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Tales of Arise: recensione su Xbox Series X

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La lunga attesa è finalmente terminata con l’arrivo di Tales of Arise, il titolo di questa nostra recensione per console Xbox Series X. Ci sono voluti ben 5 anni prima di rivedere un “vero” nuovo capitolo della serie, sviluppata e prodotta da Bandai Namco. Tales of Berseria, uscito nel 2016, è stato l’ultimo dei “Tales of”. La lunga attesa viene solo mitigata dall’arrivo di Tales of Vesperia: Definitive Edition, un bel ritorno al passato che non ha però mitigato l’impazienza dei fan.

Le aspettative attorno a Tales of Arise erano piuttosto importanti. La formula originale, salvo qualche iniezione di next-gen (ma giusto un’assaggio eh, ndr), è riproposta, come anche le tematiche che fungono da filo conduttore della serie. Siamo davanti a un JRPG che “non molla”, che rispetta la sua identità ma studia con attenzione i tempi che corrono. L’inossidabile Linear Battle System risponde “presente”, anche se si fa trasportare dalla corrente di anime style che scorre in questo capitolo più che mai.

tales of arise recensione xbox series x

Ancora freschi di Scarlet Nexus, Bandai Namco conferma la sua volontà di voler spingere su questo dualismo “videogiochi e anime”, e la fa sempre con più convinzione. Non solo cutscene e stile grafico cell shading, ma anche il gameplay e i personaggi hanno delle connotazioni anomale per un normale videogioco. Il voler urlare l’incantesimo e o un attacco ci riporta ai fasti di The Slayers, serie animata che vede alcuni punti di contatto con i personaggi e la lore in genere.

Tales of Arise, dunque, interrompe quell’attesa che iniziava a spaventare. Anche se tutti conoscevamo il nome in codice del progetto segreto – in sviluppo nei laboratori Bandai Namco – il non vederlo da tanto iniziava a preoccupare. La speranza e che dopo queste preoccupazioni, il futuro della saga sia roseo e non ancora più incerto. Lo scopriremo, insieme, nella nostra recensione di Tales of Arise, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.

Prime impressioni: già pronto per un nuovo anime

Veniamo dalla precedente e positiva esperienza di Scarlet Nexus, l’ultimo arrivato dai laboratori Bandai Namco. Ci è piaciuto molto, visto che ha strappato un bel 8 in pagella, sottolineando la sua vena artistica in grado di far convivere due stili e medium che viaggiano a coordinate diverse. È già da un po’ che l’azienda giapponese ha puntato forte su questa nuova filosofia, tentando di far vivere il player di turno un’esperienza aderente al mondo degli anime.

La saga di Tales of ha già avuto dei seguiti come lungometraggi di animazione e manga, segno, questo, di una continuità tra i due medium oltre che una nuova forma di fruizione del prodotto videoludico. Ci siamo, da sempre, interrogati sull’esistenza o meno di quella sottile linea di confine tra il mondo del cinema e quello dei videogiochi, e di quanto l’uno influenzasse l’altro. Il confronto vede una new entry in grado di celebrare un nuovo matrimonio che assomiglia molto a un qualcosa scritto nel destino.

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Tutto questo, però, ha dei pro e contro, che già emergono nel corso della prima ora di gioco. Le sequenze di combattimento sono spettacolari, con la precisa intenzione di enfatizzare il momento urlando a squarciagola incantesimi e attacchi. Come, di fatto, previsto dai canoni di un prodotto d’animazione giapponese. Anche il comportamento dei personaggi rispetta quello di un anime, con un “boia chi molla” troppo repentino e poco credibile. La caratterizzazione dei personaggi è, forse, la più superficiale rispetto agli altri capitoli della serie, creando un contesto poco verosimile e scontato sin dalla sconfitta del primo lord.

Un po’ di verve spunta con l’arrivo di nuovi personaggi, in grado di ravvivare la storia e, soprattutto, le dinamiche di combattimento. Quest’ultimo è il vero grande punto di forza del gioco. Il Linear Battle System lo potremmo, quasi, giudicare come la perfetta evoluzione del classico turn based system. Di fatto, il concetto di turno c’è, anche se non si vede, celato nel cooldown delle abilità. Un brevetto che funge da marchio di fabbrica della serie Tales of, e che celebra in Tales of Arise la sua perfetta riuscita.

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Contesto di gioco: una formula che si dimostra sempre vincente

Tales of Arise racconta la storia di due popoli, i reniani e i dahniani, con i primi che dominano sui secondi ridotti in schiavitù. Tutto ruota attorno all’estrazione di una fonte di energia, il potere astrale, prelevato direttamente dalla linfa vitale del popolo di Dahna. Il tutto per alimentare la sete di potere dei 5 lord che, 300 anni prima, si spartirono il pianeta in altrettanti regni, ognuno con delle proprie regole e una firma astrale diversa.

I protagonisti indiscussi sono due, Alphen e Shionne, predestinati alla lotta per la liberazione di Dahna. Un alone di mistero avvolge entrambi, con il primo che non ricorda nulla del suo passato, e la seconda che sembra aver rinnegato le proprie origini dahniane. Entrambi decidono di arruolarsi nel fronte di liberazione del pianeta, all’alba della grande corsa alla corona che deciderà a quale Lord spetterà il dominio su Dahna.

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Escludendo il primo regno, la cui salvezza serve come pretesto per presentare l’infuso narrativo – oltre che dichiarare le regole base del gameplay – nel corso dell’avventura il gruppo aumenterà in numero e composizione. Come succede nei vari Tales of, ogni personaggio è specializzato in un’arte mistica particolare, che guida il giocatore sul come comporre il quartetto in campo.

Ovviamente, non si tratta solo di gameplay. Ogni membro del gruppo ha una storia, più o meno misteriosa, che viene svelata nel corso del gioco. È facile affezionarsi a un personaggio piuttosto che all’altro, e guidare le scelte di composizione del gruppo più per simpatia che per abilità. Non vi diremo che è sbagliato, anche perché abbiamo fatto lo stesso anche noi.

Gameplay: il giusto equilibrio tra action e GDR

Il sistema di gioco di Tales of Arise, prevede una serie di missioni da completare per procedere all’avanzamento nella storia. Le principali sono sicuramente le più importanti, anche se le secondarie forniscono dei validi motivi per fare delle deviazioni rispetto all’obiettivo primario. In primo luogo convincono (o costringono?!, ndr) il giocatore ad esplorare il regno, con la possibilità di recuperare risorse utili e affrontare duri combattimenti, finalizzate alla progressione del livello di esperienza dei personaggi.

A questo si aggiunge la costruzione della build, che punta più sullo sviluppo dello zodiaco delle arti mistiche che su “l’abbigliamento” del PG. Le stat, infatti, guardano con più interesse il livello del personaggio, moltiplicando i valori di armi, armatura e accessori. Ovviamente, si possono recuperare – oltre che acquistare – equipaggiamenti di livello superiore, anche se i percorsi sono quasi obbligati da intraprendere.

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Il vero piatto forte di Tales of Arise, come già ribadito in precedenza, vive nel sistema di combattimento. Questo rappresenta una sorta di marchio di fabbrica della serie, che dal 2D e passato al 3D, ma non ha mai cambiato la sua filosofia di base. Il Linear Battle System prevede attacchi e movimenti di matrice hack’n’slash e abilità in perfetto stile RPG. La loro attivazione richiede un tributo in termini di risorse, che nel corso del combattimento è paragonabile a un tempo di cooldown.

Nel mentre ci sono le schivate perfette, ottime per avere un vantaggio tattico e sfruttare una finestra di tempo in perfetto stile “bullet time”, dove i movimenti dei nemici viaggiano a rallentatore. La ciliegina sulla torta arriva dagli attacchi speciali, da eseguire in singolo ma soprattutto in combo con gli altri membri del team. Le occasioni, per usarli, non saranno moltissime, ma quando l’avete sfruttatele a dovere. Sono in grado di ribaltare le sorti di un incontro.

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Dimensione artistica: contenti a metà

Quando ti trovi davanti a un JRPG – che non vuole dimenticare le sue origini ma che crede nel futuro – la lente di ingrandimento evidenzia alcuni aspetti definibili “sacri”. La storia deve sempre essere mai banale e profonda, con i personaggi in grado di riservare uno spazio speciale nei nostri ricordi, ma soprattutto nei nostri cuori. Ma la cosa che più non deve presentare sbavature – ed essere quasi impeccabile – è l’ambientazione.

Tales of Arise presenta diversi ecosistemi, in linea con gli elementi della natura. Ogni regno ne abbraccia uno, che funge, inoltre, da fulcro del nucleo di energia astrale custodito dal Lord. Le 5 location sono diverse tra loro ma non colpiscono per dovizia nei dettagli e cura degli aspetti caratterizzanti. Le varie città – nell’ambito del regno – sembrano uguali tra loro, con qualche differenza per dimensione, edifici e opere. Si capisce che sono dei luoghi di passaggio, utili per ospitare missioni principali e secondarie, oltre che mercanti, fabbri e altri NPC “intelligenti”.

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Ovviamente tutto questo non invoglia il nostro lato esplorativo. Non abbiamo davanti un open world, questo lo abbiamo già sottolineato, ma le mappe, per quanto chiuse, sono grandi e dense di oggetti da raccogliere. Vi sono, inoltre, delle missioni secondarie da poter attivare, ma mancano delle valide motivazioni per partire senza meta, e fare quelle sessioni rilassanti che esulano dal core business narrativo.

Bandai Namco ha fatto una scelta ben precisa, investendo su personaggi e storia e tralasciando il contesto in cui questi vivono. Lo capivamo con le passate generazioni di console, che non potevano contare su una potenza di calcolo elevata. La next-gen, però, di cavalli da sfruttare ne ha da vendere e si doveva – e poteva – fare molto di più sotto questo aspetto. Solo le battaglie con i Lord presentano un palcoscenico d’eccezione, con effetti speciali e ambientazioni dedicati. E questo lo possiamo portare nei nostri cuori.

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In conclusione

Tales of Arise arriva a ridosso di una ricorrenza importante, con la serie che compie ben 25 anni di attività. Un bel traguardo per questo moderno JRPG che è riuscito, nel tempo, ad uscire dai confini del sol levante e conquistare altro pubblico sparso per il globo. Questo capitolo arriva a distanza di oltre 5 anni dall’ultimo della serie regolare, dimostrando alcuni passi avanti ma anche dei momenti di titubanza. 

L’impianto narrativo funziona, con il solito dualismo che viene riproposto anche in questa occasione. I protagonisti principali, Shionne e Alphen, si presentano un po’ scontati e poco caratterizzati. Ci è sembrato un “già visto” da altre parti. Il resto del fronte di liberazione di Dahna ci ha convinto, riuscendo a creare un gruppo eterogeneo per storie e abilità. La componente esplorativa è ancora claudicante e non riesce a fornire dei validi stimoli per deviare un “rush” che parte forte già dopo la liberazione del primo regno. 

Il sistema di combattimento si presenta in gran forma, con una perfetta alchimia tra action e RPG. Il vero punto di forza, nonchè marchio di fabbrica della serie Tales of, raggiunge la sua forma definitiva. Adesso si può solo migliorare visto che lo standard di qualità è gia arrivato ad un livello molto alto. 

Call of Duty: Mobile celebra il 2° anniversario

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Blackout è tornato! Call of Duty: Mobile Stagione 8 sarà disponibile dalle 02:00 di mercoledì 22 settembre e al momento del lancio i giocatori potranno rivisitare la primissima mappa di Call of Duty Battle Royale, Blackout.

Originariamente lanciato in Call of Duty: Black Ops 4, Blackout era la mappa più grande della serie Call of Duty e presentava mappe multiplayer già esistenti come Estate, Nuketown, Construction Site e molte altre. Oltre a Blackout, l’esperienza Battle Royale viene aggiornata e migliorata. Durante la stagione dell’anniversario annunceremo anche un nuovo entusiasmante torneo ambientato nella mappa Blackout.

Durante la Stagione 8 i giocatori potranno celebrare il 2° anniversario di Call of Duty: Mobile con tre nuovi eventi: Anniversary Cake, Anniversary Puzzle e un nuovo evento a tema chiamato Counterattack.

Inoltre, i giocatori avranno l’opportunità di ottenere ricompense dai 50 nuovi livelli del Battle Pass. La Stagione 8 verrà lanciata con nuovi contenuti gratuiti e premium tra cui nuovi personaggi come Alias, Battleworn, Velikan e Volcanic Ash, nuove armi tra cui il fucile a pompa R9-0 e, più avanti nella stagione, il fucile d’assalto M13, una nuova Serie di Punti e molto altro ancora.

Per cominciare al meglio, di seguito alcuni highlights di Call of Duty: Mobile Stagione 8: 2° Anniversario in arrivo su Android e iOS:

  • Battle Royale 2.0
    • Grafica nuova e migliorata
    • Nuovo sistema di looting delle armi
    • Nuovo sistema di punti salute e protezioni
    • Elementi dell’interfaccia UI migliorati

  • Mappa Crash aggiornata
    • Crash, originariamente lanciata con Call of Duty 4: Modern Warfare, è la mappa più giocata in Call of Duty: Mobile. Per l’anniversario, i giocatori potranno usufruire di una versione nuova e migliorata, con una grafica aggiornata.
  • Nuova modalità / Evento a tempo limitato – Counterattack
    • Questa nuova modalità porta per la prima volta nel Battle Royale di Call of Duty: Mobile i PNG e la modalità PvE. I giocatori, completando le missioni assegnate dai PNG, possono reclutare questi ultimi insieme a spietati Mercenari per ottenere punti evento che consentiranno di avanzare e guadagnare ricompense.

I giocatori potranno aspettarsi nuove sfide stagionali, estrazioni fortunate, bundle, armi leggendarie e altro ancora disponibile in negozio una volta iniziata la stagione.

Xuan-Yuan Sword VII: il gameplay e altri dettagli sul videogioco

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Quella di Xuan-Yuan Sword è una storica serie Action RPG di origini taiwanesi, la quale affonda le proprie radici nella storia e nella mitologia dell’antica Cina. Con un primo capitolo pubblicato nel 1990, la saga conta ad oggi numerose iterazioni, che spaziano tra capitoli principali e un’ampia selezione di spin-off. Ogni nuovo capitolo si concentra dunque su epoche diverse della Cina, presentando tanto riferimenti storici quanto incursioni nel fantasy, con creature ed eventi sempre però derivati dalle leggende cinesi. Il nuovo capitolo, Xuan-Yuan Sword VII prosegue dunque tale racconto, a cinque anni dal precedente capitolo.

Il nuovo gioco è ora ambientato nella dinastia Han, la quale governò la Cina dal 206 a.C. al 220 d.C.. Durante questa, durata circa quattro secoli, il Paese prosperò enormemente sia da un punto di vista economico che culturale. Fu proprio durante tale periodo che, ad esempio, la carta venne scoperta quale supporto ideale per la scrittura. Si tratta dunque di un periodo storico estremamente interessante, che gli sviluppatori della DOMO Studio non hanno mancato di raccontare anche nei suoi aspetti meno noti.

Per i tanti fan della serie, si tratta dunque di un videogioco che offre oltre ad un grande contesto storico anche numerose dinamiche che, pur se parzialmente riprese dai precedenti titoli della serie, vantano comunque entusiasmanti novità. Prima di intraprendere l’avventura del gioco, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e le edizioni.

Xuan-Yuan Sword VII per Ps4, Xbox One e PC: il prezzo, i requisiti e la Digital Deluxe Edition

Pubblicato dalla SoftStar e dalla Yooreka Studio, Xuan-Yuan Sword VII è stato pubblicato il 28 ottobre 2020 e da quel momento è diventato disponibile per le console PlayStation 4, Xbox One e PC Microsoft Windows. Il gioco è acquistabile in formato digitale sugli store ufficiali delle console citate, ma anche sulla piattaforma Steam, al prezzo di 20,99€. Per il PC, requisiti consigliati sono un processore Intel Core i7 7700 o un equivalente AMD, mentre per la scheda video si suggerisce una NVIDIA RTX 2060. Infine, è bene disporre di 16GB di RAM.

Il gioco è oggi disponibile anche in una Digital Deluxe Edition, la quale al prezzo di 32,14€, offre oltre al gioco standard anche la colonna sonora digitale e un Artbook contenente bozzetti e altri disegni relativi al mondo di gioco e ai suoi personaggi. Vi sono poi anche degli altri contenuti scaricabili esclusivi per PC come nuove skin e armi per i tre personaggi principali.

Xuan-Yuan Sword VII gameplay

Xuan-Yuan Sword VII: la trama e il gameplay del gioco

Il gioco è ambientato alla fine della dinastia Han occidentale. Wang Mang, il reggente di Han, si impadronì del trono imperiale e stabilì la dinastia Xin. Allo stesso tempo, un misterioso rotolo di bambù è stato portato alla luce dalla tomba del marchese di Liu, ed è stato rapidamente consegnato all’astrologo di corte. La stessa notte in cui il rotolo fu ricevuto, però, scoppiò un terribile incendio e tutti all’interno della residenza dell’astrologo di corte perirono, mentre il rotolo svanì senza lasciare traccia. A distanza di anni, tale misterioso oggetto è infine ricomparso, portando con sé una serie di disastri naturali. Nei panni di Taishi Zhao, il giocatore deve dunque scoprire la verità dietro questo oggetto e dietro l’incendio che ha ucciso la famiglia del protagonista.

A partire da questa storia, Xuan-Yuan Sword VII si configura come un gioco di ruolo d’azione con prospettiva in terza persona e un sistema di combattimento in tempo reale. Il sistema di combattimento fluido, inoltre, è fortemente basato sulle combo, le quali contengono elementi come Active Skills, Dodge, Block e Reposte. Particolare importanza all’interno del gioco la assume l’Elysium Scroll, la pergamena di bambù che può fornire diverse tecniche e meccaniche durante l’avventura. Questa permette ad esempio di rallentare il tempo intorno a sé, permettendo di alterare le proprietà fisiche di ciò che circonda il protagonista.

Nell’Elysium, inoltre, i giocatori potranno intrappolare i mostri assorbendone l’essenza. Così facendo si potrà anche migliorare le abilità di Taishi, ma anche le sue armature e armi. Oltre allo spadaccino Zhao, tra i personaggi principali si potrà ritrovare anche Taishi Xiang, la sorella minore di Zhao, pacifica e intelligente e sempre pronta ad aiutare il fratello nel corso della sua avventura. Chu Chong, invece, è un eroina moista dall’animo puro e sempre pronta ad aiutare i più deboli.

Xuan-Yuan Sword VII: il trailer del videogioco

Fonte: SWD7

Asterix & Obelix: Slap Them All!, tutto quello che c’è da sapere sul gioco

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Nato dalla penna di René Goscinny e dai disegni di Albert Uderzo, i personaggi di Asterix e Obelix hanno fatto la loro prima comparsa nel 1959 sulla rivista Pilote. Da quel momento ha avuto inizio la fortunata storia dei due galli che si oppongono all’invasione dell’Impero Romano, con fumetti, lungometraggi in live-action, cartoni animati, giocatoli e quant’altro a loro dedicati. Dal 1983 hanno poi iniziato ad essere realizzati anche dei videogiochi, dando vita ad una serie videoludica di altrettanto successo. Presenti sotto forma di generi diversi, questi hanno contribuito a rendere celebri i due personaggi e il loro mondo anche presso le nuove generazioni. Ora, un nuovo titolo è in arrivo, intitolato Asterix & Obelix: Slap Them All!.

Dopo la trilogia di Asterix & Obelix XXL, questo nuovo titolo sviluppato dalla Mr. Nuntz Studio offre la possibilità di tornare a vivere le avventure dei galli contro i romani proprio con lo stile originale con cui furono pensate. Il gioco permette infatti di godere di disegni realizzati a mano e particolarmente fedeli alla serie di fumetti originali. Anche le animazioni realizzate appositamente per il gioco ricalcano quello stile, permettendo così di dar vita ad un’opera che coniuga nostalgia a novità tecnologiche.

Gli appassionati della serie, come anche i giocatori amanti di titoli picchiaduro, troveranno in Asterix & Obelix: Slap Them All! un titolo tanto divertente quanto coinvolgente. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo, come anche la data di uscita e altri dettagli.

Asterix & Obelix: Slap Them All!, la data di uscita e le console dove giocarlo

Pubblicato dalla Microids, Asterix & Obelix: Slap Them All! ha una data di uscita fissata al 25 novembre 2021. A partire da quel momento il gioco sarà disponibile per le console Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One , ma anche per PC Microsoft Windows e macOS. Il gioco sarà poi compatibile anche per le console di nuova generazione PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Per acquistarlo basterà recarsi sugli store ufficiali di queste, come anche sulla piattaforma Steam. Ad oggi non è ancora stato rivelato il prezzo del gioco, ma è un dettaglio che diventerà noto con l’approssimarsi dell’uscita.

È invece ufficiale che Asterix & Obelix: Slap Them All! non sarà, almeno per il momento, dotato di lingua italiana, richiedendo dunque di adattarsi ad una delle altre presenti. In ultimo, tra i requisiti necessari per la versione del gioco da PC, si evidenziano un sistema operativo Windows 7, 8 o 10 e un processore a scelta tra Intel Core i3-2125 (3,3 GHz) o AMD FX 4100 (3.6GHz). Per quanto riguarda la scheda video, si consiglia una tra Geforce GTX 760 o Radeon R7 370. In ultimo, sarà bene disporre di 4GB di memoria RAM.

Asterix & Obelix - Slap Them All! gameplay

Asterix & Obelix: Slap Them All!, tutti i dettagli sul gameplay

Il gioco è ambientato nell’anno 50 a.C. La Gallia è interamente occupata dai romani, guidati dal potente dittatore Gaio Giulio Cesare. In mezzo al caos portato dagli invasori, però, un piccolo villaggio di indomabili Galli oppone una tenace resistenza. Protagonisti di questa sono Asterix e Obelix, resi forzuti da una speciale pozione magica, i due eroi si troveranno a viaggiare in tutto il mondo per combattere l’Impero Romano in quello che è un brillante gioco “Beat Them Up” in 2D a scorrimento orizzontale, completamente disegnato a mano e realizzato nella più pura tradizione del genere.

Strutturato dunque in tale maniera, il titolo offre ore di gioco con una modalità Avventura piena di romani, oltre a una modalità Arcade con una classifica online per competere con altri giocatori. In Asterix & Obelix, infatti, si potrà giocare nei panni dei due galli in collaborazione (in modalità multiplayer locale) con i propri amici o altri utenti da tutto il mondo. L’obiettivo è naturalmente quello di schiaffeggiare migliaia di romani con una vasta gamma di mosse e combo uniche per ogni personaggio.

Più romani si sconfiggeranno più si guadagneranno punti e più si progredirà nel gioco, fino ad ottenere i propri obiettivi. Da notare, inoltre, che i capitoli della modalità Avventura si basano sugli album e i fumetti di Asterix e Obelix realmente esistenti. Il gioco presenta però anche un capitolo esclusivo sviluppato appositamente per il gioco e dunque originale in tutto e per tutto. Oltre all’avventura principale, poi, si potranno scoprire i tanti minigiochi presenti, utili per vivere ulteriori avventure con diverse dinamiche di gioco.

Asterix & Obelix: Slap Them All!, il trailer del videogioco

Fonte: Microids

Big Brain Academy: Sfida tra Menti, tutto quello che c’è da sapere sul gioco

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Nell’ampio e variegato universo videoludico, particolarmente apprezzati sono anche i videogiochi del genere noto come “puzzle”. Questi prevedono la soluzione di enigmi, i quali per essere risolti richiedono l’uso di logica e strategia. Tra le tante serie di videogiochi realizzati a riguardo, una delle più affascinanti e complete è senza dubbio quella di Big Brain Academy. Sviluppata dalla Nintendo, il primo titolo di questa è stato rilasciato con grande successo nel 2005. Ora, con l’uscita di Big Brain Academy: Sfida tra Menti, la serie si arricchisce di un nuovo avvincente capitolo.

Prodotto da Hiroyuki Kimura, noto per aver partecipato alla realizzazione di alcuni titoli della serie Super Mario, il gioco offre una ricca varietà di nuovi enigmi tutti da risolvere. Pur presentando analogie con i precedenti giochi, il nuovo Big Brain Academy: Sfida tra Menti vanta anche una serie di novità particolarmente coinvolgenti, che permetteranno a tutta la famiglia di cimentarsi nelle sfide qui proposte.

Gli appassionati del genere potranno dunque mettersi alla prova una volta di più, tenendo allenata la mente e lasciandosi coinvolgere dall’intero gioco. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alle sue modalità. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

Big Brain Academy: Sfida tra Menti, la data di uscita, il prezzo e le console dove giocarlo

Pubblicato dalla Nintendo, Big Brain Academy: Sfida tra Menti ha una data d’uscita attualmente fissata al 3 dicembre 2021. A partire da quel momento, il gioco sarà disponibile unicamente per la console Nintendo Switch al prezzo di 29,99€. Per acquistare il titolo, si potrà decidere se scaricarlo in versione digitale dal Nintendo Store, oppure in versione fisica, ritrovandolo anche sul sito Game Stop.

Big Brain Academy - Sfida tra menti gameplay

Big Brain Academy: Sfida tra Menti, il gameplay e le modalità del videogioco

Per quanto riguarda il gameplay di Big Brain Academy: Sfida tra Menti, questo consiste sostanzialmente in una serie di vari enigmi suddivisi in cinque diverse categorie: Intuito, Memoria, Analisi, Algebra e Percezione. A partire da questi, il gioco propone dunque un’ampia e varia sequenza di attività ed esercizi che metteranno alla prova il cervello in diversi modi. Questi rompicapo potranno essere effettuati da soli o con fino a un massimo di altri tre giocatori in locale. Attraverso l’online, però, vi è anche la possibilità di sfidare menti provenienti da tutto il mondo.

Oltre a ciò, il gioco si struttura poi in quattro diverse modalità. Queste sono Party, Stretching, Esame e Sfida Fantasma. La prima porta fino a quattro giocatori a competere tra loro, con l’obiettivo di guadagnare più punti degli altri per poter vincere. I giocatori potranno inoltre cambiare il livello di difficoltà, così da regolarlo per grandi e piccini. Nella modalità Stretching mentale, invece, i giocatori potranno ripetere più volte le attività preferite per guadagnare punteggi e medaglie. Si tratta di un ottimo modo per migliorare le proprie abilità e guadagnare esperienza in vista delle sfide future.

Nella modalità Esame, invece, i giocatori vengono messi alla prova in una serie di cinque attività. Alla termine di queste, verrà presentato il Punteggio Cervellone. Punta al massimo del punteggio si potrà migliorare le proprie possibilità nella prossima sfida tra menti. I test regolari fanno infatti guadagnare monete di gioco, le quali potranno essere utilizzate per sbloccare i costumi per il proprio avatar. Infine, in Sfida Fantasma, si potranno sfidare i dati gioco (detti Fantasmi) della propria famiglia, oppure ci si potrà connettere online per combattere i Fantasmi dei propri amici o di giocatori casuali di tutto il mondo.

Big Brain Academy: Sfida tra Menti, il trailer del videogioco

https://www.youtube.com/watch?v=T0pNgfj9nlE

SpellForce 3 Reforced: tutto quello che c’è da sapere sul gioco

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Popolare serie di videogiochi di ruolo basati sulla strategia in tempo reale, SpellForce ha negli anni guadagnato sempre più popolarità grazie ai suoi titoli e alle loro continue espansioni. Il primo titolo, SpellForce: The Order of Dawn uscì nel 2003 raccogliendo ampi consensi ed una ricca fanbase di giocatori. Questo è poi stato seguito da SpellForce 2: Shadow Wars nel 2006. Prima di arrivare a SpellForce 3 ci vollero ben 11 anni, durante i quali si sviluppò il gioco grazie alle novità tecnologiche e di gameplay introdotte nel tempo. Quel terzo capitolo viene ora riproposto con un’edizione chiamata SpellForce 3 Reforced.

Questa consentirà ora di espandere l’influenza del gioco, che sarà utilizzabile anche su piattaforme fino ad ora rimaste fuori dalla sua portata. Allo stesso modo, il titolo si presenta ricco di novità e upgrade, che non solo ne hanno migliorato l’aspetto grafico ma hanno anche introdotto nuove dinamiche di gioco. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

SpellForce 3 Reforced: la data di uscita, il prezzo e le console dove giocarlo

Pubblicato dalla THQ Nordic, il gioco SpellForce 3 è stato inizialmente pubblicato nel dicembre del 2017 unicamente per PC Microsoft Windows. A partire dal 7 dicembre 2021, invece il titolo verrà esteso anche alle console PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Questo sarà acquistabile in formato digitale tramite gli store ufficiali di tali piattaforme, il tutto al prezzo di €39,99. Del gioco sarà poi disponibile anche una Complete Edition, contenente oltre a Reforced anche le espansioni Soul Harvest e Fallen God. Questa speciale edizione sarà acquistabile al prezzo di €59,99.

SpellForce 3 Reforced: la trama e il gameplay del videogioco

La trama SpellForce 3 funge da prequel del primo gioco della serie (SpellForce: The Order of Dawn), descrivendo dunque gli eventi che portano alla creazione di The Circle, il gruppo di maghi le cui azioni sono state la base per quel gioco. Tutto si svolge nell’anno 518, quando le ribellioni dei maghi rinnegati sono state soffocate dalla Corona. Si tratta però di una vittoria temporanea, poiché intere regioni sono in preda all’anarchia e una misteriosa e letale malattia chiamata “Ardisangue” si sta diffondendo rapidamente in tutta la regione. La Purezza della Luce, guidata dal carismatico Rondar Lacaine, sostiene che l’origine di ogni sventura sia da ricercare nei maghi e che solo la seconda venuta di Aonir, padre di tutti gli dèi, riporterà Eo all’antico splendore.

Come i precedenti titoli della serie, anche SpellForce 3 è un videogioco di ruolo con elementi di gioco di strategia in tempo reale. Di solito, i giocatori controllano un personaggio che hanno creato e fino a tre ulteriori compagni, ognuno con abilità diverse. Come molti giochi di ruolo, questi personaggi possono essere personalizzati dotandoli di diversi oggetti come armi, armature e gioielli che influenzano le loro varie abilità ed efficacia in battaglia. Alcune mappe richiedono poi ai giocatori di costruire una base operativa ed edifici specializzati per raccogliere risorse e reclutare unità per sconfiggere gruppi più grandi di nemici o svolgere determinati compiti.

SpellForce 3 Reforced gameplay

 

I giocatori possono creare il proprio personaggio in modalità campagna, personalizzandone aspetto e sesso. Possono anche scegliere tre diversi alberi delle abilità, a seconda dello stile di combattimento scelto. Tutti i personaggi creati dai giocatori hanno poi un quarto albero delle abilità chiamato “Leadership” che contiene abilità relative alle parti strategiche in tempo reale del gioco. Ogni personaggio ha poi cinque attributi (forza, destrezza, intelligenza, forza di volontà e costituzione) che influenzano quali armi, armature e oggetti possono usare, nonché la loro salute, concentrazione, danno, blocco e possibilità di colpo critico.

In ultimo, è bene notare che il gioco utilizza una prospettiva isometrica che i giocatori possono ruotare per visualizzare l’ambiente. A seconda della mappa, i giocatori controlleranno un singolo personaggio o un gruppo. Il mouse, insieme ai tasti di scelta rapida, può essere utilizzato per azioni come selezionare i nemici da attaccare o le abilità da usare. In alternativa, selezionare un nemico e tenere premuto un determinato tasto rallenterà il gioco e mostrerà una ruota delle possibili abilità da usare sull’unità. La ruota delle abilità è stata aggiunta per la prima volta nella serie SpellForce proprio in SpellForce 3 e consente ai giocatori di selezionare ed eseguire rapidamente un’azione.

SpellForce 3 Reforced: il trailer del videogioco

Fonte: SpellForce

Halo Infinite: trama, gameplay e uscita del videogioco

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Da sempre una delle serie di videogiochi più amate e celebri, Halo ha negli anni conquistato successi su successi. Appartenente alla categoria degli sparatutto in prima persona, la serie è oggi composta da sei capitoli principali, sei spin-off e due remake. Con oltre 65 milioni di copie vendute in tutto il mondo, ancora oggi non manca di sorprendere i suoi fan con novità e migliorie che rendono l’esperienza di gioco sempre più entusiasmante e coinvolgente. A quasi sei anni dall’ultimo titolo della saga principale, Halo 5: Guardians, è ora atteso Halo Infinite, che permetterà ai gamer di tornare nell’amato contesto bellico.

Caratterizzato da uno sviluppo particolarmente lungo e complesso, durante il quale si sono resi ulteriormente realistici e ricchi di dettagli gli scenari, il videogioco presenterà alcune delle caratteristiche principali della saga e assenti negli ultimi capitolo, come ad esempio lo split screen. Interamente dedicato al personaggio Master Chief ed alle sue avventure, Halo Infinite si preannuncia dunque come un titolo particolarmente ambizioso. Il direttore creativo Joseph Staten, infatti, ha descritto questo nuovo capitolo come il più avventuroso e libero di sempre, nonché come il gioco che si sarebbe voluto realizzare sin dall’inizio del franchise.

Inizialmente previsto per il 2020, l’uscita di Halo Infinite è stata più volte spostata in avanti, al fine di permettere gli ultimi ritocchi grafici. Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al gameplay ed, infine, alla sua uscita prevista. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme su cui sarà possibile utilizzare il videogioco.

Halo Infinite: la data di uscita e le console dove giocarlo

Come anticipato, il videogioco sarebbe dovuto uscire nel 2020 in concomitanza con il lancio della Xbox Serie X. Tuttavia, per consentire al team di sviluppo di apportare le utime migliorie, relative anche all’ottimizzazione dell’esperienza, l’uscita del videogioco è stata rimandata e fissata al 8 dicembre 2021. A partire da quel momento sarà possibile giocare al titolo sulle piattaforme Xbox Series X/S, Xbox One e anche su PC Microsoft Window. Il gioco potrà dunque essere acquistato tramite lo store ufficiale della console o sulla piattaforma Steam al prezzo di 59,99€.

Per quanto riguarda i requisiti, questi prevedono la necessità di disporre di un sistema operativo Windows 10 e di un processore AMD Ryzen 7 3700X o Intel i7-9700k. La scheda video dovrà essere una tra Radeon RX 5700 XT o Nvidia RTX 2070, mentre occorrerà poi disporre di 16GB di RAM e di 50GB di spazio di archiviazione. In ultimo, è bene sapere che per il gioco si parla già di Digital Deluxe Edition, la quale è attualmente prevista solo negli USA ma con molta probabilità verrà estesa anche al resto del mondo. Questa, in particolare, conterrà l’artbook ufficiale del videogioco, con disegni, bozzetti e molto altro.

Halo Infinite: la trama del videogioco

Halo Infinite offre la Campagna più vasta e ricca di avventura della storia della saga, ambientata negli spazi open-world dell’antico mondo-anello detto Zeta Halo. A seguito degli eventi narrati in Halo 5 e all’indomani di una schiacciante sconfitta, la flotta dell’UNSC è stata annientata e il personale sopravvissuto è bloccato sulla superficie della semidistrutta Installazione 07. Un terribile clan di guerrieri Brute, gli Esiliati, ora controlla il mondo anello danneggiato e disseminato di relitti. In netta inferiorità numerica e male armato, Master Chief dovrà impedire che gli Esiliati riparino l’Halo e si impadroniscano della più grande minaccia della galassia.

Halo Infinite: il gameplay e il multiplayer del videogioco

Grazie ad un primo gameplay di Halo Infinite si è potuto avere un primo assaggio di ciò che il gioco promette di regalare in modo ancor più ampio e dettagliato. Nel filmato rilasciato, infatti, viene non sono presentato il personaggio protagonista, ma anche il contesto in cui si trova ad agire. Il gameplay, inoltre, dà subito prova dei classici ritmi sparatutto delle saga, con diverse sparatorie contro Grunt e diversi alieni Covenant. Si punta inoltre molto sul mostrare le grandi libertà di spostamento che si potrà avere all’interno della mappa principale, la quale appare estremamente più ampia di quelle già conosciute.

Ulteriore novità introdotta dal gameplay è stato l’elemento del rampino, il quale permetterà a Master Chief di trascinare verso di sé nemici o oggetti da poter poi scagliare lontano. Ciò che sorprende dalla visione del video ufficiale rilasciato è inoltre la quantità di dettagli presenti nel videogioco, mai così ricco. Ogni angolo della mappa sembra infatti pronto da scoprire, con segreti o misteri da svelare. Ulteriori caratteristiche saranno quella relativa alla cooperativa online fino a 4 giocatori. Il multiplayer del gioco, inoltre, sarà free-to-play, ovvero sarà possibile giocarlo senza la necessità di un abbonamento a Xbox Live Gold. È questa una novità introdotta qui per la prima volta nella storia della serie.

Halo Infinite gameplay

Halo Infinite: le altre novità che sappiamo sul videogioco

Sono diverse le novità che Halo Infinite presenterà agli appassionati. Tra queste si annoverano anche nuovi modelli metereologici, come tempeste di sabbia o di neve, che renderanno ulteriormente complesso ma avvincente il gioco. Sempre per quanto riguarda l’ambiente del videogioco, si alterneranno la notte e il giorno, rendendo il tutto più dinamico ai fini della storia. Quest’ultima novità in particolare risulta non poco importante, poiché avrà un impatto su vari aspetti del gioco. I filmati, ad esempio, cambieranno a seconda dell’ora del giorno. La notte sarà poi un momento particolarmente pericoloso del gioco, presentando maggiori pattuglie nemiche.

Nel frattempo, l’open world avrà anche diversi biomi, il principale del gioco si basa sul Pacifico nord-occidentale, ma ci si può anche aspettare di imbattersi in altre aree come paludi, luoghi devastati dalla guerra, grotte, strutture dei precursori, basi bandite e altro ancora. L’open world avrà anche animali selvatici in cui i giocatori si imbatteranno, alcuni di questi avranno bioluminescenza di notte, anche se non ci saranno animali selvatici ostili.

Halo Infinite: il trailer del videogioco

Fonte: HaloWayPoint

Lost in Random: recensione su PS5

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A metà tra fiaba e incubo sorge Lost in Random, il titolo della nostra recensione per console PS5. Il programma EA Originals crede nella creatività del team svedese Zoink, reduce dalle ultime fatiche di Fe, Flipping Death e Ghost Giant. Quanto ad originalità ce n’è da vendere, in un momento storico che offre delle produzioni davvero molto interessanti. E noi, ovviamente, urliamo “pancia mia fatti capanna”.

L’originalità vive, forse, più nel gameplay che nella storia. Quest’ultima prende spunto dal mondo del cinema e delle favole, con una morale che sembra presa in prestito dai fratelli Grimm. Parliamo, però, delle storie originali, non quelle romanzate da Walt Disney, dove il lieto fine aveva una sua psicologia profonda e, talvolta, nemmeno poi tanto scontata.

lost in random recensione ps5

Il bello di Lost in Random vive nel gameplay, in grado di mixare elementi action a quelli di un gioco da tavolo. Non manca proprio nulla: ci sono i dadi, le pedine e le carte. Questa personale reinterpretazione li fa diventare parti integrante delle dinamiche di gioco, distruggendo il concetto stesso di turno. Di fatto, è quello che ti aspetti, visti gli ingredienti della ricetta, ma la scelta paga bene.

La dimesione artistica è un capolavoro di pura creatività. 6 regni tutti da esplorare, ognuno con una propria lore, personaggi e ambientazione. Anche il carattere degli abitanti cambia a seconda del posto, con dei dialoghi bizzarri in grado di strappare più di un sorriso in diverse occasioni. Bene, il tempo dedicato alla nostra consueta premessa giunge al termine. La piccola Even, assieme al suo inseparabile Dicey, è pronta a fare il suo lancio. Il suo destino lo lasciamo alla nostra recensione di Lost in Random, titolo, vi ricordiamo, provato nella sua versione per console PS5.

Prime impressioni: un fiabesco incubo

La prima ora di gioco di Lost in Random vola via in men che non si dica. Per un attimo abbiamo avuto l’impressione di perdere la cognizione del tempo e dello spazio, aspetto pericoloso ma allo stesso tempo intrigante. Il rovescio della medaglia si chiama “fattore immersione”, orchestrato alla perfezione. Volendo fare un paragone ideologico, per quanto i gameplay siano diametralmente opposti, il nostro ricordo è andato subito a It Takes Two. Sarà per lo stile o per le idee originali, ci abbiamo visto, però, molto di questo titolo.

Tornando, invece, al nostro gioco, è interessante il sistema di progressione dell’esperienza pensato dagli sviluppatori. Questo segue i numeri da uno a sei, corrispondenti, ognuno, ad una precisa ambientazione. La piccola Even, la protagonista di Lost in Random, step-by-step prenderà coscienza del suo vero ruolo e del destino che l’aspetta. Il concetto di “caso”, che funge da filo conduttore del background narrativo, viene pilotato dalla figura mistica del DadoMastro, che rivive nella piccola protagonista.

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La sua sicurezza migliora man mano che ci si avvicina a Sest’Incanto, location della battaglia finale contro la Regina Malvagia. Come una favola, ogni regno migliora tacitamente la build “non scritta” del personaggio, che muta la sua personalità quando (ri)scopre chi è e cosa deve fare. E quello che è iniziato con un viaggio diventa, invece, una sfida per la salvezza di Alea.

Menzione d’onore la meritano i personaggi secondari. Solitamente viene riservato loro un ruolo marginale, ma in questo caso occorre spendere qualche parola in più e sottolineare il grande lavoro svolto da Zoink. Di fatto sono loro a creare l’ambientazione, ancora prima dello stile e del level design. Max Mazzieri è entrato subito nei nostri cuori, ancor prima del nostro portafogli. I Sindaci di Borgodoppio ci hanno ricordato la Gotham di Batman (con lo spaventapasseri che ha risvegliato i nostri incubi, ndr).

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Contesto di gioco: Even in Wonderland?

“C’era una volta una bambina di nome Even che viveva spensierata, assieme a sua sorella Odd, nell’umile regno di Primagora. La vita scorreva come tutti i giorni, sino all’arrivo della malvagia Regina. Come da tradizione, dopo la fine della lunga Guerra dei Dadi, alla celebrazione di un dodicesimo compleanno la sovrana di Alea lancia il suo dado nero che sceglie il destino del prescelto. Ogni faccia rappresenta un regno di destinazione. Alla piccola Odd le tocca Sest’Incanto, assieme alla malvagia Regina. Even non ci sta, intenzionata a riprendersi la povera sorella.”

La nostra favola inizia qui, da una missione che appare impossibile, ma che, con il tempo, si dimostra alla portata della protagonista. Quello che succede nel mentre disegna il destino di Even. A cominciare dall’incontro con Dicey, l’unico superstite della stirpe dei Dadi, banditi dalla regina al termine della guerra. La lore dei regni racconta il passato e il presente, con un futuro incerto ma connesso alle gesta dell’aspirante DadoMastro. I dialoghi con i vari personaggi fanno il resto, così come le missioni principali e secondarie. Un consiglio spassionato: non evitate di parlare con gli NPC, e non fate distinzione tra più e meno importanti.

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Il contesto generale di gioco rievoca quello di un grande gioco da tavolo. Ci sono dei momenti in cui si vive dentro uno di essi, con tanto di lancio di dadi e pedine che avanzano verso il traguardo. Nel mentre dobbiamo sfoderare il nostro deck di carte e mettere in piedi una strategia di gioco, che prevede delle sane sessioni di “mazzate alla ciecata” (e fionde quando la situazione lo richiede, ndr).

La storia, nel suo complesso, arriva come una contaminazione generale. Il grande imbuto della creatività prevede delle libere ispirazioni ai lavori del genio creativo di Tim Burton, ad Alice nel paese delle meraviglie, a Pinocchio di Collodi (con le volpi sempre pronta a rifilarci qualche fregatura, ndr), e alle morali delle fiabe dei fratelli Grimm. Di messaggi – più o meno – velati ce ne sono e probabilmente ognuno di noi ne assorbirà uno piuttosto che un altro. Quello che più ci è rimasto dentro ruota attorno al concetto di destino, dove la casualità degli eventi non è determinata a priori ma dipende principalmente da come questi vengono affrontati.

Gameplay: una faccenda di dadi e carte

Le dinamiche di gameplay di Lost in Random prevedono dei momenti ben precisi, nel cui ambito le cose da fare sono principalmente sempre le stesse ma in chiave evolutiva. Il personaggio di Even non è piatto dall’inizio alla fine ma muta regno dopo regno. A Primagora è una bambina impaurita che parte alla ricerca della sorella, spinta dalla sola voglia di riportarla a casa. Quella che, invece, arriva a Sest’Incanto è una guerriera, forte del suo ruolo e delle sue abilità di DadoMastro.

Parlavamo, prima, di momenti ben precisi e distinti. La dimensione esplorativa del gioco è quella che funge un po’ da collante. Non si tratta di un open world, questo è certo, ma è comunque interessante girovagare in giro per la città in cerca di personaggi e storie. Ogni regno, come anticipavamo prima, ha una sua lore che spiega il comportamento degli abitanti. Il percorso di maturazione del personaggio passa anche attraverso i vari dialoghi, utili per attivare le missioni principali e secondarie. Di fatto si ragiona per obiettivi da completare, utili per guadagnare denaro e carte, nonché il passaggio ad un’area successiva.

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Parlando, invece, di quello che concerne il momento del combattimento, quello che di primo impatto sembra macchinoso, diventa – con il tempo – un simpatico “gioco nel gioco”. La forza di Even passa dalla qualità del suo deck. Il suo mazzo può contenere carte trucco, danno, difesa, pericolo e arma, da attivare secondo una nostra precisa strategia. Ognuna di queste ha degli effetti che si riverberano sul combattimento e ne fa decidere gli esiti.

Tutto passa però da quello che succede in campo. Per poter accedere al nostro deck bisogna, prima, soddisfare dei requisiti di attivazione. Questi coincidono con il recupero dei cristalli presenti sul corpo dei nemici di turno. Even, con l’aiutol della sua fionda, dovrà colpirli sino al raggiungimento del cap. Arriva, quindi, il turno di lanciare Dicey che definirà la qualità della nostra mano. All’inizio i numeri saranno bassi, visto che al nostro dado mancano i numeri alti. Le facce di Dicey migliorano nel corso del viaggio, in vista dello scontro finale di Sest’Incanto.

La piccola Even deve, inoltre, sporcarsi le mani sul campo di battaglia, sfoderando la sua spada e il suo lucente arco. Questi si equipaggiano attraverso le carte, con il potenziale che migliora livello dopo livello. Le mosse a disposizione non sono moltissime. Si attacca e si schiva, senza grosse pretese a livello action. La “chicche” le troviamo nella schivata perfetta e nella possibilità di attivare le carte in combo e innescare le chain.

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Dimensione artistica: quando un’idea nasce da un disegno (o un sogno?)

La dimensione artistica di Lost in Random non si discute. Se vi aspettate effetti speciali da paura e risoluzioni grafiche pazzesche avete sbagliato luogo e gioco. La modestia è il marchio di fabbrica dei lavori firmati da Zoink. “Modestia”, però, è diverso da “banale”, non confondiamo l’accezione di questi termini. La banalità non alberga nel regno di Alea. Quello che, invece, troverete è una grandissima voglia di raccontare e raccontarsi.

L’engine grafico scelto è Unity,che arriva in forma smagliante visto l’eccellente lavoro svolto dagli sviluppatori svedesi. Le pretese non sono moltissime a livello estetico. La semplicità della definizione di personaggi e ambientazione è in linea con lo stile grafico scelto, a metà tra il gotico e il cartoon. Anche i colori, cupi e poco luminosi, aiutano ad enfatizzare la storia del luogo, oltre che caratterizzare fortemente il momento.

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Un grande plauso lo meritano le scelte stilistiche, dove si vede la qualità del lavoro svolto dalle menti creative nel dietro le quinte dello sviluppo. Tutto inizia dai bozzetti di carta, dove prendono vita luoghi e personaggi. Si percepisce, sin dal primo minuto di gioco, che il lavoro di ricerca – in questi termini – è stato notevole. I quattro anni di sviluppo hanno permesso di creare 6 regni che rispecchiano le storie e i punti di vista di chi li ha creati. Nei vari dialoghi, infatti, c’è una testimonianza di questo passaggio che merita di essere colta.

Le potenzialità delle console di nuova generazione vivono, principalmente, nella sola velocità dei caricamenti. Il DualSense non viene preso in considerazione dal gameplay, con il feedback aptico e i grilletti adattivi che si godono una meritata vacanza. Volendo trovare un difetto lo individuiamo in questo, circoscritto alla sola versione PS5 di Lost in Random. Il resto è un lavoro svolto in maniera ineccepibile.

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In conclusione

E siamo giunti al termine della nostra recensione di Lost in Random, esperienza vissuta su console PS5. Zoink riesce a confezionare una modesto lavoro in termini di gameplay, con una vena artistica che merita una menzione speciale. L’errore, se così si può identificare come tale, è quello di non sfruttare il feedback aptico e i trigger adattivi, generando un esperienza “piatta” sotto questo punto di vista. 

I ritmi narrativi non sono veloci, anzi tutt’altro. Le cose da fare si presentano ripetitive con l’esplorazione e le cutscene che fungono da collante tra i vari regni. Bisogna, però, tener presente che il bello vive nel regno stesso, con personaggi e storie sempre diverse e originali. La storia di Alea vive nei suoi abitanti, con l’oscuro passato che nasconde numerosi misteri tutti da scoprire. 

Il gameplay, quello puro, è orchestrato in maniera originale. Il mix “dadi+carte” crea quella giusta spinta per andare oltre. La voglia di migliorare il proprio deck progredisce assieme al racconto. In un attimo si arriva a Sest’Incanto, al cospetto della Regina malvagia. E li ve la giocate, con una partita a carte (e dadi) con il vostro destino. 

 

GIANTS annuncia l’implementazione del Cross-Play in Farming Simulator 22

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Lo sviluppatore e publisher GIANTS Software ha annunciato l’implementazione del Cross-Play in Farming Simulator 22. Grazie alla funzionalità Cross-Play gli agricoltori virtuali potranno giocare insieme online a Farming Simulator 22 indipendentemente dalla loro piattaforma di gioco preferita. Farming Simulator 22 sarà disponibile dal 22 novembre per PC, Mac, PlayStation 5, Xbox Series X/S, PlayStation4 , Xbox One e Stadia.

“L’implementazione del Cross-Play segna un importante progresso per l’esperienza di gioco multiplayer all’interno della serie Farming Simulator che sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo”, ha dichiarato Boris Stefan, Head of Publishing presso GIANTS Software. “ora possiamo connettere agricoltori virtuali senza più barriere. L’agricoltura cooperativa si evolve!”

I giocatori di Farming Simulator 22 potranno anche sfruttare nuove opzioni per personalizzare il proprio personaggio che includono anche acconciature, accessori e capi di abbigliamento di Case IH, CLAAS, Fendt, John Deere, ELTEN ed Engelbert Strauss e altri produttori.

“Dal momento che Farming Simulator è apprezzato da un’innumerevole quantità di fan in modalità multiplayer, sia tra amici in rilassanti sessioni dopo il lavoro che tra i nostri appassionati creatori di contenuti che giocano insieme in scenari di gioco di ruolo, siamo entusiasti di offrire loro molte nuove possibilità di personalizzazione”, ha aggiunto il Senior Character Artist Roman Pelypenko.

Pokémon Unite: tutto quello che c’è da sapere sul videogioco

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I videogiochi dedicati ai Pokémon sono da sempre estremamente popolari e variegati, offrendo a quanti ne sono appassionati l’occasione di confrontarsi con sempre nuove avventure e dinamiche di gioco. In ambito videoludico, sono una delle serie più vendute di sempre, con titoli di ogni sorta. Ora, un nuovo videogioco dedicato alle celebri creature si aggiunge all’elenco ed è Pokémon Unite. Sviluppato dalla TiMi Studio Group, tale nuovo gioco si configura come una “battle arena” che coniuga la strategia in tempo reale con la possibilità di giocare in modalità multiplayer. Ricco di nuovi elementi, dinamiche ed effetti, il gioco ha totalizzato ad oggi oltre 5 milioni di preregistrazioni, con una community che non manca di dimostrarsi presente e interessata ai nuovi titoli della serie.

Pur se presentando elementi classici di questa, Pokémon Unite offre sfide particolarmente entusiasmanti e coinvolgenti, che già dalle prime immagini e dal trailer hanno suscitato grande curiosità nei giocatori.Nell’attesa di potervi giocare, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sue novità. Si elencheranno anche le principali console su cui sarà possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e la data di uscita.

Pokémon Unite: la data di uscita, il prezzo e le console dove giocarlo

Pubblicato dalla The Pokémon Company, Pokémon Unite è stato pubblicato per Nintendo Switch in data 21 luglio 2021. Dal 22 settembre 2021, invece, il gioco sarà giocabile anche su dispositivi mobile Android e iOS. Il gioco è un free-to-play, ovvero non richiede il pagamento di un prezzo per poterlo giocare, ma all’interno di questo potrebbero ritrovarsi microtransazioni per le quali sarà necessario effettuare dei pagamenti. Per ottenere il titolo, dunque basterà recarsi sullo store ufficiale del proprio dispositivo o console, eseguendo il download del titolo.

I giocatori che effettuano l’accesso alla versione per dispositivi mobili entro il 31 ottobre 2021 riceveranno degli strumenti da usare all’interno del gioco per celebrarne l’uscita. Gli strumenti in regalo si baseranno sul numero totale di giocatori che preregistreranno la versione per dispositivi mobili del gioco, e comprenderanno l’Holowear Stile festival (Pikachu) se più di cinque milioni di utenti effettueranno la registrazione anticipata. Una volta ricevute, le ricompense saranno collegate al tuo account di Pokémon UNITE e saranno disponibili per entrambe le versioni del gioco.

Pokémon Unite gameplay

Pokémon Unite: tutti i dettagli sul gameplay

Pokémon Unite è un gioco multiplayer online in arena di battaglia con partite composte da due squadre di cinque giocatori. La mappa di gioco si divide in due metà, ognuna con più punti di controllo. Ogni giocatore inizia una partita controllando Pokémon relativamente deboli. Il Pokémon può però diventare più forte e ottenere l’accesso a nuove abilità di combattimento vincendo battaglie individuali all’interno della partita. I giocatori ottengono punti per la loro squadra sconfiggendo Pokémon “selvaggi” di personaggi non giocanti e spostandosi verso uno dei punti di controllo.

Tuttavia, se il giocatore viene colpito da un attacco mentre segna, verrà interrotto e dovrà riprovare. In determinati momenti di ogni partita, appariranno poi dei Pokémon selvatici più forti. Sconfiggere uno di questi fornirà al giocatore che lo ha sconfitto un effetto unico in base al Pokémon che è stato sconfitto. Ogni partita è però a tempo limitato e vince la squadra con il punteggio totale più alto ottenuto entro il termine di questa. Una squadra può vincere anche nel caso in cui la squadra avversaria si arrende.

Il sistema di gioco presente nei precedenti giochi Pokémon, simile alle forbici di carta sasso che determina l’efficacia di ogni Pokémon contro gli altri, è assente in Pokémon Unite. il gioco include però una nuova meccanica di gioco nota come “Mosse Unite”, che sono abilità di combattimento uniche per ogni Pokémon. Tra i personaggi presenti nel gioco si citano: Pikachu, Blastoise, Blissey, Gardevoir, Zeraora, Lucario, Venusaur, Mr. Mime, Gengar e molti altri ancora.

Il gioco inoltre, permette di avvalersi di una serie di interessanti elementi. Tra questi vi sono le lotte competitive, che permetteranno di sfidare giocatori da tutto il mondo e scalare le classifiche globali. La community di Pokémon unite, che ad oggi vanta oltre 5 milioni di utenti, ha poi qui la possibilità di tenersi in contatto grazie ad una chat veloce e ad una chat vocale. In ultimo, il gioco offre la possibilità di giocare in multipiattaforma, sincronizzandosi dunque anche con giocatori attivi su dispositivi diversi dal proprio.

Pokémon Unite: il trailer del videogioco

Fonte: Pokémon