Nuovi aerei sono all’orizzonte per Ace Combat 7: Skies Unknown con il nuovo DLC “Experimental Aircraft Series” in arrivo questa primavera! Dopo aver aggiunto alcuni dei velivoli più celebri e amati dei capitoli precedenti della serie, per la prima volta quelli aggiunti saranno completamente inediti.
Il DLC “Experimental Aircraft Series” porterà 3 tipologie di veri aerei sperimentali, sviluppati per migliorare le performance e le capacità di attacco:
F-15 S/MTD (The Boeing Company)
F-16XL (Lockheed Martin Corporation)
FB-22 Strike Raptor (Lockheed Martin)
Oltre ai 3 velivoli, saranno disponibili anche nuove skin ed emblemi dei piloti nemici e unità rivali dei giochi passati.
Stacchiamo la spina dai “soliti” videogiochi e tuffiamoci nel magico e spensierato mondo di Balan Wonderworld, il titolo di questa nostra recensione per console PS5. I due co-fondatori dello storico Sonic Team, Yuji Naka e Naoto Oshima, quelli dietro ai giochi del calibro di Sonic the Hedgehog e Nights into Dreams, decidono di rimettersi in pista con una nuova sussidiaria di Square Enix, denominata Balan Company. Bastano pochi istanti per capire che ci sono loro dietro questo nuovo universo videoludico. Anche perché, di questo si tratta.
Leggerete molte recensioni negative, sia in Italia che all’estero. Onestamente, non ci sentiamo di smentirle in toto, ma nemmeno di confermarle. La domanda che dobbiamo porci tutta è molto semplice: abbiamo smesso di sognare? Ci ricordiamo quando eravamo bambini e i videogiochi riuscivano sempre a strapparci più di un sorriso anche senza un degno livello di sfida? Oggi tutto è legato a questo ultimo aspetto. Senza sfida e difficoltà non c’è gusto e mordente. Normale se chi scrive è un over 30 con moglie e figli e un ritmo di vita frenetico e veloce. Non c’è tempo per fermarsi e ricordare che lo scopo primario di un “gioco” è quello di divertire con semplicità.
È questo Balan Wonderworld, divertire senza impegno. Gli sviluppatori attingono dal passato sfruttando il potenziale della nuova generazione. Con l’aiuto del feedback aptico riescono a dare quegli stimoli “veri”, utili per far apprezzare il colorito mondo intorno all’Isola di Tims. Tra un costume e un minigame, lo scopo del gioco sarà quello di collezionare gemme e statuette, affrontando i 12 livelli disponibili. Ognuno di questi dispone di numerose aree, accessibili tramite porte numerate. Al termine di ogni livello ci sarà il classico “level boss”, collegato, in qualche modo, con la storia e gli eventi di gioco.
Almeno per una volta, possiamo togliere la parola “solita”, che usiamo riservare alle nostre introduzioni. Abbiamo preferito dedicare a Balan Wonderworlduna premessa diversa dalle altre sinora scritte. Forse un po’ più personale, forse perché chi vi scrive è sì un giocatore ma anche un papà. Forse perché il mondo dei videogiochi, talvolta, può sembrare ingiusto e “condanna” giochi che in realtà meritano prima un giusto processo. Non siamo qui per convincervi di nulla, ci mancherebbe. Quello che vi chiediamo e di credere ancora nei sogni. E con questo salutiamo la nostra (in)solita premessa, lasciandovi alla recensione PS5 di Balan Wonderworld.
In cerca di se stessi
Iniziamo la nostra recensione della versione PS5 di Balan Wonderworld parlando di gameplay. Gli sviluppatori restano sul semplice, aspetto che si riverbera anche sul numero di tasti a disposizione sul controller. Pochi ma buoni. Lo scopo del gioco è quello di collezionare gemme e statuette dell’incorreggibile Balan, lo showman dello spettacolo in cui siamo chiamati a recitare.
In questo musical i due protagonisti, Leo Craig e Emma Cole, devono ritrovare una parte di se stessi, un frammento del loro cuore. In questo fantastico viaggio nel magico regno di Balan, dovranno aiutare altri che, come loro, hanno smarrito la via. I Negati, al servizio del villain del gioco, il perfido Lance, vi ostacoleranno come possono. Sarà vostro compito, livello dopo livello, trovare un modo per ridare la speranza a chi sembra averla perduta per sempre.
Il livello finisce sempre nello stesso modo, con un grande musical in cui tutti ballano felici e spensierati. Ogni “micromondo” è suddiviso in aree, coerenti per tematiche e ambientazione. Al loro interno si celano misteri e aree nascoste da svelare. L’obiettivo è sempre lo stesso, collezionare quante più gemme possibili e trovare le statuette di Balan. Cambiano solo le cose da fare “nel mentre”.
Vi capiterà, infatti, di cambiare costume “di scena” in più occasioni. Ne potrete utilizzare 3 in contemporanea e ognuno di questi funziona come se fosse una “vita”. Se venite colpiti da un Negati, infatti, lo perderete e passerete a quello successivo. Ogni costume dona al personaggio di turno un potere speciale, utile per superare un ostacolo e/o abbattere un cattivo.
Ogni area nasconde molti segreti da scoprire. A cominciare dal cappello di Balan, che, una volta recuperato, vi renderà partecipi di una delle sue avventure. Questo “minigame” non è l’unico. Sparsi lungo la mappa di avventure ce ne sono diverse, tutte caratterizzate da una curva di difficoltà per nulla ripida e tanta (ma tanta) creatività e divertimento.
Il primo amore
Chi è che pensa che i videogiochi siano solo una “questione seria” si sbaglia alla grande, e Balan Wonderworld ce ne dà una chiara dimostrazione. Che, poi, questi vengano giudicati da persone adulte e che, il più delle volte non vanno oltre storia, grafica e gameplay, questo è un altro paio di maniche. Ci mettiamo anche noi nel mucchio, anche perché l’offerta videoludica del momento non lascia spazio alla spensieratezza bambinesca.
La storia è banale, la grafica è essenziale e il gameplay non è nulla di eccezionale. Possiamo definire questi dei difetti? Si, ma solo se non contestualizzati. Dobbiamo prima chiederci chi sia il pubblico di riferimento del gioco. Il PEGI rating ci segnala che il limite minimo di età è 7 anni. Lo stesso della saga di Pokémon e dell’intramontabile Super Mario. Titoli, questi, che non sono mai usciti dal regno della nipponica Nintendo, ma che hanno un pubblico di riferimento che vede anche i grandi oltre che i piccini.
Questi giochi hanno fatto della semplicità un loro punto di forza, riuscendo in tutti questi anni a coinvolgere sempre più persone nel loro mondo. E quindi chi deve giocare a Balan Wonderworld?Stiamo parlando dello stesso pubblico che gioca a Resident Evil, piuttosto che a FIFA?Oppure è solo un titolo dedicato ad una fascia d’eta bassa? La risposta a questa domanda non l’abbiamo.
Possiamo però darvi un piccolo suggerimento. Non vi prendete sempre troppo sul serio. Cercate, ogni tanto, di prendervi una pausa dai vostri “soliti gusti”. Non è facile, e lo sappiamo, ma uscire dai binari del genere preferito può farvi riscoprire una parte di voi stessi. Quella parte che avete dimenticato, ma che vi ha fatto innamorare dei videogiochi. Noi l’abbiamo fatto ed è stato bello fare un tuffo nei ricordi.
Il commento
È un vero peccato, ma siamo arrivati al momento dei saluti di questa nostra recensione PS5 di Balan Wonderworld. È stata una bella esperienza, che ci ha fatto ricordare dove il nostro viaggio è iniziato (e per chi vi scrive parliamo di 30 anni fa, ndr). Il tempo passa e cambiano gli interessi e i modi di giocare e certe dinamiche finiscono per non essere più comprese. E quando qualcosa non si capisce, il modo più facile per aggirare l’ostacolo è etichettarlo con un voto negativo.
Non stiamo parlando, di certo, del GOTY del 2021. Bisogna, però, rendere giustizia al lavoro svolto da Balan Company e Square Enix. C’è molta approssimazione ma tanta creatività nel mondo creato attorno ai due protagonisti del gioco. Per quanto il DualSense dispensa stimoli tattili interessanti, il gameplay non si dimostra preciso, veloce e reattivo come quello di Crash, giusto per fare un esempio “sui generis”.
Dopo It Takes Two, Balan Wonderworld rappresenta un’altra bella sorpresa di questo nuovo anno, iniziato con molti prevedibili rinvii “autorevoli”. Non sarà un “giocone”, ma non bisogna avere fretta nel giudicarlo. Noi ci siamo presi il giusto tempo per farlo, e, anche se le nostre prime impressioni non erano delle migliori, ci siamo ricreduti, e siamo stati contenti di averlo fatto.
Padre di saghe videoludiche come Metal Gear, Zone of the Enders e Policenauts, Hideo Kojima è considerato un vero e proprio autore nel mondo dei videogiochi. Fondatore della Kojima Productions, tramite questa ha poi sviluppato quello che in breve è diventato uno dei videogiochi più attesi e rivoluzionari degli ultimi anni. Si tratta di Death Stranding, primo titolo sviluppato dall’azienda dopo la sua scissione dalla Konami. Si tratta di un’opera di genere Avventuradinamica, ambientata in un constesto fantascientifico e post-apocalittico. Graficamente sbalorditivo e narrativamente profondo, questo rappresenta un vero e proprio punto di svolta nella carriera di Kojima.
L’autore desiderava infatti riproporre nuovamente un videogioco profondamente incentrato sul racconto e su una trama ben definita. Tutto ruota infatti intorno ai temi trattati, e non il contrario. Uno degli aspetti principali di Death Stranding è il rapporto tra la vita e la morte, binomio presente in ogni aspetto del videogioco. Proprio per questa sua capacità di unire grandi elaborazioni grafiche con una storia complessa e imprevedibile, il videogioco è stato non solo definito come uno dei più importanti del suo anno, ma anche dell’intero decennio. All’interno di questo si rielaborano infatti una serie di caratteristiche già esistenti per portarle a nuovi livelli.
Sono molti gli aspetti che rendono Death Stranding un gioco imperdibile, dal quale è impossibile rimanere delusi. Prima di iniziare a giocarvi però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali caratteristiche e curiosità di questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile scoprire per quali console è disponibile il videogioco, a quale prezzo e quali requisiti sono consigliati. Successivamente, si forniranno dettagli sulla trama, il gameplay e gli attori che hanno prestato il loro volto ai personaggi principali. In ultimo si elencheranno anche le varie edizioni oggi esistenti del videogioco.
Death Stranding per PC e Ps4: uscita, requisiti, prezzo e recensione
Death Stranding è stato pubblicato dalla Sony Computer Entertainment e dalla 505 Games. Per questo motivo, si tratta di un videogioco esclusiva di console quali PlayStation 4 e PCMicrosoft Windows. Per la prima delle due è stato reso disponibile a partire dal 8 novembre 2019, ad un prezzo di 69,99€, mentre per il PC è stato rilasciato in data 14 luglio 2020 al prezzo di 59,99€. Per giocarvi sul computer, però, sono previsti anche una serie di requisiti minimi. Questi prevedono la necessità di disporre di un sistema operativo Windows 10 e un processore Intel® Core™ i5-3470 o AMD Ryzen™ 3 1200. Occorre poi avere a disposizione 8GB di memoria RAM e 80GB di spazio di archiviazione.
Qui sarà possibile leggere la recensione di DeathStranding, dove si forniranno ulteriori giudizi relativi al videogioco nella sua complessità.
Death Stranding: la trama del videogioco
Protagonista del videogioco è un uomo comune di nome Sam Porter Bridge. Si tratta di un essere umano impacciato, ricco di difetti e ben lungi dal poter sembrare l’eroe a cui si è abituati per questo tipo di storie. Questi svolge l’umile lavoro di fattorino, ma in un contesto a dir poco problematico. Il mondo in cui Sam vive, infatti, è stato sconvolto da una catastrofe nota come Death Stranding, la quale ha dato vita a nuove regole concernenti la realtà e il tempo. Il mondo dei vivi e quello dei morti sono sovrapposti e una serie di entità ultraterrene governano entrambi. In questo contesto pericoloso e pieno di insidie, Sam dovrà comunque portare a termine le proprie consegne, e al giocatore spetta il compito di aiutarlo in ciò.
Death Stranding: il gameplay
Per quanto riguarda il gameplay, il videogioco si presenta apparentemente come un susseguirsi di missioni da dover completare. Queste però vengono influenzate da una moltitudine di elementi, molti dei quali appartenenti proprio allo stesso protagonista. Essendo un essere umano a tutti gli effetti, questi è soggetto alla stanchezza e alle difficoltà incontrate. Per questo motivo, la prima cosa da curare è la modalità di distribuzione del carico da consegnare. Trovare il giusto equilibrio, permetterà al protagonista di non incontrare problemi di peso durante le sue missioni. Nel corso di queste, ovviamente, si presenteranno una serie di ostacoli da dover superare.
Se la consegna va a buon fine si riceverà un punteggio di missione che premierà le proprie prestazioni. Verranno valutate le condizioni del carico, il peso trasportato, la velocità di consegna, l’eventuale attivazione del Bridge Link e altri aspetti marginali. Per agevolare il lavoro, sarà possibile utilizzare l’Odredek e il BB. Il primo è uno scanner a lungo raggio che vi segnala le pendenze e le tipologie di terreno con dei colori e dei simboli. L’odradek ha anche il compito di fornire la posizione dei MULI e di eventuali carichi perduti che attendono una consegna. Il BB è invece un’interfaccia che ha il compito di anticipare e prevedere l’arrivo delle CA. Infine, Death Stranding presenta anche caratteristiche da open world ed è giocabile anche in modalità multigiocatore.
Death Stranding: gli attori presenti nel videogioco
Come noto, in Death Stranding sono presenti una serie di celebri attori o registi utilizzati per dare le loro sembianze ai personaggi principali. Tra i nomi più celebri si annoverano quelli di Norman Reedus, nei panni del protagonista Sam, e Mads Mikkelsen, presente nel ruolo di Clifford Unger. Hanno poi partecipato anche Léa Seydoux, Margaret Qualley, Lindsay Wagner, Guillermo del Toro e Nicolas Winding Refn. Questi ultimi hanno in realtà solo prestato la propria immagine, non recitando attivamente nei panni dei personaggi. Tutti loro rappresentano parte attiva del videogioco e del suo svolgimento, rappresentando a tutti gli effetti un cast pari per attività a quello di un film.
Ci sono giochi capaci di rivoluzionare il settore videoludico e di influenzare il futuro di questo. Un titolo recente che aspira ad ottenere proprio ciò è Disco Elysium, sviluppato e pubblicatodalla ZA/UM nel 2019, questo si presenta come gioco di ruolo non tradizionale che non prevede combattimenti. Impersonando un detective affetto da amnesia, si dovrà infatti cercare di risolvere un mistero attraverso la libera costruzione dell’interiorità del protagonista, facendogli pertanto assumere determinate caratteristiche piuttosto che altre. Ogni cambiamento influenzerà la storia in modi inaspettati, dando vita a quella rivoluzione dei giochi RPG che questo titolo rappresenta.
Ideato e realizzato da Aleksander Rostov e Robert Kurvitz, il videogioco si basa su un gioco di ruolo da tavolo, realizzato proprio dai succitati autori negli anni precedenti. Con il desiderio di rendere ancor più universalmente fruibile quanto progettato, decisero di rendere Disco Elysium un videogioco. Questo, particolarmente atteso, non ha deluso le aspettative, ed è da molti definito come uno dei giochi più importanti e affascinanti degli ultimi anni. Nel concepirlo, i due autori si sono basati su opere provenienti da ogni dove, dalla serie crime True Detective ai videogiochi Planescape: Torment e Kentucky Route Zero. Di grande influenza sono però state anche opere letterarie e pittoriche.
Il successo di Disco Elysium è stato tale che nel 2020 è stata annunciata anche una serie televisiva basata su di esso. Per scoprire perché questo videogioco è tanto importante, non si può far altro che giocarvi. Prima di intraprendere tale avventura, però, sarà bene conoscere ulteriori curiosità legate a questo. Proseguendo qui nella lettura si potranno infatti scoprire le console dove si può giocarlo e a quale prezzo acquistarlo. Successivamente, si approfondiranno i principali dettagli del gameplay e della sua espansione nota come The Final Cut.
Disco Elysium per Ps, Xbox, PC e Nintendo Switch
Il desiderio degli autori di Disco Elysium era quello di rendere disponibile il videogioco per più console possibili. Pubblicato a partire dal 15 ottobre 2019, questo è dunque diventato disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Microsoft Windows. Nel corso del 2021 sarà poi reso giocabile anche per macOS, Stadia e le nuove console Nintendo Switch, PlayStation 5e Xbox Series X/S. È possibile acquistare il videogioco in formato fisico o in formato digitale eseguendo il download dagli store ufficiali di queste console, al prezzo di 39,99€. Attualmente il videogioco non è disponibile in lingua italiana, ma soltato inglese.
Disco Elyisium: il gameplay del videogioco
Come anticipato, Disco Elysium è un gioco di ruolo open world, dove i dialoghi costituiscono una parte fondante del suo gameplay. Impersonando il detective protagonista si avrà infatti modo di entrare in contatto con una serie di personaggi NPC, attraverso cui sarà possibile entrare in contatto con una serie di indizi o elementi più o meno importanti per la storia. Non ci sono dunque combattimenti, bensì si progredirà attraverso una serie di scelte. Queste vengono per lo più compiute dialogando con i personaggi secondo lo scherma dei dialogue tree, i quali presentano opzioni su cosa dire o fare. Ogni decisione influenzerà così il progredire della storia in modo significativo.
Il giocatore, inoltre, ha a disposizione quattro abilità primarie: intelletto, psiche, fisico e azione. Queste potranno essere potenziate nel corso della storia, rendendo così più competenti in tali campi. Sviluppare una di queste abilità piuttosto che un altra potrà dunque favore in alcune situazioni ma dare svantaggio in altre. ognuna di queste quattro abilità, inoltre, ne contiene a sua volta sei, per un totale di ventiquattro. Dando vita a sempre più conversazioni sarà dunque possibile sviluppare alcune di queste, forgiando così allo stesso tempo la personalità del personaggio e il suo modo di agire. All’interno degli ambienti proposti, inoltre, sarà possibile esplorare ogni più piccolo dettaglio, dando così importanza anche alle numerose storie secondarie.
Disco Elysium: The Final Cut
Disponibile su nuove console
Nel marzo del 2021 è stata rilasciata la prima espansione del videogioco, intitolata The Final Cut. Questa nuova edizione ha permesso di portare Disco Elysium anche sulle più recenti console uscite, come la PlayStation 5. Nel corso dell’anno, presumibilmente in estate, questo verrà però reso giocabile anche per Nintendo Switch ed Xbox Serie X/S.
Nuove voci originali
La principale novità introdotta dalla The Final Cut è la presenza di un nuovo doppiaggio completo. Questo ha richiesto circa quattordici mesi per essere ultimato, dando una voce unica ad ognuno degli oltre 300 personaggi che compaiono nel videogioco, per un totale di oltre un milione di parole pronunciate. Ciò permette di conferire all’intero videogioco un’atmosfera nuova, quanto mai variegata e immersiva. L’interazione con i personaggi, ognuno con il proprio modo di parlare ed esprimersi, risulta infatti particolarmente funzionale al tipo di racconto interattivo che Disco Elysium vuole essere.
Nuove missioni
L’espansione del videogioco comprende quattro missioni che erano state tagliate dalla versione finale del videogioco standard. Attraverso queste, della durata di circa 30 minuti ciascusa, sarà possibile esplorare gli aspetti più politici della storia, ed infatti tali missioni sono chiamate Political Vision Quests. Queste sono state progettate per incoraggiare il giocatore a considerare come ha sviluppato il proprio personaggio e dove le sue decisioni lo hanno condotto.
Maggiore libertà di scelta
Con la The Final Cut si amplifica la libertà di scelta che il gioco concede al videogiocatore. Nei panni del personaggio protagonista questi potrà intimidire, persuadere, sedurre o molto altro ancora attraverso i dialoghi che si instaureranno. Allo stesso tempo, l’esplorazione degli ambienti viene resa ancor più precisa, con la possibilità di raccogliere oggetti o manipolare informazioni. Ognuna di queste azioni andrà naturalmente ad influire sulla personalità del protagonista e il suo proseguimento nella storia.
Call of Dutyè da sempre tra le saghe videoludiche più celebri di sempre, con oltre 520 milioni di giocatori in tutto il mondo e vendite che nel corso di circa vent’anni hanno superato i 15 miliardi di dollari. Composta da 18 capitoli ufficiali, di cui 2 edizioni rimasterizzate, e diversi spin-off, quella di COD è senza dubbio una serie imprescindibile per gli amanti del genere sparatutto in prima persona. Con il primo capitolo pubblicato nel 2003, si sono infatti stabilite nuove regole e standard tanto per questo genere quanto per i suoi simili. Tra i titoli più recenti della saga si annovera invece Call of Duty Mobile.
Sviluppato dalla Tencent Games e pubblicato da Activisio, questo come suggerisce il nome è stato rilasciato unicamente per piattaforme mobili. Nonostante tale differenza rispetto agli altri titoli della saga, si tratta di un videogioco contenente al suo interno tutte le principali caratteristiche che hanno reso Call of Duty uno degli sparatutto più apprezzati di sempre. Proprio per lo novità apportate, ha inoltre vinto il premio come “Gioco per mobile dell’anno” ai prestigiosi British Academy Games Awards. Questa vittoria si aggiunge ad una serie di altri riconoscimenti, tra cui “Gioco per mobile dell’anno” ai Game Awards e “Miglior gioco per mobile” agli IGN People’s Choice awards.
Ad averlo particolarmente premiato, infatti, sono stati proprio i videogiocatori, i quali hanno fatto raggiungere a Call of Duty Mobile un elevatissimo numero di download in poco tempo. Ancora oggi si tratta di un capitolo della serie particolarmente imperdibile per i fan. Prima di iniziare a giocarvi, però, sarà certamente utile conoscere ulteriori dettagli legati a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile scoprire su quali dispositivi è possibile giocarvi e quali requisiti si rendono necessari. Successivamente, si illustrerà anche il gameplay del videogioco.
Call of Duty Mobile: il download per iOS, Android e PC
Pubblicato a livello mondiale il 30 settembre 2019, Call of Duty Mobile è, come suggerisce il nome, principalmente disponibile per piattaforme mobile quali iOS e Android. Questo è scaricabile in modalità free-to-play, ovvero completamente gratuita tramite gli store ufficiali. Per chi desidera giocarvi anche da PCMicrosoft Windows, basterà invece recarsi sul sito Web ufficiale del gioco e procedere con il download. Seguendo la procedura di scaricamento, si avrà così modo di poter utilizzare gratuitamente il titolo anche sul proprio PC. Per giocarvi al massimo della qualità occorre però soddisfare i seguenti requisiti: Sistema operativo: Windows 7 o superiore; Processore: Intel Core i5, AMD equivalente o superiore; RAM: 8GB o superiore; Scheda video: dedicata AMD/NVIDIA.
Call of Duty Mobile: il gameplay, i controller e la modalità zombie
Call of Duty Mobile si presenta come un FPS nel quale numerosi personaggi, alcuni dei quali già comparsi nel corso degli altri capitoli della serie, si combattono in ambientazioni più o meno vaste, in una lotta all’ultimo sangue. Particolare importanza la assume la modalità battle royale, dove si può giocare tutti contro tutti o in squadre da 2 o 4 persone. L’obiettivo finale è naturalmente quello di sopravvivere fino all’ultimo, impiegando armi di vario tipo come quella da fuoco, da taglio o esplosive. In questa modalità è disponibile tanto il gioco in prima che in terza persona. Call of Duty Mobile è inoltre supportato dai controller Dualshock 4 PlayStation 4 e Xbox One, se si desidera alzare l’asticella della propria esperienza di gioco.
All’interno del gioco sono presenti anche diverse mappe iconiche della serie, già viste nei precedenti capitoli. Per la modalità multigiocatore sono invece presenti diverse tipologie di sfide, come Team Deathmatch, Dominio, Prima linea, Cerca e distruggi o Tutti contro tutti. Ognuna di queste presenta differenti obiettivi e necessità. Durante le partite, inoltre, sarà possibile attivare una chat vocale o una chat classica, comunicando così in tempo reale con gli altri videogiocatori. Particolarmente celebre, inoltre, era la modalità zombie, dove era necessario sopravvivere ad orde di mostruose creature. Questa, tuttavia, è stata rimossa dal gioco nel marzo 2020 poiché non aveva raggiunto la qualità desiderata durante lo sviluppo.
Call of Duty Mobile: i tornei e i premi
Dati i numerosi videogiocatori che si sono riversati su Call of Duty Mobile, gli sviluppatori hanno in più occasioni dato vita ad una serie di sfide collettive, anche con cadenza settimanale. Trionfando in queste era possibile ottenere ricchi premi e numerosi bonus tra Abilità, Armi, Casse, Crediti, Vantaggi e molto altro ancora. Dalla sua uscita ad oggi sono anche stati organizzati una serie di eventi a tema durante l’anno, e particolarmente popolari sono stati i tornei. Il 30 aprile 2020 si è infatti tenuto il primo World Championship di Call of Duty Mobile. I giocatori qualificatisi come veterani hanno avuto modo di competere per vincere un ambito premio in denaro di un milione di dollari. La stagione 2021, invece, includerà 5 tornei principali, ma attualmente non vi sono ancora date relative a tali eventi.
Si torna sullo skate con Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, in questa nostra recensione per la nuova console PS5. La nuova generazione di console, dopo l’uscita sulle old-gen, mette a disposizione le sue feature, utili per rifare il look a questa remastered della saga. I primi due capitoli dedicati al famoso skater americano potranno raggiungere i 4K e i 120fps. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. I 4K sono dinamici per cui non è una risoluzione fissa ma scala a seconda del momento.
I park e le ambientazioni godono del miglioramento grafico generale. L’occlusione ambientale è in grado di regalare un gioco di luci e ombre che con la versione old-gen era precluso. Metteteci, poi, una migliore fluidità generale ed ecco che sembra di avere tra le mani un nuovo gioco. Di fatto lo è, complice i caricamenti ultra-rapidi e, su PS5, anche del DualSense e l’audio 3D.
Se avete un supporto idoneo (4K e 120Hz) sarete in grado di vedere il nuovo volto di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2. In alternativa, tra questa versione e quella precedente, vedrete solo un lieve miglioramento. Dispiace essere realisti, ma è la verità sacrosanta. Ovviamente, se avete i requisiti giusti, sarete in grado di apprezzare il meglio da questo nuovo ritorno.
A livello di contenuti non si assiste a nulla di nuovo. Non ci sono delle introduzioni dedicate, con nuove modalità o cose simili. Altri non è che lo stesso gioco di qualche mese fa, con una spinta importante a livello di gameplay. Anche se quest’ultimo, dal punto di vista tecnico, non è che poi sia cambiato più di tanto, ma non resta immune alla potenza della nuova generazione(e soprattutto dei controller, ndr). Ok ci siamo, è tempo di entrare nel vivo della nostra recensione di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, titolo, vi ricordiamo, giocato su console PS5.
Salti generazionali
Il miglioramento tra la vecchia e la nuova generazione c’è stato ed è anche piuttosto evidente. Tutto è concentrato sul livello grafico e anche la nostra recensione PS5di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, per forza di cose, si concentrerà su questo aspetto. Activision, dopo l’uscita della versione di nuova generazione di Crash Bandicoot 4, non poteva non approfittare di questa occasione. L’industria videoludica sta subendo il contraccolpo della nuova ondata della pandemia, lasciando ampio spazio ai porting sulle console next-gen.
Spesso, però, al termine “porting” viene affibbiata un’accezione sbagliata, paragonandoli a dei meri “copia e incolla”. Non è questo il caso, qui non ci piove. A livello contenutistico, se si esclude il Cross-Gen Deluxe Bundle(che aggiunge un personaggio e qualche skin molto originale), non cambia nulla. Stessi park e modalità, con la classifica pronta per essere scalata. I progressi fatti con la precedente versione old-gen non finiranno persi nel nulla. Il passaggio alla nuova generazione, infatti, sarà morbido, oltre che gratuito (solo se possedete le edizioni PS4 e Xbox One).
La resa grafica migliore, però, rende tutto più “nuovo”. Anche il semplice riflesso sul pipe, mentre si olla uno slide, accende il fattore immersione. Non si tratta, quindi, di una semplice gara a chi riempie prima la barra dello Special. L’occlusione ambientale è in grado di regalare dei paesaggi da cartolina. Di giorno o di notte la musica non cambia, anche se il gioco di luci sposta l’attenzione su altri dettagli.
Il controller PS5, il famoso DualSense, fornisce un importante contributo in chiave gameplay. Chi vi scrive ha apprezzato, però, più il feedback aptico che i grilletti adattavi. Trattandosi di un gioco che richiede una certa velocità di azione su tasti e levette, soprattuto quando il livello di sfida aumenta, la resistenza sui trigger diventa un’ostacolo inutile da superare. Non si tratta di un simulativo o di un’avventura immersiva. Qui bisogna essere veloci e reattivi.
Prove generali superate
Il buon Tony Hawk ha varcato la soglia dei 50 anni. Nonostante questo, rivederlo ancora un’ultima volta in video, in occasione del lancio del gioco a lui intitolato, è stato bello come quella prima volta. 20 anni sono già passati da “quella prima volta”, ed ora si presenta una nuova sfida per la saga. La next-gen può rappresentare una bella occasione per avviare un remake di questa serie videoludica dedicata allo skating estremo.
Le feature messe in campo sono molte, anche se tra le due console qualcosina cambia. Bisogna solo comprendere in che direzione muoversi: puntare al competitivo o all’esperienza in singolo? La storia ci insegna che le due cose non possono coincedere per cui Activision e Vicarius Visions devono prendere una decisione, pesante e difficile, ma la devono prendere. Il né carne e né pesce non funziona quando si parla di videogiochi.
PS5 offre l’esperienza. Feedback aptico, trigger adattivi, audio 3D e caricamenti super-veloci non fanno altro che migliorare il feeling con il gioco. E si sa, quando c’è questo c’è immersione e coinvolgimento. Sentire il pipe e le vibrazioni della tavola ti fanno essere lì, anche se “dal vivo” potrebbe solo essere fantascienza per noi. Ma è questo quello che conta con un videogioco di questo calibro?
Xbox Series X, d’altro canto, offre la reattività e le prestazioni “sul tasto”. Il controller della next-gen di casa Microsoft dona un potenziale enorme da sfruttare, anche se il feedback aptico lascia a desiderare. Sul fronte competivo non si discute, e questo lo si nota appena si sbarca nel mondo del multigiocatore. Si ha sempre la costante sensazione di avere il controllo della situazione, con un pad che funge da parte integrante dell’ecosistema di gioco e non solo un mero supporto I/O.
Non esiste un modo giusto o sbagliato di fare. Si tratta solo di scegliere cosa essere. La saga ha un nome e una storia, solo che il suo passato è molto lontano dalla generazione attuale. Il gap da colmare non è poco, ma non si tratta di un’impresa impossibile. Ora spetta ai creatori della saga dedicata al mitico Tony Hawkcomprendere quale strada intraprendere. Qualunque essa sia, noi rispondiamo “Presente”.
Il commento
Si chiude, quindi, la nostra recensione PS5 di Tony Hawk’s Pro Skater 1+2, in questa esperienza dedicata alla nuova generazione di casa Sony. Arriviamo qui dopo la nostra precedente avventura con la buon-vecchia PS4 Pro. A distanza di qualche mese da quelle “ollate”, l’offerta contenutistica non è cambiata di una virgola. Le modalità e il gameplay sono gli stessi (con l’assenza della photo-mode che pesa come un macigno, ndr). Quello che cambia, però, è l’impatto visivo.
Dal punta di vista grafico, infatti, si tratta di un nuovo gioco. Il 4K e i 120 fps creano un nuovo interesse attorno a questa (re)remastered. L’occlusione ambientale e le texture rinnovate regalano delle belle e interessanti cartoline. Insomma, serviva proprio un tocco d’arte a queste funamboliche acrobazie. Sicuramente tra le versioni PS5 e Xbox Series X qualcosina cambia, e quel “qualcosina” si chiama DualSense. Il controller della next-gen di casa Sony da quella spinta in più verso il fattore immersione che mancava (ma mancava veramente?!, ndr). Il sentire le vibrazioni della tavola mentre si olla non è una cosa che passa di certo in sordina.
La saga di Tony Hawk è, quindi, pronta a fare un suo ritorno sulla scena videoludica che conta. Bisogna, adesso, vedere quanto Activision ci crede. Con Crash Bandicoot l’ha fatto, e siamo convinti che farà la scelta giusta anche in questa occasione.
Si ritorna al “doppio” con It Takes Two, il titolo della nostra recensione giocato sulla nuova console PS5. EA e Hazelight ci regalano una bella avventura divertente e molto originale. Oggigiorno non è facile sorprendere e fare qualcosa “di nuovo”. Ereditando quanto di buono fatto in Two Brothers e A Way out, gli sviluppatori svedesi mostrano dei segnali di crescita degni di nota. Torna lo split screen e si è costretti a giocare il gioco in due. EA si inventa il friend pass per addolcire la pillola, dando la possibilità di giocare assieme a chi non possiede il gioco. Questa potrebbe essere una nuova mossa dell’azienda americana per avvicinare quante più persone ai suoi titoli.
Noi lo abbiamo giocato così, in compagnia di un nostro amico. Condividere qualcosa, in questo periodo, è un vero toccasana. Farlo con i videogiochi, poi, viene quasi in maniera naturale. It Takes Two lo fa “spintaneamente”. Sebbene questa scelta possa sembrare, in un primo momento, quasi costretta, con il passare dei minuti di gioco se ne comprende il significato. Stavolta non c’è una fuga come in A Way Out. Si parla di famiglia e rapporti, in una storia che nasconde delle note di tristezza.
Salto dopo salto, tra un miniboss e un rompicapo, si assiste alla ricostruzione di un qualcosa che sembrava rotto per sempre. È tutto questo, se condiviso, è ancora più bello. Il tempo vola e non ci si rende conto di questo. A “casa nostra”, questo prende il nome di fattore immersione, e quando ti accorgi che il mondo virtuale in cui ti trovi è in grado di offrire una buona “Way Out” alla realtà di tutti i giorni, vuol dire stai giocando a qualcosa che merita.
Lo diciamo senza ombra di dubbio. It Takes Two merita il vostro interesse, e il perché, lasciandoci alle spalle la nostra premessa di rito, ve lo diremo nella nostra recensione per console PS5.
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Quando storia fa rima con gameplay
Quando si parla di videogiochi si tende sempre a ragionare per paragoni e catalagozioni di genere, utili per trovare differenze e punti di contatto con l’offerta videoludica del momento. It Takes Two è quell’eccezione che conferma la regola. Al momento non esiste nulla di simile, né per storia e né per gameplay. Per carità, di platform in circolazione ce ne sono tanti, ma tutti da giocare da soli e senza nessuno con cui condividere qualcosa.
Tutto è costruito attorno al concetto di condivisione, e questo parte dalla storia. Il contesto degli eventi di gioco mette al centro una famiglia alle prese con un divorzio. May e Cody rivelano alla loro figlia Rose la loro decisione. La piccola non ci sta, e la sua fantasia riesce a creare l’impensabile. I due genitori finiscono nei panni di due pupazzetti, costretti a lavorare insieme per farsi notare dalla loro piccola bambina.
La storia è costruita con sequenze quasi “Disneyane”, con un ritmo narrativo che ricorda, a tratti, Toy Story. I giocattoli c’entrano poco questa volta, con la casa che diventa il teatro degli eventi di gioco. Tutto si anima attorno a May e Cody, nel bene e nel male. L’originale level design offre un’ambientazione sempre diversificata, dove l’unica costante è rappresentata dal miniboss di livello.
Le cose da fare sono tante, da svolgere sempre in collaborazione con il “doppio”. Le abilità dei due personaggi non sono mai le stesse, ma coerenti con l’ambientazione. I rompicapo non mancheranno, anche se la loro difficoltà non spaventa affatto. L’unico consiglio che vi possiamo dare e di giocare sì in co-op, ma con cuffie e microfono. Il dialogo è fondamentale per superare, veloci e senza troppi problemi, gli ostacoli di turno.
Menzione d’onore la merita la componente artistica in generale, ad iniziare dal motion capture, che regala una fluidità di movimenti degna di nota. Lato grafico, la potenza della nuova generazione regala il 4K e i 60fps, che “accendono” il gameplay. I colori e i suoni creano delle composizioni immersive uniche, con una colonna sonora che non passa di certo indisturbata. Su PS5, il feedback aptico non lascia il segno, e probabilmente, non è stato nemmeno preso in considerazione dagli sviluppatori.
Riscoprire l’amicizia in gioco
È un dato di fatto che, chi sviluppa i videogiochi, preferisce concepire un gameplay dedicato al single player. Non si può obbligare nessuno a giocare in compagnia di qualcuno, pensando di rendere il gioco accessibile solo se questo aspetto viene soddisfatto. Hazelight “se ne frega”, e va contro corrente. Per giocare a It Takes Two, infatti, dobbiamo accordarci con il nostro amico, decidendo come e quando vederci per proseguire nella storia.
Questo vale sia se lo si gioca online che in locale, con il buon vecchio “doppio”. Lo split screen, inizialmente, da un po’ fastidio. Questo lo dobbiamo segnalare, anche se è un aspetto che perdura solo nelle fasi iniziali. Giusto il tempo per sincronizzarsi sulle giuste frequenze di gioco. Non capita tutti i giorni di giocare con lo schermo diviso. Un sacrificio per una giusta causa.
Cuffie e microfono sono indispensabili. È quasi impossibile farne a meno, anche perché, con lo schermo contrapposto, se non si parla non si capisce chi-cosa-dove-come fare. Per cui, parlare, parlare e parlare. L’analisi della scena è utile per comprendere quali sono gli obiettivi da raggiungere. Non esiste, però, un solo modo di fare e questo vi sarà chiaro sin da subito. Litigherete e vi confronterete anche in maniera piuttosto accesa, come una vera coppia. Come May e Cody.
Ed ecco che storia e gameplay coincidono, con l’aspetto collaborativo che non è una componente che resta reclusa nel regno delle dinamiche di gioco, ma è alimentata dalla trama e dalla storia. Con il tempo l’affiatamento aumenta, anticipando le mosse del vostro amico. E come una vera coppia, uno pensa in funzione dell’altro, (ri)costruendo un rapporto che va oltre la semplice connessione dati.
Resta solo una piccola incognita. E se non ho amici con cui giocarci o che hanno voglia di giocare con me e condividere questa esperienza? L’assenza di una lobby, una stanza in cui incontrare gente, è un aspetto non di poco conto. Hazelight ed EA, forti delle precedenti esperienze, hanno fatto un pel passo falso. Si corre il serio rischio di restare ancorati e fermi nella storia, senza mai arrivare al finale di It Takes Two.
Il commento
Ed eccoci giunti al termine della nostra recensione PS5 di It Takes Two, raccogliendo le fila della nostra esperienza di gioco. Il bilancio generale è assolutamente positivo. Nell’oceano videoludico attuale, il titolo di EA e Hazelight rappresenta quella novità “vera”. La costrizione del co-op è un fattore determinante per l’apprezzamento del gioco. Se si ha “l’amico facile” allora problemi non sussistono, ma se trovare un giusto “coppio” diventa un problema, rischiate di non arrivare mai alla conclusione della storia.
Dal punto di vista artistico, il gioco è qualcosa di magico. Dall’ambientazione al level design, sino ad arrivare ai personaggi è tutto una favola. Nel senso letterale del termine. A tratti, infatti, sembra di essere nel regno di Walt Disney. La trama del gioco, per quanto triste, è in grado di coinvolgere i giocatori di turno, che prendono la questione “sul personale”. Salvare il matrimonio di May e Cody, e far tornare il sorriso sul volto della piccola Rose, diventerà la nostra missione di vita.
Celebre per aver sviluppato videogiochi come Max Payne, Alan Wake e Quantum Break, la Remedy Entertainment ha nel 2019 rilasciato quello che sembra essere destinato a diventare il loro gioco più riuscito e apprezzato. Si tratta di Control, appartenente al genere sparatutto in terza persona e avventura dinamica. Questo si è da subito affermato come una vera e propria novità all’interno del panorama videoludico, includendo elementi che lo rendono a suo modo unico. Con atmosfere coinvolgenti, spesso spaventose, e sempre ricco di azione, il titolo non ha mancato di conquistare fan in tutto il mondo, arrivando ad oltre 2 milioni di copie vendute.
Ad aver diretto lo sviluppo di Control ci sono Mikael Kasurinen e Sam Lake, i quali hanno raccontato di non essersi concentrati troppo su di una storia ampia e complessa, bensì di prestare particolare attenzione alla creazione di un universo particolarmente dettagliato. Ciò ha permesso ai videogiocatori di dar vita ad una serie di teorie riguardanti alcuni dei risvolti narrativi, come anche di entrare in contatto con un titolo che offre una rigiocabilità elevata. Vi sono infatti numerosi segreti ed enigmi da poter scoprire, ed ogni volta se ne scoprono di nuovi. Tutto ciò non fa che rendere il videogioco tanto misterioso quanto intrigante.
Dalla data della sua uscita ad oggi sono diverse le novità legatesi a questo, e proseguendo qui nella lettura sarà possibile scoprire alcuni dei principali dettagli relativi a Control. Per chi volesse avvicinarsi a questo, infatti, farà certamente comodo sapere qualcosa di più della trama, la quale si presenta come una delle cose più entusiasmanti del videogioco. Sarà poi possibile ritrovare informazioni relative alle console dove è possibile giocare a Control, come anche al suo prezzo ed ai requisiti necessari. In ultimo, si parlerà anche del suo gameplay e delle DLC rilasciate nel corso del tempo.
Control è per PC, PlayStation, Xbox e Nintendo Switch
A partire dal 27 agosto 2019 Control è stato rilasciato per le piattaforme PlayStation 4, Xbox One e PCMicrosoft Windows al costo di 29,99€. Per ottenerlo, sarà sufficiente scaricarlo dagli store ufficiali di tali console, mentre per il PC sarà possibile ritrovarlo sulla piattaforma Steam. Sempre per il PC, però, vi sono alcuni requisiti da dover soddisfare. Questi prevedono un sistema operativo e un processore a 64bit. Il sistema operativo, inoltre, dovrebbe corrispondere ad un Windows 7 o versioni successive. Sono poi necessari 8GB di memoria RAM e 42GB di spazio disponibile nella memoria.
Tra l’agosto e l’ottobre del 2020, Control è diventato disponibile anche per PlayStation 5, Xbox Serie X/S e Nintendo Switch, assumendo la denominazione di Control: Ultimate Edition, la quale include anche le due DLC attualmente disponibili. Anche questa, come la versione Standard, è disponibile su Steam, su PlayStation Store e su altri negozi online autorizzati, al prezzo di poco maggiore di 39,99€. Per quanto riguarda il suo utilizzo su PC, i requisiti sono i medesimi di quelli già riportati.
Control: la trama del videogioco
In Control il videogiocatore veste i panni di Jesse Faden, una ragazza che arriva a New York con l’obiettivo di scoprire cosa realmente sia successo 17 anni prima al fratello Dylan. Il posto da dove comincia è il Federal Bureau of Control, un’entità governativa che studia e documenta il paranormale. Nell’ufficio del Direttore, Jesse trova però l’uomo morto con la sua pistola a terra vicino. Nel momento in cui raccoglie l’arma, la ragazza è preda di una visione che le comunica che solo pochi eletti possono impugnare la fantastica “Arma di Servizio”, ma che per riuscirci dovrà superare una serie di prove. Parallelamente, Jesse dovrà liberare il quartier generale del Federal Bureau of Control dalla presenza dell’Hiss, una forza paranormale ostile a cui lei sembra però immune.
Control: il gameplay del videogioco e le DLC
Il gameplay di Control prevede una visuale in terza persona e un meccanismo di gestione salute basato sul recupero di frammenti azzurri che i nemici rilasciano quando vengono uccisi. Il sistema di combattimento si basa sull’uso dell’”Arma di Servizio” che, grazie a potenziamenti da sbloccare, può assumere fattezze e varianti che ne aumentano la potenza, la capienza del caricatore e introducono altre migliorie. In alternativa Jesse può utilizzare dei i poteri soprannaturali a lei associabili nel momento in cui entrerà in contatto con gli “Oggetti del Potere”. Si tratta di abilità che vanno dalla capacità di attrarre oggetti per scagliarli contro i nemici, alla possibilità di creare uno scudo con materiali vari.
Proseguendo nel gioco, liberando nuove zone dall’Hiss si apriranno nuovi piani con mappe inedite interamente esplorabili grazie ai diversi poteri acquisiti durante l’avventura. Ognuno di questi nuovi ambienti presenta, come già accennato, numerosi dettagli e misteri da scoprire per ottenere nuove informazioni. Con la versione Ultimate Edition sono poi state rilasciate anche le DLC The Foundation e AWE. La prima conduce la protagonista in territori nuovi, non esplorabili con la versione standard. La seconda espansione porta invece Jesse nel Settore Investigazione della Oldest House. Qui la ragazza esplorerà gli Eventi del Mondo Alterato, scontrandosi con un nuovo spaventoso mostro.
Quella di Gears of War è una delle saghe videoludiche più apprezzate di sempre del genere sparatutto in terza persona. Nata a partire dal 2006, questa ha negli anni visto diversi titoli arricchire l’universo narrativo proposto. A partire dal 2016, con Gears of War 4 ha avuto inizio una nuova trilogia, proseguita poi con Gears 5, attualmente ultimo videogioco della saga. Sviluppato dall’azienda canadese The Coalition, questo è stato uno dei giochi più attesi del suo genere sin dal suo annuncio e al momento della sua pubblicazione ha ricevuto un accoglienza eccezionale da parte del pubblico, con oltre 3 milioni di copie acquistate in breve tempo.
La storia di Gears 5 prosegue quella del precedente capitolo e si focalizzerà su Kait Diaz, una COG che si ritrova a dover disubbidire a degli ordini diretti per cercare di bloccare la minaccia incombente e scoprire il mistero che lega i suoi incubi allo Sciame. Nel dar vita a questo nuovo capitolo, gli sviluppatori Rod Fergusson e Aaron Greenberg hanno dichiarato di aver tralasciato il suffisso “of War” nel titolo poiché il videogioco è ormai noto semplicemente come Gears. Da ora in avanti questo sarà il titolo base anche per i prossimi attesi capitoli.
Gears 5 si è in particolare affermato per la sua straordinaria qualità visiva, merito dell’utilizzo di nuove tecnologie e una grande cura del dettaglio. I giocatori sono infatti rimasti sbalorditi nel trovarsi dinanzi ad un videogioco tanto realistico e ben definito. Prima di lanciarsi nell’avventura, però, sarà certamente utile approfondire alcuni dei principali dettagli di questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare l’elenco delle console per cui Gears 5 è disponibile, compreso il prezzo e i requisiti richiesti. Si forniranno poi ulteriori dettagli sul gameplay, sulla Ultimate Edition e sulle DLC attualmente disponibili.
Gears 5 per PC e Xbox: prezzo e requisiti
Pubblicato dalla Xbox Game Studios a partire dal 10 settembre 2019, Gears 5 nasce come esclusiva per tale console. Oltre alla sua disponibilità per Xbox One, però, è fruibile anche per PCMicrosoft Windows. Per ottenerlo sarà sufficiente acquistare il videogioco sugli store ufficiali o sulla piattaforma Steam al prezzo di 39,99€. Per PC, però, vi sono una serie di requisiti da considerare al fine di poter giocare Gear 5 al meglio delle sue potenzialità. Il gioco richiede infatti un processore e un sistema operativo a 64bit. Allo stesso tempo, per il sistema operativo è necessario disporre di un Windows 7 o versioni successive, mentre per il processore è consigliabile un Intel i3 Skylake. Infine, occorre avere 80GB di spazio disponibile in memoria e 8GB di RAM. A partire dal 10 novembre 2020, infine, il gioco è diventato disponibile anche perXbox Serie X.
Gears 5: il gameplay del videogioco
Nel dar vita al nuovo capitolo, The Coalition prende gli storici e robusti meccanismi della serie e li arricchisce con nuove mosse che introducono colpi sferrati dai ripari o esecuzioni stealth. Anche l’arsenale rimane prevalentemente composto dalle armi GOW già conosciute, con l’aggiunta di alcune novità come, per esempio, una modifica del Lancer che sostituisce la motosega con un lanciamissili, una nuova e potentissima Mazza Breaker per distruggere i nemici nel corpo a corpo, la mitragliatrice Claw con una grande precisione rispetto alle solite mitragliatrici e il cannone Criogenico, che congela gli avversari permettendo così di spaccarli con un calcio.
Allo stesso tempo, il gameplay del videogioco presenta numerosi elementi in più da open world rispetto ai precedenti capitoli. Si possono infatti ritrovare location molto più varie e graficamente curate. Sarà così possibile esplorare queste in ogni loro più piccolo dettaglio. Gears 5, inoltre, dispone, come ogni capitolo della serie, delle modalità storia e multiplayer (incluso il crossplay tra Xbox One e PC), entrambi giocabili anche in cooperativa online o a schermo condiviso. Infine, per questo capitolo gli sviluppatori hanno deciso di elevare il Drone Jack a grande protagonista, dotandolo di numerose abilità in più.
Gears 5: l’Ultimate Edition e la DLC Hivebusters
Di Gears 5 sono ovviamente poi state rilasciate anche delle ulteriori edizioni e delle nuove espansioni. La Ultimate Edition, ad esempio, disponibile al prezzo di 80,98€, offre non solo il gioco standard, ma anche una steelbook, contenuti bonus, 30 giorni bonus per ricompense, stickers e un pacchetto di personaggi particolarmente ricco, utilizzabili anche per la modalità multiplayer. Allo stesso tempo, è stata rilasciata anche la DLC intitolata Gears 5: Hivebusters.
Si tratta di un espansione dove è possibile giocare con i personaggi Lahni, Keegan e Mac nella missione del programma segreto Hivebuster. La loro missione è quella di distruggere un Alveare dello Sciame, compito rischioso che potrebbe però rappresentare una vittoria importante per la loro guerra. Con questa espansione è possibile giocare in modalità co-op online fino a 3 giocatori, utilizzando le potenzialità e le abilità Ultimate per la prima volta. Tutto ciò da svolgersi in un ambiente particolarmente ostile, dove fiumi di lava rendono ancor più complessa la missione.
505 Games anticipa alcune informazioni sui prossimi aggiornamenti per Ghostrunner, il gioco action-slasher cyberpunk in prima persona, vincitore di diversi premi, che quest’anno vedrà la pubblicazione di una serie di contenuti sia premium che gratuiti. Queste anticipazioni sul futuro della franchigia fanno seguito alla recente notizia dell’ acquisizione da parte di 505 Games della IP di Ghostrunner dal publisher polacco All in Games! e del lancio del gioco sul servizio cloud gaming Amazon Luna.
I fan di Ghostrunner avranno due nuove modalità a disposizione in arrivo questa primavera su tutte le piattaforme, che includono la modalità Kill Run – un’ impegnativa modalità dove il giocatore avrà a disposizione un tempo limitato per completare i livelli, e la richiestissima modalità Foto. In primavera sarà disponibile anche un DLC Premium con contenuti estetici, aprendo la fila di una serie di nuovi contenuti che uscirando durante tutta l’estate, fino ad arrivare all’aggiornamento gratuito per le console next gen, disponibile verso fine anno.
L’acquisizione di Ghostrunner è solo l’ultimo di una serie di investimenti che 505 Games ha fatto recentemente, permettendo all’editore di aumentare il numero di studi e di IP possedute.
“Ghostrunner è uno dei più incredibili giochi indie che si siano visti, e che vanta una tecnologia AAA in un accattivante mondo futuristico cyberpunk che è al tempo stesso intrigante e spaventoso,” hanno affermato Rami e Raffi Galante, co-fondatori di 505 Games. “Ghostrunner è una piacevole aggiunta al catalogo di IP possedute da 505 Games.”