Home Blog Pagina 358

The Surge 2, la recensione per PS4

0

La nostra recensione di oggi vi presenterà The Surge 2, il nuovo action-RPG sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, testato su console Ps4. A due anni di distanza dal primo capitolo, questo sequel ci porta a Jericho City. La città ormai è allo sbando con mercenari che scorazzano in lungo e in largo e senza nessuno che si opponga. Toccherà a voi invertire questa terribile tendenza e liberare gli oppressi. Avrete a disposizione un discreto arsenale per creare la vostra guerra.

Per non parlare della vostra abilità chirurgica nel recidere arti e tagliare teste. Molta azione e molta violenza bruta vi aspettano ma dovrete fare i conti con un po’ di strategia stile RPG, scegliendo una build adatta al vostro gameplay.

Ok, questa è solo una piccola panoramica di quello che vi aspetta. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di The Surge 2, titolo vi ricordiamo, testato su console PS4.

Benvenuti a Jericho City

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, inizia descrivendo il teatro degli eventi di questo sequel. Fare paragoni è pressocche normale quando si parla di sequel. Il titolo uscito nel 2017 era ambientato nel complesso super tecnologico della CREO, per cui non vi era nemmeno un accenno di “Open World”. The Surge 2 fa un timido accenno verso questa componente, in particolare quando si esce dal contesto urbano di Jericho City.

Il gioco inizia con un disastro aereo. Il relitto del veivolo si schianta nei pressi di Jericho City e il nostro protagonista, miracolosamente illeso, viene accompagnato in una struttura di detenzione. Prima di iniziare la nostra avventura, a differenza del fratello maggiore, in The Surge 2 gli sviluppatori di Deck 13 inseriscono un menù iniziale di personalizzazione del nostro personaggio. Non aspettiamoci lo stesso livello di scelte dei famosi “souls-like”. Poche cose ma buone. Dopo aver scelto il nostro outfit, iniziamo a muovere i primi passi nel gameplay puro.

the surge 2 recensione ps4

La sensibilità della telecamera è stata migliorata notevolmente rispetto ai quasi “isterici” scatti del primo capitolo di The Surge. I movimenti del personaggio invece, salvo qualche lieve miglioria del sistema di controlli, sono molto simili al predecessore.

I nemici sono aggressivi e questo aspetto è molto stimolante. Siamo morti spesso durante le prime ore di gioco, nonostante facessimo attenzione a non osare troppo. Questo genere di approccio scelto dagli sviluppatori ricorda molto la dinastia dei “souls like”, come anche la dinamica RPG. Ovviamente quest’ultima componente, in The Surge 2, è semplificata all’ennesima potenza. Si tratta di un action-RPG, è vero, ma ci sentiamo di dire che la sua vocazione per le “mazzate” è sempre in primo piano.

the surge 2 recensione ps4

Non è stata prevista un minimappa per capire come orientarsi nel gioco ma vi assicuriamo che è veramente difficile perdersi. Durante la nostra esplorazione tra gli angoli nascosti di Jericho City, abbiamo trovato di tutto: casse contenenti bottini, missioni secondarie, scorciatoie, ascensori gravitazionali e boss parecchio arrabbiati. Oltre a questi abbiamo anche rinvenuto quella che è da considerare il fulcro attorno a cui si muove tutta l’infrastruttura del gioco. Stiamo parlando delle MedBay, delle stazioni polifunzionali dove è possibile evolvere e curare il vostro personaggio. Oltre a questo esse fungono anche da checkpoint, prima nota dolente del gioco. Non è facile rinvenire un MedBay ma è molto facile morire in The Surge 2. Non sono rari i casi in cui sembra di essere in una versione videoludica del “giorno della marmotta”, dove, a lungo andare, il desiderio premere il tasto “eject” della nostra console aumenta esponenzialmente.

Sin dalle prime sequenze e dai primi dialoghi si intuisce subito che il comparto narrativo è stato lasciato in secondo piano rispetto al gameplay puro. I dialoghi oltre ad abilitare quest secondarie, non seguono un logica decisionale e il contenuto delle conversazioni descrive in modo esaustivo parte della storia.
Per dovere di cronaca vi segnaliamo che il gioco è localizzato in italiano anche se l’audio dei dialoghi è in inglese. Sentirete, però, solo gli altri parlare. Deck 13 ha stranamente optato di mutare il protagonista della storia.

La sinfonia della violenza

La nostra recensione per PS4 di The Surge 2, si sposta sulla parte action del gioco. Prima di descrivere le feature tecniche e di gameplay, bisogna capire, sin da subito, come si sferrano i colpi corpo a corpo. Dovete entrare nel concetto di timing, o meglio, il ritmo degli attacchi. Vi sono due tipologie di attacchi in The Surge 2, normali e caricati. Il primo, per impostazione di default del controller, si effettua premendo il tasto L1 e il secondo con L2.

Abbiamo già accennato alla sua spiccata vocazione per le “mazzate alla cecata” ma ci preme ricordare un aspetto, molto importante per la comprensione della fase offensiva del gameplay. Una volta che si sferra un colpo, d’istinto si è abituati, a causa di vecchi retaggi action del genere hack n’slash, a premere in maniera ossessivo compulsiva i pulsanti del pad. Questo tipo di atteggiamento, in The Surge 2, non porta a nulla. Se invece seguite il ritmo dell’attacco, noterete subito un miglioramento del vostro stile di combattimento. Una volta sferrato il colpo, dovete attendere la fine dell’animazione per concatenare il colpo successivo. Questo crea una dinamica della parola “combo” molto vicina al realismo e slegata da schemi ripetitivi da seguire.

the surge 2 recensione ps4Le prime armi ritrovate ed equipaggiabili sono stati i pugni shock (molto simili a quelli di Shocker, uno dei nemici di Spiderman), dove ogni pugno sferrato, oltre al danno fisico arrecava anche quello elettrico. Proseguendo nella nostra avventura abbiamo avuto la fortuna di trovare altri interessanti strumenti di distruzione, tra cui il martellone, la spada, la mazza ferrata e l’ascia. Ogni arma ha delle caratteristiche intrinseche che variano a seconda della sua natura. Ad esempio un martellone è sicuramente pesante per cui l’animazione del movimento ne risente parecchio in termini di velocità. Di contro è un arma molto potente che causa danni importanti.

Ok, il quando e il come sono stati illustrati. Manca solo il dove direzionare i nostri attacchi. Questa caratteristica rappresenta il marchio di fabbrica per la serie prodotta da Focus Home. Attraverso la levetta analogica destra, infatti, è possibile decidere quale zona del corpo colpire, scegliendo tra testa, braccia e gambe. Il colore blu indica che il punto è vulnerabile per via della mancanza di protezioni e di equipaggiamento tecnologico. Se invece il colore è arancione vuol dire che la parte è corazzata. Il numeretto che indica visivamente l’ammontare del danno fornisce un ulteriore indicazione su cosa stiamo colpendo.

the surge 2 recensione ps4

Viene da sé che il danno è coerente con la tipologia di zona colpita, ma questo non è solo l’unico aspetto di cui tener conto. Se colpiamo ripetutamente una parte del corpo corazzata, a un certo punto appare l’icona quadrato del joypad. Esercitando una pressione prolungata del tasto suggerito, il protagonista si lancia in una macabra performance che termina con la recisione della parte del corpo precedentemente colpita. Il cadavere del nemico rilascerà due Loot e uno dei due potrebbe contenere un diagramma (per intenderci, i vecchi progetti presenti in The Surge).

Al pari dei movimenti offensivi, anche quelli difensivi sono molto importanti ed efficaci ai fini del gameplay. Per difendervi dagli attacchi potete decidere se schivare un attacco oppure pararlo. Non esiste una scelta più efficace rispetto l’altra. La cosa importante è analizzare la situazione, il numero e la potenza dei nemici da affrontare. Ricordatevi, mutuando un famoso slogan televisivo, la potenza è nulla senza il controllo.

the surge 2 recensione ps4

RPG? Si, ma non troppo.

L’ultima parte della nostra recensione per PS4 di The Surge 2, descriverà il lato RPG e la sua componente “build creative”. L’indole violenta e carnefice che caratterizza il gameplay viene moderata dalla presenza di un lato buono, tipico di ogni gioco di ruolo, che si concretizza nella creazione di una build. A differenza di altri titoli simili a questo, l’unico oggetto che si può “droppare” è l’arma nella sua versione base. Tutto il resto deve essere costruito utilizzando i diagrammi, gli scarti tecnologici e i componenti. Per ottenere gli ultimi due occorre sconfiggere i nemici ed esplorare la mappa alla ricerca di bottini e casse. Per entrare nella stazione di creazione dovrete recarvi presso una MedBay qualsiasi e accedere al menu’ “Costruisci”. Oltre alla costruzione è molto importante anche il potenziamento di armi ed equipaggiamento, realizzabile attraverso l’utilizzo di componenti di livello superiore.

Facendo un piccolo passo indietro, sempre finalizzato alla comprensione delle meccaniche RPG di The Surge 2, è importante comprendere il significato delle 3 barre poste nella parte bassa dell’Hud. La prima, partendo dall’alto e di colore fucsia, è la salute che indica la quantità di punti vita di cui il nostro protagonista dispone. La seconda, di colore verde, è la resistenza (o stamina), che ci fa capire quanto a lungo possiamo correre, schivare, parare e soprattutto picchiare. L’ultima barra, di colore azzurro, è la batteria che permette, oltre a recidere una parte del corpo del nemico, anche di utilizzare gli iniettabili (servono a curare o amplificare il nostro potenziale).

the surge 2 recensione ps4

E’ doverosa aprire una piccola parentesi, nella nostra recensione per PS4 di The Surge, sull’importanza della resistenza e della batteria. Come vi illustravamo sopra, in questo nuovo sequel sviluppato da Deck 13 e prodotto da Focus Home, vi è una visione delle dinamiche di combattimento molto vicina alla realtà. L’attacco, la schivata, la parata e la corsa consumano parte della resistenza che, una volta terminata, inibisce l’utilizzo dei 4 movimenti appena indicati. In funzione di questa caratteristica dovete costruire con dovizia e intelligenza le vostre tattiche offensive, analizzando in prima battuta, il pattern dei movimenti d’attacco e difesa dei vostri nemici.

Un altro fattore importante nelle dinamiche della vostra battaglia è la batteria. Ogni attacco andato a segno, va a incrementare una parte della barra di colore azzurro divisa in segmenti. Appena raggiunto il primo segmento si può decidere se smembrare una parte del corpo oppure utilizzare una sostanza iniettabile.

the surge 2 recensione ps4

In The Surge 2 non potevano che non mancare le mod, che prendono il nome di impianti. Questi hanno il compito di modificare caratteristiche ed effetti di armi, equipaggiamento e consumabili.

Il tutto comunque segue una logica di grinding ben precisa finalizzata al potenziamento del modulo nucleare installato nella nostra esotuta. Per poter salire di livello servono gli scarti tecnologici, reperebili con le modalità sopra descritte. Una volta che si sale, il modulo ESO, relativo all’energia nucleare, si potenzierà rilasciando dei punti spendibili per migliorare la salute, la resistenza e la batteria.

the surge 2 recensione ps4

Tiriamo, come di consueto, le somme di questa recensione per PS4 di The Surge 2. La logica di grinding, è la stessa del primo capitolo, con la variante delle quest secondarie. Il comparto narrativo presente diventa il più delle volte accessorio al gameplay finale. Le logiche RPG, lontane dalle complessità dei vari “souls-like”, sono a completa disposizione del comparto action, vero punto di forza del gioco. Le animazioni dei movimenti di attacco e gli smembramenti, deviano l’attenzione nei confronti del design grafico, leggermente migliorato rispetto al fratello maggiore di casa Deck 13. Speriamo in The Surge 3.

Star Wars Jedi: Fallen Order, nuovo trailer

0

Durante la diretta dell’anteprima del Triple Force Friday Cameron Monaghan, che nel videogioco Star Wars Jedi: Fallen Order impersona il giovane Padawan Cal Kestis, ha svelato l’edizione bundle per Xbox One, la special figure ufficiale Hasbro e la Funko POP! che ritraggono il protagonista del titolo. Ma non solo, anche un nuovissimo trailer:

Star Wars Jedi: Fallen Order

Star Wars Jedi: Fallen Order è l’annunciato nuovo videogioco di azione e avventura per giocatore singolo sviluppato da Respawn Entertainment e pubblicato da Electronic Arts, ambientato nell’universo di Star Wars poco dopo l’ episodio III – Revenge of the Sith. È stato annunciato durante l’ E3 2018 e una rivelazione più dettagliata ha avuto luogo alla Celebrazione di Star Wars ad aprile 2019. Il gioco sarà rilasciato per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One il 15 novembre 2019.

Ambientato pochi anni dopo Revenge of the Sith , Jedi Padawan Cal Kestis è sfuggito al clone Order 66 ed è ora in fuga dall’Impero Galattico. Dopo aver tentato di salvare un Cacciatorpediniere di stelle di classe Venator sopra una fossa di Sarlacc , accade un incidente in cui Cal deve usare apertamente la Forza per salvare uno dei suoi amici dalla caduta nella fossa, a cui è testimone un droide della sonda imperiale nelle vicinanze . Il droide trasmette il filmato all’Impero causando la rivelazione della vera identità di Cal agli imperiali. L’ Impero invia la Seconda Sorella, un inquisitore addestrato da Darth Vader, per dare la caccia ai Padawan e sradicare i rimanenti Cavalieri Jedi .

Call of Duty: Modern Warfare protagonista al Lucca Comics & Games

0

Il prossimo 30 ottobre prenderà il via l’edizione 2019 del Lucca Comics & Games e Call Of Duty Modern Warfare si annuncia come uno dei protagonisti più attesi. Il nuovo capitolo del franchise, che sarà disponibile a partire del 25 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC, verrà celebrato al Baluardo San Regolo, dove sarà allestita una base completamente brandizzata con tanto di imponenti carri armati.

Qui, tutti i fan della serie potranno mettersi alla prova con il nuovo Call Of Duty Modern Warfare sia su PlayStation 4 che su PC, oltre che cimentarsi in attività esperienziali di forte impatto e incontrare i volti della community di Call of Duty.

Call Of Duty Modern Warfare, sviluppato dal pluripremiato studio Infinity Ward e pubblicato da Activision, sarà presente al Lucca Comics & Games 2019 in partnership con Sony, Nvidia, LG, Logitech, Nacon, Melagoodo e Arkadia.   

Premiato come “Miglior Multiplayer Online” da Game Critics Best of E3 2019, il multiplayer di Modern Warfare offre un’esperienza online emozionante e rivoluzionaria con il miglior gameplay della categoria, arricchito da un nuovissimo livello di gioco strategico e tattico. I giocatori possono immergersi in nuovi spazi di gioco che ridefiniscono il multiplayer di Call of Duty: dalle esperienze di azione rapida 2 contro 2 ravvicinate in Gunfight, al tradizionale multiplayer 6 contro 6 e a modalità che supportano scontri a fuoco 10 contro 10 e 20 contro 20, con mappe e combattimenti per giocatori di alto livello, come la nuovissima Ground War, un’epica modalità su larga scala che supporta oltre 100 giocatori. E questo è solo l’inizio per i fan di Call Of Duty Modern Warfare

Il lancio globale di di Call Of Duty Modern Warfare è previsto per il 25 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Il titolo presenta una versione completamente ottimizzata per PC, sviluppata in collaborazione con Beenox, che sarà disponibile esclusivamente su Blizzard Battle.net®, la piattaforma di gioco online di Blizzard Entertainment. Call of Duty: Modern Warfare è pubblicato da Activision, una consociata interamente controllata di Activision Blizzard (NASDAQ: ATVI), con lo sviluppo guidato dal premiato sviluppatore Infinity Ward, con ulteriore supporto per lo sviluppo di Raven Software

I Partner:

SONY Interactive Entertainment Italia, dopo aver reso disponibile in anteprima la beta di Call Of Duty Modern Warfaresu PlayStation 4, parteciperà al Lucca Comics & Games per offrire a giocatori e appassionati un’esperienza di gioco indimenticabile, grazie alla potenza di PS4 Pro. Inoltre, l’esclusivo servizio PlayStation Plus, permetterà di cimentarsi in avvincenti e adrenaliniche battaglie online in multiplayer con i propri amici.
NVIDIA sarà ancora una volta tra i protagonisti di Lucca Comics, quest’anno al fianco di Activision, partner d’eccellenza con cui mostrerà le potenzialità della tecnologia RTX su Call Of Duty Modern Warfare. A giugno infatti, Activision, Infinity Ward e NVIDIA hanno annunciato una partnership finalizzata ad offrire la più coinvolgente e fotorealistica esperienza di gioco su PC mai vista. Vieni a scoprire il Ray Tracing in tempo reale, NVIDIA Adaptive Shading e le più potenti schede grafiche NVIDIA presso lo stand Activision della fiera.

LG ELECTRONICS sarà presente con i suoi LG OLED TV 2019, combinazione esclusiva di innovazione, design e qualità audio video che rendono l’esperienza di gaming totalmente immersiva. Inoltre, grazie agli ingressi HDMI 2.1, le funzionalità VRR, ALLM, eARC e alla compatibilità NVIDIA G-SYNC – in arrivo con i futuri aggiornamenti firmware, gli LG OLED TV sono in grado di garantire un’esperienza di gioco fluida e coinvolgente, con immagini incredibilmente realistiche.

LOGITECH G, un marchio di Logitech International, è il leader globale nell’hardware gaming per PC e console. Logitech G offre ai giocatori di ogni livello prodotti all’avanguardia: tastiere, mouse, cuffie, mousepad e simulatori come volanti e cambio – il tutto reso possibile grazie a design innovativi, tecnologie avanzate e una profonda passione per il gaming.

ASTRO Gaming crea equipaggiamento premium e prodotti lifestyle per videogiocatori professionisti, leghe e gaming prosumer. ASTRO Gaming è stata scorporata dalla design powerhouse. ASTRO Gaming produce una linea di prodotti “tech-life” incentrati sui videogiocatori e in grado di supportare al meglio questa comunità in rapida e costante crescita.

NACON, leader nel settore degli accessori da gaming fin dal 2014 sarà presente con alcuni dei suoi prodotti di punta al Lucca Comics & Games, tra cui il Revolution Pro Controller 2, il pad ideato per la competizione, e le sedie da gaming PCCH-350 che garantiranno il massimo del comfort ai giocatori.

LUCCA COMICS & GAMES, il festival più grande d’Europa dedicato al fumetto, ai giochi, ai videogiochi, al cinema d’animazione, all’illustrazione e alle serie TV, è l’occasione perfetta per celebrare il ritorno di Modern Warfare, un titolo che punta a riunire tutta la community di Call of Duty. L’appuntamento è al Baluardo San Regolo, parte integrante delle monumentali mura di Lucca, cinta del centro storico della città toscana, a partire dal 30 ottobre sino al 3 novembre prossimi.

Borderlands 3: la recensione per PS4

0

Nella recensione di oggi parleremo di Borderlands 3, titolo testato su console PS4. Sviluppato da Gearbox e prodotto da 2K, il titolo rappresenta il terzo capitolo della serie del continuum temporale (quinto se consideriamo anche Borderlands: The Pre-Sequel e Tales Of Borderlands). Il format della storia è più o meno quello dei precedenti episodi. Quattro personaggi giocabili noti come “cacciatori della Cripta”, Amara, Zane, Moze e FL4K alla ricerca di tesori inestimabili. Senza spoilerare nulla, nel gioco potrebbero riapparire cacciatori storici della serie.

Ogni protagonista scelto, solo uno tra i quattro, avrà delle abilità uniche che caratterizzerà fortemente il vostro gameplay. In Borderlands 3, a differenza degli altri capitoli, il lato open world del gioco è molto presente. Tornerà il pianeta Pandora ma ve ne saranno altri da esplorare. Le missioni e le quest, tra principali e secondarie, non mancano, da giocare in solitaria o in co-op.

La carne al fuoco è tanta, per cui non ci resta che iniziare il nostro vissuto di gioco con questa recensione per PS4 di Borderlands 3.

borderlands 3 recensione ps4 personaggi

Divertimento in stile Borderlands

Vogliamo farvi dimenticare tutte le preoccupazioni e difficoltà che sicuramente dovete affrontare nella vostra vita. Vogliamo riuscire a farvi sorridere, ridere e, almeno per un po’, evadere. E magari anche farvi condividere l’esperienza con altri. Spero che avvertirete la passione del team giocando al nuovo Borderlands, ma soprattutto spero che riderete e che vi divertirete alla grande.

Abbiamo voluto iniziare la nostra recensione per PS4 di Borderlands, con le parole di Paul Sage, Direttore creativo del gioco, il quale ha riassunto in poche ma efficaci parole l’essenza del videogioco.

Borderlands 3, come i suoi predecessori ha una forte carica emotiva e uno stile molto caratteristico. Questo lo si vede nelle animazioni, nel design e nel tratto caratteriale dei personaggi, giocabili e non.

Lo sviluppo del gioco è iniziato nel 2015 e in corso d’opera il team è dovuto transitare a un nuovo motore di gioco, l’Unreal Engine 4. Per quanto doloroso possa essere stato questo passaggio, ne è valsa veramente la pena. Graficamente è eccellente, con uno stile a metà tra l’anime e il cell-shading. Le animazioni dei personaggi giocabili e degli NPC sono ben eseguite.

borderlands 3 recensione ps4 screen

Questa volta i cattivi di turno sono i Figli della Cripta, una setta di folli con a capo i fratelli Calypso, con idee folli e mire sovversive. Il loro fanatismo non si ferma solo a Pandora, ma è proiettato anche verso altri pianeti. Il vostro compito, oltre a trovare i tesori, è anche quello si fermare questo gruppo di folli.

Le modalità per arginare questo problema potrebbero essere molteplici, ma in Borderlands 3 le pallottole hanno una forza mediatica non indifferente. Vi imbatterete in tantissime armi, ognuna con un tratto distintivo e una natura bizzarra. Armi che sparano lame rotanti esplosive o che inseguono i nemici, con tanto di gambe incorporate. Il sistema di loot è presente e troverete, come boss drop e/o ricompensa per il termine di una quest, armi con diversi livelli di rarità e punteggio.

Nonostante il numero che compone l’arsenale di gioco di Borderlands 3 sia molto elevato, le tipologie di munizioni sono solamente 6: Pistola, Assalto, SMG, Shotgun, da cecchino e pesanti. Vi consigliamo quindi, vista la nostra esperienza personale, di girare sempre con due armi dello lo stesso tipo in modo tale che finite le munizioni dell’arma primaria se ne può usare uno dello stesso tipo prendendola direttamente dallo zaino.

Ricordatevi, ogni tanto di andare a trovare Marcus, nel suo store sulla Sanctuary III. Se volete ampliare la quantità di oggetti trasportabili dovrete acquistare i suoi miglioramenti magazzino (MMP).

borderlands 3 recensione ps4 sirena

4 cacciatori per 4 pianeti

Presentiamo ora nella nostra recensione per PS4 di Borderlands, gli eroi, o meglio, i cacciatori della cripta, protagonisti di questo nuovo episodio della saga. Ogni personaggio, oltre a essere fortemente caratterizzato, ha una storia importante alle spalle, che con molta probabilità riecheggerà ancora nel gioco.

La prima della rassegna è Amara, la Sirena. La sua classe le dona dei poteri straordinari come i pugni eterei e le proiezioni astrali, in grado di effettuare anche danni dalla distanza e ad area. Amara è sempre alla ricerca di battaglie e sfide per difendere ideali di giustizia e libertà. L’eredità lasciata dalle sue colleghe Lilith e Maya, vecchie conoscenze della saga, è pesante. Scegliendola scoprirete se è in grado di sopportare tale fardello.

borderlands 3 recensione ps4 amara

Poi abbiamo Zane, l’agente. Il sicario, a un passo dalla pensione, è l’ultimo discendente della famiglia Flynt. Le sue abilità sfruttano i prodigi tecnologici di Pandora. Un drone SNTL, una barriera di energia mobile e un Digiclone sono i suoi assi nella manica. Questo simpatico burlone riesce a combinare strategie di combattimento sia offensive che difensive, disorientando i nemici.

E’ il turno di Moze, l’artegliera (ndr, il mio personaggio preferito). Una ragazza, all’apparenza debole e minuta, altri non è che ex soldato Vladof, esperta pilota di mech. La sua guardia del corpo si chiama Orso di Ferro, 15 tonnellate di tecnologia di guerra e puro titanio. Le opzioni di attacco sono diverse e vi divertirete a scatenare un inferno di fuoco tra cannoni a rotaia, minigun, lanciagranate semiautomatici, lanciafiamme, pugni pneumatici e lanciarazzi a ricerca.

Last but not least, è il turno di FL4K, il domatore. In grado di domare e comandare animali da combattimento, sarà in grado di farli intervenire in battaglia, potenziando le sue statistiche di base. Inoltre è in grado di teletrasportare i compagni tramite delle radiazioni gamma e diventare invisibile, per un breve periodo. Questo robot vagabando, è un ottimo compagno di supporto.

borderlands 3 recensione ps4 moze

Finita la rassegna dei personaggi, protagonisti di Borderlands 3, è tempo che la nostra recensione descriva gli scenari e le ambientazioni di gioco. In maniera del tutto diversa dai precedenti due capitoli della saga, in ordine di continuity, questa volta i pianeti sono 4.

Pandora è il mio primo pianeta giocabile. Inizierete la vostra avventura qui, dopo essere stati accolti dal simpatico Claptrap che vi introdurrà le basi del gioco. Questo pianeta è il filo conduttore che accomuna tutti i titoli della serie. In molti hanno provato a conquistarlo ma nessuno vi è riuscito. Animali particolarmente aggressivi, un territorio desertico e pericoloso e un numero cospicuo di banditi sparsi un po’ dappertutto sono solo alcune delle in-ospitalità che accoglie questo simpatico pianeta. Ritroverete le vecchie e abbandonate strutture DAHL, Atlas e Hyperion che si sono trasformate in perfetti rifugi per skag, rakk, varkid e formiragni.

Il secondo pianeta esplorabile nel corso della storia prende il nome di Athenas. Con dei paesaggi e un architettura che ricorda scenari tibetani, per qualche motivo ha attirato l’attenzione di personaggi poco raccomandabili. Gli abitanti, i monaci dell’Ordine della Tempesta Imminente, hanno trovato dimora nelle montagne più alte esistenti sul pianete. Difesa? Oppure nascondono qualcosa, magari un segreto o un tesoro? Sta a voi scoprirlo.

borderlands 3 recensione ps4 pianeta

Promethea è il terzo pianeta su cui approderete nel corso della storia di Borderlands 3. Sede del QG di Atlas Corporation, si presenta come un territorio tecnologicamente avanzato con infrastrutture futuristiche. Truppe robot pattugliano le strade, dopo l’assedio dei Maliwan, trasformando le strade in zone di guerra. I figli della Cripta, sfruttando lo stato di necessità, vagano per il pianeta per reclutare nuovi adepti.

L’ultimo pianeta, che la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3 descriverà, è Eden-6. Non vi fate ingannare dal nome, non sarà un paradiso. Relitti di astronavi e piccoli villaggi vengono inghiottiti da una natura selvaggia che caratterizza l’ecosistema del pianeta. La civiltà sembra ancora lontana e tra famelici sauriani e furbi jabber, arrivare a fine giornata non sarà semplice. Oltre a questi, dovrete stare attenti ai Figli della Cripta, che come sempre approfittano di ogni situazione.

Per muovervi nella mappa di gioco potrete utilizzare gli spostamenti rapidi. Questa feature prevede il teletrasporto mediante le stazioni di Spostamento rapido. Oltre a questo metodo, in Borderlands 3, è possibile spostarsi nelle varie zone a aree del pianeta anche con il dispositivo Echo, una volta scoperta una nuova stazione rapida sulla mappa. Il tutto senza passare dalla Sanctuary III. Il teletrasporto si estenderà anche all’eventuale veicolo utilizzato.

È tempo ora di affrontare anche l’argomento veicoli nella nostra recensione di Borderlands 3, titolo ricordiamo testato su console PS4. Per spostarsi e raggiungere obiettivi e missioni è possibile utilizzare un veicolo. Per ottenerlo possiamo utilizzare una metodologia stile GTA, utilizzando la forza bruta su qualche povero conducente oppure costruirlo in una qualsiasi stazione Catch-A-Ride. Ricordatevi che i vari pianeti di Borderlands 3 vi offrono una miriade di attività e segreti da scoprire, tra cui anche i famosi veicoli nascosti. Una volta scoperto, dopo esservi divertiti a utilizzare i suoi super propulsori e schizzare sulle rampe in perfetto stile stuntman, ricordatevi di portarlo da Ellie, presso le stazioni Catch-A-Ride. Lui si preoccuperà di studiarne attentamente le caratteristiche per poterla includere nella tua flotta.

borderlands 3 recensione ps4 zane

Un fps-action-RPG?

Nell’epoca videoludica dei videogames dai generi ibridi, la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3, affronterà ora il core delle logiche del videogioco. Come ogni gioco ci sono delle regole che vanno rispettate per arrivare a raggiungere il traguardo finale. La serie Borderland crea un mix di più regole e quindi più stili di gioco. Siamo di fronte a un FPS, è vero, ma con delle spiccate propensioni verso il gioco di ruolo.  Ah, per non dimenticare la sua componente action. Per prima cosa per sopravvivere in questo folle mondo dovete fare una semplice cosa, sparare e uccidere. Semplice no?! Diventa invece importante capire chi avete davanti, le sue debolezze, la sua forza e il suo modo di combattere.

Le armi possono avere anche dei danni elementali: incendiario, elettrico, corrosivo, gelante e da radiazioni. In base al colore della barra dell’energia del nemico capirete preliminarmente la sua vulnerabilità. Il colore rosso indica la debolezza verso il fuoco e danneggia la carne, il blu verso l’elettricità e indebolisce gli scudi, il giallo, infine, corrode le corazze.

Non solo il nemico ma anche la situazione in cui vi troverete vi farà capire che tipo di danno elementale può fare a caso vostro. I dardi glaciali tipici delle armi gelanti rallentano l’avanzata di un ostile. In questa situazione di vantaggio potrete quindi concentrare il fuoco sul “ghiacciolo” oppure aggirarlo con astuzia. Potete anche decidere di concentrare la vostra attenzione su una serie di nemici. Le radiazioni, come ad esempio quello di una nobe tossica, possono innescare delle reazioni a catena che colpiscono tutti i nemici nelle vicinanze. L’effetto delle radiazioni, causa un brutto effetto sui poveri malcapitati: esplodono e la deflagrazione può causare analoghe complicazioni anche sui colleghi radioattivi.

borderlands 3 recensione ps4 veicoli

Come vedete, citando una celebre frase di un film, non conta la lunghezza del martello ma come colpisci il chiodo.

Avanzando di livello in Borderlands 3, otterrete dei punti che potrete utilizzare nel vostro albero di specializzazione, diverso per ogni cacciatore della Cripta. Le abilita di azione subiranno delle modifiche migliorative che permetteranno di sbloccare nuove caratteristiche utilizzabili. Nella nostra prova ci siamo divertiti a sperimentare i cannoni devastanti di Orso di Ferro nelle sue varie versioni. Ovviamente avanzando nei livelli, sbloccherete nuove abilità che potete combinare come meglio credete, in modo da creare un vostro stile di gioco completamente personalizzabile. L’unica cosa che dovete ricordare è che il limite di livello massimo raggiungibile è 50. Vi consigliamo vivamente di utilizzare il simulatore di build, presente all’interno della scheda personaggio sul portale dedicato a Borlderlands 3. Molto utile in fase di studio delle caratteristiche del personaggio.

In base alla classe scelta all’inizio della nostra avventura in Borderlands 3, nel corso del gioco troveremo degli oggetti e equipaggiamenti specifici che conferiscono dei bonus. Questi vengono chiamati MOD di classe, permettono di sbloccare abilità specifiche anche in assenza di punti e oltrepassare il normale limite delle abilità. Il tutto potrà essere sbloccato solo dopo aver completato una missione sul pianeta Promethea.

borderlands 3 recensione ps4 pandora

E’ tempo di tirare le somme della nostra recensione per PS4 di Borderlands 3. La formula è sempre vincente anche se rischia di diventare ripetitiva. Il divertimento è assicurato con questo sparatutto in prima persona, contaminato da elementi action RPG, che elevano l’esperienza videoludica complessiva. I movimenti del personaggio sono da migliorare e l’assenza di una schivata laterale si fa sentire. Il posto nella Top Ten dei migliori videogiochi del 2019 è sicuramente suo di diritto. Follia allo stato puro.

FIFA 20: la recensione PS4 del nuovo titolo EA Sports

0

La nostra recensione di oggi parlerà di uno dei giochi tanto attesi del 2019, FIFA 20, testato su console PS4. Come ogni anno EA Sports, introduce nel suo titolo storico numerosi miglioramenti volti a migliorare sempre di più l’esperienza utente e rendere il suo simulatore di calcio quanto più vicino alla realtà. Per scelta redazionale, la modalità FUT non è stata testata in quanto, essendo una modalità competitiva, il maggior numero di avversari arriverà dopo il 27 settembre, giorno del lancio ufficiale. Ovviamente la promessa di una nostra recensione della sola parte FUT è senz’altro cosa certa.

Questo non è sicuramente l’anno di FUT, o quantomeno non solamente. Il ritorno di una modalità che è già da troppo tempo reclamata a gran voce dalla community di FIFA è finalmente arrivato. Stiamo parlando di FIFA Street, che quest’anno torna sotto un altro nome, VOLTA Football (o semplicemente Volta).

fifa_20_recensione_ps4

Per FIFA 2020 questo sarà l’anno della verità. In un’estate turbolenta il titolo si è visto soffiare sotto il naso la licenza ufficiale della Juventus, approdata in casa Konami con il suo cavallo di battaglia PES 2020. L’aria è elettrizzata per via della chiaccherata Serie A Esport che, secondo voci non ancora confermate, dovrebbe accogliere entrambi i simulatori di calcio più famosi del pianeta.

La community attende al varco l’efficienza dei server EA che, con FIFA 19, tra input lag e frequenti cadute di connessione, hanno creato non pochi problemi agli utenti (ndr, e qualche joystick rotto dalla rabbia).

Bene la carne al fuoco è tanta. Non ci resta che partire con questa nostra recensione di FIFA 20, titolo ricordiamo testato su console PS4.

Un gameplay ragionato

Calma apparente

La prima parte della nostra recensione per PS4 di FIFA 20, affronterà l’argomento gameplay, materia di studio primaria dell’affamata community del titolo EA Sports.

La prima impressione, giocando un amichevole club a difficoltà Campione, è quella di calma apparente. Abituati a una forte aggressività sulla palla e delle linee di gioco che avanzavano velocemente, qui siamo di fronte a un gameplay ragionato. La manovra di gioca transita agevolmente per vie orizzontali e le verticalizzazioni veloci, tanto famose in FIFA 19, quest’anno sono rese complicate dalla abilità dei difensori avversari di aggredire le linee di passaggio.

fifa_20_recensione_ps4

Scordatevi le sessioni di “ping pong” o “tiki taka” a cui siete stati abituati sino adesso. Si avverte sin da subito un ambiente di gioco quanto più simile alla realtà.

La fisica del possesso palla è migliorata molto, come anche quello della palla. Abbiamo subito notato un aspetto interessante in FIFA 20. La palla acquista velocità, rotazione e in determinate occasioni rimbalza. Questi 3 aspetti, per quanto basilari e se possiamo osare “stupidi”, rappresentano un’innovazione senza precedenti nella serie FIFA, soprattutto in chiave gameplay. A seconda delle caratterestiche tecniche e fisiche di un giocatore e della loro posizione in campo, si dovranno optare per diverse soluzioni di passaggio.

fifa_20_recensione_ps4

Difesa e attacco

Il possesso palla quest’anno viene contrastato da una difesa che, per volontà espressa della community, è stata enormemente rivisitata. Durante la partita, abbiamo avvertito sin da subito gli effetti della disposizione in campo dei giocatori e come i difensori avversari erano pronti e reattivi nell’intercettare le linee di passaggio. La scelta di preferire in FIFA 20 la difesa manuale, a quella gestita dall’IA è tangibile. Anche se quest’ultima non è stata completamente eliminata, ci siamo divertiti a scelgliere i tempi e le modalità degli interventi, con una libertà completamente inedita.

Altro aspetto degno di nota in chiave gameplay e che abbiamo subito apprezzato in FIFA 20 è la consapevolezza del posizionamento in campo. Sia in fase difensiva che in quella offensiva, la formazione si muove attorno alla posizione della sfera nel campo da gioco. Tutti i giocatori faranno dei movimenti che sono coerenti con l’azione in corso. In fase difensiva non sarete mai soli e avrete sempre più soluzioni per uscire da un pressing o per contenere una manovra offensiva. In attacco, i tagli e i famosi “accorcia” sono gestiti con cognizione di causa e in funzione della posizione dei difensori avversari.

fifa_20_recensione_ps4

Tutto questo, anche magari per colpa o per merito del fenomeno di “osmosi” della nuova modalità Volta, crea moltissime situazioni 1 Vs 1. Nei 90 minuti di amichevole, abbiamo affrontato una miriade di sfide dove oltre a tentare di superare gli avversari con dribbling e skill, con la coda dell’occhio osservavamo la posizione in campo dei nostri compagni che tentavano di creare una “way out” per l’azione. Queste situazioni ci sono capitate un po’ dappertutto sia con le classiche incursioni sulla fascia, che in fase mediana con il classico contenimento.

fifa_20_recensione_ps4

Battaglia tutto campo

Non si deve stare mai tranquilli in FIFA 20. La battaglia si svolge su ogni centimetro del campo da gioco.

Gli obiettivi promessi dagli sviluppatori in merito al gameplay di FIFA 20, a nostro avviso, sono stati raggiunti. In netta inversione di rotta rispetto ai capitoli precedenti, vi renderete conto sin da subito come il sistema di gioco sia improntato sulla filosofia del “leggere e prevedere” invece del “attendere e reagire”. Questa cambio di tendenza  è coerente con la filosofia del calcio moderno, dove le intrepretazioni delle varie fasi di gioco sono vitali per il risultato finale di una partita.

fifa_20_recensione_ps4

L’effetto disegnato

Ultimo aspetto di cui parlare in questa sezione della nostra recensione per PS4 di FIFA 20 è la gestione dei calci piazzati. Anche questi saranno ragionati. Non basta più solamente prendere la mira e, dopo aver scelto la potenza, calciare in porta. Questa volta bisogna disegnare la traiettoria della sfera tramite il movimento della levetta analogica destra. In parole povere, dovete far finta che il right stick del vostro pad sia il vostro piede e imprimere l’effetto desiderato. Fidatevi, è molto divertente.

Questa VOLTA torna FIFA Street

A “Volta” ritornano

Il voluto gioco di parole introduce il secondo argomento della nostra recensione per PS4 di FIFA 20, la nuova modalità Volta. Come anticipato nella parte introduttiva, in questo nuovo capitolo del simulatore calcistico di EA Sports, ritorna FIFA Streets. In realtà ci permettiamo di dire che non è un vero e proprio ritorno stile “copia e incolla” con delle migliorie grafiche.

L’essenza di questa modalità, come Rio Ferdinand ci ha ricordato quest’estate nel promo di lancio, è avere carattere. Per quanto scettici eravamo, nella prova di questa modalità in un amichevole 3 Vs 3, abbiamo avvertito delle vibrazioni molto positive. Si sentiva la voglia si sfida che solo il calcio di strada ti sa dare. Quando non avevamo compagni a disposizione ci siamo divertiti a giocare di sponda contro i muri dell’improvvisato stadio situato nel cuore delle Favelas.

fifa_20_recensione_ps4

Quando il nostro avversario ci aggrediva con un pressing stretto, abbiamo fatto finta di essere Ronaldinho e imitare il suo “Joga Bonito”. Spinti da forte emozioni, ci siamo divertiti nell’esprimere un calcio frizzante: Drag Back, Sombrero, Veronica, tunnel sono solo alcune delle skill che abbiamo avuto modo di testare.

Le mosse abilità, nella modalità di gioco classica di FIFA 20, servono principalmente a creare uno spazio o un’occasione per andare a rete. In Volta, soprattutto nella modalità 3 Vs 3, vi fanno andare dritti in porta.

Come e dove si gioca

In questa nuova versione del buon vecchio FIFA Street, si possono organizzare partite 3vs 3, 4 vs 4, 5 vs 5, con o senza portieri. Le regole da seguire possono essere quelle del futsal oppure quelle delle gabbia (a buon intenditore, poche parole)

La nostra amichevole 3 Vs 3 ci ha fatto capire come sono importanti la gestione del possesso palla e la sua circolazione. Le skill oltre a essere spettacolari, possono fornire sicuramente un grande vantaggio ma devono essere fatte con cognizione di causa. Ogni ripartenza è un goal per cui dovrete muovervi con parsimonia ed equilibrio.

Gli stadi e le arene di gioco sono creativamente unici e ricchi di atmosfere caratteristiche. Si passa dal campetto nelle Favelas ai sottopassi di Amsterdam, dalle gabbie di Londra ai tetti di Tokyo e molte altre ancora.

fifa_20_recensione_ps4

Scegliete il vostro artista

Nella modalità Volta di FIFA 20, grazie alla concessione delle licenze ufficiali, potrete utilizzare giocatori reali appartenenti ai più grandi club del momento. Nella nostra prova abbiamo testato la versione “calcio da strada” del Manchester City. Possiamo solo dirvi che Sterling è veramente pauroso.

Se invece volete cimentarvi in un’esperienza completamente personalizzata, potete anche creare un giocatore da zero. Oltre al sesso, potete completamente decidere l’outfit del vostro artista di strada, scegliendo jeans, magliette, t-shirt, capigliatura e tatuaggi.

A margine della nostra breve ma intensa esperienza con la modalità Volta ci sentiamo di includere un consiglio spassionato nella nostra recensione per PS4 di FIFA 20. Non abbiate paura e non siate timidi. Volta richiede il vostro estro e la vostra creatività. Fate quello che non farete mai nella modalità regolare di FIFA 20 e vi divertirete come non mai.

fifa_20_recensione_ps4

La Carriera e FUT

La novità della modalità Carriera

La tappa finale della nostra recensione per PS4 di FIFA 20 descriverà le novità importanti introdotte nella modalità Carriera e FUT.  Partiamo dalla modalità Carriera che quest’anno è stata rivisitata per includere diverse dinamiche del calcio giocato nella realtà. L’allenatore, che da quest’anno potrà anche essere di sesso femminile, dovrà partecipare alle conferenze stampa nel pre e nel post gara. Le scelte e gli approcci dei giornalisti varierà in funzione del momento della stagione e del risultato della partita.

Questo fa si che si abbandoni una logica di scripting dei contenuti in favore di situazioni vicine al realismo puro del calcio giocato. L’aspetto comunicativo è stato migliorato anche all’interno delle dinamiche della squadra, per risolvere eventuali problemi di spogliatoio. Ogni giocatore, a seconda del momento della stagione, potrà generare delle situazioni spiacevoli che potrebbero minare gli equilibri dell’ambiente. Il vostro compito sarà quello di intervenire quanto prima per risolvere il problema, sia con la diplomazia che con azioni dirette.

fifa_20_recensione_ps4

È normale che tutto questo può influire sul morale dei giocatori, anche questo sottoposto a un importante revisione da parte degli sviluppatori di EA Sports. Il nuovo Sistema di morale dei giocatori permette di gestire le varie situazioni dovute a voci di mercato, richieste contrattuali, ritocchi di ingaggio, rendimento in campionato e minuti giocati. Tramite questo nuovo centro di controllo è possibile monitorare queste situazioni ed eventualmente arginare problemi sul nascere.

Ultima feature della modalità Carriera che ha subito in FIFA 20 un importante restyle è l’andamento del potenziale dei giocatori. Questo aspetto quest’anno è del tutto dinamico e terrà in considerazione diversi fattori. In primis le sue performance delle stagioni precedenti, che sarà tanto più alto quanto minore è la sua età. Il potenziale subirà delle battute di arresto se il giocatore ha totalizzato pochi minuti di gioco o ha tenuto un comportamento poco corretto.

fifa_20_recensione_ps4

Le novità della modalità FUT

Concludiamo la nostra recensione per console PS4 di FIFA 20 con la tanto amata modalità FUT. Come indicato nella parte introduttiva, per scelta redazionale, abbiamo preferito non testare questa modalità in maniera approfondita, visto l’esiguo numero di utenti. La marea arriverà il 27 settembre e vedremo in tale occasione come reagiranno i server FIFA. I fan della serie ricorderanno sicuramente i grandi problemi causati da FIFA 19. Input lag e frequenti disconnessioni hanno alterato gli esiti di molti incontri online, soprattutto durante la Week End League, dove in determinate fasce orarie era quasi impossibile giocare. Per dovere di cronaca vi indichiamo a grandi linee quali sono le importanti novità di questa modalità, introdotte dagli sviluppatori di EA Sports.

La prima grande novità riguarda l’interfaccia gestione squadra, semplificando notevolmente il lavoro di sistemazioni delle rose e delle formazioni. In FIFA 20, partendo dal giocatore, potrete visualizzare un menu contestuale in cui gestirete i trasferimenti e la squadra, restando sempre nel solito posto.

fifa_20_recensione_ps4

Torneranno gli obiettivi che quest’anno saranno divisi in 4 categorie: giornalieri, settimanali, stagionali e dinamici. Nell’ottica di eliminare la filosofia “ogni lasciata è persa” tipica dei capitoli precedenti, in FIFA 20 queste sfide saranno organizzate seguendo un orizzonte temporale ben più ampio.

Ultima novità introdotta in FUT è la rinnovata gestione delle amichevoli. In FIFA 20 per rendere questa modalità più frizzante sono state introdotte le “regole della casa”, che inseriranno delle limitazioni e dei power up se verranno rispettate determinate condizioni.

fifa_20_recensione_ps4

La nostra recensione di FIFA 20, elaborata dopo intense ore di gaming su console Ps4, ha appagato la nostra voglia di curiosità. Il gameplay cosiddetto “ragionato” è gradevole come anche il sistema dei controlli. La nuova modalità Volta ci ha impressionato in maniera positiva, portando una ventata di freschezza che, in effetti, mancava da qualche tempo. Un titolo dedicato sicuramente agli amanti della serie storica di EA Sports, anche se la concorrenza quest’anno è molto agguerrita. Ci vediamo in campo.

Gears 5: la recensione dello sparatutto in terza persona

0

Nessun giro di parole per ricordare a chi non avesse giocato a Gears of War 4 che, in quel frangente, lo studio di sviluppo The Coalition non sembrava aver raccolto la giusta eredità da Epic Games. Anzi, la scelta di rispettare troppo lo stile dei precedenti episodi sembrava una decisione presa per non assumersi il rischio di osare rispetto al passato. Ma ecco che, a tre anni di distanza, la software house canadese si riscatta con un’esplosione di creatività che fa risorgere la saga con un sequel sapientemente ispirato.

La storia del nuovo GOW

E allora ecco che la sceneggiatura di Gears 5 riprende il filo dagli eventi accaduti in GOW4 ed apre la prima scena con Marcus, suo figlio JD, Del e Kait che, su indicazioni di Baird, si muovono tra le rovine di Azura con l’obiettivo di lanciare un satellite per tentare di ripristinare la rete che controlla il Martello dell’Alba, da usare contro lo Sciame. Non senza qualche difficoltà, la Squadra Delta ha successo ma purtroppo, una volta rientrati nella capitale Nuova Ephyra scoprono che la rete di satelliti ha qualche problema. A questo punto il Primo Ministro Jinn ordina loro di interrompere il ripristino della rete e precipitarsi ad aiutare l’evacuazione dell’Insediamento 2 che è sotto attacco.

Inutile rivelare altro, basti sapere che The Coalitaion ha creato una campagna elettrizzante, intensa e piena di azione. Gears 5 è diviso in quattro atti, il primo dei quali lo giocheremo nei panni di JD ed i restanti tre saremo il protagonista predestinato di questo episodio di GOW e cioè Kait Diaz. E forse non è un caso che il primo atto si svolga lungo un percorso lineare come i precedenti episodi di Gears. Mentre, a partire dal secondo atto, non solo gli scenari cambiano esplodendo in aree più grandi con caratteristiche da Open-World, ma la storia prende il sopravvento incentrandosi sull’eredità di Kait e dando così uno slancio emotivo alla narrazione.

Un Gameplay con piacevoli novità

Se la storia è una convincente sorpresa, per quanto riguarda il gameplay, The Coalition prende gli storici e robusti meccanismi della serie e, non solo non li stravolge, ma li arricchisce con nuove mosse che introducono colpi sferrati dai ripari o addirittura esecuzioni stealth. Anche l’arsenale rimane prevalentemente composto dalle armi GOW che ben conosciamo, con l’aggiunta di alcune novità come, per esempio, una modifica del Lancer che sostituisce la motosega con un lanciamissili, una nuova e potentissima Mazza Breaker per distruggere i nemici nel corpo a corpo, la mitragliatrice Claw con una precisione atipica rispetto alle solite mitragliatrici e il cannone Criogenico, che congela gli avversari permettendoci così di spaccarli con un calcio.

Ma il più grosso contributo al gameplay viene dalla scelta di The Coalition di elevare il Drone Jack a vero protagonista della storia, dotandolo di caratteristiche proprie e di un albero di 11 abilità suddivise in Assalto, Supporto e Passive, che ci permetteranno di controllarlo e comandarlo anche durante i combattimenti. Quindi Jack, non solo potrà aprire le porte, attivare interruttori, recuperare per noi armi e munizioni, ma, sbloccandone i potenziamenti potrà accecare i nemici, creare barriere protettive, preparare trappole elettriche e molto altro ancora. Insomma, un vero compagno attivo nel gioco che potremo comandare con combinazioni specifiche sul nostro controller.

Gears 5 recensione

Un nuovo mondo GOW

Come già accennato, The Coalition ha sì lavorato nel solco della miglior tradizione di GOW, ma il forte contributo narrativo attribuito a Kait ha dato loro la possibilità di creare quattro atti con propria personalità e ritmo. Atti che disegnano un mondo con sezioni lineari e due grandi aree che, pur non essendo dei veri Open-World, offrono vaste ambientazioni con colori diversi e set originali per ogni scontro. La struttura aperta di alcune di loro ci consente di alternare esplorazioni a piedi, a veloci corse sullo Skiff, un’agilissima slitta a vela che ci farà volare sulle sabbie rosse e pattinare su superfici ghiacciate. Veicolo utilissimo per alternare la missione principale con le nuove missioni secondarie, novità di Gears 5 che ci permetterà di scoprire segreti e guadagnare nuove abilità per il drone Jack. Unico accorgimento, le missioni secondarie dovranno essere completate durante l’atto in cui ci troviamo, perché una volta completato non potremo più ritornarci.

Gears 5 è uno dei giochi visivamente più sbalorditivi mai realizzati e i momenti in cui utilizziamo lo Skiff ne sono la dimostrazione. Basta attraversare le tempeste di fulmini sul deserto rosso per avere un’idea di come gli sviluppatori di The Coalition siano riusciti a coniugare perfettamente le abilità tecniche con la componente artistica.

Più di 50 Gigabyte sapientemente assemblati per proporci un gioco che, come da tradizione, contiene molte sequenze cinematografiche per supportare la storia, un gameplay frenetico e, non ultimo, tutto l’impianto tecnologico che permettono a Gears 5 di mostrarsi su Xbox One X con una risoluzione di 60 fps e formato 4K.

Gears 5: modalità Multiplayer  per una lunga longevità

La Modalità Multiplayer di Gears 5 è composta da un’infinità di contenuti. Partendo dalla classica Modalità Versus che, oltre a Classificate, Coop vs I.A. e Personalizzate presenta una nuova Arcade Deathmatch, ovvero un Cinque contro Cinque con equipaggiamento iniziale fisso che si incrementa accumulando punti uccisione che servono appunto per migliorare il nostro armamentario.

GOW non è GOW se non presenta la Modalità Orda, una classica PvE dove una squadra composta da cinque personaggi, tra umani e bot, si contra con 50 orde di nemici con difficoltà crescente. Ogni 10 ondate, si deve affrontare un Boss.

Altra novità è la Fuga, un’inedita Modalità dove tre giocatori, dopo aver gassificato un Alveare dello Sciame, devono scappare cercando di trovare l’uscita in quattro nuove mappe labirintiche che ovviamente pullulano di nemici.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti, da PvP a PvE, passando da un editor che ci permette di creare le nostre mappe personali da condividere con gli amici.

The Coalition è riuscita a creare con Gears 5 un episodio eccezionale della serie. Un gioco con una sorprendente storia, incentrata su un personaggio a cui è stata data ricchezza e profondità. Grazie a questo, la campagna single-player ottiene uno spessore che, affiancata da combattimenti spettacolari e ambientazioni graficamente eccelse, riesce a rendere questo episodio unico. Se a questo aggiungiamo una Modalità Multiplayer con Co-op a 3 giocatori e ricche varianti di PvP e PvE, con Gears 5 ci troviamo nelle mani uno dei migliori e più versatili giochi d’azione mai sviluppati.

NBA 2K20: la recensione PS4 del titolo firmato 2K

0

Nella nostra recensione di oggi parliamo di NBA 2K20, testato su console PS4. Arrivato alla sua ventunesima trasposizione videoludica il nuovo titolo, sviluppato da Visual Concepts e prodotto da 2K Games, spinge l’acceleratore sul realismo. Questa sensazione aleggiava con NBA 2K19.

Questa volta invece è presente in ogni suo aspetto. Il gameplay di NBA 2K20 come anche la modalità Carriera vi prenderanno per la canotta e vi scaraventeranno sui parquet più blasonati d’America.

Le critiche anche quest’anno non sono mancate a causa delle tanto odiate microtransazioni, anche se, a nostro avviso, non inficiano negativamente nell’esperienza generale. Bene, non ci resta che partire con la nostra recensione per PS4 di NBA 2K20.

https://youtu.be/ZLrtNIYcmiE

Dentro il campo

Come anticipato nella parte introduttiva della nostra recensione per PS4 di NBA 2K20, gli sviluppatori hanno puntato moltissimo sul fattore realismo. Per realizzare questo sogno a cui tutti i simulatori sportivi ambiscono, occorre un lavoro molto intenso che spazia dalla parte tecnica sino a quella emozionale. In NBA 2K19 furono mosse critiche sulla resa e il comportamento del pubblico sugli spalti e su alcuni movimenti dei giocatori leggermente “scriptati” e poco realistici.

La campagna mediatica imbastita da 2K Games, non è servita solamente a promuovere il titolo, ma anche a fare apprezzare gli importanti miglioramenti apportati in NBA 2K20 rispetto alla versione precedente. I video gameplay e la demo, soprattutto, sono serviti per rassicurare i fan e presentare e migliorie richieste a gran voce.

nba_2k20_recensione_ps4

La sfida nel simulare un vero incontro sportivo è quasi vinta da NBA 2K20. A tratti sembra di essere sintonizzati su NBA TV. La grafica è sensibilmente migliorata rispetto a quella, già, ottima di NBA 2K19. Dettagli come il parquet con i riflessi di luce dei riflettori, le animazioni del pubblico e l’atmosfera dell’arena di gioco sono realizzati in maniera ineccepibile. Se vogliamo trovare un difetto è forse questo eccesso di “riflessi di luce” che sul corpo e sul viso dei giocatori può sembrare un po’ fuori luogo.

Un altro aspetto molto gradito che rende NBA 2K20 molto simile ad una trasmissione sportiva televisiva sono gli intermezzi. All’inizio di ogni match, in maniera del tutto similare al basket visto in TV, un susseguirsi di infografiche e filmati con attori reali preparano l’atmosfera del match in modo fantastico.

nba_2k20_recensione_ps4

In NBA 2K20 è stata migliorata moltissimo la giocabilità e il sistema dei comandi di gioco. Si è preferito curare l’aspetto tecnico accantonando il lato “arcade” del gioco. Lo stick destro del pad diventa miracoloso. Con esso si potranno fare finte, realizzare skill e tirare.

L’approccio tecnico di NBA 2K20 impone un determinato stile di gioco e il gameplay che ne deriva è sicuramente più lento e ragionato. Difficilmente assisteremo a dei rush match con capovolgimenti di fronte continui. La gestione e la conoscenza del singolo giocatore è in importante ma non deve prescindere da quella della squadra e i suoi schemi. All’interno dell’infrastruttura di gioco le doti dei singoli verranno esaltate se e solo se lo stile e la tattica di gioco lo consentiranno. Lo schema con cui si imposterà un match deve essere la vostra prima preoccupazione.

I passaggi e le intercettazioni saranno molto più complessi in NBA 2K20 per cui diventa fondamentale conoscere la posizione in campo di tutti i compagni, anche in funzione delle loro caratteristiche tecniche (se il vostro cecchino da 3pt è libero e solo, sapete già cosa fare). Il primo impatto con questa meccanica di gameplay rivisitata, può leggermente spiazzare i veterani e disincentivare i nuovi player. Il rovescio della medaglia però è appagante.

nba_2k20_recensione_ps4

Una carriera in gioco

La nostra recensione per PS4 di NBA 2K20 prosegue descrivendo una delle modalità di gioco presenti in questo nuovo titolo, la Carriera. In maniera del tutto similare (ma solo dal punto di vista idiomatico) rispetto a NBA 2K19, le modalità di gioco sono quattro: Gioca ora, la Mia squadra, la Carriera e la Mia lega.

Le novità apportate a ciascuna modalità sono diverse ma quella che è stata sensibilmente migliorata è la modalità Carriera. Seguendo la filosofia di base di NBA 2K20, l’ondata del realismo e della fruibilità non ha risparmiato nemmeno questa modalità.

La prima cosa che dovrete fare è creare il vostro giocatore anche utilizzando l’app MyNBA2K20 che, sfruttando la fotocamera, creerà un vostro alter ego estremamente somigliante. L’interfaccia di editing a nostro avviso è estremamente ricca e completa di dettagli, sia per quanto riguarda l’aspetto fisico che le caratteristiche del giocatore. E’ stata inserita anche una funzione che permette di testare e valutare la crescita del player in cantiere, in modo da poter comprendere se la caratteristiche scelte siano quelle ottimali. Sulla scia di questa nuova feature inserita in NBA 2K20, avrete anche la possibilità di testare il giocatore sul campo simulando dei match. Sembra un aspetto di poco conto ma nell’economia di una carriera che vi terrà incollati per ore al joystick, sapere che queste saranno ben spese è appagante.

nba_2k20_recensione_ps4

In maniera similare al Viaggio inserito negli ultimi titoli della seria FIFA di EA Sports, la modalità Carriera di NBA 2k20 vi trascinerà in una narrazione cinematografica dove incontrerete attori del calibro di Rosario Dawson e Idris Elba. LeBron James ha curato lo screenplay e gli aspetti tecnici del progetto, fornendo il suo punto di vista di icona fuori e dentro il campo. Questo suo contributo è stato fondamentale non solo in ottica realismo ma anche nel creare una storia che raccontasse il dietro le quinte del basket NBA. Non vi aspettate una narrazione e un gameplay veloce. Le prime fasi hanno pochi momenti giocati e molti video skippabili. Man mano che andrete avanti nel gioco le sequenze giocate saranno il cuore di questa modalità.

La stagione è lunga e in più occasioni dovrete mantenere calma e sangue freddo. Dovrete affrontare i vostri demoni e le vostre debolezze per diventare una stella del firmamento NBA 2K20. La cosa importante è che nella fase creativa del vostro personaggio abbiate cura di scegliere con saggezza le caratteristiche e il ruolo che del vostro futuro campione. Saranno il vostro marchio di fabbrica e determineranno la riuscita della vostra carriera.

nba_2k20_recensione_ps4

Il divertimento nelle sue varie forme

La nostra recensione per PS4 di NBA 2K20 termina descrivendo le restanti modalità di gioco presenti in questo nuovo titolo.

Oltre alla Carriera anche La mia Squadra presenta numerose migliorie. In maniera del tutto similare a un gioco manageriale dovrete gestire ogni singolo aspetto della vostra squadra impostando la rosa e le sue tattiche come anche staff e allenatori. Le tanto odiate microtransazioni e le loot box sono presenti anche in NBA 2K20. Gli spacchettamenti di bustine serviranno a creare la vostra squadra con cui proverete a vincere incontri e sfide. Se sarete fortunati usciranno giocatori forti ma al vostro team serve una buona strategia. L’ago della bilancio quest’anno penderà verso chi si impegnerà a costruire un sistema di gioco sfruttando i giocatori a disposizione e non su chi “spende e spande” per ottenere il meglio del meglio.

La modalità Gioca ora è quella che vi permette di organizzare un partita in pochi attimi e senza perdere troppo tempo. Non solo le squadre NBA di entrambe le conference ma anche quelle di epoche passate, rimaste impresse nella storia del basket. MJ è pronto a rifare il suo ingresso in campo.

 nba_2k20_recensione_ps4

Altro aspetto degno di nota della la modalità gioca ora è la presenza del gentil sesso con la WNBA, la legga femminile di basket. Le 140 giocatrici suddivise tra le 12 squadre giocabili, forniranno un punto di vista differente nel gameplay rispetto a quello muscolare e fisico maschile.

La modalità La mia lega di NBA 2K20 vi farà affrontare un’intera stagione con la vostra squadra selezionata. Non si tratta solo di partite in sequenza ma anche di gestire le sessioni di allenamento, le sedute tattiche, il Draft e gli All Star Games. Dovrete sempre tenere un occhio fisso sul calendario perché gli impegni non saranno pochi.

 nba_2k20_recensione_ps4

La nostra recensione di NBA 2K20, elaborata dopo intense ore di gaming su console Ps4, ci ha lasciato una piccola nota amara in bocca per via della presenza delle microtransazioni. La presenza di questo aspetto non inficia però pesantemente sulla resa finale del gioco che nel complesso è divertente. La sensazione di assistere a una partita di basket NBA alla TV e il realismo fanno di NBA 2K20 il miglior simulatore della serie sinora realizzato. La grafica e il gameplay sono stati sensibilmente migliorati rispetto a NBA 2K19, andando incontro alle richieste della community. Dedicato agli appassionati della pallacanestro a stelle e strisce e a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al basket targato 2K. Buon Slam Dunk a tutti voi.

CONTRA: ROGUE CORPS, arriva la demo

0

Konami ha annunciato che la demo di CONTRA: ROGUE CORPS verrà rilasciata oggi per le piattaforme Xbox One e Nintendo Switch, la versione per PS4 sarà invece disponibile da domani. In questa demo, ambientata a Damned City, i giocatori prenderanno il controllo di Max ‘Kaiser’ Doyle, leader dei Rogue Corps.

The demo di CONTRA: ROGUE CORPS sarà incentrata sulla campagna single-player e includerà una delle più massicce boss fight del gioco completo che sarà in vendita dal 26 settembre in Europa.

I progressi ottenuti nella demo non verranno salvati nella versione finale del gioco al lancio. All’interno della demo sarà incluso un nuovo gameplay trailer che mostrerà delle scene totalmente inedite di  CONTRA: ROGUE CORPS.

CONTRA: ROGUE CORPS è un videogioco di combattimento in terza persona per Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch e PC (STEAM) diretto dal celebre Nobuya Nakazato (CONTRA III: THE ALIEN WARS e CONTRA: HARD COPS). CONTRA: ROGUE CORPS, come i precedenti titoli, della saga è caratterizzato dalla presenza di nemici pazzi e giganteschi, di combattimenti violenti e di un cast di diversi personaggi giocabili che aggiungono un tono irriverente all’esperienza di gioco.

CONTRA: ROGUE CORPS è ambientato diversi anni dopo gli eventi narrati in Alien Wars, e si basa sulla storia di un gruppo di ex militari che si guadagna da vivere cacciando taglie e cercando tesori a Damned City. I giocatori dovranno possedere riflessi rapidi per sfruttare al meglio le potentissime armi e gli innesti cibernetici che verranno messi loro a disposizione per completare campagne che serviranno a raccogliere risorse e sopravvivere a Damned City.

Greedfall: la recensione PS4 del nuovo action RPG

0

Nella recensione di oggi parliamo di Greedfall è il nuovo action RPG, sviluppato da Spiders Studios e pubblicato da Focus Home Interactive, testato su console PS4. In molti, tra addetti ai lavori e fan, dicono che questo gioco sia la consacrazione di un nuovo genere che tenta di coniugare due tipologie di gameplay diametralmente opposte tra loro. La fisica ci dice che due opposti si attraggono per cui il loro incontro era scritto nel destino. In molti ci hanno provato, in pochi ci sono riusciti. La coniugazione videoludica di questo nuovo genere non è facile.

Nel podio inseriamo la saga di The Witcher dei polacchi di CD Projekt RED e il MMORPG Black Desert dei coreani di Pearl Abyss. Entrambi i titoli hanno veramente creato degli status symbol e generato importanti community di adepti del genere action RPG. Un posto su questo podio è ancora libero e noi riteniamo che Greedfall possa occuparlo senza problemi.

Greedfall gameplay

Questo videogioco è frutto di anni di sperimentazione dello studio parigino Spiders Studios  che inizia nel 2010 con il loro primo gioco di ruolo intitolato Faery: Legends of Avalon. Nel corso degli anni, anche facendo tesoro degli errori di gioventù, questo studio ha capito come creare il giusto mix tra action e RPG. Greedfall è la loro creatura perfetta.

Un ultimo aspetto che preme ricordare e che il titolo è completamente localizzato in italiano, compresi menù e interfacce (cosa non più scontata in epoca moderna).Scopriamo insieme, in questa nostra recensione di Greedfall per PS4, questo nuovo ed entusiasmante action RPG.

Teer Fradee, una nuova speranza 

La nostra recensione di Greedfall per PS4, inizia descrivendo il contesto narrativo degli eventi del gioco. Il vecchio mondo è attraversato dalla verve del colonialismo del XVII secolo ma purtroppo è afflitto anche da un male che lo sta lentamente divorando. Il suo nome è Malicore e non lascia scampo a nessuno, portando via le vite di donne, uomini, anziani e bambini. La speranza è riposta in un’isola appena scoperta, Teer Fradee.

Il nostro protagonista, nel tentativo di trovare una cura per la Malicore, parte alla volta di questo nuova terra promessa. L’isola si presenta con una flora e una fauna selvaggia con dettagli estremamente curati, sia ambientali che emozionali. Il tutto attraversato da una vena fantasy che, come sappiamo bene, all’interno di un gioco di ruolo è sempre funzionale. L’isola non è un territorio solo da esplorare, ma interagisce con voi. Al suo interno sono presenti tribù e clan oltre che bestie e creature pericolose che proveranno a rendervi la vita molto difficile.

 greedfall_recensione_playstation_4

Per quanto il genere RPG sia stato battuto in lungo e in largo, la nostra sensazione è stata molto positiva. Le ambientazioni e le situazioni che Teer Fradee offre, restituiscono un senso di meraviglia e scoperta. A tratti abbiamo avuto la sensazione di trasformarci negli esploratori del XVII secolo, che per primi scoprivano terre e zone sconosciute.

Inoltre la componente storica è molto presente ma non per questa imbriglia Greedfall in corsi e ricorsi di alcun genere e tipo. Il riferimento a situazioni note è ben presente ma non pressante. La caratterizzazione dei luoghi e dei costumi è coerente con il periodo storico e la dovizia dei dettagli e ben curata. Gli sviluppatori di Spiders Studios sotto questo aspetto hanno fatto veramente un ottimo lavoro.

 greedfall_recensione_playstation_4

L’importanza delle scelte

La nostra recensione di Greedfall per PS4, prosegue descrivendo l’aspetto decisionale che rappresenta il cuore pulsante di un gioco di ruolo. Questa componente è presente sin dai primi attimi del gioco, nel momento creativo del nostro personaggio. La scelta del sesso come quella della classe risulta fondamentale per la nostra esperienza finale di gioco. Il gameplay che ne deriva è figlio di queste scelte iniziali.

Se qualcuno di voi ha giocato a Dungeons & Dragon o similari, conosce molto bene questo aspetto come altresì quello delle interazioni. In Greedfall, come accennato in precedenza, esistono diversi clan e fazioni. Ognuno di essi ha al suo interno filosofie ben distinte e personaggi chiave utili all’evoluzione della trama. La conoscenza di intrighi, misteri e segreti vi tornerà molto utile e a tempo debito potrete utilizzarla a vostro vantaggio.

 greedfall_recensione_playstation_4

Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti anche in Greedfall vi è il famoso skill tree, l’albero delle abilità. Ognuna di esse farà si che si concretizzi la specializzazione del vostro personaggio. Non vi è un unico approccio alle situazioni e il gameplay che ne deriva richiede delle doti e abilità particolari. Inoltre, con il passare delle ore di gioco, capirete qual è la vostra via da intraprendere in termini di specializzazione e di conseguenza sbloccherete le abilità in funzione di essa.

In fase di creazione del personaggio possiamo scegliere tra 3 classi diverse: guerriero, mago o tecnico. Il primo, amante degli scontri ravvicinati, predilige il combattimento con la spada e diventa fondamentale la qualità dell’armatura. Il mago, non essendo dotato di forza fisica, lancerà i suoi incantesimi da media lunga distanza. Infine abbiamo il tecnico, artista dei diversivi ma anche stratega in battaglia con le sue trappole e bombe. La scelta della classe influirà sulle varie situazioni di gioco e sulle dinamiche gestionali di una singola missione. La vostra classe vi permetterà di condurre un assalto stile berseker oppure aggirare un nemico da un lato cogliendo il fattore sorpresa.

Greedfall

La quantità e la qualità delle armi e delle armature è notevole e varia a seconda della fazione di appartenenza. In ausilio in questo campo vi è il meccanismo del crafting che, attraverso delle pozioni, vi permetterà di modificare il vostro equipaggiamento.

Un altro aspetto interessante in Greedfall è quello dei talenti sociali. Questa ulteriore caratterizzazione del vostro personaggio vi consente di riuscire meglio in determinate operazioni di gioco. Un esempio è il talento dell’artigianato che vi consentirà di creare e migliorare l’equipaggiamento in uso.

Greedfall

 Non solo RPG, ma anche action

Ultima tappa della nostra recensione di Greedfall per Playstation 4 è la descrizione della componente action. Non è facile unire i due generi ma la nostra impressione è che, anche se non siamo di fronte a un hack n’ slash puro, il divertimento non manca. La telecamera in terza persona e sempre posizionata in modo da seguire il combattimento. Il sistema di aggancio del nemico è funzionale e permette di avere sempre un occhio fisso sul nostro avversario.

Il sistema di attacco è efficiente e reattivo. Non dobbiamo aspettare tempi di caricamento o il colpo del nemico per poter sferrare un attacco, come succedeva negli anziani turn based. In Greedfall si lavora di iniziativa, guardando sempre cosa farà il nemico di turno. A seconda della natura, tipologia e livello del nemico si cercherà di capire quali sono i suoi schemi di attacco e muoversi attorno a essi.

 greedfall_recensione_playstation_4

La modalità con cui mettere in atto tutto ciò è tra le più semplici (se non abbastanza scontata), con lo schiva/attacca/schiva che lo ne fa da padrone. Avrete a disposizione due armi per i combattimenti ravvicinati e una per il colpo dalla distanza, con la possibilità di lanciare anche degli incantesimi. Va da sé che la classe scelta favorirà una tipologia di attacco rispetto ad un altra. L’intensità degli attacchi, in maniera molto simile al sistema utilizzato in Black Desert, è di tre tre tipologie, uno base, uno potente e uno “furore” che funge da bonus.

Ovviamente non potrete solo offendere ma dovrete pensare anche a come impostare la vostra strategia difensiva. Anche il nemico, come voi, sarà dotato di varie tipologie di attacco, diverse per natura e intensità. È vostro compito capire, quanto prima, come si comporta in battaglia e scegliere quando schivare e parare un colpo. Il tutto deve, ovviamente, essere fatto studiando l’ambiente circostante che può favorirvi ma anche rendervi la vita difficile. L’isola di Teer Fradee vive intorno a voi.

Molto gradita e anche rara negli RPG di nuova generazione, è la presenza in Greedfall della pausa tattica. In un combattimento frenetico o in una fase pianificatoria di un’incursione stealth, prendersi qualche minuto per riflettere non è una cattiva idea.

 greedfall_recensione_playstation_4

Ci siamo divertiti a giocare a Greedfall su PS4 e successivamente a raccontarvi la nostra esperienza con questa recensione. Spiders Studios non è sicuramente un colosso ai livelli di CD Projekt RED e Square Enix ma nel loro team c’è della sostanza e del talento. Greedfall ha al suo interno degli elementi e spunti molto interessanti che innovano un genere in via di sviluppo. La componente RPG con le sue personalizzazioni è ben strutturata mentre quella action è ancora acerba anche se divertente nel suo complesso. La trama sicuramente non eccede in originalità anche se le quest primarie e secondarie non scadono nella ripetitività. Non si tratta sicuramente di un titolo di tripla A ma a nostro avviso vale la pena giocarci. Scommessa.

Control: recensione dell’atteso nuovo titolo di Remedy

Per una volta voglio incominciare con quello che dovrebbe essere un augurio finale e cioè che Remedy Entertainment ci possa in futuro regalare ancora esperienze di gioco come quella che è riuscita a creare con Control. Nonostante il Curriculum Vitae blasonato, non mi aspettavo che le loro abilità di immaginare atmosfere e narrazioni coinvolgenti riuscissero con Control a creare un unicum, un’avventura che oggi non ha simili nel mercato dei videogiochi.

Una storia che parte piano, sino ad esplodere

Interpretiamo Jesse Faden, una ragazza che arriva a New York con l’obiettivo di scoprire cosa realmente sia successo 17 anni prima quando, a causa di un incidente traumatico, perse il fratello Dylan. Il posto da dove comincia è il Federal Bureau of Control, un’entità governativa che studia e documenta il paranormale. Una volta entrata si accorge che il luogo è deserto e, dopo una breve perlustrazione, l’unica persona che incontra è il Custode intento a pulire il pavimento, che però sembra l’aspettasse e le comunica che la stanno attendendo di sopra per un colloquio di lavoro come Assistente Custode. Al piano superiore, mentre Jesse si avvicina all’ufficio del Direttore del Federal Bureau of Control, sente uno sparo e, una volta entrata nell’ufficio, trova il Direttore morto con la sua pistola a terra vicino, indice di un probabile suicidio. Nel momento in cui Jesse raccoglie l’arma del Direttore, è preda di una visione e una voce fuori campo le comunica che solo pochi eletti possono impugnare la fantastica “Arma di Servizio” e che per diventare il nuovo Direttore deve superare alcune prove. Eccola allora proiettata in una dimensione parallela che, per alcuni versi, ricorda quella di “Dishonored” e che funge da luogo tutorial dove provare le diverse funzionalità dell’Arma di Servizio e dei combattimenti corpo a corpo. Terminato il training, Jesse comincia la sua avventura da Direttore con l’obiettivo principale di liberare il quartier generale del Federal Bureau of Control, denominato “The Oldest House”, dalla presenza dell’Hiss, una forza paranormale ostile che ha invaso le aree dell’edificio con fenomeni inspiegabili e che ha trasformato i dipendenti del FBC o in personaggi catatonici che levitano a mezz’aria, o in personaggi molto aggressivi che la attaccano, forse perché nel frattempo Jesse si è scoperta immune dall’Hiss.

Combattimento ed Esplorazione

Control

Il gameplay di Control prevede una visuale in terza persona e un meccanismo di gestione salute basato sul recupero di frammenti azzurri che i nostri nemici rilasciano quando vengono uccisi. Il sistema di combattimento si basa sull’uso dell’”Arma di Servizio” che, grazie a potenziamenti da sbloccare, può assumere fattezze e varianti che ne aumentano la potenza, la capienza del caricatore e introducono altre migliorie. In alternativa Jesse può utilizzare dei i poteri soprannaturali a lei associabili nel momento in cui entrerà in contatto con gli “Oggetti del Potere”. Si tratta di abilità che vanno dalla capacità di attrarre oggetti per scagliarli contro i nemici, alla possibilità di creare uno scudo con materiali vari; dallo scatto rapido per evitare i colpi dei nemici, alla capacità di levitare per tempi limitati. Remedy, per costringerci ad alternare le due tipologie di “armi” offensive a nostra disposizione, ha introdotto un meccanismo “a consumo”. Infatti, da un alto, l’arma del Direttore esauriti i colpi richiede un tot di tempo perché il caricatore si ricarichi, dall’altro, i poteri soprannaturali consumano un’energia ad esaurimento e quindi, analogamente all’arma, siamo costretti ad aspettare del tempo prima che l’energia si rigeneri.

Già dai primi passi l’avventura non appare per nulla né semplice né lineare. Tutta la storia si svolge all’interno del FBC e The Oldest House si rivela un’entità vivente, capace di cambiare forma e ricostruirsi da sola offrendoci percorsi a dimensioni alternative. Man mano che liberiamo le zone dall’Hiss, si aprono nuovi piani con mappe diverse tra loro che alternano uffici lineari a zone con gigantesche caverne o burroni, tutti esplorabili grazie ai diversi poteri soprannaturali che guadagneremo via via che supereremo le aree. Non esistono salvataggi manuali ma i nostri punti di rinascita sono i “Punti di Controllo”, di fatto dei checkpoint che raggiungiamo dopo aver liberato alcune zone della mappa. I “Punti di Controllo”, una volta liberati, fungono anche da luoghi dove trasportarsi con un viaggio rapido permettendo così di ritornare velocemente in zone in parte lasciate inesplorate perché magari senza autorizzazione necessaria. Ma il nostro viaggio non sarà mai razionale, l’FBC è un luogo folle senza regole, popolato da personaggi non classificabili e noi stessi viviamo in continuazione lo strano ruolo di persona coinvolta ma incapace di capire e, soprattutto, controllare veramente il mondo che stiamo attraversando.

L’intera storia è costruita su complessi piani che consideriamo paralleli solo perché apparentemente riteniamo ci debbano portare verso un preciso punto finale. Il percorso è accompagnato da dialoghi, note e filmati che aiutano a costruire un luogo così complesso che, non di rado, ci si ferma per respirare e per chiedersi: “Ma, dove sono?”. Questo senso di confusione mista ad estraneità è dovuto anche alla moltitudine di passaggi segreti e scorciatoie che troveremo e dai fenomeni soprannaturali che incroceremo.

L’FBC si rivelerà un vero labirinto, un vasto luogo da esplorare in una modalità non lineare che ci lascia la libertà di decidere se cercare di seguire il percorso narrativo principale o perderci nelle numerose ed incredibili aree che sarebbe un peccato svelare rovinando al giocatore le molte le sorprese di questo gioco. In Control è’ impossibile definire un tempo di gioco standard per completarlo, perché non vi è un percorso chiaro ed evidente da seguire verso la parola fine. Il gioco è così pieno di distrazioni che portano a missioni secondarie che, in alcuni casi, sono migliori della campagna principale. Tutti i personaggi che popolano Control hanno un senso narrativo che aiutano a completare il mondo del gioco. E allora è un peccato non seguire le loro indicazioni perché, spesso le missioni secondarie, portano a battaglie contro dei boss che ci premiano con poteri altrimenti non trovabili. Insomma, Remedy ha fatto un enorme lavoro sia per quanto riguarda la storia principale che relativamente a tutto ciò che è il mondo secondario, spronandoci ad esplorare ogni spazio, riuscendo così ad aumentare la longevità di questo capolavoro.

Purtroppo la localizzazione del gioco in italiano si limita ai sottotitoli.

Control è un’esperienza unica, un luogo che, anche quando sembra banale è in realtà totalmente alieno, malato ma bellissimo. Un gioco che diventa più ricco e avvincente man mano che scendi in profondità. Un’incredibile comporto narrativo ci fa vivere un’avventura trasportandoci in un mondo mutevole di difficile comprensione, ma così stimolante ed avvincente che ci invoglia a continuare l’esplorazione anche dopo averne scoperto il finale.