Koch Media GmbH e Wizards of the Coast hanno annunciato oggi che le società hanno stipulato un accordo di pubblicazione fisica per il gioco di ruolo cooperativo Dungeons & Dragons: Dark Alliance. Con la sua vasta esperienza e reti di marketing e comunicazione locale, Koch Media sarà pienamente responsabile delle attività di pubblicazione fisica in tutto il mondo.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è stato annunciato nel 2019 ai The Game Awards. Successore spirituale della serie di videogiochi originale, Dark Alliance presenta personaggi famosi creati dall’autore fantasy di successo R.A. Salvatore, che si fanno strada a colpi di armi da fuoco nella gelida tundra di Icewind Dale. Il GDR d’azione in terza persona permetterà ad un massimo di quattro giocatori di affrontare mostri leggendari di Dungeons & Dragons come Drizzt Do’Urden o Cattie-Brie , Bruenor o Wulfgar. Il gioco presenta una modalità cooperativa locale o online e uscirà su console e PC (solo digitale) nel 2021.
“Siamo fiduciosi che l’esperienza e la reputazione di Koch Media, nostro partner leader nel publishing globale nel settore videoludico, ci aiuteranno con il lancio di Dark Alliance”, ha affermato Chris Cocks, President e CEO di Wizards of the Coast. “Questa partnership è una scelta naturale mentre continuiamo a trovare nuovi modi per portare in vita esperienze uniche di Dungeons & Dragons per la nostra crescente base di fan globali”.
Il CEO di Koch Media Klemens Kundratitz ha aggiunto: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Wizards of the Coast come nuovo partner per la nostra attività editoriale globale. Gli standard elevati che hanno fissato per i loro franchise e la passione dietro i loro giochi, ci assicurano che Dungeons & Dragons: Dark Alliance sarà perfetto per il nostro ampio portfolio e sarà un grande successo per entrambe le società “.
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Un inseguimento sui tetti ad Amsterdam. Ricordi di uno scontro in Vietnam. Un’operazione segreta nel quartier generale del KGB. Benvenuto nella campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Al culmine della Guerra Fredda, questi tre avvenimenti hanno definito la storia di un gruppo di operatori della CIA appena nato. Il loro obiettivo: prevenire il conflitto nucleare mondiale tramite operazioni segrete, missioni i cui obiettivi rimangono misteriosi ancora oggi.
Il 13 novembre, conoscerai la storia in vero stile Black Ops. In questa corsa per fermare una pericolosa minaccia sconosciuta, scoprirai come il mondo è stato segretamente salvato da un disastro inimmaginabile. Creata da Raven Software, la campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War è un seguito diretto, ambientato 13 anni dopo, della storia originale di Black Ops, che permette ai veterani e ai nuovi arrivati di vivere questo mondo segreto da una nuova prospettiva.
“Siamo grandi fan di Black Ops e il nostro primo obiettivo era riportare in azione l’iconico trio formato da Woods, Mason e Hudson, ma trovando un modo che non rendesse necessario aver giocato ai titoli precedenti della serie,” dice Dan Vondrak, direttore creativo senior di Raven. “Pensavamo anche fosse importante introdurre dei nuovi personaggi, scoprire le loro personalità e come si rapportano a quelli classici. In questo modo, sia i giocatori di vecchia data che quelli alla prima esperienza avrebbero potuto provare qualcosa di nuovo. Grazie a questo approccio, con il proseguire della storia, abbiamo potuto introdurre lentamente connessioni e rimandi aBlack Ops che i fan come noi coglieranno immediatamente, ma che allo stesso tempo non andranno a sopraffare i nuovi giocatori con una valanga di informazioni tutte in una volta.”
Ecco un’anteprima di tre missioni della campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Attenzione, contengono dei leggeri spoiler.
Missione della campagna: In trappola
Inizia tutto in una taverna malandata di Amsterdam, quasi due settimane dopo il capodanno del 1981. Una svolta in un’indagine della CIA ha portato tre operatori in questa bettola in cui il jukebox suona sempre le hit del momento, ma in cui l’arredamento e le bottiglie a disposizione non vengono aggiornate altrettanto frequentemente. Dopo aver incontrato la loro fonte, vengono regolati i conti e gli operatori escono dal locale superando i clienti e ritrovandosi nei vicoli. Qui iniziano a prepararsi per catturare il primo di due obiettivi fondamentali per risolvere un sequestro di ostaggi in corso.
“In trappola è un ottimo esempio di come abbiamo reso omaggio al Black Ops originale in un paio di modi che i fan riconosceranno subito,” dice Vondrak, “ma che allo stesso tempo introducono ai nuovi giocatori le atmosfere di Black Ops senza che abbiano giocato ai capitoli precedenti della serie. Questa prima missione serve a riportare in azione Woods e Mason e a presentare uno dei nostri nuovi eroi, Russell Adler.”
Dopo un adrenalinico inseguimento sui tetti con diverse sparatorie, la missione cambia ritmo quando i tre uomini confermano che il loro secondo obiettivo si trova all’aeroporto di Trebisonda, in Turchia. Nonostante si stiano preparando per un’altra missione notturna, decidono di portare un’arma insolita, in caso le cose dovessero mettersi male.
“Black Ops ha una lunga tradizione di episodi sopra le righe,” dice Vondrak. “Per noi era importante non solo inserire uno di questi episodi nella prima missione, ma anche renderlo un classico di Black Ops usando la RC-XD, la macchina radiocomandata carica di esplosivi del gioco originale. Alla fine della missione, la storia inizia con un gran colpo di scena: si scopre che un fantasma del passato è ancora in vita e che sta architettando qualcosa che potrebbe sconvolgere gli equilibri della Guerra Fredda.”
Missione della campagna: Fracture Jaw
Chi è questa minaccia che potrebbe cambiare il corso di un conflitto mondiale? Come ricorda uno degli operatori dalla sua esperienza durante la Guerra del Vietnam, si tratta nientemeno che di Perseus, una misteriosa spia sovietica che alcuni pensano addirittura non sia mai esistita.
Nonostante venga descritta come una specie di figura mitologica, i giocatori potranno rivivere il primo incontro con Perseus durante la seconda missione della campagna, Fracture Jaw, ambientata durante la Guerra del Vietnam. Tramite questo flashback, la squadra scopre degli indizi fondamentali per rintracciare Perseus. Il tema dell’inganno è alla base della guerra del passato e della missione del presente.
“Dal punto di vista narrativo, questi due pezzi si incastrano alla perfezione. La squadra deve rivivere il passato per riuscire a distinguere chiaramente la verità dall’inganno,” dice Vondrak. “Poter inserire elementi della guerra in questi livelli è stato fantastico: dagli elicotteri in volo alla sensazione di essere un soldato che deve farsi largo tra giungle e risaie.”
In pieno stile Black Ops, in questa campagna sono presenti diversi flashback come Fracture Jaw che aggiungono un ulteriore livello di contesto alla storia generale. Tramite questi ricordi, la squadra della CIA (e ovviamente i giocatori) riuscirà a carpire informazioni fondamentali per scoprire la verità che si cela dietro Perseus.
“Uno dei miei livelli preferiti è una delle missioni in Vietnam,” aggiunge Vondrak, “ce l’abbiamo messa tutta per dare al giocatore maggiore libertà e controllo. Molto probabilmente è la missione più singolare che abbiamo mai creato.”
Missione della campagna: Estremi rimedi
“A mali estremi…estremi rimedi. È proprio su questo concetto che si concentra la missione,” spiega Vondrak. “Dopo aver trovato diverse piste nella caccia a Perseus, la squadra si ritrova ad affrontare l’inimmaginabile: devono andare dietro la Cortina di Ferro, nel cuore dell’Unione Sovietica, e infiltrarsi nel quartier generale del KGB.”
Con un ulteriore cambio di ritmo rispetto alle prime due missioni, in Estremi rimedi i nostri operatori della CIA devono cimentarsi in una missione di spionaggio che li porterà a ottenere informazioni su Perseus. Utilizzando gli ultimi ritrovati tecnologici del 1980 come attrezzi civili modificati e prototipi sperimentali, i giocatori vestiranno i panni di un agente sovietico infiltrato che lavora per la CIA all’interno del quartier generale del KGB.
Questo ruolo apre una finestra all’interno del mondo del KGB, con la possibilità di “ottenere” informazioni dai propri “compagni”. Una mossa falsa o una parola sbagliata potrebbero far saltare la copertura, compromettendo la missione e trasformandola in una lotta per la sopravvivenza all’ultimo sangue.
“Con questo livello volevamo far provare al giocatore un’esperienza diversa, dargli più libertà e controllo per completare gli obiettivi,” dice Vondrak. “Si hanno a disposizione più modi per portare a termine l’obiettivo, nascondendosi in piena vista nei corridoi del famoso palazzo della Lubyanka. Il giocatore avrà la libertà di parlare con diverse persone ed esplorare l’edificio, prima di arrivare all’adrenalinica fine della missione.”
Altri colpi di scena da scoprire
Durante queste tre missioni, Perseus passa da figura mitologica a minaccia concreta. Una minaccia che il giocatore dovrà inseguire per tutta la durata della campagna.“Una cosa che hanno in comune entrambi i giochi è l’utilizzo della storia vera,” dice Vondrak. “Era un elemento fondamentale che rendeva credibili i complotti del primo Black Ops e che non vedevamo l’ora di riproporre.”
Dalle crisi più famose dei primi anni ’80 alle missioni più segrete, la campagna è un mix tra storia della Guerra Fredda e avvenimenti fittizi che solo Black Ops è capace di offrire.
Pensavate forse di non riveder più l’Inferno? In realtà, come me, era la sola cosa che stavate aspettando. Sì perché, come non mai, questa espansione è rivolta agli “hard-core fanatics”, agli iniziati, a quelli che la sanno lunga su Doom e sull’iD Software. Insomma, a tutti gli appassionati che hanno giocato l’adrenalinico, sanguinolento ed impegnativo “rollercoaster” che è stato Doom Eternal.
Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One è il primo delle espansioni previste da id Software ed è incluso nella versione DOOM Eternal – Deluxe Edition oppure può essere acquistato in versione standalone in quanto, per esser giocato, non necessita del possesso della campagna principale.
La storia di questo DLC si aggancia agli eventi finali del capitolo principale. Infatti, dopo aver salvato la terra sconfiggendo Khan Maykr e l’Icona del Peccato, allo Slayer viene comunicato che Urdak è stato invasa dalle forze dell’Inferno, che pianificano di usarla come base per la loro conquista della terra. Allo Slayer non resta quindi che partire alla volta di Urdak, non prima di aver rintracciato Serafino, misterioso personaggio che custodisce alcuni segreti utili per la nostra missione.
Ma, nonostante per poter giocare a questa espansione non vi venga richiesto di aver acquistato la storia principale, la realtà del gioco è ben altra perché, Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One, dà per scontato, non solo che abbiate ben chiare le meccaniche del gameplay ma vi catapulta nel brutale e frenetico gioco senza nessun Tutorial nè progressione di difficoltà, scatenandovi addosso tutti demoni sin dal primo minuto. D’altro canto, vi troverete però già con tutte i potenziamenti, tutte le rune e tutte le armi attive e relativi moduli, eccezion fatta per la spada Crogiolo che è disabilitata. E allora, non ci resterà che ripescare nella nostra memoria la mappatura dei comandi e lanciarci a capofitto nella nuova battaglia. Ecco cosa intendevo quando pocanzi ho scritto che questo DLC è per iniziati. Ma attenzione, anche per coloro che hanno Doom nelle vene, non sarà una passeggiata. Il pedale dell’acceleratore è qui spinto al massimo, da subito troverete i peggiori nemici e ancor più complessi passaggi platform che vi faranno sudare e dare fondo a tutta la vostra pazienza dovendoli ripetere più volte.
Ma vediamo allora cosa c’è di nuovo in Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One. Intanto, l’hub del gioco che fungeva da quartier generale del Doom Slayer, non è più la stazione spaziale orbitante attorno alla Terra, ma ora è l’ARC Carrier, una nave mobile superattrezzata per la difesa e l’attacco. Da questa base partiremo per le tre consistenti missioni che compongono questa espansione.
Il primo livello ci vede teletrasportati nella Struttura Atlantica UAC, un’enorme piattaforma oceanica usata dalla UAC come stazione di ricerca ambientale e climatica, composta da alcuni satelliti che saranno teatro dei nostri scontri e da dove dovremo cominciare la ricerca di Serafino. Livello non nuovo come disegno che presenta ambientazioni industriali già note con largo uso di metallo pseudo-spaziale. Il secondo livello si giocherà nelle Paludi del Sangue, una vasta striscia di terra nelle viscere dell’Inferno. È un livello dal disegno sicuramente più singolare e accattivante, costituito da paludi e foreste a cui si aggiunge una nebbia che sicuramente non ci faciliterà negli scontri, impedendoci spesso di vedere subito i nemici. Per ultimo dovremo attraversare la Selva di Urdak, altro livello ispirato che presenta una foresta con intricati passaggi platform da non sottovalutare.
Dal momento che Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One ha come protagonisti tutti i Demoni già conosciuti nella storia principale, era scontato aspettarsi l’aggiunta di nuovi nemici al roster di Doom Eternal. Ne cito solo un paio perché non voglio privarvi delle sorprese. Il primo che dovremo affrontare è una fastidiosa Torretta da cui entra ed esce rapidamente una specie di occhio in grado di sparare dardi energetici in successione. Per poterla disattivare dovremo centrare l’occhio almeno un paio di volte avendo l’accortezza di non starle troppo vicini né troppo fermi a mirarla con il fucile, altrimenti l’occhio non uscirà dal suo nascondiglio. Altra novità sarà lo Spettro, in grado di possedere gli altri Demoni, aumentando la loro resistenza ai danni. Per ucciderlo dovremo prima occuparci dell’ospite posseduto e quindi, cercare di liberarci dello Spettro prima che possa trovare un nuovo ospite.
Come già accennato le meccaniche base, così come la brutalità e la velocità del gioco non sono cambiate. Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One sarà un altro bagno di sangue e sudore che ci terrà impegnati dalle 5 alle 8 ore a seconda del livello di difficoltà scelto.
Se avete giocato Doom Eternal e vi è piaciuto, non potete evitare questa espansione, ben sapendo che sarà una sfida molto difficile ma di grande soddisfazione. Assolutamente sconsigliato a tutti coloro che invece non l’hanno giocato.
Il mese di ottobre si conclude in bellezza con l’uscita di Watch Dogs: Legion, argomento della nostra recensione per console PS4. Ubisoft, dopo i passi falsi dello scorso anno, terminati con il rinvio di numerosi titoli, decide di concludere questo 2020 in grande stile. Quello che, da sempre, ha caratterizzato la software house francese. Probabilmente la saga degli hacker anarchici è quella che, assieme ad Assassin’s Creed, rappresenta il suo credo. L’intento di creare dei veri e propri ecosistemi di gioco è da sempre il piatto forte dell’azienda di Yves Guillemot.
Gli ultimi 365 giorni sono stati un delirio, sotto tutti i punti di vista. Il Covid 19 è stato solo la punta dell’iceberg. Gli insuccessi di The Division 2 e Ghost Recon Breakpoint hanno costretto a rivedere tutti i piani di Ubisoft. Con una mossa a sorpresa, dopo aver cancellato tutta la sua lineup, l’azienda francese iniziava un percorso di riflessione, utile per capire cosa stava andando storto. Tutto questo si è reso necessario per evitare dolori con Watch Dogs: Legion e Assassin’s Creed Valhalla.
Oggi parliamo del primo, e vi possiamo assicurare che di riflessioni ve ne sono moltissime all’interno del gioco. Ad iniziare dal gameplay, molto più complesso rispetto ai due precedenti capitoli. Anche se determinate dinamiche sono rimaste le solite, cambia il contesto in cui vengono esplorate. Impressiona la fedeltà della mappa di gioco. Sembra di farsi un giro virtuale per Londra. Dal lampione al vicoletto, sino ad arrivare ai monumenti e ai punti di interesse. Niente è stato lasciato al caso. Di questo non siamo stupiti, visto che l’azienda francese ha donato le planimetrie virtuali per ricostruire la guglia della cattedrale di NotreDame dopo l’incendio del 2019.
Sono i pochi al mondo a riuscire a crearedei mondi virtuali in grado di fare eco anche in quelli reali. Ubisoft ci è riuscita, ancora una volta. Nella nostra recensione PS4 di Watch Dogs: Legion vi spieghiamo come.
La teoria del tutto
Un sistema esiste se tutti se tutti i sottosistemi connessi funzionano bilanciati. Non facciamo fisica e filosofia, parliamo di videogiochi e gameplay. La teoria del tutto, sebbene sia ancora oggetto di studio, si applica perfettamente a Watch Dogs: Legion. In campo ci sono numerosi sistemi contrapposti, dove l’eccesso di tecnologia funziona da conduttore. Scusate un attimo ma che differenza c’è rispetto al mondo reale? Non è per caso la vita di tutti i giorni questa?
Tra schiavi di cellullari e divulgatori di fake news, la privacy è diventata un beneficio per pochissimi. Datemi un link e vi solleveremo il mondo. Suona come un messaggio di un folle, se pronunciato giusto qualche anno fa. Ora un link può veramente decidere le sorti di una nazione. Ubisoft investe nella divulgazione, lanciando messaggi chiari, forti e decisi. Toglie la maschera e scende in campo in prima persona, costruendo un gameplay non lineare dove siamo noi a scegliere chi sarà il protagonista della nostra avventura.
Una simpatica vecchina in grado di scendere in un’arena e fare a botte con gente il doppio di lei e con decine di anni in meno. Perché no. In fondo i preconcetti vanno i tilt con le eccezioni, quelle in grado di disintegrare le regole. Watch Dogs: Legion è questo. Tanti personaggi principali, senza nessun protagonista. Ognuno con le sue paure e incertezze. Ognuno con le sue abilità e punti deboli. Sta a noi capire chi e come sfruttare. La Legione la costruiremo noi.
L’obiettivo, quindi, sarà quello di reclutare nuovi attivisti e creare un fronte comune contro un sistema che ha innestato una spirale suicida in una Londra pseudo-futuristica. Ormai la tecnologia ha preso il sopravvento sopra il Tamigi. Tornano delle vecchie conoscenze che hanno fatto il bello e il cattivo tempo della saga. Il DEDSec è pronto ad hackerare nuovamente il CTOS, al servizio questa volta dell’ALBION, un’azienda senza scrupoli legata a doppio filo con politici e criminali.
Gameplay non lineare
Ogni gameplay segue un canovaccio, fatto di logiche concatenate tra loro. Watch Dogs: Legion ne contempla diverse tra loro, tutte che prescindono dalla costruzione di una squadra di attivisti. La storia si comporta come se fosse un ospite in attesa della vostra considerazione. Tutto questo è un lato positivo o negativo? Come cantava Jarabe de Palo, Depende. Non esiste un solo modo per giocare al nuovo titolo di Ubisoft.
La dispersione è una delle prerogative di questa nuova iterazione della saga sugli hacker del DEDSec. Tolta l’introduzione, costituita da molte (e forse troppe) cutscene, e la prima attivazione dell’agente che funziona da tutorial, il resto siamo noi e Londra. Possiamo decidere di seguire la storia e divorare gli eventi di gioco. In alternativa ce ne andiamo in giro a profilare i passanti, facendo scouting “a manetta”. Il nostro headunting attiva nuove missioni, dove il completamento funge da reclutamento.
Volete giocare a calcio? Divertitevi a fare freestyle e ad ottenere punti da spendere con ouftit, accessori e armi. Volete fare a pugni con qualcuno? Il fight club vi aspetta. Siete dei piloti mancati? Le gare clandestine saranno il vostro pane quotidiano. Amate creare il chaos indistinto e senza alcun senso? Beh, allora avete l’imbarazzo della scelta in termini di hacking.
In Watch Dogs: Legiontutto sarà hackerabile. E il “tutto” non è in senso letterale. Oltre alle solite telecamere e trappole, ci saranno anche droni e robot, validi alleati ma anche ostici nemici. A seconda della “classe” del nostro attivista possiamo violare o meno determinate tecnologie. Conoscere il nostro eroe di turno ci serve per capire come giocare. Il tutto in perfetto stile RPG.
Ebbene sì. Ubisoft non si è fatta mancare nulla, con delle sane dosi ruolistiche. Non vi aspettate, però, la classica ruota delle abilità, con build e mod. Il tutto è in versione “light” e comunque ruota attorno alla classe del personaggio. Le spie, per esempio, hanno un percorso obbligato di crescita con armi e abilità specifiche. Non la vedete come una limitazione, bensì come una preview di quello che sarà poi la versione multigiocatore, in arrivo a dicembre (maledizione…)
GTHacking
È quasi impossibile non paragonare Watch Dogs: Legion a qualcosa di già visto altrove. Tralasciando gli scontati riferimenti ai capitoli precedenti, l’immaginario ci porta per forza di cose a GTA. Il futuro titolo di Rockstar si sta facendo attendere per cui, a nostro modesto avviso, il vuoto può essere ampiamente colmato da DEDSec & Co. Non la vedete come una provocazione la nostra. È una mera constatazione della realtà.
Abbiamo notato una grande apertura verso il concetto di open world con questo nuovo capitolo della saga. I mondi di gioco di Aiden Pearce e Marcus Holloway, per quanto “aperti”, erano ovattati all’interno di percorsi obbligati. La logica delle missioni contribuiva a focalizzare l’attenzione solo sull’obbiettivo e non vi era alcuna ragione per girare “a zonzo” nella città.
Watch Dogs: Legion fornisce, invece, moltissime ragioni per “fregarsene”, anche solo per una mezz’oretta, della storia principale. La mappa di Londra è molto ampia e nasconde al suo interno numerose attività collaterali. Si resta estasiati dalla qualità delle ambientazioni e dalla fedeltà delle stesse. Quest’ultimo aspetto non riguarda solo il lato estetico, ma anche quello umano. È un aspetto complesso da spiegare paragonabile “all’effetto GTA”.
Nel famoso titolo di Rockstar Gamesci si sente sempre parte di qualcosa. Al di la delle finalità del gioco, tutto questo alimenta il tanto ricercato fattore immersione. Non esistono checkpoint e savegame. Si ricomincia da dove si è lasciato, dallo stesso identico punto della partita precedente. Londra aspetta sempre una nostra mossa.
Il concetto di “parte del tutto” è un po’ la vera grande novità introdotta da Ubisoft. La software house francese è riuscita ad epurare il suo gioco dall’opprimente logica delle missioni, rendendolo più “open world”. Watch Dogs: Legion è il cosidetto “gioco di rottura”. I primi due capitoli della serie si assomigliavano molto tra di loro, mentre questo sembra voglia prenderne le distanze. Non è una caso, infatti, che si chiame “Legion” e non “3”…
Passi avanti e indietro
Fino adesso abbiamo speso tante belle parole sul nuovo capitolo che racconta le gesta del DEDSec all’ombra del Big Ben. Se vi ricordate, il vero grande neo della saga di Watch Dogs si nascondeva in alcuni aspetti tipici di un gameplay open world. Non sono bastati 3 capitoli per trovare una “quadra” sulla guidabilità dei veicoli. Onestamente non ne capiamo il perché. Il tentativo di imitare l’arcade c’è. Derapate e curve a gomito con gomme stridenti sono ben gradite se evitassero di farci finire addosso a un muretto a 100 km/h. Per non parlare, poi, del sistema di guida su due ruote. Decisamente da dimenticare.
In compenso i combattimenti corpo a corpo sono migliorati notevolmente. Adesso ci si diverte a ingaggiare le truppe dell’Albion a suon di sane scazzottate. Fate, però, solo attenzione al numero e a chi vi si presenta davanti. Il sistema di schivate e spezzaguardie funziona moltissimo ed è anche piuttosto reattivo. Molto, però, dipenderà dalla classe del vostro attivista. Il campione di MMA non avrà problemi con il corpo a corpo selvaggio. Se la vedrà male, invece, con torrette e droni armati fino ai denti. Li non ci sono pugni che tengono.
Parlando della grafica, in generale, ci troviamo davanti a un bivio. Parliamo della nota dolente, il design dei personaggi. Non prendeteci per matti ma sembra quasi peggio di Watch Dogs 2. Premesso che il titolo è stato giocato su una console PS4 Pro connessa a un televisore 65” Full HD, ci aspettavamo decisamente qualcosa di molto meglio per un titolo di fine generazione (per giunta arrivato con un anno di sviluppo in più). Questo aspetto ci ha deluso e non poco.
Il problema è che ci si dimentica di questo aspetto quando ci si accorge del capolavoro realizzato da Ubisoft con il design delle ambientazioni. Solo questo merita un clamoroso 10. Per chi è stato almeno una volta a Londra (come lo scrivente) è impossibile che non riconosca in Watch Dogs: Legion almeno un luogo visitato. Il colpo d’occhio sul ponte di Westminster, tra il palazzo del parlamento e il London Eye, è qualcosa di magico. E l’aver reso il tutto in chiave futuristica, senza però stravolgere la realtà, è il vero valore aggiunto di questa eccezionale mappa di gioco. Se volete andare a Londra, ed aggirare il lockdown, Watch Dogs: Legion è la soluzione migliore al momento.
IL COMMENTO
Watch Dogs: Legion si è fatto attendere per quasi un anno, dopo il clamoroso rinvio dello scorso anno, arrivato in piena bufera Ubisoft. La software house francese si è messa sotto e affronta il suo nuovo corso carica e arrabbiata più che mai. Di grinta ne ha da vendere Legion, molta di più dei precedenti capitoli. Aiden e Marcus erano molto “attaccati” alle logiche delle missioni, e l’open world faceva solo da contesto. Questa volta, invece, la musica è cambiata.
Vi parlavamo della somiglianza con GTA, almento nel suo essere “libero”. La software house francese ha deciso i dare un taglio netto con il passato, ereditando solo alcuni passaggi storici della serie. Il ruolo del personaggio principale scompare di netto, creando un sistema in grado di autoalimentarsi da solo. Passando all’idea di squadra, il gameplay cambia a seconda delle abilità e dello stile del PG scelto, con annessi difetti e virtù. Graficamente ci sono “dei se e dei ma”. Il design di scenari e ambientazioni è sublime, quello dei personaggi assolutamente da rivedere. Un ossimoro che si nota dopo diverse ore di gioco (anche grazie, o per colpa, della photomode).
Dispiace non avere sin da subito la modalità multigiocatore, che promette molte sorprese per la serie. La scelta di aspettare sino a dicembre è comprensibile ma non gradita. Poteva essere la ciliegina sulla torta di Watch Dogs: Legion. Se siete degli appassionati della gesta del DEDSec, il titolo deve necessariamente far parte della vostra collezione. Unitevi anche voi alla ribellione.
Oltre che nei paesi dell’Europa, Square Enix distribuirà il gioco in Medio Oriente, Africa e Australasia. Le edizioni fisiche Standard e Deluxe di HITMAN 3 sono prenotabili. Chi prenoterà un’edizione qualsiasi di HITMAN 3 presso i rivenditori aderenti riceverà il Trinity Pack, che include 9 oggetti in gioco come abiti, valigette e armi dell’intera trilogia del mondo dell’assassinio. Oltre ai bonus di prenotazione, chi acquisterà HITMAN 3 Deluxe Edition avrà accesso a contenuti di gioco esclusivi ed il dietro le quinte, tra cui:
Contratti escalation deluxe
Abiti e oggetti deluxe
Colonna sonora digitale* (è richiesta una connessione a Internet)
Libro digitale “World of HITMAN” (è richiesta una connessione a Internet)
Commento del director (introduzione alla missione)
IO Interactive ha inoltre confermato che gli utenti di HITMAN 3 potranno passare dalle versioni current-gen del gioco a quelle next-gen senza alcun costo aggiuntivo.
Inoltre, sarà possibile per la prima volta calarsi nel mondo dell’assassinio in realtà virtuale grazie al supporto per PlayStation VR. Il supporto per PlayStation VR permetterà di affrontare faccia a faccia i propri bersagli e di guardarli negli occhi, confondersi tra la folla, ascoltare le conversazioni dei personaggi vicini e interagire con gli oggetti utilizzando le mani. In HITMAN 3 sono supportate in VR oltre 20 località della trilogia del mondo dell’assassinio.
INFORMAZIONI SU HITMAN 3
HITMAN 3, spettacolare conclusione della trilogia del mondo dell’assassinio, porta i giocatori all’interno di vaste ambientazioni sandbox in un’avventura internazionale. L’implacabile Agente 47 torna con tutta la sua professionalità per i contratti più importanti della sua carriera.
Supportato dal contatto Diana Burnwood, 47 unirà le forze insieme all’amico di vecchia data Lucas Grey. La loro missione sarà di eliminare i collaboratori di Providence, ma dovranno adattarsi alle circostanze con l’intensificarsi della caccia. Al termine di tutto, 47 e il suo mondo non saranno più gli stessi.
Tutti gli scenari di HITMAN 3 sono ricchi di dettagli e opportunità creative. I giocatori potranno completare i propri obiettivi con una libertà senza precedenti e il mondo di gioco reagirà a ogni loro azione. Tutto ciò è reso possibile dalla pluripremiata tecnologia Glacier, che offre libertà di azione senza pari e rigiocabilità nel mondo di HITMAN 3.
I giocatori dei precedenti HITMAN potranno “importare” in HITMAN 3 le località dei due precedenti HITMAN in loro possesso, riunendo gli oltre 20 scenari dell’intera trilogia.
I giocatori su PC hanno potuto vedere un’anteprima della prossima generazione di combattimenti globali sulla loro piattaforma nell’ultimo trailer di lancio di Call of Duty: Black Ops Cold War, in risoluzione 4K.
Inutile dirlo, vi consigliamo di aumentare la risoluzione per vedere fino all’ultimo pixel renderizzato e catturato sulla versione per PC. Nonostante il trailer ti abbia mostrato molto di quello che puoi aspettarti da Call of Duty: Black Ops Cold War su PC, ecco ulteriori dettagli su come sarà e cosa ti farà provare il gioco al lancio.
Lo sviluppatore Beenox ha lavorato a stretto contatto con Treyarch e tutti gli altri Studios per apportare oltre 200 singole impostazioni per perfezionare la versione PC di Black Ops Cold War: dalle combinazioni di tasti e la possibilità di giocare su un controller alla grafica, all’audio e ai dispositivi di scorrimento e interruttori dell’interfaccia.
Coloro che hanno giocato alla beta di Call of Duty: Black Ops Cold War hanno già sperimentato un’ampia selezione di funzioni di personalizzazione del gioco; ci saranno tutte e molto altro ancora.
Grafica 4K e framerate illimitato
Hai un computer in grado di far girare giochi in 4K? Che ne dici di un gioco che può portare l’FPS in tripla cifra? Se il tuo computer è in grado di eseguire una di queste operazioni, o entrambe, sappi che Call of Duty: Black Ops Cold War sarà in grado di funzionare sia in 4K che con un framerate illimitato.
Ombre in RTX e occlusione ambientale
Grazie a NVIDIA GeForce RTX, Call of Duty: Black Ops Cold War offrirà un’esperienza ancora più realistica grazie alle ombre in RTX e all’occlusione ambientale, che con ombre ancora più fotorealistiche ti aiuterà a immergerti ulteriormente nel mondo del gioco.
NVIDIA DLSS e tecnologia Reflex
Tenendo il passo dei nuovi trend in termini di rendering e sviluppi della latenza, Black Ops Cold War includerà sia NVIDIA DLSS (Deep Learning Super Sampling) che la Reflex.
Grazie all’intelligenza artificiale, il DLSS di seconda generazione ridefinisce il rendering in tempo reale utilizzando l’AI per costruire immagini nitide e fedelissime alla realtà, il tutto eseguendo il rendering di meno pixel. Con tre opzioni disponibili: Qualità, Bilanciamento e Prestazioni, sarai in grado di perfezionare questo processo per soddisfare le tue esigenze di gioco.
L’altra innovazione fondamentale è NVIDIA Reflex, pensata appositamente per i giocatori più competitivi che vogliono usare la latenza più bassa possibile. In Black Ops Cold War, NVIDIA Reflex aiuterà i professionisti o quelli futuri a garantire il minor ritardo possibile tra il clic o la pressione e la risposta sullo schermo.
Supporto Ultrawide e Multi-Monitor
Giochi con proporzioni elevate o con più monitor? Black Ops Cold War non ti vincolerà ad un solo schermo. Preparati a giocare da tutte le angolazioni immaginabili, sia su un monitor ultrawide che su più display.
Fai squadra grazie al crossplay
Indipendentemente dalle piattaforme su cui giocano i tuoi amici, sarai in grado di combattere con o contro di loro sul tuo PC grazie al crossplay, disponibile al lancio.
Square Enix Ltd.ha lanciato oggi il sito teaser del nuovo capitolo principale della serie FINAL FANTASY, Final Fantasy XVI. Il sito mostra l’illustrazione chiave dell’innovativo GDR (gioco di ruolo) d’azione, che ritrae il protagonista Clive Rosfield, più una serie di illustrazioni dei personaggi e vignette che accennano ai legami che li uniscono. Il sito offre anche un approfondimento sull’ambientazione di Final Fantasy XVI, il complesso reame di Valisthea, una terra benedetta dalla luce di torreggianti montagne cristalline note come Cristalli Madre.
Final Fantasy XVI porta i giocatori in un mondo dove le potenti e letali creature note come Eikon risiedono negli Araldi, uomini e donne capaci di attingere al loro terribile potere. La storia si sviluppa intorno a Clive Rosfield, un giovane studente dell’arte della spada chiamato Primo Scudo di Rosaria e incaricato di proteggere suo fratello minore Joshua, Araldo della Fenice. Eventi imprevisti porteranno Clive su un oscuro e pericoloso sentiero alla ricerca della vendetta. Per ulteriori informazioni sul mondo e sui personaggi di FINAL FANTASY XVI, visita il sito teaser ufficiale su http://eu.finalfantasyxvi.com
Illustrazione – Clive Rosfield, protagonista di FINAL FANTASY XVI, incamminatosi su un oscuro e tortuoso cammino in cerca di vendetta
Final Fantasy XVI è un GDR d’azione per giocatore singolo, sviluppato per console PlayStation 5 (“PS5”). Il gioco non è ancora classificato.
Per la prima volta in assoluto, 505 Games e Remedy Entertainment mettono a disposizione Control per gli utenti Nintendo Switch, con la Control Ultimate Edition – Cloud Version. Come annunciato nel Nintendo Direct Mini: Partner Showcase, Control Ultimate Edition – Cloud Version è ora disponibile sul Nintendo eShop, dove i giocatori possono acquistarlo e averne accesso illimitato per €39,99.
Control Ultimate Edition – Cloud Version è l’esperienza completa di Control, incluso il gioco base originale, entrambe le espansioni e tutte le modalità di gioco aggiuntive. Dispone anche di una modalità “Qualità aumentata” a 30fps con ray-tracing attivato o “Prestazioni aumentate” a 60fps con ray-tracing disattivato, così come la tanto amata transizione senza interruzioni tra TV e modalità portatile. Grazie ai tempi di caricamento veloci e alla sincronizzazione salvataggi via cloud, è possibile godersi Control istantaneamente e facilmente ovunque ci sia una connessione Internet stabile.
“Questa è la prima volta in assoluto che un gioco Remedy è giocabile su una console Nintendo! Non potremmo essere più felici che i possessori di Nintendo Switch possano sperimentare Control Ultimate Edition attraverso il Cloud e unirsi a Jesse nel suo viaggio per diventare il Direttore del Federal Bureau of Control. Speriamo che i giocatori si divertano a scoprire i segreti e a sperimentare con i poteri telecinetici di Jesse nello strano e soprannaturale mondo che abbiamo creato”, ha dichiarato il Direttore delle Comunicazioni di Remedy, Thomas Puha.
Seguendo la storia di Jesse Faden mentre esplora gli oscuri segreti del Federal Bureau of Control, Control Ultimate Edition – Cloud Version offre un’avventura action in terza persona visivamente stupefacente che vi terrà sul filo del rasoio. La fusione di ambienti aperti con la costruzione del mondo e la narrazione del rinomato studio di sviluppo, Remedy Entertainment, Control presenta un’esperienza di gioco ampia e intensamente gratificante.
*Control è stato nominato “Action Game of the Year” dall’Academy of Interactive Arts & Sciences alla 23esima edizione dei D.I.C.E. Awards. Per ulteriori informazioni e aggiornamenti regolari su Control, visitate il sito www.controlgame.com e seguite su Twitter @ControlRemedy.
Konami Digital Entertainment B.V. ha annunciato oggi di aver siglato un accordo di esclusiva con la Lega di Serie B, la seconda divisione del calcio professionistico italiano. Grazie a questo accordo eFootball PES 2021 SEASON UPDATE (PES 2021) sarà l’unico videogioco per PC e console a includere la licenza ufficiale della Serie B (Serie BKT).
La partnership esclusiva permette a eFootball PES 2021 SEASON UPDATE di includere nel gioco il nome ufficiale “Serie BKT” e i contenuti ufficiali della seconda categoria del calcio professionistico italiano tra cui il logo, il trofeo, il pallone ufficiale e le seguenti squadre:
AC Pisa*
AC Reggiana 1919*
AS Cittadella*
Ascoli Calcio*
Chievo Verona
Cosenza Calcio*
Empoli FC*
Frosinone Calcio*
L.R. Vicenza Virtus*
Pescara Calcio*
Pordenone Calcio*
Reggina 1914*
SPAL 2013 Ferrara
SS Monza 1912
US Cremonese*
US Lecce
US Salernitana 1919*
Venezia FC*
Virtus Entella*
*Disponibili in esclusiva su PES 2021 (versioni PC e console)
KONAMI ha inoltre annunciato di aver siglato un accordo con la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) che le permette di includere in PES 2021 la riproduzione ufficiale, con la massima qualità possibile, della Nazionale Italiana di Calcio.
Jonas Lygaard, Senior Director Brand & Business Development di Konami Digital Entertainment B.V. ha dichiarato: “Per KONAMI è sempre stata una priorità rappresentare il calcio italiano nel miglior modo possibile all’interno della serie eFootball PES. La nostra partnership con la Serie BKT ne è l’ulteriore conferma. PES 2021, grazie alle licenze esclusive della Juventus, della Roma e della Serie BKT – che vanno ad aggiungersi alle licenze ufficiali di altre 16 squadre di Serie A – è la scelta migliore per tutti gli appassionati del calcio italiano.”
Mauro Balata, Presidente della Lega Serie B, ha commentato: “Siamo felici di aver rinnovato, anche per questa stagione, l’accordo di collaborazione con KONAMI che già lo scorso anno è stato accolto con molto entusiasmo tra gli appassionati del nostro campionato. L’inclusione della Serie BKT rappresenta un modo per dimostrare la nostra vicinanza ai tifosi in questo momento difficile che non consente di presenziare agli eventi calcistici”.