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Observer System Redux, la recensione per Xbox Series X

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Torniamo a parlare di next-gen con la recensione per console Xbox Series X di Observer System Redux. Dopo Devil May Cry Special Edition, è il turno di altro titolo che compone la lineup della nuova generazione di Microsoft. Bloober Team rimette a nuovo il suo videogioco uscito nel 2017, una delle sorprese di quell’anno. Il gameplay, salvo qualche innesto di trama, resta pressoché identico. Un moderno horror psicologico in prima persona, immerso in un contesto cyberpunk (sulla scia dell’acclamato Blade Runner).

Il team polacco mastica bene il genere visto che ci sono loro dietro Layers of Fear e The Blair Witch Project. Il loro talento lo hanno già dimostrato in quelle occasioni e sono pronti a sorprendere tutti con The Medium, in uscita il 28 gennaio 2021. Insomma, se il genere vi piace è quello che può essere definito un “porto sicuro”. Ma, ovviamente, deve piacervi.

observer system redux recensione xbox series x

I ritmi non sono veloci e l’azione è di fatto inesistente. Il gameplay di Observer System Redux richiede pazienza e, guarda caso, una buona capacità di osservazione. Vestirete i panni di un agente di polizia di nuova generazione, il detective Daniel Lazarski, coinvolto in una delicata indagine che lo coinvolge a livello personale.

Avrete a che fare con quello che resta di un mondo reso schiavo da un virus in grado di corrompere umanità e tecnologia. Dietro tutto questo qualcuno ci guadagna. Sta a voi scoprire chi e perché lo fa. Ambientazione e grafica sono “illuminate” dalla potenza del ray tracing. Le texture ringraziano i 4K e il gameplay i 60fps. La storia è ben costruita e la presenza di Rutger Hauer, nei panni del detective cracoviano, funziona molto. Perfetto per questo ruolo di osservatore. Ovviamente non fermatevi troppo a guardare. Se non agite in fretta sarete perduti.

Un gameplay che richiede pazienza

Ogni videogioco ha un ritmo, scandito da un metronomo invisibile. Il gameplay lo segue in maniera ubbidiente, e noi con lui, anche se quando lo facciamo siamo critici e ci chiediamo se fa al caso nostro oppure no. Succede anche con Observer System Redux ed è piuttosto normale visto che il gioco, salvo qualche impennata di emozioni, non spicca per azione e ritmi frenetici.

Non è assolutamente un difetto, anzi è una coerenza progettuale. Vi abbiamo prima raccontato di come il gioco assomigli molto a Blade Runner. La somiglianza la si vede anche in questo aspetto, oltre che per l’ambientazione e i temi trattati.

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Siete dentro un’indagine di polizia, in un futuro distopico, crudo e dipendente da tutte le forme di tecnologia. Sarete coinvolti direttamente, a livello emotivo, visto che è la famiglia del detective Lazarski a essere coinvolta. Non sarà facile distinguere il reale dalle emozioni e per farlo avrete a disposizione due tipologie di scanner, uno elettromagnetico e uno biologico.

Questi strumenti saranno degli ottimi compagni di avventura, soprattutto quando si tratta di risolvere puzzle e scoprire indizi. Il punta e clicca “ossessivo compulsivo” si presenta subito se non si è “veterani” del genere. Con il giusto tempo, però, arriva la calma e la tranquillità del voler capire, comprendere e scoprire. Sempre se lo volete.

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C’è molto da scoprire, infatti, nel mondo di Observer System Redux. Tantissimi documenti, registrazioni e file da aprire, leggere e analizzare. Alcuni di questi non potranno essere “skippati” per cui sarà fondamentale che cercate di analizzare le varie situazioni. Il consiglio, oltre a quello di non avere fretta, è quello di vedere oltre le cose.

Se siete li c’è un preciso motivo, e quel motivo vi porta a fare delle scoperte. Scoperte che vi fanno andare avanti nel gioco e che vi portano a uno o più finali. Quelle scoperte vi danno una combinazione, una password, una mappa e ulteriori indizi. E il tutto segue una logica ricorsiva. Noioso? Dipende solo da voi. C’è un mondo da scoprire.

L’importanza di un contesto

Vogliamo recitare la parte dell’avvocato del diavolo. È molto interessante il fatto che Bloober Team abbia scelto proprio questo momento per lanciare questa edizione “speciale”. Ok, l’arrivo della next-gen è un occasione troppo ghiotta da non poter sfruttare. Poi il gameplay e le ambientazioni la sanno sfruttare bene la potenza di calcolo di questa Xbox Series X. Luci, colori e texture sono ottimizzate per il 4K e il ray tracing, assecondate da un framerate che viaggia a 60fps. Il contesto che si crea è veramente notevole, e ricorda moltissimo un signor videogioco di nome CyberPunk 2077. Coincidenze?!

Sfruttare la scia mediatica del prossimo titolo di CD Projekt RED è una maniera per acquisire una maggiore visibilità. Far parte della lineup di Series X è sicuramente un bel “kicker”, ma anche l’essere accostati per genere e argomenti trattati a CyberPunk 2077 pure. Il punto è che in tutta questa situazione, è il contesto quello che conta.

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Il genere Cyberpunk rientra nelle cd. “nicchie”. Situazioni distopiche che vivono in un futuro che sembra un esasperazione del nostro attuale presente. Per questo motivo il tutto sembra lontanamente attuale, anche se questa distanza non è rigida ma si muove lungo un elastico.

Ironia della sorte, il nanophage, il virus che ha pesantemente colpito l’umanità in Observer System Redux, assomiglia a qualcosa molto vicino a noi. Vedete come il contesto del videogioco realizzato da Bloober Team comincia a non essere molto lontano dal nostro. L’effetto elastico è entrato in azione. Questo non fa altro che migliorare il fattore immersione, un elemento fondamentale nei videogiochi di questo tipo.

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In tre anni il mondo come lo conoscevamo è cambiato e vederlo proiettato nel 2084 e assistere alla sua trasformazione definitiva mette un po’ di angoscia. Come vi dicevamo, è colpa/merito del contesto.

Tra speculazioni e supposizioni, l’unico punto fermo è che questa software house di Cracovia di videogiochi ne capisce. Per adesso ci accontentiamo di Observer System Redux, anche se non vediamo l’ora di mettere le mani sopra a The Medium. Anche perché questa volta sono soli e senza possibili aiuti dall’esterno.

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Il commento

Arriviamo al termine della nostra recensione di Observer System Redux, giocato, vi ricordiamo, su console Xbox Series X. Come seconda nostra uscita sul campo next-gen è andata bene anche questa volta, anche se già lo sapevamo. Il gioco uscito nel 2017 piacque molto alla critica e ai giocatori. Bloober Team, approfitta della nuova generazione per rifare il look al suo gioco, sfruttando la potenza di calcolo e le nuove feature a disposizione. 

4K, 60fps e, perchè no, un pizzico di ray tracing. Sono questi gli ingredienti di questa ricetta che crea un piatto per un pubblico ricercato e di “nicchia”. Il genere dei thriller psicologici in prima persona è un club molto esclusivo ma la software house di Cracovia ha una bella dimestichezza con questo genere. Il ritmo non è veloce ma è un tratto ereditario delle avventure immersive. L’azione arriva ma a piccole dosi diradate. 

Vi deve piacere il genere, frase piuttosto scontata. Questo non vuol dire che non si può iniziare con Observer System Redux. Come battesimo del fuoco è un bell’inizio o, se preferite, un buon allenamento per quello che verrà. 

Mortal Kombat 11: nuovo pacchetto skin ispirato al film

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Warner Bros. Games e NetherRealm Studios svelano il pacchetto skin Klassic MK Movie per Mortal Kombat 11 con nuove varianti delle skin per personaggi che rendono omaggio al film originale “Mortal Kombat”. Disponibile in versione digitale al prezzo consigliato di 5,99€, il pacchetto skin Klassic MK Movie include voci e fattezze dei tre attori principali del film del 1995, tra cui Christopher Lambert nei panni di “Raiden Protettore del Regno della Terra”, Linden Ashby di “Johnny Cage kombattente di Hollywood” e Bridgette Wilson-Sampras di “Sonya Blade confinata nell’isola”.

 

Sviluppato da NetherRealm Studios, Mortal Kombat 11 è l’ultimo capitolo del franchise Mortal Kombat acclamato dalla critica, incoronato come Fighting Game of the Year alla 23esima edizione dei D.I.C.E. Awards dalla Academy of Interactive Arts & Sciences e Best Fighting Game del 2019 da IGN.

Mortal Kombat 11 Ultimate è disponibile ora su tutte le piattaforme e offre l’esperienza definitiva di Mortal Kombat 11 aggiungendo il Kombat Pack 2 con i nuovi kombattenti Mileena, Rain e Rambo insieme al gioco base Mortal Kombat 11, il Kombat Pack 1 e l’espansione Mortal Kombat 11: Aftermath.

FIFA 21 disponibile su PlayStation 5 e Xbox Series X|S dal 4 dicembre

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Electronic Arts Inc. porta il gioco più bello del mondo a un livello superiore con EA SPORTS FIFA 21, disponibile su PlayStation 5 e Xbox Series X|S dal 4 dicembre. La potenza delle console di nuova generazione, combinata con i progressi del Frostbite Engine™, consente di sperimentare tempi di caricamento fulminei e immagini, suoni e movimenti dei giocatori migliorati, oltre ad ambienti di calcio ultra-realistici che immergono i fan nella più autentica esperienza di gioco della storia del franchise di EA SPORTS FIFA.

Le immagini e i suoni di FIFA 21 sono reinventati per le console di nuova generazione grazie alla nuovissima EA SPORTS GameCam, ispirata alle migliori trasmissioni calcistiche, e al LiveLight Rendering, un sistema di illuminazione in differita che migliora ogni aspetto dell’esperienza sul campo. Migliaia di suoni autentici catturati esclusivamente dalle più grandi competizioni del mondo, tra cui la Premier League, La Liga e Bundesliga, offrono la migliore esperienza audio atmosferica di EA SPORTS, unica nei videogiochi sportivi.

La tecnologia di nuova generazione basata su Frostbite offre un livello di fedeltà del giocatore senza precedenti. I fan possono godere di una definizione più profonda del fisico dei giocatori, tra cui la flessione dei muscoli dopo i colpi e le ciocche di capelli sui migliori calciatori, combinati con un’illuminazione dinamica che accentua i loro volti e le divise per un livello di realismo completamente nuovo. Sono stati aggiunti nuovi filmati pre-partita come gli autobus delle squadre che arrivano prima del calcio d’inizio e il brusio dei fan che entrano dai tornelli, per immergere ancor di più i fan nell’esperienza totale del giorno della partita. Durante le partite dal vivo i nuovi giocatori, in campo e in panchina, e le reazioni dei fan rispondono a situazioni chiave, consentendo di sentire la passione esplosiva e il dramma intenso dei grandi momenti di goal, come quello dell’ultimo minuto o il pareggio che salva dalla retrocessione.

Siamo entusiasti di offrire un nuovo livello di autenticità, che immergerà i giocatori nel videogioco come mai prima d’ora quando scenderanno sul campo virtuale in FIFA 21″, ha dichiarato Aaron McHardy, Executive Producer di EA SPORTS FIFA. “La tecnologia alla base delle console di nuova generazione apre un mondo di possibilità su come i giocatori sperimenteranno il gioco più bello del mondo quest’anno e nel futuro, con esperienze immersive di altissimo livello, che danno veramente vita agli stadi e ai giocatori più famosi.

La nuova tecnologia consente ai giocatori di sperimentare un movimento più autentico con una maggiore lunghezza e qualità visiva delle animazioni dei giocatori, fornendo manovre realistiche e ultra reattive in ogni situazione sul campo. L’umanizzazione fuori campo crea comportamenti caratteriali autentici, che consentono ai fan di provare tutte le emozioni del calcio ai massimi livelli: da un giocatore che si regola i parastinchi all’89° minuto, a uno che esulta per un passaggio filtrante di un compagno di squadra. L’avanzato sistema di interazione di Frostbite dà vita al sistema Real Player Motion Technology mentre i giocatori si affrontano in battaglie per il possesso della palla con più reattività che mai.

I giocatori avranno l’opportunità di sperimentare il futuro del gameplay di FIFA con tempi di caricamento incredibilmente rapidi, che consentiranno loro di entrare in campo più velocemente che mai. Dal calcio d’inizio alla modalità Carriera, i giocatori non perderanno mai la concentrazione sulla partita imminente, poiché gli ambienti dello stadio si caricheranno con una velocità senza precedenti, consentendo di attivare l’inizio della partita in pochi secondi.

Inoltre, per coloro che dispongono di console PlayStation®5, la funzione Attività PlayStation consente ai giocatori di entrare in azione ancor più velocemente, permettendo di passare direttamente dalla schermata principale di PlayStation alle modalità di gioco preferite. La ricca e reattiva tecnologia tattile, attraverso il nuovo controller PS5™ DualSense™, consente ai giocatori di percepire l’impatto dei tiri, passaggi e contrasti e di sentire il ritmo del gioco nelle proprie mani.

I giocatori che acquistano o hanno già acquistato FIFA 21 per PlayStation®4 e/o Xbox® One possono ottenere gratuitamente la versione del gioco per PlayStation®5 e/o Xbox® Series X | S* dal 4 dicembre. Potranno anche portare la loro squadra FUT Club e VOLTA FOOTBALL all’interno della generazione successiva e tornare nella precedente con i mercati di trasferimento cross-gen di FUT 21, così come tutti i contenuti e i progressi  di FUT e VOLTA FOOTBALL*. Per coloro che vogliono giocare solo su console di nuova generazione, c’è la possibilità di acquistare edizioni indipendenti di FIFA 21 su Xbox® Series X | S e PlayStation®5 a 69,99 €.

Call of Duty: Black Ops Cold War, il trailer Nuketown ’84

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Niente è mai come sembra nell’avvincente Campagna per giocatore singolo proposta da Raven Software, in cui affronterai figure storiche e dure verità, combattendo in scenari celebri di tutto il mondo come Berlino Est, il Vietnam, la Turchia, il quartier generale sovietico del KGB e altri ancora. Svolgi operazioni segrete e scopri combattimenti multigiocatore di nuova generazione. La presentazione del multigiocatore è fissata per il 9 settembre, quindi torna a controllare per scoprire tutte le ultime informazioni.

In Black Ops Cold War Zombi, neofiti e veterani affronteranno un viaggio tanto terrificante quanto indimenticabile che amplia ulteriormente la storia di questa celebre parte della serie Call of Duty. La modalità cooperativa include nuovi modi per accumulare progressi, le specialità più celebri e un arsenale di armi della Guerra Fredda per aiutare i superstiti a dominare le legioni di non morti.

Black Ops Cold War supporterà ed espanderà la popolarissima esperienza free-to-play di Call of Duty: Warzone.

Rainbow Six: nuovi aggiornamenti in arrivo

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Oggi vogliamo condividere con voi un aggiornamento sulle prossime competizioni eSport di Rainbow Six che si terranno nel resto del 2020 e parte del 2021. Anche se di recente abbiamo dovuto prendere la difficile decisione di passare dagli eventi dal vivo alle competizioni online, continuiamo a valutare tutte le opzioni possibili che ci potrebbero consentire di riprendere gli eventi fisici, garantendo al contempo la salute e la sicurezza di tutti i partecipanti. Il nostro impegno punta a offrire la migliore esperienza possibile alle nostre squadre di professionisti e alla nostra community. Anche se per ora non è possibile avere un pubblico agli eventi eSport di Rainbow Six, stiamo cercando di aumentare la frequenza degli eventi LAN con squadre che competono in locale.

Di seguito, potete trovare un rapido aggiornamento sulla situazione di ogni imminente evento di eSport:

Finali regionali 2020

Per adattarci alle tante modifiche apportate al nostro calendario degli eventi, stiamo aggiornando i nostri programmi per le finali regionali nel seguente modo:  

Finale della European League: ora si terrà dal 15 al 17 gennaio 2021 e vedrà le quattro migliori squadre, in base alla classifica finale della European League aggregando i risultati delle 2 fasi della Stagione 2020, competere in un torneo online al 100% per conquistare il titolo di primi veri campioni della European League. Presto condivideremo maggiori informazioni al riguardo.

Finale Asia-Pacifico: la finale Asia-Pacifico sarà suddivisa in 3 finali interamente online (Divisione Nord, Oceania e Sud Asia), che si terranno dall’8 al 10 gennaio. Presto condivideremo maggiori informazioni al riguardo.

Finale North-American League: la finale e la partita di retrocessione della Divisione del Canada si terranno online dall’11 al 13 dicembre 2020. Nelle prossime settimane condivideremo maggiori dettagli sull’evento, nonché tutti gli aggiornamenti sulla finale della Divisione degli Stati Uniti.

Finale Latin-American League: la finale della divisione del Brasile si terrà il 29 novembre con un evento LAN, seguendo rigorose misure di sicurezza sanitaria. Dopo le semifinali che si sono tenute lo scorso fine settimana, la finale e le partite di promozione/retrocessione delle Divisioni Sud di Messico e LATAM si terranno invece online dal 23 al 28 novembre.

Devil May Cry 5 Special Edition, recensione XBOX Series X

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Inauguriamo la nostra copertura sulla next-gen iniziando con Xbox Series X e con Devil May Cry 5 Special Edition. Vogliamo andare sul sicuro, proponendovi una serie che fa parte della grande storia dei videogiochi. Chi è che non conosce le mirabolanti avventure di Dante e la sua lotta contro i demoni? Un franchise iniziato ben 20 anni fa grazie al genio creativo di Hideki Kamiya. L’hack n’ slash sviluppato e prodotto da Capcom conta 5 capitoli della serie regolare, un reboot e 2 collection. E con l’arrivo della next-gen non sembra di certo fermarsi.

La magia della nuova generazione ci regala molti teraflops da poter sfruttare, un comparto audio totalmente immersivo e il ray tracing, una tecnologia in grado di ridisegnare ambientazioni e personaggi grazie a luci e ombre. Tutti i video e le immagini promozionali non sono in grado di rendere la realtà dei fatti. Quando si tocca con mano la vera potenza fatta da frame, luci e texture ci si accorge di come un gioco che sembrava aver già dato con la vecchia generazione, acquista una nuova vita su Xbox Series X e PS5.

devil may cry 5 special edition recensione

Devil May Cry 5 Special Edition è, senza mezzi termini, un nuovo gioco su next-gen. Ogni cosa diventa “bella”, anzi “ancora più bella”. Dalle spettacolari combo al level-design, sino ad arrivare alle texture di mostri e personaggi. Ogni elemento acquista espressività, persino una piazza bagnata e lambita dal chiarore della luna. Le particelle di energia, la polvere e le scintille delle armi sono in grado di trasmettere emozioni, e ogni dettaglio segue questo nuovo trend.

Probabilmente la vera potenza delle console di nuova generazione è proprio questa. Dettagli che prima potevano sembrare insignificanti, adesso acquistano un ruolo di primaria importanza. E senza aspettare oltre, iniziamo la nostra recensione di Devil May Cry 5 Special Edition, titolo, vi ricordiamo, giocato su console Xbox Series X.

Il diavolo si nasconde nei dettagli

Non ci si rende conto della potenza di una console next-gen sino a quando non ci si sbatte il grugno in prima persona. Tutte le belle parole spese sinora da tutti gli addetti ai lavori non sono in grado di cogliere qual è il vero significato della parola immersione. Anche perché è un concetto puramente personale e intimo. Devil May Cry 5 Special Edition non ci propina nulla di nuovo a livello di storia, rispetto alla sua versione base.

Trattandosi, però, di una versione dedicata (e non adattata) alla next-gen, ne sfrutta tutti i suoi vantaggi. Con il ray tracing attivo è possibile giocare a risoluzione 4K a 30fps oppure a 1080p a 60fps. Senza, gli fps raddoppiano in entrambe le risoluzioni anche se disabilitarlo è quasi un “peccato capitale”. Vi possiamo assicurare che il gioco, abilitando la potenza della luce e delle ombre, diventa uno spettacolo per i sensi.

devil may cry 5 special edition recensione

Il controller Xbox segue la nostra azione, lanciando sempre dei messaggi tattili non indifferenti. Non vibra sempre e comunque ed è come se seguisse le azioni di gioco. Le vibrazioni sono “misurate” in base alla sequenza ed al momento. Una piccola modifica, dettagli per così dire, ma è in questi che la next-gen manifesta il meglio di sé.

Il comparto audio è di buon livello, anche se per godere appieno del suo potenziale ci vuole un’attrezzatura adeguata. Il solo televisore di ultima generazione non basta. Una buona cuffia compatibile con il formato Dolby Atmos o con l’audio 3D già fa cambiare le carte in tavola. Stessa cosa vale per le texture grafiche e le ambientazioni. Il gioco è (ri)costruito per “girare” a 4K e sfruttare fino a 120fps ma con un normale LCD tutto questo resta solo sulla carta. L’unico aspetto di cui potete realmente godere appieno senza “ma” e senza “se” è il ray tracing. Su quello, fortunatamente, non ci sono compromessi.

Una formula “sempre verde”

Il gameplay di Devil May Cry 5 Special Edition nonostante la sua veneranda età non è poi così cambiato tra le varie versioni, edizioni e reboot. E non riesce mai ad annoiare. Con il tempo il comparto narrativo, quello che viveva all’ombra dell’hack’n slash è riuscito a maturare e a raggiungere una sua indipendenza. Anche i personaggi si sono evoluti, passando da semplici PG giocabili a “quasi” attori con un copione. Tutto questo è servito a trasformare l’IP di Capcom da gioco a leggenda.

Dante è diventato un sex symbol, ispirando milioni di cosplayer. Così come V e Nero, gli altri due protagonisti di questo nuovo capitolo. I social, poi, hanno fatto il resto, creando un mito dietro alla saga. Ma per quanto i personaggi possano essere caratterizzati, quando si parla di videogiochi quello che conta e il gameplay. Capcom in tutti questi anni non ha mai stravolto l’essenza del gioco. Certo, la potenza di calcolo delle varie console, ad iniziare da PS2 sino ad arrivare ad Xbox Series X, ha restituito ai nostri occhi momenti e situazioni di puro godimento. Resta però il fatto che “formula che vince non si cambia”.

devil may cry 5 special edition recensione

In tutti questi anni è stato sempre così. Un level-design “a stage” con momenti di esplorazione e looting e altri di combattimenti a “porte chiuse”. Il tutto che culmina con la boss fight di fine livello. La parola d’ordine è stata e sempre sarà la stessa: COMBO. L’obiettivo è quello di accumulare un punteggio quanto più vicino alla lettera “S”. Per arrivare alla tanto ricercata consonante non dobbiamo solo ed esclusivamente picchiare ogni essere demoniaco che ci si para davanti, ma lo dobbiamo fare anche con stile.

Questo migliora con i potenziamenti. Tra un livello e l’altro abbiamo, infatti, la possibilità di spendere le gemme rosse per migliorare e apprendere sempre nuove tecniche. Inoltre è possibile perfezionare l’arsenale a disposizione per accumulare sempre più danni, oltre che per esibirci con effetti speciali ad alto contenuto scenico.

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Il commento

Questa nostra prima recensione di un titolo next-gen si conclude qui. Siamo felici di avervi portato la nostra esperienza con Devil May Cry 5 Special Edition con Xbox Series X. Avendolo visto e giocato con la passata generazione, il salto di qualità c’è stato eccome. L’unica cosa è che per goderne appieno bisogna avere delle periferiche idonee altrimenti si apprezza “di tutto un poco”. Per nostra fortuna eravamo audio-video muniti adeguatamente (tranne che per il 4K) per cui abbiamo respirato una bella ventata di next-gen.

Rispetto alla versione base, in termini di gameplay, cambia poco se non per qualche personaggio giocabile in più e outfit già sbloccato. Il vero godimento, però, lo abbiamo con il raytracing. Gli scenari prendono vita regalandoci delle cartoline da conservare. L’inferno lo si respira, grazie a dei giochi di colore e degli effetti audio da paura. Il resto lo fa l’action, il vero piatto forte del gioco. Sicuramente la saga di Devil May Cry è dedicata a una fan base che del gioco conosce vita, morte e miracoli. Avvicinarsi al famoso franchise di Capcom, arrivati al quinto capitolo, non è facile. Capirne l’intricata storia è complicato ma non impossibile.

PlayStation 5: Sony illumina Piazza San Marco per il lancio

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Sony Interactive Entertainment, con l’obiettivo di riunire online la propria community mondiale per il lancio di PlayStation 5 (PS5), ha illuminato i monumenti storici e i luoghi iconici di 25 diverse aree geografiche in tutto il mondo, celebrando così l’uscita della console sul mercato attraverso spettacolari giochi di luci e proiezioni appartenenti all’immaginario del brand.

In questo carosello celebrativo non poteva mancare l’Italia che nella serata a cavallo tra il 18 e il 19 novembre – in occasione dell’arrivo di PS5™ sul mercato italiano ed europeo – ha dato il benvenuto alla console di nuova generazione nel cuore pulsante di Venezia, icona indiscutibile di arte e cultura, parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO.

Sulla pavimentazione di Piazza San Marco, rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza e integrità architettonica, è andato in scena uno spettacolo realizzato mediante l’impiego di una speciale tecnica di Floor Projection di quasi 2400 metri quadri, in grado di avvolgere l’area con proiezioni dedicate alla celebrazione di PlayStation®5. Lo show di luci è stato possibile grazie all’installazione di cinque telecamere collocate in punti strategici di straordinario valore artistico, tra i quali il Campanile, la loggia della Basilica e la Torre dell’Orologio.

L’iniziativa nasce dal preciso intento di connettere virtualmente la community PlayStation per festeggiare l’uscita di PS5. E Venezia, con Piazza San Marco nota come il “salotto d’Europa”, rappresenta una cornice unica e suggestiva per rappresentare l’Italia nel mondo e dare un caloroso benvenuto a PlayStation 5.

Destiny 2: Oltre la Luce

È dal 2014 che Bungie con il suo particolare MMOFPS coopta i suoi Guardiani dal mondo videoludico. E così, dopo “Ombre dal Profondo”, l’ultima espansione pianificata con Activision prima della loro separazione avvenuta lo scorso 2019, ecco arrivare “Oltre la luce”, la nuova espansione di Destiny 2, il primo prodotto della saga marchiato totalmente Bungie. Mai nessun FPS Online, come la creatura di questi sviluppatori americani, era riuscita a reinventarsi così tanto per attirare nuovi giocatori o recuperarne di vecchi che si erano persi per strada. E, questa ultima espansione, offre sicuramente diverse motivazioni alla vasta Comunità dei Guardiani veterani, per ritornare nel mondo fantastico di Destiny.

Abbiamo passato una settimana giocando a questo nuovo capitolo e prima dell’uscita dei due aggiornamenti programmati con cui inizierà la Stagione della Caccia, ecco le nostre impressioni su questo nuova e corposa espansione. Facciamo un piccolo passo indietro alla precedente espansione, quando giunsero nel sistema solare le Navi Piramidali dell’Oscurità, presenze oscure e misteriose, pretesto narrativo perfetto per facilitare, grazie al rilascio di questo nuovo DLC, l’introduzione dei cambiamenti strutturali del mondo di Destiny 2.

Un mondo che era diventato troppo vasto e pesante, sia per le nostre Console e i PC, che per una corretta e più snella gestione da parte degli sviluppatori. E allora, ecco che, in concomitanza con la guarigione del Viaggiatore, le Navi Piramidali cancellano dal sistema quattro pianeti: Mercurio, Marte, IO e Titano. Ma i giocatori di Destiny sono abituati ad un universo in continua evoluzione, a nuove destinazioni, dove iniziare nuove storie e affrontare nuove avventure. Questa volta il primo teatro di gioco dove i Guardiani seguiranno l’Oscurità sarà la gelida luna ghiacciata di Europa, satellite di Giove, dove affronteranno il primo nemico: Eramis, la Kell dell’Oscurità. Eramis è un Caduto che cerca di restaurare la gloria del suo popolo vendicandosi del Viaggiatore grazie al potere della Stasi, una potente energia oscura che dovremo riuscire a possedere e gestire. Per arrivare ad Eramis ci servirà l’aiuto di Variks, un membro dei Caduti del Casato del Giudizio, abile opportunista e già nostra vecchia conoscenza risalente al primo Destiny. Ma non saremo i soli a rivolgere lo sguardo verso Europa, altri personaggi subiranno il fascino della Stasi e, per questo potere, verranno richiamati in quel luogo. Ecco allora che incontreremo la misteriosa Exo, abitante di Europa che ci guiderà verso la comprensione del potere della Stasi. Sedotta dal potere Oscuro, arriverà anche Eris Morn, un’ex-cacciatrice che ha dedicato la sua vita alla comprensione e alla sconfitta dell’Oscurità. E che dire del Ramingo, uno strano personaggio dai legami con l’Oscurità, disposto a tutto per sopravvivere.

Destiny 2: Oltre la Luce

Una nuova Sottoclasse Elementale per rinnovare il gameplay

Come è noto, prima di iniziare Destiny, il giocatore deve decidere che tipo di Guardiano interpretare, selezionando una delle tre classi disponibili: Titani, Cacciatori e Stregoni. Ogni Classe si porta con sé abilità, mosse e potenziamenti che caratterizzano in maniera univoca le sue modalità di combattimento e difesa. Ad ogni Classe corrispondono tre Sottoclassi Elementali che influenzano ulteriormente le abilità di ogni Classe: Vuoto, Arco e Solare. Sottoclassi che possono essere intercambiate a seconda delle nostre necessità o della missione che dobbiamo affrontare.

Con “Oltre la luce”, per la prima volta nell’intera storia di Destiny, viene aggiunto alle tre Sottoclassi originali un nuovo potere elementale: la Stasi. E, a differenza delle esistenti tre Sottoclassi, non è un puro potere elementale concentrato solamente sull’aumentare la capacità di aggressione durante un combattimento. Bensì, la Stasi, cambierà un po’ le meccaniche del gameplay come è stato sinora, dal momento che i Guardiani ora potranno influenzare il controllo di uno scontro andando ad agire sulla gestione dello spazio e sull’azione del nemico. Le nuove ambientazioni presenti sulla Luna ghiacciata Europa, caratterizzate da temperature rigide, tormente di neve e nebbie, si prestano perfettamente all’utilizzo delle nuove abilità della Stasi. Un potere che avrà delle conseguenze su tutti gli aspetti del gioco ed in modo diverso su ogni Classe di Guardiani. Ma la Stasi non sarà un oggetto da trovare on-off; bisognerà completare la prima campagna di “Oltre la luce” per meritarsi questo agognato potere dell’Oscurità. Sarà quello il momento in cui i Guardiani disporranno totalmente del potere della quarta Sottoclasse. Il meccanismo di gestione della Stasi avverrà tramite la combinazione di due caratteristiche che potremo trovare durante il gioco: Frammenti e Nature. Queste combinazioni garantiranno al Guardiano la possibilità di disporre di nuovi set-up delle abilità grazie alle moltissime personalizzazioni della Sottoclasse. Ecco allora che gli Stregoni Vincolatori dell’Ombra potranno evocare un bastone di Stasi in grado di congelare i nemici; i Titani Behemoth costruiranno temporanei ostacoli di ghiaccio o riusciranno a generare un micidiale guanto di Stasi ed infine, i Cacciatori Revenant avranno il potere di rallentare gli avversari e congelarli a morte.

A tutti giocatori servirà del tempo per capire ed impratichirsi con le nuove abilità, a maggior ragione quando si affronteranno le missioni in clan, dove il giusto bilanciamento di forze tra amici farà la differenza. Ma bisognerà farlo rapidamente, perché da subito avremo a disposizione l’assalto al Ponte di Vetro, che dovremo attraversare superando le infinite ondate di Vex, per infine poter affrontare Eramis ed impedirle di utilizzare un dimenticato Portale Vex.

Ma non è tutto, sicuramente quelli di voi che, come me, nel settembre del 2014 hanno da subito giocato a Destiny, ricorderanno da dove tutto iniziò: il Cosmodromo. Ecco, Bungie ha deciso di farci ritornare in quel luogo dove, sei anni fa, abbiamo incontrato per la prima volta lo Spettro che ci ha trasformati in Guardiani. Oggi, lo troviamo rimodernato e completamente ridisegnato per accogliere i nuovi Guardiani e guidarli con tutorial, informazioni su imprese, sistema delle mappe al gameplay del gioco. Per noi veterani, sarà invece un momento nostalgico dove, volendo, poter rivivere l’esperienza introduttiva di Destiny.

Come avrete capito, questo è solo il primo assaggio perché, come per le precedenti espansioni, anche “Oltre la luce” ha un ciclo di contenuti che verranno resi disponibili in date prefissate. Riassumendo, il 10 novembre con il lancio di “Oltre la luce” avremo a disposizione le prime nuovi missioni, nell’attesa che il 17 novembre venga rilasciato l’aggiornamento con i contenuti che daranno inizio alla Stagione della Caccia. E, per finire, il 21 novembre ci sarà il lancio dell’incursione Cripta di Pietrafonda, una struttura di ricerca nascosta nelle profondità di Europa che Eramis sta cercando di raggiungere per scoprirne i segreti. Insomma, l’espansione “Oltre la luce” è solo all’inizio, serviranno molte ore per provare tutte le novità che arriveranno anche con i futuri aggiornamenti.

Prima di concludere l’articolo vorrei dare una buona notizia che, per una volta, farà felici i possessori di Console Old-gen. Sappiate che “Oltre la luce” ha portato ad un’ottimizzazione del viaggio verso le destinazioni del mondo di Destiny 2. Non più minuti a guardare la nostra astronave fluttuare nello spazio nell’attesa che atterri sul pianeta di destinazione ma, una media di 15-20 secondi. Semplicemente meraviglioso! Per dover di cronaca vi comunico che questo risultato è stato ottenuto su Microsoft Xbox One.

In ultimo, “Oltre la luce” chiude la Stagione degli Arrivi e dà inizio all’Era dell’Oscurità, un nuovo ciclo formato da tre espansioni che vedrà l’uscita nel 2021 de La Regina dei Sussurri e si concluderà nel 2022 con L’Eclissi, ultima espansione di Destiny 2.

Call of Duty Black Ops: Cold War, il video del torneo

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Si è tenuto nella serata di ieri il famigerato torneo di lancio di Call of Duty Black Ops: Cold War, nuovo attesissimo capito del franchise Call of Duty. Dalle 20:00 fino alla mezzanotte di ieri, il gioco si è svelato al pubblico in anteprima attraverso una celebrazione senza precedenti in cui streamer, celebrità e operatori del settore si sfideranno in diretta.

Dieci squadre sono state coinvolte in un’avvincente sfida nella modalità multigiocatore del nuovo Call of Duty. I team, ognuno da sei giocatori, erano composti da operatori del settore, dagli streamer più amati dalla community italiana e da diverse celebrità fan del franchise, che hanno imbracciato le armi sugli adrenalinici campi di battaglia di Black Ops Cold War.

Di seguito trovate il video con tutti gli hightlights della serata.

Black Ops Cold War immergerà i giocatori nei meandri dell’universo geopolitico della Guerra Fredda dei primi anni ‘80 in un’esperienza avvincente nella quale niente è come sembra. Oltre alla Campagna, Black Ops Cold War offrirà un arsenale di armi e attrezzature caratteristici della Guerra Fredda nei nuovissimi combattimenti in Multigiocatore e una nuovissima esperienza di gioco cooperativa Zombi.

Assassin’s Creed Valhalla, la recensione PS4

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Il secondo titolo “pesante” firmato Ubisoft ha fatto finalmente il suo ingresso. Dopo Watch dogs: Legion è arrivato il turno di Assassin’s Creed Valhalla, titolo giocato nella sua versione per console PS4. Non si può scrivere una recensione su un videogioco di questo calibro senza fare una piccola ma intensa riflessione su quella che è stata la saga sino ad oggi. Sembrano lontani i tempi di Desmond e delle sue gesta in Terra Santa. Era il 2007 e in pochi avrebbero scommesso su quella che poi, nei successivi 13 anni, ha scritto una pagina indelebile della storia dei videogiochi.

La saga di Assassin’s Creed è fatta di momenti e di team di sviluppo che si sono susseguiti nel tempo. La trilogia iniziale è forse la più famosa e difficilmente eguagliabile. Svanito il fattore sorpresa iniziale la vera sfida era quella di riuscire a mantenere alto l’interesse dietro un franchise che stava finendo per diventare “normale”. L’ultima trilogia, quella che vede Origins, Odyssey e l’attuale Valhalla è quella che un po’ ha preso “pericolosamente” le distanze dalla saga. Il gameplay è passato dal puro action a uno di matrice ARPG con tanto di numeretti per il calcolo dei danni.

Il personaggio è vestito con una build ad-hoc fatta da modificatori e perk. Le abilità e la forza del nostro eroe sono migliorabili attraverso la progressione in uno skill tree, dove si possono spendere dei punti talento guadagnabili in battaglia. Non mancano le componenti esplorative, condite da un sano looting che comprende ricchezze, armi e armature. Il tutto è immerso in un’ambientazione norrena prossima al IX secolo D.C. Vestiremo i panni del vichingo Eivor Morso di Lupo, alle prese con una storia di vendetta che affonda le sue radici in un lontano passato. Egli non dovrà soltanto liberare la sua gente dall’oppressione ma anche ricostruire un regno entro cui dar loro una nuova speranza.

Senza perdere ulteriore tempo, vi lasciamo alla nostra recensione di Assassin’s Creed Valhalla, titolo giocato nella sua versione per console PS4.

Ricchezze, misteri e manufatti

Come in ogni capitolo della serie, anche in Assassin’s Creed Valhalla il mondo di gioco nasconde un livello di complessità notevole. Tralasciando i soliti aspetti noti legati alla fedeltà storica del design degli elementi di gioco, la mappa nasconde al suo interno ricchezze, misteri e manufatti. Scoprirli non sarà difficile ma richiederà tutta la vostra pazienza e la voglia di perdere tanto (ma tanto) tempo.

La prima cosa da fare è quella di sbloccare i punti di osservazione e sincronizzarvi con l’ambiente circostante. Questi termini, se non siete a digiuno della saga, non saranno nuovi per voi. Per tutti quelli che, invece, approcciano per la prima volta alla saga, questo è il modo per far apparire degli elementi importanti sulla mappa. La mappa è consultabile sempre e comunque in ogni momento ed è possibile tracciare anche degli itinerari intermedi prima di arrivare a destinazione.

assassins creed valhalla recensione ps4

Per attraversare lo scenario di gioco potete far affidamento sul vostro fedele equipaggio che sarà ben lieto di accompagnarvi in una bellissima crociera sui fiordi norvegesi. Il sangue vichingo chiama sempre alla lotta, motivo per cui non esitate a chiamare l’assalto appena noterete all’orizzonte un avamposto nemico. La vostra ciurma non vi chiede altro. Sebbene le sessioni “uno contro tutti” siano sempre divertenti, l’intelligenza artificiale questa volta non è da sottovalutare.

Una volta arrivati sulla terraferma avete l’imbarazzo della scelta in termini di attività da svolgere. Se siete dei cacciatori di tesori nati allora non vi resta che regolare il vostro interesse sul colore giallo e individuare tutte le ricchezze sulla mappa. Alcune saranno facili da trovare, altre richiederanno un po’ di impegno e sacrificio. Mi raccomando ad avere sempre un cavallo a portata di fischio.

A metà tra la storia principale e le trame secondarie ci sono i misteri. Questi raccontato parti della storia di alcuni personaggi che si intrecciano con la vostra. Non è detto che vi renderete conto, sin da subito, come il flusso degli eventi possa e in che modo variare. Sappiate solo che in Assassin’s Creed Valhalla niente succede mai per caso e tutto, prima o poi, torna per richiedere un tributo.

Per ultimo, ma non per questo meno importanti, ci sono i manufatti. Si tratta di oggetti che sono legati, in qualche modo alla trama e agli eventi di gioco.

L’arte della guerra

Eivor Morso di Lupo non ama la diplomazia e preferisce far parlare prima la sua ascia e poi imbastire una trattativa, con chi ne rimane. Vi abbiamo detto all’inizio della nostra recensione come il gameplay di Assassin’s Creed Valhalla sia fortemente legato a dinamiche ARPG. Questa tipologia di genere, divenuta ultra-popolare negli ultimi anni, non segue un decalogo di regole ben definito. Qualcuno segue la logica delle combo e altri imitano i soulslike.

Le sessioni di combattimento si basano sull’alternanza di colpi normali e caricati, parate e schivate. Il tutto richiede due componenti fondamentali tempismo e gestione delle energie. Ad ogni colpo non andato a segno si consumerà un’unità di resistenza, purtroppo non infinita. Una volta esaurita, infatti, il nostro personaggio resterà indifeso in balia dei colpi avversari.

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Sarà, quindi, fondamentale studiare i nemici e le loro armi oltre che le loro regole di ingaggio. Se attaccherete un villaggio che affaccia sul mare aspettatevi dei rinforzi anche a bordo di navi da guerra. Ci saranno anche nemici che vi affronteranno con attacchi combinati, con trappole e con mosse abilità molto pericolose. Non esiste, ovviamente, un manuale per tutto ciò. L’esperienza ve la dovrete fare sul campo di battaglia.

In compenso, però, avrete dalla vostra parte il vostro inseparabile corvo. Egli, dall’alto delle nuvole è in grado di svelare la posizione di oggetti e nemici, e tracciarli con dei segnalini sulla mappa. Molto utile in fase di perlustrazione e fornire un occhio vigile su tutto quello che vi aspetta lungo il vostro cammino. Se, invece, volete restare con i piedi per terra e scansionare la zona circostante, l’occhio di Odino è quello che fa al caso vostro. Tenendo premuto il tasto R3 verrà emesso una sorta di “sonar” in grado di rivelare la posizione dei nemici e degli oggetti sulla mappa. Molto comodo se si è in situazione di emergenza o per capire chi si nasconde nel sottosuolo.

Un animus in pena

La saga di Assassin’s Creed è sulla piazza da ormai 13 anni, con 11 titoli legati alla storyline principale, 6 spinoff e 5 collection. Come tutte le grandi saghe entrare in un momento di stasi creativa è piuttosto fisiologico. Ci stupiremmo del contrario. Per provare a dare una “svegliata” alla saga, lo sviluppo in questi anni è rimbalzato tra gli studi Ubisoft Quebec e Montreal. Il problema, a nostro avviso, giace in una crisi d’identità più che creativa.

Il punto forte di ogni capitolo della saga era la storia, sia nel significato stretto del termine che legata agli eventi di gioco. Nei primi 3 capitoli della serie vi era un personaggio principale, Desmond Miles. Questi, nonostante cambiasse le epoche storiche, imparava missione dopo missione qualcosa dal suo passato genetico utile nel suo presente come assassino.

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La componente storica è forse, però, la cosa che rende la saga di Assassin’s Creed tra le migliori della storia dei videogiochi. Come dimenticare la Firenze di Ezio Auditore e la Parigi in pieno clima rivoluzione di Unity. Con un po’ di spirito d’iniziativa e tanta buona volontà studiare la storia attraverso i videogiochi Ubisoft può anche non essere pura follia (solo se ovviamente studiamo e non giochiamo e basta). Un vero e proprio esempio di applied games.

Tutto questo in Assassin’s Creed Valhalla comincia un po’ a perdersi. Quello che appare sin dalle prime battute è un bel open world con delle ambientazioni spettacolari e combattimenti difficili e mai scontati. La nostra attenzione non va alla storia e agli eventi di gioco (almeno in prima battuta) ma alla build e alla mappa di gioco. Ci si ricorda che è un gioco intriso di storia soltanto nel corso delle cutscene, dove ci viene ricordato il “come” e il “quando” oltre che il “perchè”. È importante che questo accada ogni tanto, anche perché il rischio di smarrimento è in agguato.

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IL COMMENTO

Vorremmo urlare al capolavoro ma purtroppo non è questo il momento. Assassin’s Creed Valhalla è tante cose, alcune molto belle, altre riprese dai due capitoli precedenti facenti parte questa trilogia. Onestamente, per un gioco che si è fatto attendere molto ci aspettavamo decisamente molto di più. Rispetto Odyssey non ci sono dei miglioramenti sensibili. L’ambientazione è da urlo, con dei panorami e paesaggi fantastici. Sembra veramente di essere in Norvegia e assaggiare le gelide acque che lambiscono i fiordi. 

Il resto è un gameplay che non regala nulla di nuovo ma non per questo annoia. Certo, ci aspettavamo qualcosina in più da Ubisoft, ma nonostante questo il divertimento non manca di certo. I combattimenti non sono mai scontati e richiedono una buona dose di attenzione e tattica. Lo sviluppo del personaggio è una componente di assoluto rilievo e attorno ad essa si muove tutto il gioco. Eivor Morso di Lupo migliora nel corso della vostra avventura ma non da solo. Più esplorerete il mondo e migliori armi e componenti armatura troverete. Seguire solo la storia, per quanto bella e interessante, non vi farà andare avanti nel gioco.