutta l’eredità raccolta nel corso dell’abbondante decennio di attività. Di fatto, è un approccio democratico questo, lasciando in mano alla community la scelta sul “chi” seguire.

Lost Judgment recensione PS5

Se avete giocato al primo capitolo di Judgment, nei primi istanti di gioco non noterete delle grosse differenze. Il preambolo, prima del capitolo 1, serve a mostrare i cambiamenti più significativi, senza fornire nessuna “soffiata” sulla storia. Le potenzialità del DualSense sono minimante accennate, lasciando intravedere un narrazione che alterna momenti action ad altri di calma “apparente”. La scelta di introdurre delle sessioni dialogate, in stile JRPG moderno, è terrificante. Un modo per evitare ulteriori cutscene ma che, di fatto, stonano con lo stile del gioco. Vedere i personaggi esprimersi come dei manichini ricorda dei fotoromanzi per adolescenti. Scelta bocciata.

Le musiche di accompagnamento e il ritmo narrativo ricordano molto quelle di una serie TV americano. Il filo conduttore che non si perde mai, ma lascia ampio spazio a delle deviazioni molto gradite. Ryu Ga Gotoku Studio fa scuola in questo. È tra i pochi che, in questo ambiente, ha saputo sempre offrire un prodotto in grado di ereditare il suo passato e aprirsi verso le tendenze del momento. Umiltà che premia in ogni occasione.

Contesto di gioco: pronto per una serie (TV o giocata?)

La forza di un videogioco risiede nel genio creativo dei suoi autori, in grado di elaborare storie e personaggi che, talvolta, presentano una realtà non molto distante dalla nostra. Sono le situazioni, talvolta surreali, che rendono Lost Judgment un prodotto unico nel suo genere. Una ridicola telefonata, nel bel mezzo di una rissa con mezza Yakuza, è solo un piccolo assaggio della follia narrativa che accompagna questo titolo.

È interessante, invece, segnalare come dal punto di vista del format qualcosa sembra stia cambiando. Nel primo episodio di questa serie si è preferito seguire un approccio più ludico, con molte – e forse troppe – cose da fare che non servivano a mascherare una precoce ripetitività. Si girava mezza Kamurocho andando dal punto A al punto B, tra missioni principali e secondarie.

Lost Judgment recensione PS5

Le dinamiche base non sono cambiate in questa seconda avventura, ma l’introduzione di una nuova location aiuta nel cd. “effetto surprise”. La voglia di scoprire e svelare nuovi personaggi e storie aiuta per dimenticare la vera natura di Lost Judgment, con i minigame che sono una vera e propria “manna dal cielo”. I veri protagonisti, infatti, sono proprio loro.

La storia, dal canto suo, riesce sempre a catturare. Questa volta è una trama che vede la Yakuza solo marginalmente toccata dal punto di vista narrativo. Le risse da strada la vede sempre protagonista, ma gli eventi interessano un contesto molto più crime-noir. In un certo modo, la voglia di scoprire la verità diventa un bel catalizzatore di interesse, con delle vicende che non sono molto distanti dalla realtà in cui viviamo tutti i giorni.

Gameplay: dinamiche a tenuta stagna

Il gameplay di Lost Judgment segue una filosofia ben precisa, identica a quella del primo capitolo. L’esplorazione della città è sempre il punto di riferimento di tutta l’infrastruttura del gioco, dove vivono tutte le attività e le missioni da svolgere. Le prime servono, in un certo modo, a deviare dall’ordinario, regalando dei momenti di sano divertimento spensierato. Queste vengono somministrate in un contesto scolastico, ma solo per coerenza e non per utilità. Yagami dovrà, infatti, destreggiarsi in gare di ballo, battaglie con i robot, gare in moto, incontri di boxe, partite a freccette ed evoluzioni con lo skate per ottenere il rispetto e le informazioni dagli studenti.

Ovviamente queste sono solo delle deviazioni dal core business del titolo. Il cuore del gioco resta sempre e solo lo svolgimento delle missioni, che non cambiano di una virgola il loro modello di fruizione. Ryu Ga Gotoku Studio, infatti, ha preferito strutturare il tutto con sessioni a tenuta stagna, interconnesse da dialoghi e cutscene. I momenti sono ben distinti, nell’ambito dei quali le cose da fare sono catalogate per logica e natura. Si passa dall’investigazione all’inseguimento in maniera guidata e poco naturale, con il transito che viene sempre vissuto in maniera passiva. Solo i combattimenti arrivano in maniera, per così dire, naturale, visto che si presentano anche nei momenti di esplorazione urbana.

Lost Judgment recensione PS5

Dopo la tigre e la gru, arriva il turno del serpente. Questa nuovo combat style trasforma la difesa in una micidiale tecnica offensiva, restituendo al mittente la potenza dei colpi avversari. Il sistema di combattimento è, a grandi linee, lo stesso di quello visto nel 2018. Il lock system non sta molto simpatico agli sviluppatori, che preferiscono un approccio ad area invece che individuale.

Un altro elemento di novità arriva dalle sessioni di parkour, dove il nostro Yagami si divertirà ad emulare l’amichevole Spider-Man di quartiere. Anche i momenti investigativi presentano delle interessanti feature aggiuntive. Nuovi gadget, come il microfono direzionale e il rilevatore di segnali, subentrano nell’arsenale del detective di Kamurocho. Quando la situazione si fa difficile Yagami potrà, inoltre, contare sull’aiuto di un cane detective, utile non solo per scovare le tracce. I suoi canini serviranno i nobili interessi di giustizia e legalità.

Dimensione artistica: piccolissimi passi in avanti

La nuova generazione di console non convince quelli di Ryu Ga Gotoku Studio ad investire, più di tanto, nel comparto artistico. Le feature specifiche di PS5, inoltre, non vengono prese nemmeno poi tanto in considerazione. Feedback aptico e grilletti adattivi potevano fornire un grande valore aggiunto in tal senso, ma questo non è stato. Ci piace pensare che sia stata una scelta, in un certo modo, democratica, per non creare delle disparità sulle due next-gen.

Resta il fatto, però, che rivedere le stesse espressioni monolitiche di qualche anno fa, anche in Lost Judgment, ci ha sorpreso in negativo. Il potenziale messo in campo in questo salto generazionale è notevole e va sfruttato. Life is Strange: True Colors ne è un chiaro esempio, con una mimica facciale impressionante. Yagami e compagnia bella formano un cast formidabile, ma rivederli, ancora una volta, con un viso che non segue le emozioni, non aiuta a rompere la quarta parete. E questa volta dispiace ancora di più della prima.

Lost Judgment recensione PS5

Seguendo le tendenze degli ultimi tempi, viene offerta la possibilità se dare priorità alla risoluzione o al framerate. Da una parte si possono raggiungere i 4K e dall’altra i 60 fps, ma qui si entra in un discorso prettamente personale. Non essendoci una photo mode, e vista e considerata la natura action del gioco, la scelta di dare priorità alla fluidità dei movimenti è piuttosto scontata. L’occhio vuole sempre la sua parte, ma quando Tak è circondato dalla gang di turno, servono velocità e reattività.

Rispetto alla prima avventura, il salto grafico lo abbiamo, invece, notato nella cura dei dettagli delle strade e dell’architettura urbana. Si respira – ancora meglio – il contesto culturale di Kamurocho e Yokohama, realtà molto lontane da noi ma che in Lost Judgment regalano numerosi momenti di vita quotidiana. Ed è quello di cui abbiamo bisogno adesso, di finestre su un mondo che ritrova progressivamente la sua normalità.

Lost Judgment recensione PS5

In conclusione

Lost Judgment conferma la riuscita di questo spin-off, che dimostra di vivere tranquillamente senza il bisogno di legittimazione. Ryu Ga Gotoku Studio ha finalmente preso un decisione, evitando così di creare pericolosi cloni. La parte RPG pura è stata riservata a Yakuza, quella action, invece, spetta di diritto al buon Tak. Il contesto degli eventi, a differenza del primo capitolo, lambisce gli ambienti della mafia giapponese, concentrandosi su fatti di cronaca nera. 

Il gameplay resta fedele alle sue origini, con delle novità in grado di evidenziare meglio i suoi punti di forza. I mini-game si confermano in gran forma, evitando tutti i momenti di apatia da ripetitività. Non sarà facile risolvere il caso. Ad aiutare il team Yagami ci saranno numerosi gadget e anche un cagnolino che mostra, quando serve, un bel caratterino. Interessanti, inoltre, le sessioni stealth, in grado rallentare i bpm del gameplay.

“Graficamente” parlando, dobbiamo segnalare solo un lieve miglioramento. La risoluzione consente una migliore definizione delle texture e dei personaggi, con un contesto urbano denso di dettagli ambientali. Le espressioni dei personaggi restano ancora il tallone d’Achille di questa serie, che dagli occhi in giù non mostrano un minimo di emozione. A peggiorare il tutto ci sono delle sessioni di dialogo in stile fotoromanzo adoloscenziale, che poco ci azzeccano con la serie di Judgment.

Al via l’Open Beta di Battlefield 2042

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Electronic Arts e DICE hanno annunciato oggi, in un nuovo trailer, che l’Open Beta di Battlefield 2042 sarà disponibile a partire dal prossimo 8 ottobre per Xbox One, Xbox Series X and S, PlayStation 4, PlayStation 5 and PC; i membri di EA Play e tutti coloro che pre-ordinano il gioco possono ottenere l’accesso con due giorni di anticipo il 6 ottobre. Tutti i giocatori possono pre-scaricarlo a partire dal 5 ottobre.

L’Open Beta di Battlefield 2042 presenterà l’iconica esperienza Conquista sulla mappa Orbitale, precedentemente mostrata nel trailer di reveal del gioco. Chi giocherà da PC e console next-gen potrà sperimentare le nuove ed epiche battaglie a 128 giocatori (64 giocatori su PlayStation 4 e Xbox One) attraverso la modalità di gioco Conquista, su larga scala, e potrà combattere per il controllo dei punti chiave degli obiettivi sulla mappa.

Durante la Beta, i partecipanti avranno l’opportunità di immergersi nella Guerra Totale iconica del franchise, come uno dei quattro unici specialisti ciascuno dotato di un proprio stile individuale, specialità e tratti. I giocatori possono calarsi nei panni di Boris, un ingegnere russo dotato di un SG-36; Casper, un sudafricano esperto di mimetizzazione e attacchi a lungo raggio; Falck, un abile medico tedesco specializzato nel supporto; e Mackay, un escursionista canadese e nomade che è dotato di una pistola a rampino.

Ambientata a Kourou, nella Guyana francese, la mappa Orbitale di Battlefield 2042 permette ai giocatori di sperimentare una corsa contro il tempo in condizioni ostili mentre combattono intorno al sito di un imminente lancio di un razzo. I settori che si trovano in questa mappa includono l’Edificio di assemblaggio, la Piattaforma di lancio e la passerella che li collega. Durante una partita di Conquista, i giocatori sperimenteranno le mappe dinamiche di Battlefield, caratterizzate da una sequenza di lancio automatico per il razzo, un attraversamento con la zipline attraverso torri di fulmini, combattimenti con veicoli in condizioni atmosferiche avverse, compreso un inaspettato tornado che altera il flusso della battaglia, e molto altro ancora.

Inoltre, la serie dei blog, Battlefield Briefing, continua fino all’inizio della Open Beta, con il nuovo blog degli sviluppatori Progressione e Oggetti cosmetici online sul sito ufficiale del gioco. Questo post approfondisce il sistema di progressione di Battlefield 2042, il ritorno dei Ribbons e altre caratteristiche come la Maestria e la Carta Giocatore, la cross progression e le opzioni cosmetiche per gli Specialisti. Ci sono anche commenti degli sviluppatori con il Level Designer Kalle Nystrom e il Lead Level Designer Shashank Uchil. 

Battlefield 2042 è disponibile ora per il pre-ordine e sarà lanciato nei negozi e online il 19 novembre al prezzo di 59,99 euro per PC, 69,99 euro per Xbox® One, PlayStation®4 e 79,99 euro per Xbox® Series X e S e PlayStation®5. 

FIFA 22, la recensione su PS5

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Si torna in campo con FIFA 22, il titolo della nostra recensione per console PS5. Un anno importante EA Sports, il primo da quando le console di nuova generazione sono entrate in attività. La chiamata alle armi è stata subito accolta, con l’introduzione del Hypermotion Technology. Il nome, già da solo, basta per accendere gli animi dei giocatori. Tutto parte dall’evoluzione intelligente del concetto di motion capture, quello che serviva a rendere più umani i movimenti dei giocatori.

Le speciali tute X-Sense hanno fatto il resto, passando dalle sole animazioni alla costruzione delle manovre in campo. Il tutto aiutato da un algoritmo di machine learning, in grado di riprodurre normali situazioni di gioco. Occorre vedere come queste nuove logiche di gameplay si comporteranno in modalità competitiva, con FUT e Weekend League che aspettano alla porta. Ragionamenti, questi, che avranno un senso solo quando la stagione di FIFA 22 raggiungerà la sua base d’utenza massima.

fifa 22 recensione ps5

Il resto delle modalità non subiscono scossoni, ad esclusione dell’esplosivo VOLTA Football. La dichiarazione d’indipedenza è stata proclamata. Scordatevi quella simulazione “adattata” in FIFA 22. L’arcade regnerà incontrastato, con tanto di introduzione di super tiri e iper velocità. La direzione tracciata è piuttosto cristallina, con i giocatori che, per forza di cose, inizieranno a prendere sul serio questa modalità.

La dimensione artistica del gioco ci aiuta a respirare meglio i momenti del giorno partita. Luci e suoni, grazie all’aiuto della potenza delle console di nuova generazione, creano un contesto emozionale che ci trascinano “di forza” in campo. Il tifo segue le prestazioni della squadra, con le animazioni del pubblico che incitano le nostre prestazioni in campo, anche nei momenti di estrema difficolta. We never walk alone, insomma. Vi lasciamo,quindi, alla nostra recensione di FIFA 22, nella sua versione per console PS5.

Prime impressioni: la rivoluzione si chiama Hypermotion Technology

EA Sports è chiamata a una riscossa, visto e considerato quanto successo nelle ultime due passate edizioni. Il gameplay iniziava a perdere acqua da tutte le parti, richiedendo un intervento deciso ed efficace. Il colosso americano, dopo aver raccolto i vari e numerosi feedback pervenuti dalla community – il gran vero punto di forza di questa serie – è andato di reverse engineering, modificando il cuore del suo simulatore.

Quello che oggi conosciamo come Hypermotion Technology altri non è che è una rielaborazione di alcune dinamiche base che punta tutto sul gioco di squadra, aiutato da algoritmi di machine learning. Può sembrare una cosa piuttosto sempliciotta, visto che, di fatto, tutti conosciamo il vero significato del gioco del calcio. Calarlo, però, in un videogioco non è una cosa del tutto semplice, visto e considerato che il franchise ci prova da oltre 25 anni.

fifa 22 recensione ps5

In questi anni, numerosi sono stati gli investimenti sul fronte motion capture, ricercando una fluidità dei movimenti al pari di quella dei giocatori reali. Ed è proprio ereditando questo lavoro che è stato possibile, oggi, attraverso delle speciali tute chiamate X-Sense, arrivare all’implementazione di questa tecnologia. Il risultato – visibile sin da subito – lo si vede, non solo nei movimenti con palla al piede, ma anche nelle fasi di gioco passivo.

Tutta la squadra si muove intorno al pallone, esulando dai discorsi di tattica e impostazioni di gioco. Ci si accorge del grande passo avanti fatto in questi termini quando si è alla ricerca di un compagno libero. Le soluzioni di passaggio diventano numerose, anche se dall’altra parte vi è un pressing offensivo che offre pochi margini per ragionare. I compagni interagiscono all’interno della squadra, chiamano la palla, invitano al passaggio, facendo capire la direzione che prenderanno prima dello scatto. Le intenzioni, insomma, arrivano prima dei movimenti. E tutto questo crea una cosa che già da un po’ mancava in FIFA: il fattore immersione.

fifa 22 recensione ps5

La voglia di cambiare c’è e si intuisce sin dai primi istanti. Al primo lancio, si viene proiettati all’interno di una sessione introduttiva che ricorda tantissimo il The Journey di Alex Hunter. Qui gli sviluppatori presentano quali sono i cambiamenti importanti presenti in questa nuova edizione del simulatore calcistico. Spicca, senz’altro, la difesa tattica, con la possibilità di switchare tra i giocatori della linea difensiva in maniera veloce, agile e puntuale. Menzione d’onore la meritano, sicuramente, i movimenti filtranti che, da quest’anno, sono pilotabili per direzione e intensità. In fase d’attacco è stato rivisto il tandem con il compagno di squadra, con gli 1-2 che diventano più tattici e ragionati.

A livello di modalità non si assiste a un grandissimo stravolgimento. Ci sono le stesse cose, presentate in maniera più organizzata. VOLTA Football chiama a gran voce una sua indipendenza. La modalità più frizzante del noto simulatore calcistico sembra, quest’anno, aver trovato una sua dimensione, in grado di sfumare le dinamiche simulative in favore di una mentalità più arcade. È ovvio che il pubblico di riferimento sarà diverso da quello di FIFA Ultimate Team, PRO Clubs e Carriera. Ma l’intenzione è questa, con una scelta che, a nostro avviso, appare corretta.

Contesto di gioco: il pericolo di un’offerta “troppo” differenziata

FIFA 22 è divenuto un contenitore di numerose modalità di gioco. EA Sports, già da qualche anno, ad esclusione di VOLTA Football, non ne ha inserite di nuove. Ha preferito, invece, concentrarsi su quelle che ha, ma senza adottare dei grossi stravolgimenti rispetto la sua offerta. La Carriera online, giusto per fare un esempio, è un qualcosa che tarda ad arrivare già da diverso tempo, lasciando presagire una precisa volontà in questo ritardo.

Ogni anno il colosso americano pone in essere delle scelte. È come se facesse una classifica di rendimento, decidendo dove e come concentrare gli sforzi progettuali per l’edizione che verrà. Il biennio 2019/2020 è stato infausto per tutti gli addetti ai lavori. FIFA 21, infatti, è stato proposto come una nuova iterazione della serie ma, a conti fatti, è come se fosse stato un FIFA 20.5. Lo capiamo, vista l’attuale situazione pandemica, ma avremmo preferito una scelta alla Konami. Un season update sarebbe andato più che bene.

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Ed ecco che arriva il 2021, un anno che urla a gran voce la riscossa di questo franchise, che inizia pericolosamente a restare troppo fermo sui suoi passi. Le scelte progettuali, quest’anno, sono ricadute su gameplay, FUT e VOLTA, lasciando degli interventi marginali al PRO Club e Carriera. Questo lo si capiva già nel corso dell’evento dello scorso luglio, in occasione della presentazione in anteprima di FIFA 22.

Ci troviamo assolutamente d’accordo sulla prima scelta. Il gameplay, infatti, aveva bisogno di un intervento pesante che è finalmente arrivato. Pad alla mano, le differenze si vedono e si percepiscono in ogni situazione di gioco. FUT e VOLTA portano i denari nelle casse di EA Sports. Una decisione che, quindi, punta a degli interessi commerciali prima ancora che ludici. Non dimentichiamo che il modello di fruizione del noto simulatore calcistico è quello di un GAAS (Game As A Service), dove ad ogni modalità viene assegnato un rendimento economico. Capite bene, quindi, il perché non voler investire troppo su Carriera e Pro Club. Forse perché già così rendono abbastanza bene? La risposta arriverà da noi, dai giocatori.

Gameplay: ben (ri)trovato gioco di squadra

L’osservato speciale in FIFA 22 è quindi il gameplay. Un termine che, per il simulatore calcistico di EA Sports, vuol dire tutto. Sbagliare qualcosa in termini di dinamiche di gioco, controlli e reattività rischia di mandare a monte una stagione. In passato ne abbiamo avuto degli esempi piuttosto importanti. Basta vedere quello che è successo con FIFA 20 e FIFA 21, che ha costretto gli sviluppatori a un numero di patch che è entrato nella storia, ma che di fatto non potevano stravolgere un’architettura nata già con dei problemi congeniti. Quest’anno la sfida è ardua, con l’introduzione dell’Hyper Motion Technology.

L’abbiamo visto in azione per la prima volta nel corso della beta esclusiva provata nel mese di luglio. Già in quell’occasione abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano il significato di questo cambiamento, che mette al centro del simulatore il concetto stesso di gioco di squadra. Tutta la formazione, suddivisa per comparti, partecipa attivamente all’azione di gioco al di là della tattica impostata. I compagni osservano la posizione della sfera in campo, si propongono e chiamano i passaggi. L’intelligenza artificiale, pilotata da un algoritmo di machine learning, fa sì che i giocatori non selezionati propongano delle soluzioni di gioco intelligenti, in grado di analizzare il contesto e le situazioni in campo.

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Il tutto aiuta a creare un’atmosfera reale, al pari di una vera partita di calcio. Anche la rotazione della sfera, in FIFA 22, assume delle connotazioni sempre più vicine alla realtà, rendendo le trame di gioco divertenti e coinvolgenti. I contatti in campo, inoltre, sono divenuti più “umani”. Parametri come fisico ed elevazione definiscono un vantaggio importante che si riverbera con animazioni realistiche per intensità e svolgimento.

L’inserimento della spizzata di testa o della parata con la mano di richiamo, mostrano solo un piccolo assaggio di quali siano le reali intenzioni degli sviluppatori. Ovviamente, come ogni videogioco che si rispetti, ci sono dei pro ma anche contro. Il gameplay ragionato – introdotto in FIFA 20 per stoppare le folli rushate sui campi – quest’anno sembra rallentare ulteriormente il passo. Questo rende le manovre più lente (forse anche troppo lente, ndr), e costringe a dei ragionamenti veloci con palla al piede.

La decisione, a nostro avviso, è stata presa per enfatizzare lo sprint esplosivo, un’aggiunta all’attuale scatto in velocità. Lo possiamo definire una mossa abilità base, questa, ma che crea vantaggi importanti solo con alcuni giocatori. Il mercato, per quel poco che abbiamo visto, l’ha subito intuito. Tutti i giocatori con parametri di accelerazione velocità alti, infatti, hanno visto un’impennata delle loro quotazioni. Ci aspettiamo dei nerf nel corso della stagione.

Dimensione artistica: respirare il giorno partita

Ed eccoci arrivati al momento in cui ci lasciamo andare nei nostri “art attack”. In termini di dimensione artistica, il buon FIFA 22 ha fatto molto bene i compiti a casa, anche se l’ago della bilancia verte sul discorso framerate. Il salto enorme lo potremmo avere con il passaggio ai 120fps, ma non sembra ancora scoccata quell’ora. Al momento in cui scriviamo, lasciando aperta una finestra verso il futuro, si viaggia a 60fps con una risoluzione che sembra girare intorno ai 4K.

Sul fronte ray tracing l’impressione è che la soluzione sia la stessa adottata per F1 2021, con i replay che accolgono la potenza della luce. Normale, e in un certo modo fisiologico, visto che quelle che contano sono fluidità e reattività quando si vuole portare un risultato utile a casa. L’occhio, per quanto vuole la sua parte, passa in secondo piano. Noi però, che abbiamo un debole per questo aspetto, siamo riusciti a catturare qualche azione di gioco più da vicino. Strizziamo l’occhio verso il lato artistico di un videogioco, e se ne abbiamo la possibilità tendiamo ad evidenziare questo aspetto rispetto al lavoro svolto dagli sviluppatori.

L’illuminazione del terreno di gioco è migliorata. Possiamo apprezzare meglio questo upgrade anche grazie alla nuova inquadratura televisiva, in grado di presentare le azioni di gioco con un angolo di visione ampio e ottimale. Almeno due zone del campo sono sempre sotto controllo, con la possibilità di vedere meglio i movimenti dei compagni. L’occhio cade, inevitabilmente, anche sul pubblico, che viene definito il cd. “dodicesimo uomo in campo”.

Vogliamo concludere proprio con loro la nostra recensione di FIFA 22. Premesso che tutto quello che diremo è frutto della nostra esperienza di gioco “cuffia-munita”, ascoltare il tifo in campo è stupendo. È come se seguisse il gioco, con momenti di gioia e di disappunto in grado di far vivere ogni secondo del giorno partita. D’altronde, il calcio, che sia reale o virtuale, è un insieme di emozioni eterogenee, tutte che nascono attorno ad una palla.

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In conclusione

La nuova edizione di FIFA 22 arriva con delle vere novità. Quelle che lasciano il segno in quanto sono tangibili sin dal primo istante di gioco. L’Hypermotion Technology è la celebrazione perfetta di un concetto che giace nelle fondamenta del calcio: il gioco di squadra. Magari fa “più figo” parlare di algoritmi di machine learning e comportamento adattivo in campo, visto che quello che abbiamo appena detto può sembrare una cosa piuttosto scontata. Tutt’altro.

La sessione di beta privata dello scorso luglio ci ha fatto, in un certo modo, già arrivare preparati. Ci mancavano le altre modalità, tra cui, però, solo VOLTA Football riceve un vero e proprio scossone generazionale. Carriera e Pro Club viaggiano ancora di retaggio, scelta che inizia a farsi sentire in modo sempre più pressante. Chi vi scrive è un “malato” di FUT e Weekend League, ed era (stra)convinto che il “grosso” dei miglioramenti avrebbe interessato il comparto gameplay. Cosa che, di fatto, è accaduta.

Il potenziale della nuova generazione di console aiuta, per forza di cose, ad esprimere al meglio la dimensione artistica di FIFA 22. Su PS5 la differenza la fa più l’Audio 3D che il DualSense, facendoci ascoltare tutte le emozioni in campo e fuori da esso. Il resto è sempre e solo FIFA.