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Dark Souls III: video di gameplay con l’ascia

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Continuano ad arrivare contenuti su Dark Souls III, l’attesissimo terzo capitolo del franchise videoludico di successo pubblicato da Bandai Namco. Ebbene oggi il nuovo gameplay ci mostra il combattimento con ascia:

https://youtu.be/nynW6hmEVq4

Destiny: Activision annuncia la data del sequel

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Arriva oggi l’annuncio da parte Activision di del sequel di Destiny, videogioco multiplayer per PlayStation 3,PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One

Secondo l’annuncio il nuovo capitolo arriverà nel 2017. Inoltre apprendiamo che ci sarà un’ulteriore espansione nel corso di quest’anno.

Assassin’s Creed: nessun nuovo capitolo per il 2016

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Tramite il blog ufficiale della Ubisoft possiamo annunicare con certezza che per il 2016 non è previsto nessun nuovo capitolo della saga di Assassin’s Creed.

Ecco cosa si legge sulle pagine ufficiali: “Quest’anno, ci fermiamo per riesaminare il franchise. Come risultato abbiamo deciso di non pubblicare nessun nuovo gioco per il 2016. Dall’uscita di Assassin’s Creed Unity, abbiamo imparato molto grazie ai vostri suggerimenti. Ci prendiamo quest’anno per sviluppare e evolvere il gioco. Avremo più cose da proporre e mostrare molto presto. Intanto ringraziamo i fan di tutto il mondo che continuano a suportarci“.

A dire la verità, dato che nel 2016 uscirà il film su Assassin’s Creed, immaginiamo che la Ubisoft vogliaprendersi del tempo anche epr capire in che modo il pubblico reagirà alla riproduzione su grande schermo di un gioco così amato. In tal modo possiamo supporre che il futuro del gioco sarà legato all’esito del film.

Gravity Rush Remastered, la recensione: lacrime e nostalgia

Dopo 4 anni dal suo rilascio sul mercato e circa 13 milioni di unità vendute, Playstation Vita si è rivelata essere una parziale sconfitta per Sony; se da una parte infatti abbiamo a che fare con un successore di Playstation Portable (PSP) dalle specifiche e componenti hardware d’alto livello, PS Vita non è mai riuscita a competere con l’enorme e variegato parco titoli dell’eterno rivale, il Nintendo 3DS, più user-friendly e dal costo più contenuto. Nonostante questo, Gravity Rush è stato uno dei pochi videogiochi sviluppati e rilasciati in esclusiva per la console Sony.

Questo action RPG ricevette un’accoglienza assai positiva sia dal pubblico che dalla critica e non bisogna quindi stupirsi se, dopo quasi un lustro dalla sua pubblicazione, Sony abbia deciso di presentare su mercato una versione del titolo per PlayStation 4. Il lavoro sul remastered è stato curato da Blue Point Games, già artefice della pregevole The Nathan Drake Collection: framerate e risoluzione sono stati incrementati, raggiungendo rispettivamente 60 fps e 1080p, mentre interfaccia di gioco e comandi sono stati modificati per adattarsi al meglio al DualShock 4. Infine, Gravity Rush Remastered contiene al suo interno, oltre al gioco base, anche i tre DLC disponibili per la versione PS Vita, più una galleria di oltre 600 illustrazioni tra concept art e bozzetti.

A parte questo, nel bene e nel male, nulla è cambiato. La grafica, già molto “pulita” nella sua versione originale, non è chiaramente pensata per competere con i giochi della attuale generazione di console, ma fa il suo dovere grazie al cel-shading e un’impronta molto “anime”, non eccezionale ma di certo con un proprio stile, facilmente identificabile nonostante si tratti di una nuova IP.

Il gameplay prevede un susseguirsi di eventi scanditi in 21 capitoli – DLC esclusi – più numerose quest secondarie e sfide a tempo. La natura “portatile” del gioco si fa sentire parecchio, sia nella sua longevità non troppo elevata (circa 15 ore di gioco) che nella tendenza delle missioni ad essere molto simili fra loro, in quanto non pensate per esser svolte consecutivamente e in sessioni di gioco prolungate.

L’esplorazione delle mappe sarà possibile grazie alla capacità della protagonista di manipolare la gravità: i comandi sono semplici e si padroneggiano rapidamente anche con il controller, le abilità non sono molte ma – ed è questo che conta – tutte molto utili.

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Nel complesso il gameplay, per quanto non manchino piccole “sbavature”, come alcune imprecisioni nei geodata, regala davvero tante soddisfazioni e libertà d’azione, ma gli interessati a provare ed acquistare questo titolo devono assolutamente tener conto di come un gioco del genere, nato per console portatile, per quanto ben fatto non potrà mai eguagliare in durata e complessità un lavoro pensato sin dal principio per console casalinga.

La trama pecca talvolta d’ingenuità, cadendo in qualche cliché di troppo, specialmente per quanto riguarda la caratterizzazione dei comprimari, e lascia in sospeso molte, troppe domande, che bisogna augurarsi trovino risposta in Gravity Rush 2, annunciato come esclusiva PlayStation 4 e atteso nel 2016; tuttavia, le idee di base sono davvero interessanti e non manca il potenziale per lo sviluppo di una saga ben fatta, originale e più “matura” di quanto mostrato finora.

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Con un prezzo di listino di 29,99 Euro, Gravity Rush Remastered merita sicuramente il tempo e il denaro degli acquirenti, anche in attesa del suo seguito. Il gameplay, come già detto, può risultare leggermente ripetitivo nel lungo periodo, eppure riesce a divertire ed intrattenere sia i giocatori occasionali che i più rodati, sia grazie al framerate stabile a 60fps, che rende tutto ancor più fluido e godibile, che ad una calibrazione della difficoltà priva di picchi di frustrazione o di noia, perlomeno durante la prima run di gioco.

Gravity Rush Remastered è sicuramente un porting interessante e ben fatto: una ghiotta occasione per tutti i giocatori che non hanno avuto modo di conoscere il titolo originale su PS Vita per scoprire e, perché no, innamorarsi della storia di Kat e del suo misterioso gatto Dusty: un acquisto non troppo oneroso per le tasche e garanzia d’ore di intrattenimento, tanti sorrisi… e qualche lacrima di commozione.

Dying Light The Following: il trailer di lancio

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Guarda il trailer di lancio di Dying Light The Following, l’atteso nuovo DLC. Un DLC che aggiunge una nuova ed enorme mappa al titolo originale, con in più la possibilità di guidare colorate Dune Buggie nel mondo di gioco.

https://www.youtube.com/watch?v=pl2GtHFwzlI

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 secondo Sabaku No Maiku

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un nome che durante la sesta generazione di console [Playstation 2, Xbox e Gamecube NdMike] sarebbe stato visto con diffidenza e sfiducia, poiché Tie-In di un “cartone animato per bambini”. Tuttavia bisogna essere oggettivi: i Narutimate Hero per Playstation 2 erano videogiochi più che discreti per esser produzioni nate come puro e semplice fanservice, ma fu Cyber Connect II con il primo capitolo di questa [ormai conclusa? ndMike] serie che si creò il vero e proprio primo picchiaduro, ispirato ad un lavoro di animazione orientale, che potesse definirsi “di qualità”.

L’impatto visivo, per i giocatori dell’epoca, fu qualcosa di letteralmente sconvolgente e l’evoluzione fra le generazioni fu la più impressionante da quando si passò dai 16 ai 32 bit. I ragazzi di Cyber Connect riuscirono a realizzare grafica che prima d’ora era solo nell’immaginazione degli appassionati: un’animazione interattiva. L’estetica di Naruto: Ultimate Ninja Storm richiamava i fasti di Dragon’s Lair ma con un sistema di gioco completo e un cel-shading che illudeva l’occhio di trovarsi davvero su celluloide, mentre si affrontava un gameplay frenetico e studiato per incantare lo spettatore.

L’iter comune dei tie-in di questo tipo è seguire solo parzialmente la storia dell’opera da cui traggono il contenuto, limitando quest’ultimo per poter “accumulare materiale” per l’eventuale – o gli eventuali – sequel. Questo avviene a volte ripetendo sezioni di trama nei giochi successivi, pur “rimescolate” in maniera originale, ma CyberConnect II con la serie UNS ha scelto una strada incredibilmente seria nella sua produzione, trattando i titoli come fossero veri e propri capitoli di una saga, lavorandovi sopra a pieno ritmo e con cura maniacale.

La storia di Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4

Alternare l’uscita – annuale – dei titoli che prevedevano l’avanzamento di trama con “episodi riempitivi” (ovvero Naruto Ultimate Ninja Storm: Generations e Naruto Ultimate Ninja Storms: Revolution) ha permesso a Namco-Bandai di rientrare coi costi senza abbassare la qualità complessiva. Questa scelta più di ogni altra ha dato alla compagnia un’immagine rispettata: i quattro capitoli della serie seguono la trama dell’omonimo manga di Masashi Kishimoto, magari a volte anche facendo piccole omissioni o scelte narrative proprie, ma con un rispetto e una passione per il prodotto che sorprende chiunque ne abbia avuto a che fare fino ad oggi… È questo quarto capitolo che intende concludere la trama in modo definitivo, coprendone gli ultimi avvenimenti.

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Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 ha dei grossi problemi tecnici e dei difetti piuttosto seri che non ho intenzione di ignorare, ma voglio introdurvi questo articolo con ciò che più merita plauso ed onorificenza: ciò che è stato fatto con questo e i precedenti titoli della serie Storm, che ritengo essere un vero esempio per qualunque software house presente nel mercato oggi. Il CEO di Cyber Connect II è un tale appassionato della serie da cui è stato trattato il titolo da aver più volte partecipato ad eventi ufficiali in cosplay; il team, conscio del medium su cui lavora, ha studiato approfonditamente quali illusioni ottiche e studi estetici utilizzare [e, soprattutto, “come”… Cosa molto più complessa di quel che potrebbe sembrare di prim’acchito. ndMike] per trasmettere lo stesso feeling “da anime” all’interno di un videogioco interattivo.

Naruto-CEO-CosplaySono stati raggiunti risultati eccezionali grazie all’estrema cura posta nel lavoro, con blur mirati a riprodurre la velocità nei colpi, animazioni elaborate fotogramma per fotogramma per trasmettere la fisicità e carattere di ognuno dei personaggi, particellari ed effetti visivi che richiamano e ricreano a volte lo stile bidimensionale dell’originale prodotto di animazione giapponese… Infine un INTERO sistema di gioco che si basa sulla spettacolarità, con ogni componente studiata per esser bella da vedere: fughe o scatti verso l’avversario, che se eseguite contemporaneamente creano scontri e rimbalzi, combo legate ad animazioni uniche con cambi di inquadratura per dar dinamicità alla scena, combattenti di supporto che si incrociano nelle arene… persino combattimenti verticali sulle pareti delle ambientazioni, che dopo il primo capitolo erano stati assenti fino a quest’ultimo titolo della saga.

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Tutti i Ninja Storm si sono basati sulle stesse meccaniche: un’arena completamente tridimensionale nella quale muoversi liberamente, con l’avversario come punto di riferimento, l’utilizzo del chakra [l’energia “spirituale ma non troppo” che usano i protagonisti, ndMike] come risorsa utile a trasformare ogni tasto in un comando diverso che ne consuma una percentuale, la possibilità di selezionare in tag-team dei personaggi di supporto con abilità specifiche da utilizzare tatticamente e, infine, il corollario del picchiaduro: contrattacco, difesa, prese e così via. Uno stile che si è fatto conoscere negli ultimi anni e che questo quarto capitolo riabbraccia completamente pur implementando migliorie, come l’utilizzo più controllato della tecnica per tele trasportarsi alle spalle del proprio avversario e la rimozione dei “Clash” presenti nel primo capitolo: eventi incredibilmente scenici in cui i due avversari si scontravano con un’abilità attivando una cinematica nella quale premere furiosamente un tasto per aver la meglio; evento incredibilmente bello da osservare, ma che rallentava troppo il combattimento che, capitolo dopo capitolo, è stato reso sempre più tecnico e profondo.

12657188_10153796691166068_7590252785358367342_oQuesto saluto finale della serie però aggiunge a tutto questo meccaniche veramente gradevoli, come la distruttibilità degli indumenti e la possibilità di cambiare leader con i membri di supporto ma, dopotutto, manca un effettivo, concreto miglioramento di ciò che era presente nei predecessori. Tutto è rimasto pressappoco invariato… Cionondimeno si tratta davvero di un bel prodotto, che a livello di cura nei dettagli stupisce soprattutto nelle animazioni e nella Modalità Storia, ove in modo sommario viene raccontata l’ultima porzione del manga originale, sia a mezzo di un mediocre e piuttosto stucchevole montaggio di screenshot dall’anime, che attraverso ciò che è la massima eccellenza di questa software house, ovvero l’animazione di cutscene con l’engine di gioco. La trama è raccontata attraverso le scene create da Cyber Connect II, fra le più belle ritrovabili al momento sul mercato e che strizzano l’occhio agli appassionati e al concetto stesso di passione nel proprio lavoro. Un’altra dimostrazione di produzione ben fatta sono gli attacchi unici ottenibili a mezzo delle numerosissime combinazioni possibili fra gli altrettanti numerosi personaggi selezionabili, animati con ciò che definire maestria sarebbe eufemistico.

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4

Ultima nota davvero positiva che tengo ad evidenziare è come questo titolo riunisca in sé sia quantità che qualità. La scelta di non aggiornare il motore grafico nonostante il cambio generazionale è stata fatta per un motivo, ossia l’accumulo del materiale di tutti i precedenti capitoli per un un finale che porta sullo schermo una quantità spropositata di personaggi, combinazioni di questi ultimi e dulcis in fundo ambientazioni: parliamo di oltre 100 combattenti, con alcuni di loro in grado di avere le già citate animazioni uniche se usati in tag team nella giusta combinazione. Separata dalla storyline è inoltre presente la Modalità Avventura, che posta dopo gli eventi della trama permette di fare side-quests ed esplorare il mondo narrativo di Naruto stesso per numerose ore di gioco, così da accumulare oggetti e punteggi utili all’unlock di collezionabili e costumi.

Insomma, Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un prodotto veramente buono, ma vorrei chiudere la mia opinione a riguardo con un’arringa su ciò che davvero non funziona. La citata modalità avventura è stata fra le più menomate nel corso della serie: nel primo capitolo il suo pregio era proprio di “far sentire un ninja” [un ninja magico, soprattutto. ndMike] il giocatore, in un mondo aperto in cui era possibile muoversi liberalmente, saltare, esplorare, semplicemente divertirsi; nei sequel e soprattutto in quest’ultimo titolo della saga, invece, ciò è cambiato per garantire una modalità più “complessa” di side-quest e ambientazioni intorno a tutti i villaggi presenti nella narrazione originale, con la rimozione di quasi ogni interattività con il mondo di gioco e limitando enormemente la sensazione di libertà e di vero e proprio GIOCO che donava il capostipite di questa serie. Tutto ciò porta l’intera modalità ad essere chiaramente indirizzata ad un pubblico molto giovane e poco “pretenzioso”.

Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4

Lo stesso sistema di combattimento è comunque piuttosto semplice, nonostante una parvenza di profondità che permette anche a chi cerca una sfida di appassionarcisi, ma gli evidenti problemi di bilanciamento presenti nei predecessori (“abusabili” nel competitivo online) non sono stati corretti, e questo è un gran peccato e una sorprendente negligenza vista l’attivissima e appassionata community che segue il prodotto. Infine, il cambio generazionale senza una vera evoluzione grafica è comprensibile e persino giustificabile ed apprezzabile, ma non nel modo in cui è stato gestito perché, lo dico in avviso a tutti i lettori ed appassionati, abbiamo a che fare con un picchiaduro con il framerate bloccato a 30 fps e, cosa ancor più grave, su ogni piattaforma presente sul mercato, compreso il PC. Il titolo è ottimizzato in modo ridicolmente insufficiente, al punto che il gameplay quasi mai arriva a questa già discutibile tripla decina di fotogrammi, con molti combattimenti che ne sfiorano i 10 e persino i menù poco fluidi.

In conclusione, il titolo è molto difficile da giudicare, poiché è pregno di passione e contenuto, ma quest’ultimo è stato aggiunto in quantità minore a quanto ci si potesse aspettare, e nonostante la grande cura presente in ciò che è stato inserito, Ultimate Ninja Storm 4 manca di ottimizzazione in ogni sua singola componente: se non siete quindi fortemente appassionati dell’opera da cui è tratto il titolo, non siete di fronte ad un prodotto che potrebbe soddisfarvi, soprattutto se siete appassionati del genere.

Dark Souls III: l’opening cinematico rilasciato da Bandai Namco

Bandai Namco e From Software hanno rilasciato l’opening cinematico di Dark Souls III, che potete guardare nel player qui in basso. Si tratta del terzo capitolo della saga di Dark Souls, divenuta sempre più famosa negli ultimi anni, pronto a portarvi in un nuovo mondo di gioco con le stesse (o quasi) efficaci meccaniche di sempre. Un gioco di ruolo imperdibile per chi ama mettersi alla prova, in uscita il 12 aprile su PlayStation 4, Xbox One e PC, già pre-ordinabile a questa pagina.

Tekken 7 Fated Retribution: guarda il trailer introduttivo

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Arriva il trailer introduttivo di Tekken 7 Fated Retribution, l’atteso settimo capitolo del franchise videoludico di Bandai Namco

https://youtu.be/u_stb1Tsz3Y

Street Fighter V: i Trailer dedicati a Zangief, Necalli e Nash

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Cresce l’attesa per l’arrivo di Street Fighter VCapcom ha diffuso i character trailer di  Zangief, Necalli e Nash.

Plants vs. Zombies Garden Warfare 2: trailer dedicato agli zombie

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Guarda il nuovo trailer di Plants vs. Zombies Garden Warfare 2, il nuovo contributo video dedicato agli zombie.