Nel nuovo videogioco, il giocatore assume il ruolo di uno dei numerosi boss della mafia ispirati a personaggi della vita reale a Chicago durante l’ era del proibizionismo. Il giocatore usa il proprio capo per controllare le azioni dei propri subalterni per assumere il controllo degli affari degli avversari e reclutare nuovi membri per la loro causa mentre difende il proprio impero dagli altri boss.
Empire of Sin gioca come un gioco di strategia a turni con il giocatore che assume il ruolo di un boss del crimine nell’era del proibizionismo , ricominciando nel 1920 e cercando di ottenere il controllo di Chicago entro il 1933. Come boss, possono arruolarsi fino a 16 subalterni di 60 potenziali per gestire il loro impero di attività discutibili, come speakeasies , casinò e bordelli , proteggendoli dalla legge e dalle bande mafiose rivali, mentre cercano di estendere la propria influenza assumendo altri.
Rilevare un’altra attività può comportare il combattimento diretto, durante il quale il gioco entra in un gioco di strategia a turni simile a X-Com , o può avvenire attraverso altri mezzi persuasivi, comprese alleanze a breve termine con altre bande per sconfiggere un nemico comune. Il combattimento e altre situazioni sono influenzate da vari tratti e vantaggi che i personaggi hanno e possono farli agire in modo diverso dagli ordini del giocatore.
Empire of Sin: trailer
Le curiosità sullo sviluppo
Empire of Sin è stato sviluppato dal team di moglie e marito Brenda e John Romero di Romero Games , con Brenda come lead designer. Secondo John, la storia dello sviluppo del gioco passato di Brenda, che includeva la serie di videogiochi Wizardry e giochi da tavolo basati su scenari storici, le aveva fornito grandi intuizioni sui giochi di ruolo (RPG) e sulla creazione di sistemi di gioco incentrati sulle interazioni dei personaggi. Le idee dell’era del proibizionismo dietro Empire of Sin erano qualcosa che voleva fare per 20 anni. Ciò ha portato la coppia a cercare Paradox Interactive come partner editoriale, dato che Paradox è ben noto per i giochi di simulazione storici.
Samuel, un 33enne che si sta riprendendo dalla recente fine di un rapporto, fa ritorno nella sua città natale, Basswood in West Virginia, per il funerale del suo migliore amico. Comprensibilmente depresso ed amareggiato, si sente di cattivo umore e fuori posto… Ma quando si risveglia nella sua stanza d’albergo con la camicia sporca di sangue e nessun ricordo della notte precedente, si lancia in una complessa indagine per scoprire la verità.
Twin Mirror: e gameplay
Il gioco è un’avventura giocato da una visuale in terza persona. I giocatori controllano il giornalista investigativo Sam, che è tornato nella sua città natale di Basswood, West Virginia. L’ambiente è interattivo e i suoi oggetti sono ottenibili. A chi parla Sam è facoltativo e, in base allo stato della sua indagine, ci sono più finali da sbloccare. I giocatori navigano tra il mondo reale e il ” Palazzo della mente ” di Sam per scoprire gli indizi. La voce interiore di Sam, il Doppio, può aiutare o danneggiare l’indagine.
Twin Mirror: trailer ufficiale
Il gioco
In collaborazione con l’editore Bandai Namco Entertainment , Dontnod Entertainment ha iniziato a sviluppare Twin Mirror nel 2016 con un team separato di sviluppatori senior. Circa quaranta persone ci stavano lavorando a settembre 2018. Lo scrittore principale Matthew Ritter è stato influenzato da giochi di avventura come Beneath a Steel Sky e Space Quest. Contrariamente ai titoli precedenti, Dontnod desiderava che Twin Mirror fosse privo di elementi soprannaturali. Secondo il direttore artistico Pierre-Etienne Travers, il concetto principale del gioco è la dualità . La decisione di ambientarlo in una città americana immaginaria, con sede nel sud del West Virginia , è stata quella di ampliare il suo fascino.
Ubisoft annuncia che Assassin’s Creed Valhalla, il nuovo episodio del franchise di Assassin’s Creed, è ora disponibile per Xbox Series X|S, Xbox One, PlayStation 4, Epic Games Store e Ubisoft Store per Windows PC, oltre a Stadia, Amazon Luna e il servizio in abbonamento di Ubisoft, Ubisoft+. Assassin’s Creed Valhalla arriverà anche per PlayStation 5 al lancio della nuova console il 12 novembre**. Il gioco ha una valutazione M for Mature e la sua edizione standard è disponibile a un prezzo consigliato al pubblico di 59,99 euro.
Con lo sviluppo guidato dal team di Ubisoft Montreal***, in Assassin’s Creed Valhalla i giocatori vestiranno i panni di Eivor, un leggendario guerriero vichingo, costretto ad abbandonare la Norvegia a causa di guerre infinite e scarse risorse nel IX secolo d.C. I giocatori potranno rivivere le battaglie brutali dei guerrieri vichinghi grazie a un sistema di combattimento rinnovato con la possibilità di impugnare due armi, oltre a provare nuove caratteristiche di gioco, tra cui gli assedi, la creazione dell’insediamento e la possibilità di personalizzare l’aspetto del proprio personaggio, dalla pettinatura, ai tatuaggi fino a molti altri dettagli. Alleanze politiche, battaglie e dialoghi a scelta multipla potranno influenzare lo scenario di Assassin’s Creed Valhalla, perciò sarà molto importante scegliere con attenzione per proteggere la nuova casa del proprio clan e il suo stesso futuro.
I giocatori potranno intraprendere ancora più avventure grazie al Season Pass di Assassin’s Creed Valhalla. Incluso nelle versioni Gold, Ultimate e Collector’s Edition, o acquistabile separatamente al prezzo di 39,99 euro, il Season Pass include:
La leggenda di Beowulf – In questa missione esclusiva, i giocatori sveleranno la mostruosa verità che si cela dietro la leggenda di Beowulf. Disponibile al lancio.
Espansione 1 – L’ira dei druidi (primavera del 2021) – In questa nuova avventura, i giocatori si avventureranno in Irlanda, dove sveleranno i segreti di un’antica e misteriosa setta di druidi, rintracciando e scoprendone i membri. Immergendosi nei miti e nelle tradizioni gaeliche, dovranno combattere per farsi largo tra foreste infestate e splendide ambientazioni, mentre guadagnano i favori dei re gaelici.
Espansione 2 – L’assedio di Parigi (estate del 2021) – Nell’Assedio di Parigi, i giocatori avranno l’opportunità di rivivere la più ambiziosa battaglia della storia vichinga, con importanti figure storiche del Regno dei Franchi devastato dalla guerra. Durante questo momento chiave nella storia, i giocatori si infiltreranno nella città fortificata di Parigi e lungo la Senna in un prolungato assedio, svelando i segreti dei nemici e formando alleanze strategiche per salvaguardare il futuro del clan.
Inoltre, tutti i giocatori avranno accesso a una vasta gamma di contenuti stagionali gratuiti, tra cui nuovi contenuti narrativi ed eventi di gioco disponibili dopo il lancio. Ogni stagione durerà tre mesi e sarà accessibile a ogni giocatore con qualsiasi livello di progressi, concentrandosi sul gameplay, l’evoluzione dello scenario e altri emozionanti contenuti. La Stagione 1 inizierà a dicembre e includerà:
Una nuova area dell’insediamento, che permetterà ai giocatori di continuare a espandere ed evolvere il proprio insediamento.
Il Festival di Yule, un tradizionale festival vichingo che i giocatori potranno provare nel proprio insediamento.
I raid di fiume, una nuova modalità di gioco basata sulla meccanica degli assedi che offrirà un’esperienza di assedio ancora più dinamica, impegnativa e altamente rigiocabile.
L’aggiunta dei ranghi per i Vichinghi di Jomsborg, funzione che consente ai giocatori di creare un mercenario vichingo per la propria squadra d’assedio, ma anche reclutabile dagli amici e dall’intera community. Nella Stagione 1, i giocatori otterranno un aggiornamento alla funzionalità dei Vichinghi di Jomsborg, che consente al proprio mercenario vichingo di guadagnare PE e aumentare il proprio rango. Maggiore sarà il suo rango e più argento otterranno quando sarà reclutato dagli altri giocatori.
La Stagione 1 porterà anche nuove abilità, capacità, armi ed equipaggiamenti, oltre a nuovi oggetti cosmetici per l’insediamento, la nave vichinga, il cavallo e il corvo dei giocatori.
Come risultato della collaborazione con Microsoft per implementare il supporto alle API DirectStorage e a Xbox Velocity Architecture su Xbox Series X|S, i giocatori avranno tempi di caricamento più veloci così da trascorrere più tempo nella fase di gioco e un’esperienza con risoluzione 4K a 60 fps ancora più fluida e potente su Xbox Series X.
Bungie ha annunciato che oggi ha inizio il nuovo capitolo dell’universo di Destiny con il lancio dell’espansione Destiny 2: Oltre la Luce, la prima di una trilogia che segna una svolta in Destiny 2 e riafferma l’impegno di Bungie con il titolo per i prossimi anni. L’uscita dell’espansione sarà accompagnata da una nuova stagione di contenuti: la Stagione della Caccia, la cui campagna della storia comincerà il 17 novembre.
Sia la Stagione della Caccia che l’espansione Destiny 2: Oltre la Luce proseguiranno quell’emozionante storia che vede i guardiani in costante lotta per la salvezza dell’umanità. In Oltre la Luce, i giocatori esploreranno i misteri di Europa mentre affrontano Eramis, Kell dei caduti, determinata a controllare il potere della stasi per raggiungere i suoi scopi nefandi. Nella Stagione della Caccia, i guardiani parteciperanno agli eventi di caccia alle endofurie per fermare la divinità dell’alveare, Xivu Arath.
Il lancio di una nuova espansione di Destiny 2 offre anche una nuova incursione: una delle attività di punta più impegnative di Destiny in cui sei abili guardiani collaborano per conseguire un grande obiettivo non raggiungibile individualmente. L’incursione della Cripta di Pietrafonda sarà disponibile per i possessori di Oltre la Luce il 21 novembre, dando il via a una competizione mondiale tanto amata dai fan che premia la squadra che per prima completa l’epica incursione, ambientata stavolta nella gelida frontiera di Europa. Oltre a ricevere gloria e una cintura speciale, i sei giocatori primatisti passeranno alla storia subito dopo la conferma ufficiale dei risultati da parte di Bungie. La squadra che vince il “primato mondiale” sarà ufficialmente annunciata nei giorni successivi al lancio dell’incursione della Cripta di Pietrafonda.
Nuova generazione
Le console di nuova generazione saranno lanciate questa settimana e Destiny 2 sarà disponibile sia per PlayStation 5 sia per Xbox Series X|S. L’acquisto di Destiny 2: Oltre la Luce su Xbox One (Oltre la Luce e le precedenti espansioni Ombre dal Profondo e I Rinnegati sono inoltre disponibili su Xbox Game Pass) sarà trasferibile gratuitamente su Xbox Series X|S tramite la funzionalità di Smart Delivery. Gli acquisti effettuati su PlayStation 4 potranno essere aggiornati su PlayStation 5 gratis.
I giocatori di Destiny 2 potranno notare subito i vantaggi delle console di nuova generazione, tra cui tempi di caricamento più rapidi e gioco intergenerazionale. La versione ottimizzata di Destiny 2 per le console di nuova generazione è prevista per l’8 dicembre e offrirà la possibilità di giocare con una risoluzione 4K (Xbox Series X e PlayStation 5), a 60 fps, di personalizzare il campo visivo e altro ancora (Xbox Series X|S e PlayStation 5).
Destiny 2: Oltre la Luce
Un nuovo potere è scaturito dall’antica nave piramidale su Europa. Un impero oscuro è sorto sotto la sua superficie.Nell’espansione Destiny 2: Oltre la Luce, i guardiani esploreranno un universo differente, con una nuova destinazione, nuove avventure e perfono nuovi poteri da scoprire.
Esplora Europa. Il satellite ghiacciato di Giove, Europa, è una vasta e gelida frontiera, piena di avventure e misteri. I guardiani dovranno superare inesorabili tempeste, penetrare nel Centro Futuristico Bray dell’Età dell’Oro e scoprire i segreti nascosti sotto l’antico ghiaccio.
Brandisci l’Oscurità. In Oltre la Luce, arriva la stasi. La stasi è un nuovo potere elementale, originato dall’Oscurità; il primo ad essere aggiunto alla selezione originale di Destiny. Brandendo la stasi, i giocatori potranno controllare il corso della battaglia, usando potenti abilità che permettono di congelare e frantumare i combattenti.
L’ascesa di Eramis. I Casati dei caduti si sono riuniti e hanno dato vita a un nuovo impero su Europa, guidato da Eramis, Kell dell’Oscurità. Decisa a restaurare la gloria del suo popolo, Eramis vuole sfruttare la stasi per raggiungere il suo scopo.
Incursione Cripta di Pietrafonda. Le abilità e il lavoro di squadra dei guardiani saranno messi alla prova in questa nuovissima incursione a sei che premia con ricompense gloriose.L’incursione della Cripta di Pietrafonda sarà offerta ai possessori di Oltre la Luce il 21 novembre. I fan di Destiny attenderanno con impazienza il nome della squadra che per prima ha completato con successo l’evento.
Nuova esperienza introduttiva. Esplora un Cosmodromo rinnovato nell’esperienza di gioco introduttiva revisionata che guida i nuovi giocatori attraverso l’entusiasmante mondo di Destiny 2.
Qual è l’unico gioco in grado di mixare il gameplay tipico di un simulatore di rally e al tempo stesso di smantellare le leggi della fisica sinora conosciute. La risposta è DIRT 5, argomento della nostra recensione PS4. Il franchise, iniziato grazie alla buonanima di Colin Mcrae, è arrivato alla sua ottava iterazione. In questi anni il titolo è maturato moltissimo, costruendo un’identità forte e ben presente.
Non è facile trovare questo aspetto in un videogioco. Il solo fatto di vedere un’immagine particolare alimentata da colori e musica spaccatimpani, trascina il nostro immaginario al franchise di Codemaster. DIRT 5 è, però, il classico gioco con cui “si va a simpatia”. La simulazione e il realismo hanno, di fatto, abbandonato la saga diverso tempo fa. Sebbene si possa giocare con volante e pedaliera, questi servono solo al puro e semplice arcade. E che arcade.
Il termine “Dirt” fa capire qual è l’elemento naturale predominante di questo speciale franchise, la terra e il fango. In realtà ci sono altri elementi come la neve e il ghiaccio che daranno il cambio spesso e volentieri. Ci sono ben 70 tracciati sparsi su 10 località del mondo. Si passa dalla Norvegia al Marocco, con tappe intermedie anche in Italia. Ogni location nasconde al suo interno numerose difficoltà e non si sa mai cosa ci aspetta dietro ogni curva.
La difficoltà, però, non è insita solo nel tracciato ma anche nel veicolo che in quel preciso momento guiderete. A seconda della tipologia di evento la vostra scelta sarà obbligata. Gli sviluppatori questa volta non si sono proprio lasciati mancare nulla e ogni gara non sarà mai uguale all’altra (anche se a un certo punto conosceremo i tracciati a memoria). Stesso discorso vale per le categorie di veicoli. Ogni evento richiede una particolare tipologia di veicolo che chiamerà un approccio di guida sempre diverso.
Insomma, accendiamo i motori e partiamo con la nostra recensione di DIRT 5, titolo, vi ricordiamo, provato nella sua versione per console PS4.
L’arcade è sempre l’arcade
Vi era un tempo, non molto lontano, in cui i giochi di guida erano puro divertimento. Non esistevano leggi della fisica, le gomme non si usuravano, i consumi di carburante non erano da tenere d’occhio e i danni alla vettura non erano inabilitanti. Era il tempo in cui la bravura del giocatore consisteva nella velocità con cui si sintonizzava con il gameplay. In parole povere, questione di feeling.
DIRT 5 è questo, puro istinto e molto feeling. Chi conosce il franchise, e ne ha seguito la storia e lo sviluppo nel corso degli anni, sa esattamente di cosa stiamo parlando. Inizialmente vi era il confronto/scontro tra l’erede di Colin Mcrae Rally e WRC, quello che aveva la licenza ufficiale. Questa situazione vige tuttora anche oggi e si estenderà solo sino al 2023, visto che Codemasters ha raggiunto l’accordo con la federazione. Che ne sarà di DIRT? Probabilmente qualcosa cambierà e non si esclude un ritorno al “serio”.
Motivo per cui dobbiamo goderci ogni attimo di questa spettacolare saga. DIRT 5 è un titolo che va compreso, soprattutto se si approccia alla serie per la prima volta. Fortunatamente non è un circolo esclusivo. Il gameplay è di tipo adattivo e diventa più difficile con il passare delle gare ed eventi. Fondamentalmente ci sono due modi per giocare, noi contro l’intelligenza artificiale e noi contro altri noi. Qual è la modalità più divertente? Beh, qui dipende tutto da voi.
Possiamo solo fornirvi delle dritte se è la prima volta che giocate a un titolo della serie. La modalità carriera è una cosa che dovete assolutamente provare. Quest’ anno grazie a due speaker del calibro di Nolan North e Troy Baker verrete guidati all’interno di una modalità pseudonarrativa. Il vostro obiettivo, infatti, sarà quello di battere i campioni di turno ed entrare di diritto nella storia di questa folle competizione. Dovete solo prendere dimestichezza con alcuni tipi di veicoli e tracciati.
Se invece siete degli amanti della competizione vera, quella spalla o anche online, DIRT 5 vi viene incontro con numerosissime tipologie di gara. Non solo, quindi, la classica gara split screen con 4 giocatori a schermo (che bei ricordi…), ma anche gare a schermo intero con dei piccoli minigame al suo interno. In stile guardia e ladri o se preferite rubabandiera dovete acciuffare o scappare.
Momenti di next-gen
Se dobbiamo trovare il vero valore aggiunto di questo gioco rispetto al precedente, anche paragonato alla concorrenza (su sterrato o meno) penso che non solamente noi urleremmo la GRAFICA. Manco a farci apposta, è proprio da urlo. Non è facile iniziare da qualcosa in particolare, ma ci proveremo. Secondo una nostra personale classifica, le 3 cose che lasciano veramente di stucco sono la gestione delle fonti luminose, i colori e la risoluzione delle texture.
L’illuminazione globale è da sempre un nodo difficile da sciogliere quando si parla di videogiochi. Codemasters si affida al suo Onrush, un engine che dimostra gli attributi. Non entra mai in crisi anche in situazione in cui bisogna gestire un numero elevato di poligoni tra luci, ambientazioni e veicoli. Anche se abbiamo la possibilità di scegliere sin dall’inizio se aderire alla corrente delle prestazioni e o a quella della grafica, la luce non ci abbandona mai. Nei momenti di passaggio, come l’alba e il tramonto, il rischio di andare fuori strada è elevatissimo. Mi raccomando ad immortalare i vostri momenti più belli con la photo-mode a disposizione (anche se non proprio il massimo a livello di utilizzo).
La luce è molto importante ma il colore è quello che riesce a dare un tono ai momenti di gioco. Forse non se ne parla mai abbastanza quando si deve scrivere una recensione, anche perché sono quegli argomenti un po’ scontati. Cavolo, chi è che si metterebbe a scrivere un sonetto sull’eccezionale gestione delle palette cromatiche? Noi, ovviamente. Tralasciando lo stile unico di DIRT 5, che prevede dei colori forti e sgargianti sempre sopra le righe, in gara questi sono fondamentali per farci capire quali insidie nasconde il manto stradale. Anche cogliere una lieve sfumatura ci fornisce un aiuto importantissimo in chiave gameplay.
Se dal terriccio passiamo al ghiaccio lo stile di guida deve necessariamente adattarsi. Si passa dalle curve aggressive al controsterzo misurato. È vero che il freno è quasi un optional in Dirt 5 ma non esagerate. Anche se lo stile è arcade i danni alla vettura ci sono e fanno male. Ed è qui che entra in gioco l’ultima feature che ha catturato il nostro interesse, le texture.
Ovviamente è un argomento che va affrontato sotto due diversi punti di vista, quello strettamente legato al design delle vetture e quello connesso alle ambientazioni. Purtroppo, in questo caso di specie, non riusciamo a fare un discorso equo e bilanciato. I tracciati creano dei veri e propri ecosistemi di gioco. Quando inizia la gara si viene catapultati in un mondo, basato su regole decise dalla natura. Ed è proprio questa la parte bellissima di Dirt 5. Non è una semplice competizione di auto, ma una sfida contro le forze della natura.
Vade retro simulazione
Vi abbiamo detto all’inizio della nostra recensione di Dirt 5 come la parola simulazione non appartiene in alcun modo al nuovo titolo di Codemasters. Diremo quasi che questo termine è stato bandito dal regno delle folli gare su sterrato. Non pensate, però, che il termine arcade si sinonimo di facile. Niente di più sbagliato. Sicuramente ci sono degli accorgimenti che dovete rispettare oltre che capire i punti di forza e debolezza delle varie classi di veicoli a disposizione.
Partendo dal fatto che ad ogni evento corrisponde una classe specifica di veicoli, il vostro speciale obiettivo sarà quello di entrare, quanto prima, in sintonia con il vostro bolide. Vi anticipiamo che non sarà per niente facile e qualche parolaccia di troppo vi partirà in automatico. Ad iniziare dalle gare di sprint dove lo sterzo è calibrato per girare automaticamente a sinistra, costringendoci a gareggiare sempre in derapata controllata. Come non dimenticarsi, poi, delle cross raid dove mostri di pura potenza si affronteranno in una gara dove il più forte è quello che riesce a stare in pista.
Prima vi parlavamo dell’importanza del feeling. Partiamo dal presupposto che è impossibile non avere simpatie e antipatie. Ci sono delle gare, dei tracciati, degli eventi e delle auto con cui sarà amore a prima vista. Sicuramente questo vi tornerà utile in multigiocatore, quando affronterete avversari ostici ma con gli stessi veicoli vostri. Il gameplay di Dirt 5, però, riesce a mandarci dei messaggi silenti mentre guidiamo. Lo fa con i riflessi di luce, con i colori, con i suoni e con le vibrazioni.
Ok, ci avete scoperto. Il tutto è già pronto per la next gen visto che stiamo parlano del feedback aptico e dei vari engine dedicati alla grafica e all’audio. Chi ha avuto il piacere di provare Dirt 5 su Xbox Series X ha rilasciato delle dichiarazioni da hype. Noi lo abbiamo provato su PS4 Pro e la cara e vecchia console Sony, prossima al pensionamento, la sua figura la fa sempre e comunque.
IL COMMENTO
Codemasters ci regala un altra sana iniezione di adrenalina, salutando questa generazione in grande stile. Lo fa con uno dei suoi franchise più redditizzi, DIRT 5, che si dimostra prontissimo per la next gen. La formula non cambia, anche se ci sono nuovi veicoli e tracciati. La carriera è quella che ha subito un intervento di restyle notevole, con la presenza di un cast d’eccezione calati in un contesto storico narrativo. Non più, quindi, solo gare in sequenza ma anche un minimo di racconto.
La grafica è veramente notevole. Tra luci, colori e texture le pupille non riusciranno a distinguere facilmente il bello dallo stupendo. Nonostante il genio creativo al servizio della costruzione dei vari tracciati, dopo un paio di ore di gioco vi accorgerete che, anche se i veicoli e le tipologie di eventi cambiano, il layout dei tracciati non cambia tantissimo. Purtroppo è una coperta che da una parte si scopre. Sicuramente non è un aspetto in grado di alterare in negativo la nostra esperienza di gioco, ma nel lungo periodo rischia di far propendere solo per alcune modalità.
One More Level, 3D Realms e Slipgate Ironworks, sono ben tre gli studi coinvolti nello sviluppo di Ghostrunner, questo frenetico gioco d’azione parkour in prima persona, ambientato in un mondo cyberpunk.
Un futuro cyberpunk
Il gioco si svolge in un futuro che è sopravvissuto ad un cataclisma globale, in cui i resti dell’umanità vivono nella Torre Dharma, una vera città in verticale, costruita dall’Architetto, morto misteriosamente anni fa. La Torre Dharma è governata da Mara, la Custode delle Chiavi; ma i misteri che circondano la Torre sembrano essere molti, troppi. Il mondo creato da Mara è duro, fatto da classi sociali definite sin dall’infanzia attraverso l’assegnazione di impianti che determinano il valore della loro vita.
Noi impersoniamo un cyber-guerriero senza memoria; un cyborg in grado di combattere sia nel mondo fisico che nel cyberspazio, luogo che ci permetterà di aggirare gli ostacoli insuperabili nel mondo fisico. Il libero arbitrio non ci appartiene, qualcuno ci guida verso la scalata della Torre, un edificio immenso pieno di nemici ed intriso di violenza, povertà e caos. Il nostro obiettivo è arrivare a Mara e scoprire tutte le incognite che circondano la Torre Dharma.
In Ghostrunner uccidere o morire è questione di allenamento
Ghostrunner non è altro che un frenetico gioco basato su velocità, agilità e sincronizzazione. La componente principale del gameplay è composta da velocissime sequenze acrobatiche il cui obiettivo è portare il giocatore a sferrare il colpo mortale al nemico, cercando di evitare il suo. Infatti, un colpo equivale alla morte, per loro, ma anche per noi. Armati di sola Katana sfrutteremo tutti gli ambienti e le sporgenze per saltare, correre, scivolare, dondolarci con il rampino, per arrivare al nemico ed eliminarlo. La corretta sequenza di tasti ed il tempismo saranno la nostra arma letale per superare il livello, ben sapendo che un solo colpo subito o una sola nostra caduta, materializzeranno ai nostri occhi la scritta “Game Over”, seguita dalla nostra inevitabile scelta di riprovare dall’ultimo punto salvato. Forse è proprio questo il limite di Ghostrunner, perché è facilissimo morire, ed è ripida la curva d’apprendimento del gameplay. Solo e sempre l’esecuzione perfetta delle acrobazie ci salverà. Dovremo dedicare molto tempo ad impratichirci con le giuste combinazioni di tasti che permettono di correre su pedane verticali, parare o schivare i colpi nemici, scivolare velocissimi su ambienti improbabili per non farci colpire. L’errore è dietro l’angolo, ripetere un passaggio è nell’ordine del minuto per cui, se avete una tolleranza bassa verso i giochi “trial and error”, Ghostrunner non fa per voi.
Per fortuna il gameplay non si limita a questo. Procedendo nei livelli potremo sbloccare quattro abilità speciali che ci aiuteranno ad alleggerirne la difficoltà: Lampo, Tempesta, Marea e Supremo. Otterremo abilità che finalmente ci eviteranno di uccidere i nemici uno ad uno, per esempio rallentando il tempo per consentirci di marcare un gruppo di nemici ed ucciderli all’unisono. Oppure utilizzando un tornado che spazzerà via più nemici contemporaneamente. Le abilità una volta utilizzate saranno soggette a ricarica temporale o tramite uccisione di nemici. Oltre alle abilità ci sono dei veri e propri potenziamenti del nostro personaggio, che contribuiranno ad arricchire l’esperienza di gioco di Ghostrunner, non relegandola solo alle combinazioni di mosse parkour.
Abilità e potenziamenti devono essere equipaggiati all’interno di una griglia che ricorda esplicitamente quella di Tetris ed il cui spazio è limitato, anche se cresce nel corso del gioco. Saremo quindi costretti ad una scelta di combinazione abilità/potenziamenti che potremo però cambiare in qualsiasi momento, personalizzandola così a seconda della fase del gioco che staremo affrontando.
Livelli sempre più difficili
Gli sviluppatori sono evidentemente dei sadici. Come se non bastasse l’insana difficoltà creata dall’eseguire perfettamente tutte le combinazioni richieste per riuscire a raggiungere il nemico senza prima venirne colpiti, il disegno dei 17 livelli è stato pensato per aumentare la difficoltà, via via che si procede nel gioco. Quando non saranno le diverse tipologie di avversari, umani e non, ad ucciderci, ci riusciranno i passaggi Platform che sono veramente complessi. Da una parte quindi, abbiamo le truppe di Mara formate da soldati semplici, soldati corazzati, cyber-soldati saltanti, droni e i terribili boss che vi faranno impazzire tante saranno le morti che soffrirete. Dall’altra, preparatevi a percorsi a ostacoli in cui salti, corse, uso rapido di piattaforme e dondolii con l’uncino saranno cadenzati da tempi strettissimi e, basterà un piccolo errore come una presa mancata, per cadere nel vuoto e, se l’ultimo punto di salvataggio non sarà vicino, si dovrà ricominciare tutta la lunghissima sequenza da capo. Molto frustrante!
Il Visual Design è curato e, ovviamente troveremo molto cyberpunk pescato a piene mani dalle location di fantascienza e romanzi più noti. Un uso a profusione di videoschermi, tubi di acciaio e di neon, hanno permesso di creare ambientazioni decadenti e ipertecnologiche, non sempre originali ma efficaci nel disegnare i livelli giusti per questa tipologia di gioco. Tecnicamente, un punto a favore di Ghostrunner è la sua fluidità, che ci mette nelle condizioni di godere pienamente delle acrobazie parkour, fulcro del gioco.
Per quanto riguarda la longevità, è veramente difficile cercare di dare una durata al gioco. Anche se gli sviluppatori stimano in 8 ore la lunghezza della campagna, la frequenza assolutamente soggettiva di errori e ripetizioni di ogni giocatore, rende impossibile quantificare i tempi medi richiesti per completare Ghostrunner.
Ghostrunner è un gioco schizofrenico e molto impegnativo. Anzi, molto difficile. Per appassionati del genere “trial and error”, che non si fanno spaventare dalla frammentazione del gioco causata delle continue ripetizioni dei passaggi. Così appassionati, che nemmeno la meccanica delle uccisioni basata su un colpo solo potrà frustrarli. Ma, nonostante il livello di difficoltà sia così punitivo per il giocatore, Ghostrunner è molto divertente e non saranno pochi quelli che di fronte all’ennesima morte, alle prime note della colonna sonora techno, schiacceranno il tasto “Riprova”.
A vent’anni “quasi” esatti dalla sua prima uscita, Need for Speed Hot Pursuit torna a far parlare di sé, con una remastered che assomiglia molto a un remake. Vuoi per la grafica sensibilmente migliorata e per un Autolog in grado di abbattere il muro tra PC e console, grazie alla potenza del cross-play. Vuoi perché dell’originale Need for Speed si sta perdendo un po’ il ricordo.
Criterion ci riporta, quindi, indietro di qualche annetto. Quando i giochi di guida, tranne Gran Turismo, erano sintonizzati sull’arcade puro. Con il passare degli anni questo genere ha virato sulla simulazione, anche grazie alla diffusione capillare di volanti e pedaliere. Il ricordo delle derapate, inseguimenti e spettacolari incidenti, pompati da sane iniezioni di NoS, ci è sempre, però, rimasto nel cuore (almeno in quello dei gamer stagionati come lo scrivente).
Need for Speed Hot Pursuit Remastered rievoca di prepotenza quella dimensione, riproponendo un gameplay pressoché identico a quello originale. Ritorna il gioco delle parti, dove si può scegliere se fare carriera nelle corse clandestine o all’interno del corpo di polizia di Seacrest County. L’Autolog è migliorato, forte di una base d’utenza che si estende tra PS4, Xbox One e PC.
EA decide di far conoscere a tutti le origini del suo brand di successo, riproponendo uno dei suoi spin-off di maggior successo. La saga di Need for Speed ne ha avuti diversi nel corso della sua storia che, seppur hanno saputo interpretare lo “stile” secondo un diverso punto di vista, ne hanno causato una dispersione dell’idea originale. Un gioco di corse basato sugli inseguimenti della polizia.
Era questo The Need for Speed, il primissimo capitolo della serie uscito nel 1994. Ed è questo quello che è Need for Speed Hot Pursuit Remastered, il titolo di cui vi parleremo nella nostra recensione della versione per console PS4.
Guardie e ladri
Il gameplay di Need for Speed Hot Pursuit Remastered offre due interpretazioni del gioco. Sono simili ma allo stesso tempo profondamente diverse. Sin dai primi istanti di gioco ci viene chiesto di scegliere da che parte stare, o meglio, cosa fare nel gioco. Seacrest County, il teatro di queste folli corse, è territorio di piloti che non hanno paura di niente e di nessuno. Questo, però, non riguarda solo le corse le clandestine ma anche le forze di polizia.
Si arriva a un certo punto del gioco che si deve fare una scelta. Non è possibile, infatti, giocare con “due piedi in una scarpa”. Le carriere, da driver e da poliziotto, sono ben distinte e non si influenzano a vicenda. Se volete essere dei piloti clandestini e farvi un nome sulle strade della ridente contea, lo potete fare senza alcun problema, a patto che teniate il vostro sedere lontano da quello dei cofani degli interceptor. Viceversa, se il vostro obiettivo è sbattere in galera quanti più adoratori del NoS possibile, beh, in quel caso siete degli agenti di polizia nati.
Come detto in precedenza, esistono delle differenze significative nel gameplay, a seconda del lato della barricata. Se volete provare l’ebrezza della velocità, trovare scorciatoie e strade nascoste, sfruttare le scie e assaporare l’asfalto driftando “come se non ci fosse un domani” allora siete dei driver nati. Dovete, però, farvi un nome e per farlo dovete scalare la classifica e guadagnare la reputazione. Solo così gli avversari potranno aver paura di voi.
Come lo yin e lo yang, una contrapposizione ci deve essere. Questa si concretizza con il ruolo del pilota-poliziotto. Seacrest County vanta le migliori unità al volante, forte dei bolidi e dei cavalli a disposizione. Il vostro obiettivo sarà quello di speronare e catturare gli aspiranti driver e far terminare la loro gara dietro le sbarre. Partirete in svantaggio, questo è indubbio. I cattivoni di turno hanno molti più cavalli di voi sotto il cofano, motivo per cui avrete dalla vostra parte numerosi ausili tra cui posti di blocco, elicotteri, impulsi EMP e molto altro ancora.
Entrambi i ruoli hanno, però, un punto in comune. Maggiore sarà la reputazione e migliori saranno le auto e gli upgrade disponibili. Al termine di ogni gara verrà valutato il nostro stile di guida, diverso a seconda del ruolo interpretato al volante. Non conta, quindi, il “solo” arrivare al traguardo ma anche il come ci si comporta sull’asfalto. Un consiglio: dimenticate le regole della fisica, Need for Speed Hot Pursuit Remastered ne ha scritte di nuove.
Remastered o Remake?
Il 2020 è stato l’anno di molti ritorni, ripresentatisi al pubblico sotto forma di Remastered o Remake. Sebbene la differenza, talvolta, può sembrare abissale, il significato rischia di confondersi visti i miglioramenti apportati rispetto alle versioni originali. Cerchiamo di fornire un’interpretazione di questi due termini parlando del caso di specie, Need for Speed Hot Pursuit Remastered appunto.
Se dovessimo fermarci al solo aspetto grafico, vi diremmo, senza ombra di dubbio, che si tratta di un remake. La grafica è notevolmente migliorata rispetto a quella di 10 anni fa. Normale, visto che l’ultima iterazione di questo spin-off risale ai tempi di PS3 e Xbox 360. La generazione attuale, prossima al pensionamento, offre la possibilità di giocare in 4K e sfruttare i 60fps, oltre che una migliore gestione della luce e una risoluzione delle texture di auto e ambientazioni molto elevata.
Se, invece, confrontiamo le modalità e il gameplay, notiamo che sono pressoché identiche a quelle della versione originale, e quindi siamo certi nel dire che sia una remastered. Ci sono dei “però” che dobbiamo evidenziare. Innanzitutto abbiamo subito a nostra disposizione tutti i DLC rilasciati, per l’esattezza cinque. Ognuno porta con se numerosi upgrade tra auto e tracciati. Ma il vero grande “però” risiede nell’Autolog. Il sistema che interfaccia i vari giocatori nel mondo e li fa competere in gare senza esclusioni di colpi, è diventato cross-play. Premesso che questa è una cosa assolutamente rarissima nel mondo dei videogiochi, farlo con una remastered è un bel rischio.
Per il resto godetevi le montagne e il paesaggio senza mai staccare gli occhi dalla strada. Qualche foto ricordo, però, portatevela a casa, grazie una photo-mode in grande spolvero. Dimostrate sull’asfalto chi è il pilota migliore, che siate buoni o cattivi.
IL COMMENTO
Il bello delle Remastered è che sono in grado di cristallizzare dei momenti che appartenevano al passato e ripresentarli come se fossero una novità. Per quanto fossimo “navigati” con la serie, Need for Speed Hot Pursuit Remastered è riuscito a catturare la nostra attenzione. Le dinamiche di gioco sono quelle della serie originale, con il gioco delle parti alla base del gameplay. Si va a molto di sintonia per cui è normale portare avanti una carriera piuttosto che un’altra.
Graficamente non è male, forte del supporto 4K e 60fps (televisori e monitor permettendo). La dimensione multigiocatore non ha frontiere con l’Autolog che ci permette di giocare contro avversari appartenenti a tutte le piattaforme disponibili.
Se siete degli amanti della serie “classica”, è un titolo che potrebbe fare al caso vostro. Se cercate la simulazione e un esperienza di guida simile alla realtà, vi consigliamo di cercare altrove. Qui le regole della fisica non valgono.
Ubisoft annuncia che il Title Update 3.0.3 di Tom Clancy’s Ghost ReconBreakpoint sarà disponibile dal 9 novembre per PlayStation 4, Xbox One e Windows PC, oltre che per Stadia e Ubisoft+, il servizio in abbonamento di Ubisoft. L’aggiornamento sarà gratuito per tutti i giocatori e introdurrà molti nuovi contenuti per la modalità Ghost Experience, introdotta a marzo del 2020, oltre ad altri contenuti aggiuntivi per i Raid e una serie di miglioramenti all’esperienza furtiva.
L’aggiornamento della Ghost Experience consentirà ai giocatori di personalizzare ulteriormente la propria esperienza con alcuni parametri migliorati relativi a furtività e IA. Ora i giocatori potranno infliggere più danni in modalità furtiva e sfruttare l’IA umana migliorata per contrattaccare. Inoltre, l’aggiornamento includerà un comportamento del drone migliorato, la possibilità di trattenere la granata, oltre a un nuovo metodo di distrazione: ora i giocatori potranno lanciare un bossolo per cercare di distrarre i nemici. Infine, i giocatori potranno anche attivare a piacimento la presenza di Terminator o della fazione Ribelle, che vagheranno liberamente nel mondo di gioco.
Il Title Update 3.0.3 includerà anche un aggiornamento dei raid che consentirà ai giocatori di esplorare Golem Island da soli, senza boss e con tanto di obiettivi dedicati attraverso le modalità Facile, Eroica ed Esplorazione solitaria:
Esplorazione solitaria non avrà requisiti di livello per l’equipaggiamento, presenterà nemici di livello normale e non avrà raid contro i boss. Questa modalità avrà 12 nuove pietre miliari di missione e si concentrerà sull’esplorazione, con spostamenti tra i settori migliorati grazie alla maggiore presenza di veicoli e barche.
Livello minaccia: Critico (modalità Hardcore) aumenterà i livelli dei nemici, dando ai giocatori quattro cuori in grado di ricaricarsi e consentendo la rinascita. Inoltre, includerà tre modificatori di gioco ogni settimana. La modalità avrà anche schemi dei boss modificati, più ondate di nemici e tempi di ricarica delle abilità inferiori. Inoltre, quattro nuove armi e cinque titoli saranno aggiunti al bottino come ricompense esclusive.
Livello minaccia: Basso (modalità Facile) ridurrà i livelli dei nemici, includendo tempi di rinascita più rapidi per i giocatori e rendendo i nemici visibili sulla mappa. Inoltre, gli schemi dei boss saranno modificati per avere meno nemici nelle ondate, tempi di ricarica delle abilità più lunghi e niente combattimenti contro i boss nella seconda fase. La modalità Facile includerà bottini normali e nessuna cassa unica.
Inoltre, ci sarà un aggiornamento per i progressi delle classi, che vedrà delle ricompense per i progressi nelle classi Assalto, Tiratore scelto, Pantera, Medico, Ingegnere, Echelon e Ricognitore. I progressi nelle classi saranno anche estesi attraverso il grado 20 e includeranno oltre 200 nuove sfide.
Il Title Update 3.0.3 arriva dopo un intero anno di supporto post lancio per Tom Clancy’s Ghost ReconBreakpoint e il recente lancio di Episodio 3: Patriota rosso. Si tratta del primo dei due principali aggiornamenti gratuiti annunciati per i prossimi mesi, con un nuovo evento di gioco crossover pianificato per gennaio 2021.
A partire dal 10 novembre, tutti i membri EA Play potranno vivere l’esperienza di un viaggio Jedi per tutto il tempo che vogliono, dal momento che Star Wars Jedi: Fallen Order entra a far parte di The Play List (ex The Vault su EA/Origin Access). In questo gioco campione di vendite e acclamato dalla critica, accompagnerai Cal Kestis, interpretato da Cameron Monaghan (Gotham, Shameless), in un incredibile viaggio pieno di fantastici compagni, nemici malvagi, pianeti differenti, elettrizzanti combattimenti con la Spada laser, impressionanti abilità della Forza e momenti cinematografici, il tutto all’interno dell’amatissima galassia di Star Wars.
Il 24 novembre, Star Wars Jedi: Fallen Order sarà inoltre il primo gioco EA lanciato su Stadia. Ora i fan di Star Wars avranno ancora più modi di vivere questa avventura d’azione e narrativa.
Star Wars Jedi: Fallen Order, EA Play
Una nuova avventura galattica ti attende in Star Wars Jedi: Fallen Order – e a partire dal 10 novembre potrai iniziare il tuo addestramento Jedi con una sottoscrizione a EA Play*.
Cos’è EA Play? È un ottimo modo per ottenere di più dai giochi che ami. I membri hanno accesso a ricompense e sfide esclusive in giochi selezionati, possono sbloccare contenuti speciali per soli membri e provare in anteprima i titoli appena usciti, oltre ad accedere immediatamente a una collezione delle serie e dei titoli più apprezzati. Inoltre, i membri risparmiano sugli acquisti digitali EA, con uno sconto del 10% riservato ai membri.
Iscriviti ora e diventa un Padawan Jedi scampato miracolosamente all’epurazione dell’Ordine 66 dopo gli eventi di STAR WARS™: Episodio III – La Vendetta dei Sith™. Deciso a ricostruire l’Ordine Jedi, devi raccogliere i frammenti del tuo passato in frantumi per completare l’addestramento, sviluppare nuove potenti abilità della Forza e padroneggiare l’arte dell’iconica spada laser, tutto questo senza farti sopraffare dall’Impero e dai suoi micidiali Inquisitori.
Call of Duty: Warzone, l’esperienza online free-to-play e gratuita per tutti sviluppata da Infinity Ward e Raven Software che ha portato milioni di giocatori nel fantastico mondo di Verdansk, ha in serbo grandi progetti per il futuro.
A partire dal 13 novembre con il lancio di Black Ops Cold War e con l’uscita della Stagione 1 e delle successive, i giocatori di Warzone noteranno nuovi contenutiBlack Ops Cold War in tutte le modalità della Battle Royale di Call of Duty, inclusa una varietà di contenuti entusiasmanti. Questo è solo l’inizio: come ogni operazione clandestina, scoprirai ancora più segreti e vivrai momenti memorabili mentre la Guerra Fredda si riscalda a Verdansk (e oltre) nei mesi e nelle stagioni a venire.
L’integrazione con Warzone
Warzone supporterà sia Call of Duty: Modern Warfare che Call of Duty: Black Ops Cold War, in uscita il 13 novembre.
Come funzionano tutti questi contenuti insieme e cosa aspettarsi da Call of Duty: Warzone? Di seguito trovi i vari modi in cui potrai condividere contenuti, salire di livello, utilizzare armi ed equipaggiamenti e interagire tra tutti e tre i titoli: Warzone, Black Ops Cold War e Modern Warfare. Le informazioni principali che troverai di seguito sono:
Progressione del giocatore: come vengono condivisi i livelli e gli oggetti sbloccati.
Progressione delle armi: come aumentano di livello le armi e come vengono sbloccati gli accessori nei diversi giochi.
Selezione dell’Operatore: come interagiscono gli Operatori di entrambi i franchise nella zona di combattimento di Verdansk.
Integrazione del Battle Pass: come si sincronizza il sistema di Battle Pass tra i giochi.
Accesso al Negozio: come acquistare contenuti di gioco aggiuntivi e dove sono accessibili.
Inoltre, è in arrivo un’enorme quantità di contenuti gratuiti su Black Ops Cold War, tra cui mappe, armi, modalità e molto altro, rendendo la Stagione 1 l’inizio della più grande serie di contenuti gratuiti post-lancio nella storia di Black Ops!
Progressione del giocatore
I mondi sono entrati in collisione! Per la prima volta nella storia di Call of Duty, la Stagione 1 offre una progressione universale e sincronizzata che funziona tra Black Ops Cold War, Modern Warfare e Warzone! La progressione di Black Ops durante la Guerra Fredda si basa su un percorso familiare e simile a Modern Warfare, incorporando un innovativo sistema di Prestigio, offrendo più sfide e più contenuti guadagnabili.
Progressione delle armi
Al lancio di Black Ops Cold War, tutte le armi di Modern Warfare e le nuove di Black Ops Cold War saranno accessibili in Warzone, compresi i progetti e le varianti mimetiche. Mixale e aumenta il loro livello sia in Warzone che nel gioco da cui proviene.
Selezione dell’Operatore
Al momento del lancio, trasporta a Verdansk tutti gli Operatori che hai sbloccato da Modern Warfare o Black Ops Cold War, comprese le skin guadagnabili e sbloccabili.
Integrazione del Battle Pass*
Il sistema di Battle Pass continua, con la Stagione 1 ricca di nuovi contenuti per Black Ops Cold War e Warzone. Progredisci nel Battle Pass giocando a uno dei tre: i contenuti che sblocchi vengono mostrati nel gioco, indipendentemente da quale tu stia giocando.
Accesso al Negozio*
La stragrande maggioranza dei contenuti acquistati in Black Ops Cold War può essere utilizzata anche in Warzone.
Non vediamo l’ora che tu possa goderti i contenuti di Black Ops Cold War sia nel gioco principale che in Warzone, insieme a tutti i contenuti di Modern Warfare che hai accumulato lungo il percorso!