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SnowRunner – Stagione 4: New Frontiers uscirà il 18 maggio

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SnowRunner, l’esperienza di guida fuoristrada definitiva di Sabre Interactive e Focus Home Interactive, si espande ancora una volta con la Stagione 4: New Frontiers. Disponibile per tutti i possessori di Season Pass e Premium Edition, questa stagione aggiunge l’enorme regione russa dell’Amur Oblast, sfidando i giocatori a completare dozzine di intricate missioni in quattro nuove mappe. Sono stati aggiunti due nuovi veicoli, insieme a nuove skin per veicoli e ornamenti per il cofano per guidare con stile. L’aggiornamento gratuito di accompagnamento porta anche nuovi contenuti per tutti i giocatori sotto forma di nuove prove e molto altro ancora. Guarda il trailer di oggi per una panoramica completa dei nuovi contenuti e preparati a conquistare l’Amur Oblast a partire dal 18 maggio su PS4, Xbox, Nintendo Switch e PC (Steam e Windows Store).

Ricostruisci un sito di lancio di razzi nella regione più pericolosa della serie

New Frontiers ti porterà a Amur Oblast, in Russia, e ti fornirà 12 chilometri quadrati di aspra natura selvaggia russa da esplorare attraverso quattro nuove mappe. Il tuo obiettivo è riabilitare un sito di lancio di razzi vecchio e abbandonato per conto di una agenzia spaziale privata. Ciò significa riparare strade, riparare le linee del carburante, costruire alloggi per la squadra e costruire il controllo della missione prima di consegnare il razzo assemblato alla piattaforma di lancio. Per assisterti nella tua missione, la prossima settimana faranno il loro debutto anche il potente ZiKZ 605-R e il robusto veicolo da ricognizione, il Khan 317 Sentinel

L’aggiornamento della Fase 4 includerà anche una serie di oggetti di personalizzazione esclusivi per i possessori di Season Pass e Premium Edition, oltre a una serie di contenuti gratuiti per tutti i giocatori di SnowRunner. Ciò include nuovi ornamenti per il cofano e nuove prove da affrontare. Come sempre, tutti i giocatori sono invitati a scaricare dalla selezione in continua espansione di mod create dalla community per console e PC per migliorare ulteriormente la loro esperienza di gioco con SnowRunner.

New Frontiers segna un grande anno di contenuti aggiuntivi di SnowRunner

Con l’uscita di New Frontiers la dimensione totale di SnowRunner è stata effettivamente raddoppiata dalla prima fase del Season Pass. Più di 2 milioni di giocatori hanno tracciato i propri percorsi in SnowRunner e sono stati scaricati oltre 30 milioni di mod!

Stagione 4: New Frontiers uscirà il 18 maggio come parte del Season Pass. SnowRunner è ora disponibile su PlayStation 4, Xbox One e Epic Games Store e arriverà su Nintendo Switch il 18 maggio.

Nier Replicant: tutto i dettagli sulla versione rimasterizzata

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La serie Drakengard hada sempre destato molta curiosità nei giocatori, affermandosi come una serie di videogiochi fantasy particolarmente apprezzata. Uno dei suoi titoli è più noti è lo spin-off NieR, sviluppato da Cavia e pubblicato nel 2010. Questo, però, è stato da subito oggetto di critiche per via di una realizzazione tecnica approssimativa. Ecco perché, a distanza di 11 anni questo viene riproposto attraverso un suo remake intitolato Nier Replicant ver.1.22474487139. Si tratta di una versione rimasterizzata e rimodernizzata grazie a una grafica che ridà splendore al titolo.

Del gioco originale esistono due versioni: NieR: Gestalt e NieR: Replicant. Questa nuova versione riguarda solo la seconda delle due, apportando una serie di modifiche sia a livello di trama che grafiche e strutturali. Il numero 1.22474487139…, riferito nel titolo alla versione del gioco, è composto dalle prime cifre della radice di 1.5, indicando implicitamente la natura del rifacimento dello stesso, a metà tra una versione remastered ed un remake. Questa nuova versione è stata poi accolta in modo molto positivo dalla critica e dai giocatori, che hanno potuto finalmente imbattersi in una degna versione del videogioco.

Grazie a Nier Replicant ver.1.22474487139 la serie sembra così aver ritrovato una grande popolarità, affermandosi ancora una volta per quegli elementi che le conferiscono un fascino unico. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

Nier Replicant ver.1.22474487139: la trama del videogioco

Il gioco è uno spin-off della serie Drakengard e segue il quinto finale del primo capitolo, i cui eventi hanno lasciato il pianeta Terra in uno stato di decadenza. Ambientato oltre mille anni dopo, il gioco mette ora il giocatore in controllo del protagonista mentre cerca di trovare una cura per una malattia, nota come Black Scrawl, a cui Yonah – sua sorella o figlia, a seconda della versione – ha ceduto. Collaborando con un libro parlante noto come Grimoire Weiss, viaggia con altri due personaggi, Kainé ed Emil, mentre cerca di trovare un rimedio e capire la natura delle creature note come Ombre che perseguitano il mondo.

Nier Replicant ver.1.22474487139 per Ps4, Ps5 e PC: uscita, prezzo e requisiti

Pubblicato dalla Square Enix, Nier Replicant ver.1.22474487139 è stato rilasciato il 23 aprile 2021 per le console PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows. Il gioco è infine compatibile anche per la console di nuova generazione PlayStation 5.  Questo è acquistabile in formato digitale sugli store ufficiali di tali piattaforme come anche sul sito Steam al prezzzo di 59,99€. Prima di giocarvi da PC, però, vi sono alcuni requisiti da dover soddisfare e che permetterano di giocare al titolo al meglio delle sue potenzialità.

Tali requisiti prevedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit e un processore Intel Core i5-6400 o AMD Ryzen 3 1300 o una loro versione superiore. È infine necessario disporre di 16GB di RAM e 26GB di spazio di archiviazione, come anche di una scheda video tra NVIDIA GeForce GTX 1660 o AMD Radeon RX Vega 56 o loro versione superiore.

Nier Replicant remake

Nier Replicant ver.1.22474487139: il gameplay del videogioco

Il gameplay di questa versione rimasterizzata è stato accolto con grande entusiasmo dai giocatori, poiché va a sistemare i problemi del gioco originale. Il giocatore controlla qui direttamente il personaggio principale attraverso una prospettiva in terza persona, interagendo con persone, oggetti e nemici durante il gioco. Il giocatore può inoltre girare la telecamera attorno ai personaggi, il che consente una visione a 360 ° dei dintorni. Il gameplay, inoltre, prende in prestito elementi da vari generi di videogiochi.

Il mondo tridimensionale è diviso in aree separate da schermate di caricamento e il giocatore può muoversi liberamente in queste aree camminando, correndo, saltando e salendo le scale. In alcune stanze ed edifici, la telecamera oscilla di lato e il personaggio principale è limitato a muoversi come in un ambiente platform bidimensionale, mentre durante alcune battaglie la telecamera si solleva per simulare uno sparatutto dall’alto verso il basso o un altro video generi di giochi.

Durante il gioco si è così chiamati ad imbattersi in una serie di misteri legati al mondo NieR, interagendo con gli ambienti per cercare di risolvere i vari enigmi presenti. Naturalmente, il giocatore dovrà anche affrontare una serie di pericolosi nemici. Per far ciò, avrà a disposizione la personalizzazione dei combattimenti, degli incantesimi, delle abilità e delle armi del proprio personaggio. Così facendo sarà possibile ottenere il massimo con cui destreggiarsi tra i pericoli presenti.

Nier Replicant ver.1.22474487139: il trailer del videogioco

Fonte: Nier

Dragon Quest XI: gameplay e curiosità sul videogioco

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La serie di videogiochi JRPG Dragon Quest è considerata una delle più importanti della storia ed ha contribuito profondamente a stabilire i canoni del videogioco di ruolo su console, influenzando altri titoli appartenenti a questo genere come il celebre Final Fantasy. Sviluppata dalla Square Enix, la serie vanta dal 1985 ad oggi undici capitoli principali e ben ventidue spin-off. Attualmente, l’ultimo titolo della serie ufficiale è Dragon Quest XI, distribuito con il sottotitolo Echi di un’era perduta.

La storia di queso nuovo capitolo ha inizio durante una notte di tempesta, quando la nascita di un bambino desta particolare preoccupazione. Questo presenta infatti un marchio inequivocabile sulla propria mano sinistra, che lo identifica come la reincarnazione di colui che è destinato a sconfiggere il Signore delle Ombre. Sopravvissuto ad un attacco delle forze del male, il bambino troverà riparo presso un anziano pescatore, il quale decide di accudire il neonato fino al giorno in cui questi sarà cresciuto abbastanza da mettersi in viaggio e seguire il percorso che le stelle hanno tracciato nel suo eroico destino.

In breve, Dragon Quest XI si è affermato come un grandissimo successo, vendendo oltre sei milioni di copie nel mondo. Da molti è poi stato definito come il migliore e più avvincente dell’intera serie. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed ai suoi personaggi. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

Dragon Quest XI per Ps4, PC e Switch: prezzo e requisiti del videogioco

Pubblicato dalla stessa Square Enix, Dragon Quest XI è stato inizialmente pubblicato per PlayStation 4 e Microsoft Windows a partire dal 4 settembre 2018. Un anno dopo, il 27 settembre 2019, è invece divenuto uno dei primi giochi disponibili per la Nintendo Switch. Il 4 dicembre 2020, invece, è stata rilasciata una Definitive Edition per le stesse console qui citate. È possibile acquistare il gioco sia in forma fisica che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console come anche sulla piattaforma Steam per PC, al prezzo di 39,99€.

Per giocarvi da PC sono però richiesti alcuni requisiti minimi, soddisfando i quali sarà possibile giocare a Dragon Quest XI al meglio delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo pari Windows 10 a 64bit e un processore a scelta tra AMD Ryzen™ 3 1200 o Intel® Core™ i5-6500. Occorre poi disporre di una scheda video AMD Radeon™ R7 370 o NVIDIA® GeForce® GTX 960. In ultimo, è necessario avere 8GB di RAM e 40GB di spazio di archiviazione.

Dragon Quest XI: il gameplay e i personaggi del videogioco

Dragon Quest XI prosegue lo stile dei precedenti titoli della saga, in cui il giocatore controlla in modo diretto il protagonista, spostandosi di mappa in mappa per le varie aree del gioco e combattendo contro vari nemici e mostri in combattimenti a turni dove può controllare anche il resto della squadra. Nonostante le mappe permettano di muoversi il molte aree anche prima del dovuto il gioco non è un open world. Originariamente, in realtà, gli sviluppatori volevano che questo capitolo permettesse un esplorazione più ampia e libera degli ambienti, ma tale aspetto entrò in conflitto con la storia e venne pertanto abbandonato.

Di fondamentale importanza sono poi i combattimenti, i quali non consistono in scontri casuali, bensì i  mostri sono direttamente visibili nella mappa e il combattimento a turni inizia dopo essersi avvicinati troppo o aver colpito il nemico. Il sistema di battaglia, inoltre, aggiunge anche un’opzione di fotocamera a forma libera ispirata al MMORPG Dragon Quest X, che consente ai giocatori di spostarsi liberamente nel campo di battaglia chiuso, sebbene sia un effetto puramente visivo e non offra ulteriori vantaggi al gameplay.

Nel gioco sono presenti anche alcuni minigiochi, come ad esempio il casinò presente nella città di Valor, oppure la forgia tramite cui realizzare nuovo equipaggiamento. Completando tali minigiochi, sarà dunque possibile ottenere diversi vantaggi personali, da armamenti particolari ad ulteriori migliorie che potranno tornare utili al giocatore nel corso dell’avventura. Tali minigiochi sono numerosissimi all’interno di Dragon Quest XI, per un totale di oltre 100 ore disponibili da cui trarre uno svago rispetto alla trama principale.

Dragon Quest XI gameplay

I personaggi del videogioco

Come i precedenti titoli della serie, anche Dragon Quest XI presenta diversi personaggi giocabili. Il primo di questi è ovviamente il vero protagonista, l’Eroe, dotato di grandi poteri e destinato a salvare il mondo dalle tenebre. Come nei precedenti giochi, il personaggio non parla, ma può rispondere principalmente con “si” o “no” ad alcune domande. Svolge inoltre il ruolo di guerriero e spadaccino, usando sia la spada sia lo spadone. Infine, può usare diverse magie curative o di attaccato, principalmente di tipo luce e fulmine. Accanto a lui si ritrova il compagno di viaggio Erik, dotato dell’abilità di usare armi come pugnali e boomerang. Veronica, invece, è una ragazza tornata piccola a causa di una magia. I suoi poteri sono infatti legati alle arti magiche.

Del gruppo fa poi parte anche Sylvian, i cui poteri sono a sua volta legati all’usco di magie, come anche di armi quali pugnali o fruste. Rab è invce il nonno dell’Eroe. Egli ha molte conoscenze accumulate dai suoi molti viaggi ed è abile nelle arti marziali e nelle magie, sia di guarigione sia di attacco. Infine vi è Hendrik, capo dei cavalieri di Hellador, che dà inzialmente la caccia all’Eroe considerandolo una minaccia, salvo poi unirsi a lui per salvare il mondo. Può impugnare le spade, gli spadoni ed è l’unico a poter usare le asce, le sue tecniche e magie si basano sulla protezione e il potenziamento.

Dragon Quest XI: il trailer del videogioco

Fonte: Dq11

 

Xbox Game Pass aiuti i gamer italiani a rimanere in contatto

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Xbox ha presentato oggi una nuova ricerca che svela come il servizio Xbox Game Pass aiuti i gamer italiani a rimanere in contatto. Gli abbonati sono, infatti, più propensi a connettersi regolarmente con amici e familiari attraverso il gioco rispetto a chi non è iscritto.

Dopo il recente annuncio del raggiungimento dei 18 milioni di membri Xbox Game Pass nel mondo, la nuova ricerca – basata su un campione di 2.000 gamer in tutta Italia – offre uno sguardo su come i gamer percepiscano e interagiscano con i servizi d’intrattenimento in abbonamento. La ricerca ha rilevato che due terzi (64%) dei gamer italiani gioca a titoli multiplayer online almeno una volta alla settimana, un dato significativamente più alto rispetto alla media europea del 53%. Inoltre, questa cifra aumenta per gli abbonati a Xbox Game Pass, che risultano più socievoli e interessati a diverse tipologie di giochi e che sono molto più propensi a giocare a titoli multiplayer online (20% in più) e a giocare online sia con la famiglia (19% in più) sia con gli amici (25% in più).

L’indagine ha inoltre evidenziato come i servizi d’intrattenimento in abbonamento siano un pilastro nella vita di tutti i giorni: il 94%dei gamer italiani, infatti, possiede un abbonamento che dà accesso a film, contenuti TV, musica o altri prodotti, e il 65%degli intervistati dichiara di avere anche un abbonamento di gioco attivo. La ricerca ha, inoltre, approfondito la frequenza con cui i gamer italiani consumano contenuti di diverso tipo attraverso i servizi in abbonamento: oltre due terzi degli intervistati affermano di guardare film o contenuti TV (76%) e di ascoltare musica (65%) tramite abbonamento almeno una volta alla settimana. Sebbene gli abbonamenti a servizi di gioco siano ancora relativamente recenti, dal punto di vista del coinvolgimento si confermano all’altezza di altri servizi d’intrattenimento che esistono da molto più tempo. La metà (55%) dei gamer italiani, infatti, gioca attraverso un servizio in abbonamento almeno una volta alla settimana, dato che aumenta significativamente prendendo in considerazione gli abbonati a Xbox Game Pass, l’81% dei quali gioca attraverso il servizio almeno una volta alla settimana.

“I giochi hanno una capacità unica di unire le persone ed è incredibile vedere come Xbox Game Pass svolga un ruolo prezioso per così tante persone in tutta Europa, che usano il gioco come un modo per connettersi regolarmente con amici e familiari”, ha dichiarato Ryan Cameron, Direttore di Xbox per l’area EMEA.

Secondo i risultati della ricerca, il motivo principale per cui i gamer italiani si iscrivono a un nuovo servizio in abbonamento – che si tratti di videogiochi o di qualsiasi altra forma d’intrattenimento – è la possibilità di accedere a molti contenuti diversi. Questa motivazione è infatti stata indicata dal 59% degli intervistati, mentre altri motivi per iscriversi a un nuovo servizio in abbonamento sono il semplice processo di configurazione (54%) e l’accesso immediato ai nuovi contenuti non appena vengono rilasciati (58%).

Xbox Game Pass offre ai gamer maggiori opportunità di scoprire, provare ed entrare in contatto tramite i videogiochi e vanta una libreria di oltre 100 titoli di grande qualità, che spaziano dai platformer ai giochi di corse, fino ai titoli di azione e avventura, e che permettono di sfruttare il multiplayer online e molte altre feature. La libreria è in costante aggiornamento e nuovi giochi vengono continuamente aggiunti, tra i quali i titoli Xbox Game Studios, inclusi al Day One, i grandi giochi AAA, le novità di Bethesda Softworks (nuovo membro della famiglia Xbox) e incredibili giochi ID@Xbox. Xbox Game Pass Ultimate è inoltre disponibile su più device: dalla console al PC, fino ai dispositivi mobile Android via cloud (Beta).

Secondo la ricerca, infine, i generi preferiti dai gamer in Italia sono gli action-adventure, i platformer e i titoli di sport e racing. La libreria Xbox Game Pass include grandi titoli amati dai gamer italiani, tra i quali incantevoli platform game come Ori and the Will of the Wisps e Hollow Knight, giochi d’azione e d’avventura come Dead Cells, RPG sparatutto come Outriders e persino giochi di corse come DiRT 5 e Forza Horizon 4.

A Way Out: gameplay, console e dettagli sul videogioco

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Quello del carcere è un ambiente tanto spaventoso quanto ricco di un suo indiscutibile fascino. Non è un caso che esista un intero genere cinematografico, quello del prison movie, dedicato proprio a tale luogo di reclusione, paura e pericolo. La sua attrattiva è tale che sempre più opere vi si sono misurate, non da ultimi anche i videogiochi. Un titolo particolarmente esemplare e apprezzato a riguardo è A Way Out, videogioco sviluppato dalla Hazelight Studios. Con questo, il giocatore si trova a vestire i panni di un carcerato, guidando questo e sé stesso verso la libertà, il quale sarà però particolarmente difficile da ottenere.

A Way Out è stato sviluppato da Hazelight Studios, un piccolo team svedese di sviluppatori guidato dal regista Josef Fares. Quest’ultimo e diversi membri del suo team hanno già lavorato in passato al titolo Brothers: A Tale of Two Sons di Starbreeze Studios. La produzione del gioco è iniziata nella seconda metà del 2014, con l’idea di voler creare un gioco cooperativo unico e diverso. Il team di sviluppo non ha infatti optato per un tradizionale formato cooperativo di drop-in e drop-out, bensì per un gioco che deve interamente essere giocato in cooperazione con un altro giocatore.

Apprezzato proprio per le sue caratteristiche di gameplay e per la storia complessa ed estremamente emotiva, A Way Out si è da subito affermato come un grande successo, vendendo oltre un milione di copie in pochi giorni. Un titolo imperdibile, appassionante, capace di conquistare i giocatori sin da subito. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

A Way Out per Ps4, Xbox One e PC: prezzo e requisiti del videogioco

Pubblicato dalla Electronic Arts, A Way Out è stato reso disponibile a partire dal 23 marzo 2018 per le console Xbox One, PlayStation 4 e PC Microsoft Windows. Questo è acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console qui citate come anche sulle piattaforme Epic Games e Steam al prezzo di 29,99€. Il gioco ha una durata approssimativa di circa 8 ore, che possono però aumentare o diminuire in base al tempo che al giocatore occorrerà per risolvere i vari ostacoli ed enigmi.

Per giocarvi da PC, vi sono però alcuni requisiti da soddisfare, così da poter utilizzare il gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit e un processore Intel Core i3-2100T o AMD FX 6100 o una loro versione superiore. È infine necessario disporre di 8GB di RAM e 25GB di spazio di archiviazione, come anche di una scheda video tra NVIDIA GeForce GTX 650TI o AMD Radeon 7750 o loro versione superiore.

A Way Out prezzo

A Way Out: la trama e il gameplay del videogioco

A Way Out è un gioco di azione e avventura giocato da una prospettiva in terza persona. È progettato specificamente per il multiplayer cooperativo a schermo condiviso, il che significa che occorre necessariamente essere giocato con un altro giocatore sia in locale che online. Nel gioco, i giocatori controllano Leo e Vincent, due prigionieri condannati che devono evadere di prigione e rimanere in fuga dalle autorità. Poiché la storia di entrambi i protagonisti viene raccontata contemporaneamente, i loro progressi potrebbero non essere sincronizzati, il che potrebbe portare un giocatore a controllare il proprio personaggio, mentre un altro sta guardando un filmato o svolgendo altre azioni.

Per progredire nel gioco, i giocatori dovranno cooperare tra loro, anche se ogni situazione può essere affrontata in modo diverso, con entrambi i personaggi che assumono ruoli diversi. Ad esempio, durante una prima parte del gioco, il giocatore che controlla Vincent deve distrarre un’infermiera e una guardia, in modo che il giocatore che controlla Leo possa trovare uno scalpello necessario per aiutare la loro fuga. Questi ruoli non sono fissi, quindi Leo e Vincent potranno scambiarsi i ruoli in un altro momento. I giocatori, inoltre, potranno interagire con molti personaggi non giocabili, ritrovando opzioni di dialogo che li porterà a dover effettuare delle scelte.

Oltre alla missione principale, ovvero evadere dalla prigione, i giocatori potranno concentrarsi anche su diversi minigiochi o missioni secondarie. Molti di questi sono di tipo arcade, ma vi sono anche scontri di braccio di ferro, di baskett, o altri ancora. Superando ogni ostacolo, i giocatori giungeranno al finale del videogioco, che in base ad un dato evento sarà differente se vissuto attraverso l’uno o l’altro dei personaggi. Infine, il gioco offre un modello di “gioco online gratuito”, in modo tale che i giocatori potranno partecipare a sessioni online (ospitate dagli amici del giocatore) indipendentemente dal fatto che il giocatore che si unisce possiede o meno il gioco.

A Way Out: il trailer del videogioco

Fonte: Ea

Returnal: la recensione su PS5

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Una recensione sudata – e intensa – quella di Returnal, l’ultima esclusiva della nuova console PS5. Per quanto non arrivavamo al buio sul gioco, visto che ne abbiamo seguito il suo sviluppo nel corso del tempo, non ci aspettavamo un gameplay così intenso. Sicuramente ne avrete lette anche altre associate al gioco in questi giorni. Termini come impegnativo, difficile, punitivo, però, non devono essere intesi nella loro accezione negativa, per quanto di fatto lo siano per natura.

Stiamo parlando di un roguelike, un genere che si nutre di questi vocaboli. Housemarque ha costruito un titolo coerente con tale tipologia di gioco, anche se non ha seguito le istruzioni alla lettera. Qualche libera interpretazione l’ha voluta inserire, mitigando il gameplay al punto tale da catalogarlo come un roguelite. Dovete, però, entrare nell’ordine delle idee che non si tratta del solito gioco. Non abbiamo davanti uno scopo ben preciso, e non vi è un tutorial che ci dice cosa e come fare. Si, ci sono delle indicazioni sparse un po’ in giro nella mappa, ma il resto lo si scopre nel tempo.

Returnal recensione ps5

La logica del divenire è parte integrante della filosofia di Returnal. La si vede in Selene, la protagonista del gioco, la si vede nella crescita del personaggio, nella storia e nel level design. Tutto cambia in questo eterno giorno della marmotta, dove la vita e la morte vengono sintetizzate nel concetto di ciclo. Ogni volta che Selene muore si ricomincia da zero – o quasi – ricostruendo la build del personaggio per arrivare alla boss fight di livello.

Descritto in questi termini sembra una banalità assurda, ma fidatevi se vi diciamo che il magnetismo prodotto da questo titolo è qualcosa che spaventa ma al tempo stesso incanta. Sembra di ritornare ai vecchi tempi, quando l’arcade regnava incontrastato. C’è molto di quello spirito e di quella concezione di sfida, che sembra far parte di un passato ormai lontano e che invece sembra non essere invecchiato nemmeno di un giorno. E con questo chiudiamo la nostra (in)solita premessa di Returnal, titolo, vi ricordiamo giocato su console PS5.

Un qualcosa di originale

Non è facile identificare un titolo con un gameplay originale nella marea videoludica di questi ultimi anni. Diamine, però, se Returnal ci riesce. Lo fa in maniera sottile, attingendo qua e la da meccaniche e generi che abbiamo già visto e rivisto. Non li mescola a casaccio, ci mancherebbe, e ogni componente mantiene una sua identità chiara ma al tempo stesso logicamente interconnessa nel suo insieme. E tutto funziona alla perfezione.

Il primo impatto è quello di un classico sparatutto in terza persona. La protagonista del gioco è Selene Vastos, un’astronauta intrappolata su un pianeta chiamato Atropo. Il termine “intrappolata” è da cogliere nel suo significato stretto, visto che ogni volta che perde la vita la povera ragazza è costretta a iniziare tutto daccapo. E tutte le volte il mondo intorno a lei cambia. Mostri e ambientazioni variano in maniera randomica senza fornire alcun punto di riferimento certo tra le varie iterazioni.

Returnal recensione ps5

Ci sono collezionabili da raccogliere, utili per potenziare il personaggio. In questo si intravedono in Returnal delle somiglianze con il genere platform. Man mano che si svela la mappa di gioco la nostra Selene diventa sempre più forte, ottenendo potenziamenti e armi migliori. Interessante la presenza dei cosiddetti “parassiti”, piccole creature che si saldano al corpo dell’astronauta donandole bonus e malus.

Ci accorgiamo che stiamo costruendo una build, senza nemmeno accorgercene. Senza la presenza di uno skill tree e di un livello del personaggio. Conosciamo solo gli effetti dei potenziamenti e come questi influenzano il nostro modo di giocare. In altre parole, un ARPG semplificato e ridotto quasi all’osso, dove la componente action è quella che fa la differenza. E tutto questo non prescinde dal suo essere roguelite, con delle regole ferree da cui non si scappa.

C’era una volta l’arcade

In più occasioni, nella nostra recensione PS5 di Returnal, abbiamo voluto evidenziare il suo “essere” arcade. Parliamo di quello vecchia scuola, quello che, una volta soddisfatto il requisito dell’insert coin, ti rendeva un eroe o una schiappa. Tutto viveva in quella finestra temporale creata dal gettone, dove il momento di gioco si consumava senza salvataggi e checkpoint. L’unico modo per proseguire era inserire una nuova monetina prima del termine di quei finali 10 secondi di countdown.

C’è molto di quell’arcade “old-style” in Returnal. Un gioco che vede il concetto di difficoltà non come un ostacolo, bensì uno stimolo per fare meglio. La reiterazione di un ciclo è solo un modo per dire ritenta sarai più fortunato. Solo che Housemarque della vostra fortuna non sa cosa farne, visto che la sfortuna è una buona scusa per non ammettere i propri errori. Un roguelike, se sbagli, ti punisce severamente.

Returnal recensione ps5

Returnal alza l’asticella della difficoltà nel tempo, o meglio, con l’avanzamento nei biomi. Una volta sconfitto il boss di livello, verrete catapultati in una nuova dimensione partendo dal vostro ultimo status. Se morite, il ciclo riparte dall’ultimo bioma conquistato. Anche se il mondo intorno a voi cambia, la minestra è sempre la stessa. È questo vale nel bene e nel male.

Visto in questi termini, il gameplay di Returnal viaggia sul binario dell’apatia e della ripetitività. Questo non lo escludiamo anche se il feedback aptico della nuova PS5 aiuta a stimolare in momenti di assopimento. Di momenti come questi ce ne possono essere, e sopraggiungono in occasione di continui fallimenti. Ma anche questo stato di malessere è parte integrante dell’esperienza di gioco. Quante volte, dopo aver buttato un numero considerevoli di gettoni, mandavate a quel paese il cabinato, dandogli però appuntamento al giorno dopo? Amore e odio, una storia già vissuta.

Difficile fa rima con competizione

È facile etichettare un gioco come difficile quando ti si presenta davanti un gameplay che non prevede checkpoint e salvataggi di alcun genere e tipo. La prima impressione con Returnal è questa. Si resta un po’ spiazzati e ci si mette un po’ prima di ambientarsi e comprendere le regole del gioco. D’altronde quando si atterra su un pianeta ostile e sconosciuto, lontano anni luce dalla Terra, anche l’astronauta più esperto ha bisogno dei suoi tempi.

La nostra Selene, invece, parte “a bomba” e si fionda nella mischia, senza pensare cosa e come fare. Scopriamo che bisogna uccidere quanti più nemici possibili senza essere colpiti, e che le nostre kill alimentano un moltiplicatore. Questo, a sua volta, attiva dei perk che potenziano la nostra resa in combattimento. Le armi si ottengono in due modi: aprendo bauli e uccidendo i mini-boss. La potenza di queste aumenta man mano che restiamo in vita e affrontiamo dei nuovi nemici.

Returnal recensione ps5

I collezionabili sono sì importanti, ma vengono sempre dopo il nostro modo di giocare. Una cosa, però, è fondamentale ed occorre averla ben chiara quando si decide di atterrare su Atropo con la nostra Selene. Non bisogna MAI aver fretta. Correre e fare le cose veloci per arrivare quanto prima al boss del bioma e il giusto modo per bruciare un ciclo. La permanenza in un livello serve a potenziare il personaggio in vista del duello finale.

L’assenza dei checkpoint e dei salvataggi è, sicuramente, un’assenza pesante in Returnal. La loro presenza, però, annullerebbe il fattore sfida, banalizzando il gameplay. Nel mentre stiamo scrivendo questa nostra recensione, i giocatori li stanno (ri)chiedendo a gran voce visto che, in alcuni momenti, il gioco si presenta troppo difficile. Ma stiamo parlando di difficoltà o di competizione? La differenza è sostanziale.

Roguelike o Roguelite?

Housemarque non ne ha fatto mistero, riferendo, sin da subito, che Returnal rientrava nei cd. roguelike. Gli sviluppatori, in verità, hanno attenuato i toni del genere. La possibilità, per esempio, di conservare parte dell’equipaggiamento chiave nel corso dei cicli, è una concessione che lo fa rientrare nei roguelite. Una scelta, questa, che non accontenta sicuramente i puristi del genere.

Per il resto, però, c’è tutto quello che il genere prevede. Il concetto di Dungeon come caverna è sostituito da un open map con costellato di insidie mortali. Ogni stanza è connessa alle altre mediante porte, alcune delle quali sono apribili solo con chiave atropica. L’ordine delle stanze cambia dopo ogni ciclo, al pari della tipologia e disposizione dei nemici ivi presenti.

Returnal recensione ps5

L’assenza del concetto di savestate è un nodo importante. La speranza è che Housemarque non ceda alla pressione, anche perché il gioco perderebbe di integrità. Questo è uno dei cardini del gameplay e come tale non può essere soggetto a modifiche strutturali. Morirebbe il concetto di ciclo e iterazione, paragonandolo a uno sparatutto qualunque, con l’originalità del gameplay che si va a far benedire.

Non essendoci un impianto di matrice RPG, la progressione del personaggio vive e muore nel ciclo. Come detto prima, la fretta non porta a nulla di buono, per cui è Returnal stesso che vi invita a rallentare e fare le cose con calma. Non ci sono punti di riferimento, visto che la disposizione delle stanze cambia dopo che la povera Selene passa a miglior vita.

Returnal recensione ps5

Ninjala: tutte le curiosità sul videogioco

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I ninja sono da sempre dei personaggi particolarmente caratteristici ed iconici, divenuti protagonisti di racconti, film ed ora anche di videogiochi. Proprio loro hanno infatti ispirato il gioco Ninjala, sviluppato dalla Soleil Ltd. e dalla GungHo Online Entertainment diretta da Kazuki Morishita. Proprio questi ebbe l’idea per il titolo, lasciandosi ispirare dalle figure tradizionali del Giappone tanto amate durante l’infanzia. Da questi ricordi è nato il desiderio di dar vita ad un gioco particolarmente colorato, variegato ed entusiasmante, che sia i bambini che gli adulti possono intraprendere con grande piacere.

Originariamente annunciato per una distribuzione nel 2019, questo è stato poi rinviato più volte al fine di permettere un miglior sviluppo di alcuni aspetti grafici e nel gameplay. Il risultato è infine stato giudicato particolarmente soddisfacente dagli sviluppatori, impegnatisi ad offrire un’esperienza il più possibile dinamica e ricca di particolarità che stimoleranno i giocatori senza lasciar spazio alla noia. Accostato per via di diverse similitudini alla serie di videogiochi Splatoon, Ninjala presenta però una serie di elementi distintivi in grado di renderlo unico e inconfondibile.

Apprezzato per il suo stile visivo, il gameplay, le possibilità di personalizzazione e altre sue caratteristiche di base, Ninjala si è in breve affermato come uno dei giochi più venduti per la sua console di riferimento, continuando a distanza di mesi a raccogliere successi. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay ed alla sua trama. Si elencherà poi anche la principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche ulteriori dettagli relativi al prezzo ed ai personaggi.

Ninjala è per Nintendo Switch: prezzo e requisiti

Pubblicato dalla GungHo Online Entertainment, Ninjala è stato rilasciato in data 24 giugno 2020 unicamente per la console Nintendo Switch. Il gioco non presenta un prezzo di acquisto, ma si tratta anzi di un free-to-play, ovvero disponibile ai giocatori in modo del tutto gratuito. Basterà scaricarlo collegandosi al Nintendo eShop ed accedere alla piattaforma con i propri dati. Così facendo sarà possibile avviare il download ed ottenere il gioco. Prima è però necessario assicurarsi che la propria console disponga di sufficiente spazio libero.

Ninjala Nintendo Switch

Ninjala: la trama del videogioco

La storia del videogioco si svolge in un anno del futuro non meglio precisato. I ninja, che hanno segnato la storia del Giappone, si sono sparsi per tutto il paese durante la Restaurazione Meiji. Nel corso del tempo, i ninja si sono poi mescolati con altri clan, facendo quasi scomparire il gene iniziale. I discendenti di questo clan, nella speranza di preservare il loro patrimonio genetico, fondarono la WNA (World Ninja Association). Fu per questo che la WNA creò poi la Gomma Ninja, un oggetto capace di racchiudere tutta la forza degli Shinobi. E nonostante ciò per creare la più potente Gomma Ninja è richiesto avere il DNA ninja più forte possibile. Proprio per questo motivo è stato indetto il prestigioso Torneo di Ninjala, al fine di trovare il ninja più forte di tutti.

Ninjala: il gameplay del videogioco

Il gioco si concentra principalmente sul combattimento corpo a corpo utilizzando vari tipi di armi. L’aspetto e la varietà delle armi dipenderanno dal tipo di Gomma Ninja che si impersona. Ad esempio, si potranno utilizare armi come Gomma IPPON, Gomma Trivella, Gommo Rotolo, Gomma di mais, Gomma Skate, Gomma Yo-yo e moltissime altre. Si partecipa infatti a Battaglie Reali fino a otto giocatori, contendendosi il primato sugli altri ninja del mondo. Il giocatore che ottiene più punti durante la battaglia sarà il vincitore finale. L’obiettivo è dunque quello di ottenere punti sconfiggendo i propri avversari, raccogliendo oggetti, distruggendo droni e in molti altri modi. Sarà possibile ottenere punti extra sconfiggendo i propri avversari con un IPPON, un’incredibile mossa finale.

Oltre a questi scontri, sarà possibile sfidare i propri amici in Battaglie a squadre 4 contro 4. Collaborando con i propri compagni sarà anche qui necessario ottenere più punti della squadra avversaria per poter trionfare nello scontro. Oltre a ciò, sarà possibile scegliere tra un vasto assortimento di costumi e oggetti di numerose marche esclusive, abbinando e personalizzando a propri piacimento una grande varietà di oggetti per l’avatar. Si potrà scegliere di indossare oggetti della stessa marca, o personalizzare il proprio avatar combinando stili diversi. Infine, diverse sono le arene in cui si potrà competere. Tra questi vi sono l’Accademia WNA, Eagle City, Shinobi City e Fort Riverdale. Il videogioco è però in continuo aggiornamento, e nuove armi e arene verranno aggiunte in futuro.

Ninjala: il trailer del videogioco

Fonte: Ninjalathegame

Crysis Remastered: gameplay e dettagli sul videogioco

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Distribuito per la prima volta nel 2007, il videogioco Crysis è da subito diventato uno dei titoli più amati del genere sparatutto in prima persona, dettando anche molti canoni per i titoli simili seguiti negli anni. Sviluppato dalla Crytek, il videogioco ha così offerto agli appassionati un gameplay avvincente, con caratteristiche uniche, unito ad una trama fantascientifica con elementi distopici. Tra alieni e nemici umani da combattere, ci si trova infatti lanciati in un mondo particolarmente complesso e articolato, tra livelli da superare, armi da padroneggiare e molte altri dettagli. Nel 2020, infine, il gioco è stato riproposto come Crysis Remastered.

Pur ripresentando le caratteristiche iconiche del titolo, questa nuova versione presenta nuove risorse grafiche, effetti e ray tracing basato su software. Le migliorie sono molte altre e particolarmente notevoli, permettendo così di adattare alle dinamiche contemporanee dell’ambiente videoludico un gioco particolarmente amato e ricco di elementi in grado ancora oggi di essere molto competitivi. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi al gameplay alla trama ed alle console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

Crysis Remastered è per Ps4, Xbox One, PC e Switch: prezzo e requisiti

Pubblicato dalla Electronic Arts, Crysis Remastered è stato reso disponibile a partire dal 23 luglio 2020 per Nintendo Switch. Successivamente, il 18 settembre 2020 questo è diventato disponibile anche per le console Xbox One, PlayStation 4 e Microsoft Windows. Questo è acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console qui citate come anche sulle piattaforme Epic Games e Steam al prezzo di 29,99€.

Per giocarvi da PC, vi sono però alcuni requisiti da soddisfare, così da poter utilizzare il gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo Windows 10 a 64bit e un processore Intel Core i5-3450 o AMD Ryzen 3. È infine necessario disporre di 8GB di RAM e 20GB di spazio di archiviazione, come anche di una scheda video tra NVIDIA GeForce GTX 1050 TI o AMD Radeon 470 o superariore. Il videogioco non presenta un audio in lingua italiana, ritrovabile invece nei testi scritti.

Crysis Remastered: la trama del videogioco

Il giocatore veste qui i panni di Nomad, un soldato facente parte della squadra Raptor, elite di forze speciali addestrate a combattimenti speciali ed estremamente pericolosi. Ambientato in un 2020 distopico, il videogioco porta Nomad a doversi infiltrare in un’isola tropicale dell’arcipelago delle Lingshan per salvare alcuni scienziati americani presi in ostaggio dall’esercito nordcoreano. Dopo una prima esplorazione e qualche combattimento, ci si rende però conto che un pericolo più grande sta colpendo l’isola. Il soldato si trova infatti costretto a fronteggiare un doppio nemico e salvare i propri compagni, cercando allo stesso tempo di fare chiarezza sui misteriosi che stanno avvendo luogo sull’isola.

Crysis Remastered trama

Crysis Remastered: il gameplay del videogioco

Crysis è uno sparatutto in prima persona con molti modi per raggiungere gli obiettivi. Il giocatore controlla un soldato delle forze speciali con nome in codice Nomad. Le armi del giocatore possono essere personalizzate senza interrompere il flusso del tempo, ad esempio cambiando modalità di fuoco, cambiando ambito o aggiungendo silenziatori. Il giocatore è anche in grado di selezionare varie modalità nella “nanotuta” militare di Nomad. Quando l’energia della tuta è esaurita, nessuna modalità può essere utilizzata e il giocatore è più vulnerabile ai danni prima che si possa ricaricare.

È possibile selezionare una delle quattro modalità: l’armatura devia i danni e ricarica l’energia della tuta più velocemente; la forza consente un combattimento corpo a corpo più forte, la capacità di lanciare oggetti e nemici con forza mortale, salti più alti, mira più stabile e rinculo dell’arma ridotto; La velocità aumenta la velocità di corsa e di nuoto, così come altre forme di movimento come ricaricare le armi; e Cloak, che rende Nomad quasi completamente invisibile e sopprime il rumore del movimento.

In un ambiente in continuo cambiamento, occorre adattare le tattiche e il proprio equipaggiamento per annientare i nemici in un immenso mondo sandbox. Il giocatore può attaccare i nemici in una varietà di modi, usando furtività o aggressività, proiettili o tranquillanti non letali, fucili a distanza o armi a corto raggio e molto altro. Il gioco include per questo diverse armi, come fucili d’assalto, mitragliatrici, pistole, lanciamissili, fucili a pompa, minigun, fucili da cecchino, il MOAC (un’arma aliena in stile mitragliatrice che spara frammenti di ghiaccio ad alta velocità) e il TAC pistola (un lanciagranate nucleare portatile). La maggior parte delle armi può essere modificata con elementi allegati.

Crysis Remastered: il trailer del videogioco

Sniper Ghost Warrior Contracts 2: posticipata l’uscita della versione PS5

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CI Games ha oggi annunciato che l’uscita della versione PS5 dell’attesissimo gioco, Sniper Ghost Warrior Contracts 2, verrà posticipata a causa di problemi tecnici imprevisti scoperti nelle settimane precedenti il lancio.

Ciò non influirà sulla data di lancio sulle altre piattaforme annunciate: il lancio del gioco è ancora previsto per il 4 giugno su PS4, Xbox One, Xbox X/S e PC. CI Games è molto fiduciosa del rendimento del gioco su queste altre piattaforme e ha un team di grande esperienza che sta lavorando duramente per assicurare che la versione PS5 soddisfi uno standard altrettanto elevato.

Come gesto di buona volontà alla luce di questa notizia, CI Games ha deciso di offrire gratuitamente, ai giocatori che giocheranno il titolo su PS5, PS4, Xbox X|S, Xbox One e PC, il primo importante DLC, senza costi aggiuntivi. Il DLC è attualmente in fase di sviluppo e maggiori notizie sulla data d’uscita saranno disponibili prossimamente.

Inoltre, le versioni fisiche e digitali PS4 permetteranno l’update gratuito alla versione digitale per PS5, pronta per il download quando disponibile, per garantire che i giocatori PS5 possano ancora acquistare e giocare il titolo il 4 giugno 2021. Sniper Ghost Warrior Contracts 2 trarrà vantaggio dalla risoluzione 4K nativa, texture e immagini migliorate e tempi di caricamento SSD più rapidi, sulle console di nuova generazione.

“Non avremmo potuto prevedere questi problemi. Tuttavia, vorremmo assicurare ai nostri giocatori che il nostro team altamente esperto, professionale e dedicato sta lavorando duramente con il titolare della piattaforma e il fornitore dell’engine per risolvere i problemi il prima possibile, per assicurarci di poter portare alla comunità PS5 il gioco di sniping di alto livello che stanno aspettando. Offriremo un aggiornamento digitale gratuito alla versione PS5 con tutti gli acquisti fisici e digitali della versione PS4.” – Tobias Heussner, EP, CI Games

Con Sniper Ghost Warrior Contracts 2, CI Games sta stabilendo un nuovo standard per il suo franchise di sniping in prima persona più venduto di tutti i tempi, con oltre 1000m di sniping a raggio estremo (un record per il franchise), mappe in stile sandbox espansive, gadget e armi realistiche, grafica migliorata e motore di gioco che rende questa la migliore esperienza Sniper mai vista.

Song of Horror: il gameplay, la trama e le principali caratteristiche

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La paura è da sempre considerata una delle emozioni più forti presenti in natura, che spinge a compiere atti o gesta altrimenti impensabili. Nel corso della sua storia l’essere umano ha in più modi cercato di relazionarsi con la paura, affrontandola in particolar modo a livello culturale con la letteratura prima e con il cinema poi. In un mondo dove i videgiochi sono ora una delle principali fonti audiovisive di intrattenimento, era dunque prevedibile che anche questi si relazionassero con tale emozione. Tra i più recenti titoli ad aver fatto della paura il loro elemento fondante vi è Song of Horror.

Questo, al pari di saghe ormai iconiche come Resident Evil o Silent Hill, si propone di affrontare lo spavento e l’orrore senza lasciar da parte l’intelletto e la ragione. Il giocatore è infatti chiamato a risolvere una serie di enigmi se desidera proseguire nel gioco senza incorrere in orrori indicibili. Prima opera sviluppata dallo studio spagnolo Protocol Games, il gioco si ispira in modo esplicito e particolarmente approfondito all’opera del celebre scritto H. P. Lovecraft, maestro dell’horror. Ciò che non si vede diventa più spaventoso di ciò che lo è, e nel momento in cui si rivela agli occhi del giocatore potrebbe ormai essere troppo tardi per lui.

Tra una trama particolarmente ricca di eventi e dettagli da scoprire, una grafica estremamente curata e coinvolgente, ed un’atmosfera a dir poco spaventosa, Song of Horror ha decisamente il potenziale per attrarre tutti i fan del genere e non solo. Prima di giocarvi, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al gameplay ed alla sua Complete Edition. Si elencheranno anche le principali console su cui è possibile utilizzarlo, come anche il prezzo e i requisiti.

Song of Horror: le console, il prezzo e i requisiti

Pubblicato dalla Raiser Games, Song of Horror è stato reso disponibile a partire dal 31 ottobre 2019 per le console Xbox One, PlayStation 4 e Microsoft Windows. Questo è però ora stato reso compatibile anche con le console di nuova generazione Xbox Serie X/S e PlayStation 5Il gioco è acquistabile sia in formato fisico che digitale, ritrovando quest’ultima sugli store ufficiali delle console qui citate come anche sulla piattaforma Steam.

Per giocarvi da PC, vi sono però alcuni requisiti da soddisfare, così da poter utilizzare il gioco al massimo delle sue potenzialità. Questi richiedono un sistema operativo Windows 10 e un processore Intel o AMD a 64bit. È infine necessario disporre di 12GB di RAM e 25GB di spazio di archiviazione, come anche di una scheda video tra NVIDIA GeForce GTX 980 o AMD Radeon RX 580 o superariore. Il videogioco non presenta un audio in lingua italiana.

La Complete Edition

Come per altri videogiochi usciti nel corso degli ultimi anni, anche Song of Horror è distribuito ad episodi, per un totale di 5. Per chi non desidera disporre dei vari segmenti spezzati tra loro, è però possibile acquistare, al prezzo di 29,99€, la Complete Edition. Questa presenta infatti il gioco in forma unitaria e completa, versione consigliata per quanti preferiscono intraprendere il gioco dall’inizio alla fine senza interruzioni, lasciandosi travolgere dalla sua atmosfera e dalle emozioni suscitate.

La Deluxe Edition

Il 28 maggio 2021 verrà rilasciata anche la Deluxe Edition, una versione particolarmente imperdibile per gli appassionati che hanno amato il videogioco. Questa, in formato fisico e distribuita dalla Meridiem Games, conterrà non solo il gioco, ma anche una serie di preziosi elementi da collezione. Vi è infatti una copertina speciale per il gioco, una mappa per orientarsi durante le partite e una guida ufficiale dei personaggi, dove si ritroveranno dettagli sul loro passato e sulle loro abilità.

Song of Horror trama

Song of Horror: la trama del videogioco

Protagonista del gioco è Daniel Noyer, un uomo dal passato burrascoso piagato dall’alcolismo. Dopo essersi lasciato alle spalle un travagliato divorzio, egli riesce però a trovare lavoro come assistente curatore editoriale presso un’importante casa editrice di romanzi. Tale attività, apparentemente tranquilla, è però solo l’ingresso per lui in un mondo composto da veri e propri incubi. Un giorno, infatti, Noyer si ritrova incaricato di recarsi presso la casa dello scrittore Sebastian Husher, scomparso misteriosamente nel bel mezzo della scrittura del suo nuovo romanzo.

Una volta giunto sul posto, tuttavia, appare subito chiaro che in quell’abitazione è accaduto qualcosa di terribile. La casa è completamente avvolta nell’oscurità, l’elettricità sembra essere saltata, si sentono rumori inquietanti e ci sono lettere e biglietti ovunque che fanno riferimento ad uno strano carillon recentemente donato alla famiglia da un collega di Sebastian. Noyer dovrà dunque scoprire la verità sui sinistri avvenimenti che hanno colpito gli Husher calandosi in una storia cupa, violenta e quantomai raccapricciante.

Song of Horror: il gameplay del videogioco

Avventura horror a camera fissa, Song of Horror porta dunque il giocatore ad assumere i panni di Noyer, chiamato ad esplorare la casa dgli Husher e risolvere una serie di enigmi. Solo così sarà possibile procedere nel gioco, scontrandosi però con una serie di ostacoli sempre maggiori. La presenza di un intelligenza artificiali di tipo procedurale porterà infatti a modificare in corso d’opera tanto gli imprevisti quanto gli obiettivi. Allo stesso modo, l’antagonista, l’entità sovrannaturale conosciuta come la Presenza, è controllata da un’AI avanzato che reagisce attivamente alle azioni e decisioni, adattandosi al gameplay.

Da giocatore, si potrà vivere la storia attraverso gli occhi di vari personaggi, ciascuno legato alla vicenda in modo differente. Ogni personaggio è diverso e porterà avanti l’indagine secondo il proprio punto di vista, con un approccio del tutto personale agli indizi e agli elementi della storia. Le loro azioni e decisioni daranno infatti forma al mondo circostante. Ogni volta che si morirà, si dovrà dunque riprendere la storia con un altro personaggio, continuando l’indagine evitando di fare la stessa brutta fine.

Song of Horror: il trailer del videogioco

Fonte: RaiserGames