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Monster Hunter World: data di uscita e nuovo trailer

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Capcom ha confermato oggi che Monster Hunter World sarà disponibile per PlayStation 4 e Xbox One in tutto il mondo il 26 gennaio 2018.

La versione PC verrà rilasciata in un secondo momento. Capcom annuncia, inoltre, l’inizio dei pre-order della versione standard del gioco, che include dei bonus, e della Collector’s Edition appena annunciata.

Da oggi è disponibile un nuovo trailer che rivela diverse nuove creature che mostra in anteprima Astera, la base delle operazioni della Commissione di Ricerca, impegnata nell’esplorazione del “nuovo mondo”.

Il trailer del Tokyo Game Show mostra la meravigliosa e selvaggia varietà di creature presenti nel gioco, dalla lucertola Pukei-Pukei e la sua lingua allungabile, al terrificante mostro Nergigante.

Viene svelato anche lo stage Coral Highlands, bellissimo quanto pericoloso: si consiglia di non restare troppo ad osservare lo splendido panorama, il rischio è quello di diventare cibo per mostri! I giocatori avranno a disposizione una grande varietà di oggetti che li aiuteranno nell’esplorazione del fantastico ambiente di gioco, come il Glider Mantle.

Il mantello può estendere il tempo di permanenza in aria dopo un salto e, come mostrato nel trailer, in alcune aree è possibile sfruttare delle correnti di vento ascensionali per raggiungere velocemente posizioni elevate.

Monster Hunter World

Pre-ordinando Monster Hunter World in Europa sia per PS4 che per Xbox One nei negozi che partecipano all’iniziativa, si potrà accedere allo speciale bonus pre-order, che comprende l’Origin Set Armor e il Fair Wind Charm Talisman, che garantiscono statistiche di attacco e difesa migliorate per il cacciatore e un utile skill di raccolta. Verifica con il tuo negoziante i bonus disponibili.

Wolfenstein II The New Colossus: “Mai più Nazisti” Trailer gameplay

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Bethesda ha diffuso il nuovo gameplay trailer di Wolfenstein II The New Colossus intitolato “Mai più Nazisti”.

I Nazisti hanno conquistato l’America e hanno trasformato Manahattan in una landa desolata. Hanno separato con muri New Orlenas e stanno sistematicamente effettuando delle purghe in città, bruciando case e persone. Girano spavaldi per le strade delle piccole città americane andando dove vogliono, prendendo quello che vogliono e comportandosi come meglio li aggrada. Ma questa non è l’America di BJ Blazkowicz.

Gli Stati Uniti non saranno mai sconfitti, specialmente con BJ all’opera, guidando la resistenza e innescando la rivoluzione. Guarda la Resistenza che insorge per incutere paura ai Nazisti nell’ultimo video di Wolfenstein II: The New Colossus.

Wolfenstein II The New Colossus sarà pubblicato il 27 ottobre 2017 per Xbox One, PlayStation 4 e PC.

Destiny 2: la nostra recensione

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Esattamente tre anni fa Bungie presentava Destiny, il suo primo grande progetto dopo essersi separata da Microsoft nel 2007. L’attesa e le aspettative non potevano essere che altissime, si trattava di una grossa discontinuità dopo la fortunatissima saga di HALO che li aveva resi famosi. Il nuovo videogioco sviluppato solo per Console era uno sparatutto fantascientifico in prima persona (First-Person Shooter) ma anche un Multiplayer online. Il tutto si svolgeva in un mondo online condiviso con elementi di gioco di ruolo ed in cui si potevano affrontare sia scontri giocatore vs giocatore (PvP) che giocatore vs ambiente (PvE). Insomma, un mondo sempre connesso dove, c’era sì una campagna single-player, ma la componente Multiplayer la faceva da padrone.

Destiny non era esattamente classificabile, ed anche per questa ragione le recensioni non furono tutte allineate. Mediamente furono positive ma, le diverse anime del gameplay contenute nel videogioco, riuscirono a scontentare un po’ tutti a seconda di quella che il recensore privilegiava o riteneva con lacune. Di certo la critica più condivisa fu l’assenza di un forte e omogeneo comparto narrativo, in parte dovuto ad una trama molto frammentata e complessa.

Oggi sono passati tre anni da quel lancio, a cui sono seguite quattro espansioni (DLC) che hanno contribuito a mantenere viva l’attenzione su Destiny e a non far diminuire drasticamente il numero di giocatori online. Anticipato da un breve periodo di Beta Multiplayer aperta a tutti, finalmente Bungie rilascia Destiny 2 e da subito si capisce che sembra voler correggere alcuni errori dell’originale. Se il primo Destiny non aveva praticamente alcuna trama, questo sequel gioca subito una carta di discontinuità narrativa per creare una nuova campagna progettata decisamente meglio. La Torre dell’Avanguardia, crocevia dei Guardiani che guidati dalla Luce combattono per salvare il mondo, viene distrutta dai Cabal guidati da Dominus Ghaul il cui obiettivo è togliere loro la Luce per darla al proprio popolo. Questo azzererà completamente i poteri dei Guardiani che dovranno via via recuperarli e riorganizzarsi tra loro per contrattaccare i nemici. Per far ciò dovremo visitare nuovi mondi e se, da un lato, l’impianto narrativo attraverso il quale cominceremo a recuperare i nostri poteri è simile al primo episodio, dall’altro, è decisamente strutturato meglio, raccordando con senso le diverse missioni che ci porteranno a visitare i nuovi pianeti. Non solo, questa nuova trama utilizza spesso delle Cutscenes per rendere la storia più lineare e chiara, ricordando per molti versi il lavoro che Bungie fece con Halo.

Destiny 2 – Bungie non stravolge il gioco: una mossa vincente!

Destiny 2 recensioneCome dicevo, i pianeti e le varie locations, anche se sono molto simili a quelle del primo gioco, sono tutte nuove e graficamente disegnate splendidamente. Le novità introdotte immediatamente riscontrabili sono nelle tre Classi a disposizione (Cacciatore, Stregone e Titano) che ora hanno ciascuna tre Sottoclassi. Anche le Armi ed i Poteri hanno avuto un’evoluzione. Le tre armi con cui affrontiamo gli scontri sono suddivise in Cinetiche, Energetiche e Distruttive, a seconda della tipologia di danno che recano. Ma ora in Destiny 2 siamo liberi di utilizzare la stessa arma, per esempio una Pistola Cannone, sia come arma Cinetica che come Energetica. I Poteri ora possono essere di due Classi, ciascuna delle quali contiene dei potenziamenti che si sbloccano salendo di livello. Purtroppo per quanto riguarda i cambiamenti non possiamo dire altrettanto dei Nemici e della loro Intelligenza Artificiale. Infatti ritroviamo i già noti Cabal, Vex, Corrotti, Caduti e Alveare; alcuni con leggerissime modifiche estetiche ma, aimè, con ancora un IA non brillantissima. Insomma, se tanto mi dà tanto, c’è da aspettarsi che nelle prossime espansioni (DLC) appaiono nuovi nemici e ritornino i vecchi pianeti.

Ma il modo in cui i mondi lavorano tra loro rappresenta il cambiamento più sostanziale e positivo di Destiny 2. Ogni pianeta è pieno di attività come Missioni Secondarie, Sfide e Eventi Pubblici co-op, tutte giocabili in maniera diretta e molte delle quali attivabili senza andare in Orbita per transitare dal menu di Navigazione. Certo, le meccaniche sono a volte ripetitive come nel primo episodio, ma sono decisamente migliorate e adesso persino le zone di Pattuglia sembrano più vive e interessanti. Come ci aspettavamo, le Esperienze multi giocatore che via via Bungie renderà disponibili sono il compartimento che darà più soddisfazione, soprattutto se si saranno raggiunti livelli di Luce molto alti o si apparterà ad un Clan online ben coeso.

Una nota decisamente negativa deve purtroppo esser citata perché molti giocatori, sia nella fase test della Beta, ma soprattutto adesso con il gioco rilasciato stanno avendo grossi problemi di connessione da imputare al lavoro non perfetto degli sviluppatori. E’ vero che si trovano in rete molti consigli su come sistemare la cosa ma, da un lato, non è detto che gli utenti siano tecnicamente preparati e dall’altro che siano disponibili a perder tempo per far funzionare un gioco che hanno comperato come funzionante.

Destiny 2 non è ancora probabilmente l’esperienza totalizzante che ogni giocatore di FPS si immagina; tutto ciò che nel primo episodio abbiamo o amato o odiato è stato rimosso o migliorato ed il risultato è un gioco fluido e di gran impatto visivo. In altre parole, Bungie è riuscita a migliorare il suo gioco senza stravolgerlo, mantenendo la continuità concettuale del suo Multiplayer e migliorando l’esperienza della campagna Single-Player per tutti i giocatori occasionali che non hanno amici online ma che amano uno shooter ben fatto.

PES 2018 è finalmente disponibile

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PES 2018 è da oggi disponibile per la gioia dei fan di tutto il mondo! Vincitore del premio ‘Best Sports Game’ alla gamescom di quest’anno, PES 2018 ha creato grande attesa nel mondo dell’industria videoludica e in particolare tra i giocatori che hanno avuto la possibilità di provarlo in versione demo o negli eventi in cui il gioco è stato mostrato. Il gioco è disponibile da oggi 14 settembre, 2017 e si preannuncia come uno degli episodi della serie più attesi dagli appassionati.

PES 2018 propone l’immediatezza e il controllo totale che hanno reso celebre la serie ma con nuovo “look and feel” per garantire la più realistica esperienza di gioco calcistico mai creata.

Quest’anno PES 2018 ha visto offrire dei grandiosi bonus pre-order come il contenuto dedicato a Usain Bolt, l’uomo più vincente e veloce dell’atletica, e la leggenda argentina del calcio, Diego Maradona che si è unito alla famiglia di PES sia come ambassador che come giocatore all’interno del prodotto.

La lista delle leggende incluse nella serie continua a crescere grazie anche alla presenza esclusiva di uno dei calciatori più celebri del mondo: David Beckham. Le altre nuove leggende includono, i brasiliani Romario e Socrates, Lars Ricken, Karl-Heinz Riedle, Michael Zorc, Norbert Dickel e Jörg Heinrich del Borussia Dortmund, Javier Zanetti, Dejan Stanković e Francesco Toldo dell’FC Internazionale Milano, così come le icone del Liverpool Ian Rush, Robbie Fowler e Michael Owen, tutte presenti in PES 2018 – Altre Leggende saranno svelate più avanti nel corso dell’anno!

PES 2018 si arricchisce di una nuova selezione di squadre che appariranno nel gioco tra cui l’FC Internazionale Milano.

NBA2K18 presentato a Milano con Alessio Romagnoli e Emis Killa

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È stato presentato nel cuore di Milano NBA2K18 alla presenza dell’A.C. Milan Alessio Romagnoli ed Emis Killa, famosissimo rapper italiano autore di un brano presente nella colonna sonora del gioco, oltre a Rob Jones di Visual Concepts

Tutte le foto dell’evento: 

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NBA2K18 sarà disponibile da domani 15 settembre per PlayStation 4, PlayStation 3, Xbox One, Xbox 360, Nintendo e PC.

Warriors All Stars, la recensione: il fanservice per tutti i palati

La saga Warriors annovera un numero incredibile di titoli e in oltre venti anni di storia videoludica; stesso dicasi per gli altri brand Koei Tecmo, che sono riusciti, in forme e misure diverse, a far breccia nel cuore di migliaia e migliaia di appassionati. Con queste premesse, Warriors All Stars aveva la strada pressoché spianata, a patto di riuscire a conciliare qualità e fanservice, senza pendere in una direzione o nell’altra.

Warriors All Stars

Warriors All Stars, tra narrazione e personaggi

Con un pretesto narrativo gradevole ma di certo non memorabile, i personaggi iconici delle grandi saghe Koei Tecmo si ritrovano a combattere per la salvezza di un mondo flagellato da una potente e misteriosa entità, un tempo sigillata ma adesso liberatasi e in procinto di consumare ogni energia del pianeta.

Gli intrecci di trama sono abbastanza semplici, ma le interazioni fra personaggi risultano gradevoli e alcune hanno un tocco di genialità che non guasta mai. L’ottimo doppiaggio (purtroppo solo in lingua giapponese) concorre a rendere il tutto ancora più godibile, vista anche la mole di dialoghi presenti sia fra gli scontri che durante le stesse battaglie.

Va da sé che buona parte del fascino di Warriors All Stars deriva dalla presenza dei beniamini ai quali i giocatori si sono affezionati nel corso degli anni. La grafica nel suo complesso è curata, i modelli dei protagonisti e le ambientazioni sono realizzati con cura e persino i nemici, nella loro semplicità, hanno una buona varietà.

Warriors All Stars

Il gameplay è invece assai semplice e ridotto all’osso, per quanto il genere “musou” non brilli per varietà già per definizione. Il roster comprende (escludendo eventuali, futuri DLC) 30 personaggi giocabili, tutti assai diversi per stile ed estetica, ma rimangono ben lontani dal quasi centinaio disponibili in titoli come Dynasty Warrior 8.

Stesso dicasi per la totale assenza di equipaggiamenti e combo parecchio simili tra loro e semplicissime da effettuare; le missioni stesse sono basilari e tendono a ripetersi, all’interno di mappe che, per quanto belle, altro non sono che corridoi con qualche slargo.

Nonostante tutto sono comunque presenti molte azioni eseguibili dal giocatore durante le missioni: dal classico Special Attack del personaggio controllato, alle Hero Skill dei compagni di squadra, che possono diventare Alliance Strike nel caso in cui si decida di evocare questi ultimi al proprio fianco per combattere le orde in uno schieramento orizzontale; infine, il Musou Rush, attacco speciale che una volta attivato farà apparire orde e orde di nemici da fare a brandelli in un tempo limite, per ottenere il maggior numero possibile di K.O. e, di conseguenza, denaro, punti esperienza e materiali di crafting.

Warriors All Stars

Warriors All Stars

Questi ultimi sono utili per attivare le abilità della Hero Card, unico accessorio che consente una minima personalizzazione dei singoli eroi. Fondendo tra loro le carte e impiegando gli oggetti recuperati in battaglia, le Hero Card daranno un potenziamento non indifferente all’attacco dei personaggi che le equipaggeranno, più eventuali bonus elementali e abilità passive.

Sono anche presenti abilità attivabili nel caso in cui l’affinità tra i vari personaggi raggiunga determinati livelli, per quanto raggiungere il massimo punteggio con ciascun eroe è più una questione di grinding e pazienza che di vera e propria strategia.

Warriors All Stars

Warriors All Stars è un gioco sicuramente gradevole e che non potrà piacere agli appassionati delle saghe Koei Tecmo; si tratta di un titolo molto semplice e intuitivo, senza troppe pretese dal punto di vista tecnico e che, come già detto, punta più al fanservice e alla piacevolezza estetica che a una effettiva profondità di genere.

Per questa ragione, gli unici a poter rimanere scottati potrebbero essere gli appassionati dei titoli Warriors, che vedranno molti dei loro beniamini impegnati in discussioni e combattimenti ben inferiori a quelli in cui sono soliti dedicarsi, al punto da risultare quasi parodistici.

Warriors All Stars

In linea di massima, comunque, Warriors All Stars è un titolo ben confezionato sotto ogni punto di vista, sicuramente non rivoluzionario e nemmeno troppo impegnato sotto il profilo tecnico, ma in grado di divertire e intrattenere tanto i fan di vecchia data dei giochi Koei Tecmo, che nuove leve attratte dalla varietà del roster e dalla nomea dei singoli personaggi.

 

Ghost War: open beta in arrivo per Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands

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Ubisoft annuncia che la Open Beta di Ghost War, la nuova modalità PvP di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands, sarà disponibile su tutte le piattaforme dal 21 al 25 settembre. La Open Beta sarà scaricabile dal 19 settembre sia dai possessori di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands che dai nuovi giocatori che ancora non possiedono il gioco. La modalità completa sarà poi disponibile come aggiornamento gratuito per tutti i possessori di Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands nel corso dell’autunno.

In Ghost War, due team si sfideranno in deathmach quattro vs quattro basati sulle strategie di squadra che i giocatori hanno imparato a conoscere in Ghost Recon Wildlands, dove l’approccio strategico è tanto importante quanto le proprie abilità. I giocatori potranno scegliere tra una vasta gamma classi suddivise in tre categorie: Assalto, Tiratore scelto e Supporto, ognuna con ruoli specifici sul campo di battaglia e con cui potranno esplorare liberamente le mappe ed sconfiggere i propri nemici.

La Open Beta includerà sei di dodici classi diverse, ognuna dotata di determinate caratteristiche, armi, vantaggi e opzioni di personalizzazione, oltre a cinque delle otto mappe totali. Ghost War includerà nuove meccaniche PvP, il fuoco di copertura, per creare una vera strategia militare multiplayer con il proprio team.

Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands

Per maggiori informazioni su Ghost War e la open beta è possibile seguire la Ghost War Premiere su Twitch twitch.tv/ubisoft alle 18:00 del 19 settembre, così da scoprire per la prima volta i nuovi contenuti PvP. Per celebrare l’evento, un pre-show con ben quattro ore di contenuti e ospiti speciali inizierà alle 14:00. Una differita del pre-show e dell’evento principale inizierà circa alle 20:30.

Sviluppato dallo studio Ubisoft di Parigi, Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands è uno sparatutto militare interamente giocabile da uno a quattro giocatori in modalità cooperativa. I giocatori potranno scegliere liberamente come portare a termine le missioni e osservare come il mondo reagisce alle loro azioni. Potranno muoversi nella notte, attaccare all’alba o collaborare per eseguire un colpo sincronizzato, in grado di eliminare più nemici in un’unica volta. Ogni scelta ha delle conseguenze e i giocatori dovranno improvvisare o adattare i propri piani per portare a termine con successo la missione.

The Evil Within 2, tra film e videogioco

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Il binomio tra film e videogiochi e uno dei più conosciuti e fecondi. La cross.-medialità è un fenomeno ormai consolidato nel mercato dell’entertainment, con film che influenzano determinati videogiochi o viceversa. Nella creazione di The Evil Within 2 gli sviluppatori di Tango Gamenetworks hanno voluto riversare le suggestioni loro derivate dalla visione di una serie di film, alcuni molto famosi e altri meno noti, per creare un’esperienza interattiva indimenticabile e ricca di azione e suspense, dramma psicologico e paura.

Scopriamoli insieme.

THE MIST (2007)

The MistDiretto a Frank Darabont e basato sul racconto di Stephen King La nebbia (The Mist) il film è arrivato nelle sale italiane il 10 ottobre 2008.

Protagonista è il giovane David Drayton (Thomas Jane) che sta dipingendo un quadro quando una forte tempesta si abbatte sul lago nei pressi del quale si trova la sua casa costringendolo a rifugiarsi in cantina con la sua famiglia.

Il giorno seguente David, insieme al figlio Billy (Nathamn Gamble) e al vicino Brent Norton (Andre Braugher) si dirige al supermercato più vicino quando una densa nebbia avvolge completamente la cittadina.

I tre si rifugiano nel supermercato con altre persone in attesa che la visibilità migliori, ma ben presto scoprono che nella nebbia si nascondono creature mostruose e aggressive provenienti da un’altra dimensione e fuggite dalla vicina base militare dove si sta svolgendo un progetto militare segreto dal nome in codice “Arrowhead”.

La forzata prigionia nel supermercato, unita all’incitamento di una fanatica religiosa, la signora Carmody (Marcia Gay Harden) e alla minaccia rappresentata dalle misteriose creature che riescono addirittura a penetrare all’interno dell’edificio, non fa che aumentare la paura e le paranoie dei presenti. In un crescendo di colpi di scena che porta un manipolo di sopravvissuti a tentarla fuga attraverso uno stato del Maine ormai devastato dalle creature, l’insolito finale cala come una lama affilata sulle speranze e le vite dei protagonisti.

SEVEN (1995)

SevenDiretto da David Fincher e interpretato da star di Hollywood come Brad Pitt, Morgan Freeman e Kevin Spacey, Seven è un thriller poliziesco avente come protagonisti due detective: il saggio e anziano William Somerset (Morgan Freeman), ormai disilluso e in attesa di andare finalmente in pensione e il giovane e spavaldo David Mills (Brad Pitt).

I due sono chiamati a indagare su una serie di efferati delitti che hanno come minimo comune denominatore i sette vizi capitali.

Dopo i primi scontri i due iniziano a collaborare per risolvere il caso e la loro attenzione si concentra su un certo John Doe (Kevin Spacey) che continua a seminare cadaveri lasciando tracce inequivocabili. Fino agli ultimi due delitti legati ai peccati capitali di “invidia” e “ira” che vedono l’assassino prendersi gioco dei due poliziotti e colpire il detective Mills nei suoi affetti più cari.

DARK WATER (Honogurai mizu no sokokara) (2002)

Dark WaterIspirato all’omonimo racconto dello scrittore giapponese Kōji Suzuki, Dark Water è un film giapponese di genere thriller/horror di cui è stato prodotto un remake nel 2005 negli USA.

Protagonista è una giovane madre divorziata con qualche problema psichico di nome Yoshimi Matsubara (Hitomi Kuroki) che si trasferisce in una nuova casa con la figlia di sei anni Ikuko (Rio Kanno).

Il nuovo appartamento, però, sembra nascondere delle inquietanti presenze e dal piano di sopra provengono degli strani rumori.

Yoshimi trova spesso un piccolo zaino rosso di cui tenta invano di sbarazzarsi finché una notte, recatasi sul tetto del palazzo, scopre l’atroce verità: una bimba due anni prima era scomparsa affogando nella cisterna sul tetto proprio mentre tentava di recuperare il suo zainetto rosso.

Il film è diretto da Hideo Nakata, già regista dei famosi  Ring (1998) e Ring 2 (1999), che dà ancora una volta sfoggio della sua abilità nel creare un dramma psicologico e soprannaturale al tempo stesso.

PRISONERS (2013)

PRISONERSDiretto da Denis Villeneuve, Prisoners è un thriller/noir che racconta la storia della famiglia Dover, la cui vita serena si svolge in una piccola cittadina della Pennsylvania fino a quando, durante i festeggiamenti per il Giorno del Ringraziamento, la loro ultimo genita Anna scompare misteriosamente insieme all’amichetta Joe Birch.

Il padre di Anna, Keller dover (Hugh Jackman), inizia a indagare per contro proprio insospettivo da un camper, presente in loco fino al momento della scomparsa. Le indagini ufficiali vengono quindi affidate al detective Loki (Jake Gyllenhaal) che rintraccia il camper al cui interno trova il giovane Alex Jones (Paul Dano), un ragazzo affetto da un ritardo mentale e per questo affidato all’anziana zia Holly (Melissa Leo). Il giovane per il momento pare estraneo al rapimento e le indagini si orientano sui pedofili segnalati in zona e sugli altri casi di bambini scomparsi portando alla luce verità inquietanti.

Keller a sua volta sequestra il giovane Alex torturandolo barbaramente perché è convinto che questi sappia dove si trova sua figlia, mentre il detective Loki rintraccia un certo Bob Taylor (David Dastmalchian), un altro sospettato ossessionato dai labirinti.

La tensione sale e la situazione si complica ulteriormente quando Bob suicidarsi presso la stazione di polizia. Setacciando la sua casa viene alla luce la sua estraneità al rapimento, ma anche il suo triste passato.

Tra colpi di scena e segreti che a poco a poco vengono alla luce la verità viene infine svelata: la rapitrice è Holly, la zia di Alex, nonché moglie di un pedofilo ritrovato morto e ormai mummificato nella cantina di un ex sacerdote alcolizzato.

Se i film ora citati hanno rappresentato la fonte di ispirazione principale per gli sviluppatori c’è un ulteriore tassello che va a completare il quadro di The Evil Within 2 ed è il surrealismo di fondo che ha trovato la sua massima espressione in altre due pellicole: The Cell (2000) e Paprika (2006)

THE CELL (2000)

The CellThe Cell è un horror fantascientifico diretto da Tarsem Singh ambientato nel prossimo futuro dove, grazie a una particolare tecnologia, medici o addetti specializzati possono essere proiettati nelle menti di pazienti affetti da gravi patologie per tentare di curarli.

Catherine Deane (Jennifer Lopez) è una psicologa che si “immerge” regolarmente nella mente di un bambino in coma per cercare di risvegliarlo fino a quando i genitori decidono di interrompere la sperimentazione.

Nel momento in cui un pericoloso serial killer entra a sua volta in coma, l’FBI chiede l’aiuto della stessa Catherine.

Bisogna trovare il luogo in cui è rinchiusa l’ultima sua vittima. Catherine si inserisce nei suoi sogni e scopre un universo che rischia di far vacillare il proprio equilibrio psichico.

PAPRIKA (2006)

Diretto da Satoshi Kon, Paprika è stata correttamente definita “un’apocalisse onirica” in grado di mescolare i diversi piani del reale, del sogno e della fantasia creando un originale psyco-thriller animato ispirato al maestro della letteratura fantascientifica giapponese Yasutaka Tsutsui.

Protagonista del film è Atsuko Chiba, uno psicoterapeuta che cura i traumi dei suoi pazienti in maniera nuova e originale interagendo direttamente col loro mondo onirico. Più nello specifico questa terapia è in grado penetrare i sogni e di esplorare l’inconscio mediante il DC-Mini, un dispositivo che apre incredibili prospettive nel trattamento dei disturbi psichici. Prima ancora di essere brevettato, il congegno rivoluzionario viene però rubato e il Dottor Shima, direttore e mentore di Atsuko, imprigionato nel sogno dissennato e delirante di un folle. Il misterioso nemico è deciso a interferire coi sogni degli uomini, a manipolarli e a governare sul mondo sognato e su quello reale. L’uso scorretto del DC-Mini potrebbe infatti annichilire la personalità e la volontà del sognatore. Konakawa, un detective che odia il cinema ma sogna per generi cinematografici, decide di indagare. Nelle indagini al confine con l’inconscio lo aiuteranno Paprika, alter ego onirico della dottoressa Atsuko, e il dottor Tokita, inventore del prototipo.

Uncharted – L’Eredità Perduta, recensione: la rivalsa del gentil sesso

Con Uncharted: L’Eredità Perduta, la saga di Naughty Dog raggiunge i sette capitoli e i dieci anni di vita: esclusiva delle console di casa Sony, questa serie di titoli ha dovuto il suo successo a una regia incentrata su varietà e dinamicità di ogni singola scena, scontri compresi, ma anche e soprattutto a un livello qualitativo eccellente della produzione.

Chi non apprezza i titoli Uncharted ne critica principalmente la ridotta libertà di azione, le scene scriptate e gli scontri poco “tecnici”; Uncharted 4 ha già dimostrato come Naughty Dog fosse in grado di limare questi limiti, offrire mappe molto più ampie rispetto ai titoli precedenti e una varietà di approcci alle battaglie mai vista fino ad allora.

Uncharted: L’Eredità Perduta prende tutto il buono dell’ultima fatica Naughty Dog e lo migliora ulteriormente. Nei panni della ladra di tesori Chloe Frazer (personaggio già noto ai fan della saga) e accompagnata dalla mercenaria e non più antagonista Nadine Ross, il giocatore dovrà mettersi alla ricerca della leggendaria Zanna di Ganesh e battere sul tempo il guerrafondaio Asav, responsabile della guerra civile indiana e più che deciso a non darla vinta alle due donne, a qualunque costo.

Uncharted - L'Eredità Perduta

Uncharted: L'Eredità Perduta

Uncharted – L’Eredità Perduta, uno sviluppo lungo un anno intero

Con un tempo di sviluppo di circa un anno, il gameplay di Uncharted: L’Eredità Perduta riprende quello di Uncharted 4 in praticamente ogni aspetto, HUD compreso; le uniche concrete differenze riguardano la presenza di Nadine come spalla fissa durante l’esplorazione, controllata da un’ottima IA in grado di fornire supporto concreto sia durante gli enigmi che negli scontri e l‘inserimento della pistola silenziata come arma rara all’interno della Modalità Storia: questo rende possibile l’eliminazione dei nemici da una distanza di sicurezza e con discrezione, senza l’obbligo di un agguato a mani nude alle loro spalle.

A differenza di Nathand Drake, la bella Chloe è anche in grado di scassinare porte e casse; tuttavia, la meccanica aggiunge poco o nullla al gameplay, se non una breve ma evitabile perdita di tempo in un “minigioco” identico per ogni serratura, che sarebbe potuto essere tranquillamente sostituito da una semplice interazione con l’elemento da scassinare tramite tasto Triangolo.

In compenso, Uncharted: L’Eredità Perduta offre un nuovo tipo di collezionabile, oltre agli ormai noti tesori nascosti all’interno delle mappe, ovvero le “occasioni di scatto”: in determinati punti dei livelli, infatti, Chloe potrà scattare delle foto ricordo, che entreranno a far parte di una galleria visionabile sia durante la partita che, una volta terminata la Modalità Storia, negli Extra del menu principale.

Uncharted - L'Eredità Perduta

Con un costo al lancio di 39,99 Euro, Uncharted: L’Eredità Perduta presenta una campagna di circa 8 -10 ore, con la rigiocabilità tipica della saga e dovuta alla presenza di diversi livelli di difficoltà, i tesori sparsi nel mondo di gioco e, ultimo ma non meno importante, l’accesso al multiplayer di Uncharted 4, che per l’occasione ha ricevuto un aggiornamento con sui sono stati aggiunti come personaggi giocabili i protagonisti de L’Eredità Perduta e una nuova modalità Arena Sopravvivenza.

Se già Uncharted 4 era stato composto da mappe più estese rispetto ai primi titoli della saga, con Uncharted: L’Eredità Perduta Naughty Dog ha puntato ancora più in alto, creando vere e proprie sezioni open word in cui il giocatore è libero di esplorare rovine non legate agli eventi di trama, raccogliere oggetti preziosi e far la pelle agli uomini di Asav.

Siamo ben lontani dalle mappe sterminate di titoli, come The Witcher 3 e Final Fantasy XV, che puntano a una struttura esclusivamente a mondo aperto, ma il risultato finale è piacevole e offre quel pizzico di libertà in più sempre benvenuta.

Uncharted: L'Eredità PerdutaUncharted: L'Eredità Perduta

Piccolo neo di Uncharted: L’Eredità Perduta è la caratterizzazione della protagonista, realizzata con grafica e animazioni di altissima qualità, ma che troppo spesso sembra “fare il verso” alle battutine e al modo di porsi di Nathan Drake; sembra quasi che gli sviluppatori abbiano preferito non distaccarsi troppo dal mood dei precedenti Uncharted, la qual cosa è comprensibile, ma riduce Chloe a una “versione femminile” del protagonista originale.

Uncharted: L'Eredità Perduta

Le interazioni con la spalla Nadine risultano comunque convincenti e il loro rapporto si evolve in maniera molto umana e realistica, per quanto leggermente affrettata a causa della durata limitata della modalità storia. Questa offre anche un antagonista di tutto rispetto, forse anche in questo caso un po’ troppo “bruciato” nelle battute finali, ma sempre e comunque dal forte impatto scenico.

Infine, è impossibile non menzionare l’ottimo doppiaggio del titolo e la sempre orecchiabile colonna sonora, che insieme alle già citate animazioni concorrono a “dare un’anima” a dei personaggi di fantasia, rendendoli incredibilmente umani e credibili in ogni loro azione e frase.

Uncharted – L’Eredità Perduta è, a tutti gli effetti, Uncharted 4.5: nonostante si tratti di uno spin off, è un prodotto tripla A di altissima qualità produttiva, che vale pienamente il proprio prezzo e non potrà non essere adorato dai fan della saga; per i neofiti, invece, è consigliabile recuperare prima di tutto i titoli precedenti, visto che L’Eredità Perduta non temporeggia nel presentare i comprimari e la mancanza di conoscenze pregresse potrebbe lasciare spaesati e non fare apprezzare appieno quest’ultimo, gran lavoro firmato Naughty Dog.

 

Destiny 2: trailer di lancio

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Destiny 2 – L’umanità è stata sconfitta. Il perfido Dominus Ghaul è arrivato sulla Terra con il suo esercito, la Legione Rossa, per reclamare tutto il potere di cui ritiene di poter essere il solo e unico depositario. Unisciti agli altri sopravvissuti e combatti per sconfiggere Ghaul prima che tutto vada perduto.

Destiny 2 offre ai giocatori un’intensa e cinematografica campagna, oltre che un’ampia serie di attività perfette per ogni tipo di giocatore, con un fantastico gameplay per i fan che giocheranno in modalità singola, cooperativa o competitiva, con nuovi luoghi da esplorare e nuove avventure da conquistare. Destiny 2 arriverà il 6 Settembre su PlayStation 4 e Xbox One e sarà disponibile per PC a partire dal 24 Ottobre su Battle.net, il servizio di gaming online di Blizzard Entertainment.