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Final Fantasy VII Rebirth, la recensione su PS5

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Final Fantasy VII Rebirth, il secondo capitolo della trilogia che ha riportato in auge una saga storica (e che viene ancora oggi ricordata nel grande libro della storia dei videogiochi), è giunto finalmente tra noi. In tanti si aspettavano un more of the same in grado di proseguire quanto visto nel primo capitolo, e invece sono rimasti “positivamente” a bocca asciutta.

Square Enix allarga i confini di gioco, offrendo un’apertura di mappa che ricorda gli open world. All’interno di queste enormi superfici di gioco, il gameplay è condito da un numero di attività extra e cose da fare che spingono il numero di ore di gioco verso vette che la serie aveva abbandonato già da qualche tempo. Un ritorno di fiamma immerso in un contesto narrativo sopra le righe, con Cloud e quelli dell’Avalanche che si trovano, ancora una volta, sul cammino del folle piano di Sephiroth.

Graficamente indiscutibile, anche se la differenza tra la modalità “Qualità” e quella “Performance” fa notare maggiormente la distanza rispetto al primo capitolo, al punto da non sentire la necessità di godere della fluidità dei 30fps e lasciare ampio spazio al sensazioni positive restituite dagli impeccabili scenari. Rivederli, a distanza di circa 30 anni da quella prima volta – in una veste assolutamente innovativa – è un perfetto catalizzatore per scatenare l’effetto nostalgia e non solo.

Sul fronte gameplay le novità ci sono ma non sono di rilievo se si guarda la sola componente RPG. Confermando le sensazioni avvertite nelle ultime uscite sul campo, Square Enix ha puntato forte sulla componente action, migliorando sensibilmente il numero di cose da fare nelle sessioni di combattimento. Le transizioni dalla fase esplorativa a quella in cui si volteggiano le spade sono pressocchè intangibili, con delle azioni che adesso interessano anche le affinità nel gruppo. Vi lasciamo, dunque, alla nostra recensione di Final Fantasy VII Rebirth.

Final Fantasy VII Rebirth coinvolgimento

COINVOLGIMENTO

Si ricomincia da dove ci eravamo lasciati, o quasi, con qualche innesto lato combat system ed un gameplay ben più aperto rispetto al primo capitolo della trilogia. Una bella ventata di freschezza.

Prime impressioni e interpretazione del genere

Di nuovo insieme a Cloud Strife e a quelli dell’Avalanche in questo secondo episodio della trilogia che ha riportato in auge il celebre JRPG di Square Enix. Si viaggia sulle ali della continuità lato gameplay, con un forte attaccamento a quanto successo nel primo capitolo, indi per cui è se non avete giocato (e finito) Final Fantasy VII Remake vi troverete in evidente difficoltà. Lasciando i raccordi con la trama del primo capitolo al prosieguo di questa nostra recensione, concentriamoci, invece, sugli elementi di continuità del genere.

Gli sviluppatori offrono ancora la possibilità di scegliere se giocarlo in stile “classico” (e quindi con il tempo che scandisce i turni) oppure in stile completamente dinamico, facendolo diventare, in tutto e per tutto, un aRPG di nuova generazione. Il consiglio è, ovviamente, quello di godervelo con la seconda modalità, che subisce un nuovo upgrade in ottica action. Al netto della possibilità di switchare dinamicamente nel gruppo in fase di combattimento, anche il timing dei colpi può assicurare un vantaggio competitivo se perfezionati con il giusto tempismo. Un aspetto che vale anche nei momenti che precedono il combattimento (e quindi in fase di esplorazione).

La component open (togliendo volutamente la parola “world”) è l’assoluta protagonista Final Fantasy VII Rebirth. L’apertura delle mappe di questo nuovo capitolo è visibile sin dal primo capitolo, ed è, a conti fatti, quello che oggettivamente mancava nella pregressa esperienza. L’uscita da Midgar, oltre a funzionare a livello narrativo, fornisce una gran bella iniezione di grinta al gameplay, che mantiene invariata la sua infrastruttura portante. Non a caso il tutorial sembra quasi dimenticarsi dell’esistenza di una componente RPG oltre che quella “Action”, motivo per cui il nostro caldo suggerimento è quello di rispolverare (o addirittura recuperare in toto) Final Fantasy VII Remake.

Final Fantasy VII Rebirth gameplay

Fattore ripetitività e scalabilità livello di difficoltà in Final Fantasy VII Rebirth

Ripetitività, questa sconosciuta. Gli sviluppatori lo avevano preannunciato e così è stato: lato contenuti, le ore di gioco spingono a superare la doppia cifra. Siamo, dunque, dinnanzi ad un nuovo primato per Square Enix. Dopo la rivoluzione in stile action messa in campo in Final Fantasy XVI, stavolta si celebra il passato in grande stile, ricordando quei 3 amati CD che componevano quel cofanetto bianco. Di anni ne sono passati da allora, 27 per l’esattezza, ma nonostante ciò quella filosofia che riuscì a salvare dal fallimento un’azienda è oggi divenuto il sinonimo di amore per il medium.

Armatevi, dunque, di tempo e pazienza perché di cose da fare – tra missioni prinicipali, secondarie ed incarichi (e magari ci esce pure qualcosa di segreto e non “dichiarato”) – ce ne sono tantissime. Una quantità che si mescola con la qualità del prodotto, ma quanto dobbiamo sudare per portare la cd. “pagnotta” a casa? Tutto dipenderà da voi e dal vostro modo di giocare. Non parliamo di bravura ma di una feature presente in Final Fantasy VII Rebirth che consente di adattare il livello di difficoltà in base al nostro modo di giocare. L’intelligenza artificiale degli NPC si modella a seconda di quanto siamo bravi e forti, offrendo dei combattimenti, a parità di nemici incontrati, che non sono mai uguali tra loro.

Se sommate, quindi, le due componenti – quella contenutistica e quella della difficoltà dinamica – otterrete una ricetta che si avvicina alla perfezione.

CONTESTO DI GIOCO

Storia intensa e personaggi sopra le righe. Sotto il profilo narrativo, siamo davanti ad un nuovo livello di eccellenza nel genere degli aRPG, con Square Enix che ci regala una nuova perla. 

Storia e protagonisti

Non ricominciamo da dove ci eravamo lasciati, o meglio, rivivremo quello che è successo dopo la fuga da Midgar partendo dalle battute finali di Final Fantasy VII Rebirth. Un colpo di coda che ci spoilera alcune tragedie, servite in maniera cruda e senza poesia. Purtroppo, così come ce le ricordavamo. Un doppio flashback che ci ricorda come Sephiroth si è trasformato in quel demone che vuole dominare sul mondo, e con la Shinra che ancora una volta ci mette il suo. Dopo essersi lasciati alle spalle questo prologo, iniziamo con gli eventi di Final Fantasy VII Rebirth, che questa volta lasciano ampio spazio al gameplay.

I protagonisti sono più che fantastici, ancora più strutturati rispetto al primo episodio della trilogia. Cloud apre sempre di più il suo cuore (anche se dimostra segni di resistenza che talvolta lo dipingono come un “sempliciotto”), Barret è diventato il papà del gruppo (lasciando a Midgar quel suo animo da burbero) sviluppando, altresì, un amicizia con il buon Red XIII (destinata a diventare tra le più belle della storia del gaming). Tutta la storia ruota attorno a loro, con un viaggio attraverso alcune località iconiche della serie tra cui Junon, Costa del Sol e il Gold Saucer.

Credibilità rispetto al genere

A primo impatto, il mood narrativo subisce un’importante battuta d’arresto. Il ritmo di Final Fantasy VII Rebirth è ben più lento rispetto a quello del Remake, con quella frenesia da combattimento che lascia un ampio spazio alla lentezza dell’esplorazione. La storia è comunque un elemento imprescindibile di questo secondo capitolo della trilogia, ma le cutscene sono molto più dilazionate rispetto alle avventure vissute nel 2020. Una scelta che ci è sembrata ovvia e fisiologica rispetto a metodo di fruizione del gameplay, molto simile a quello degli open world.

È pur sempre un Final Fantasy, non dimentichiamocelo. Square Enix ha dedicato un’attenzione maniacale alla costruzione di storia e personaggi, tanto credibili quanto aderenti alle loro controparti storiche. L’operazione Remake non ha cancellato, con un colpo di spugna, i tratti genetici del successo del 1997, cristallizzando un sogno rimasto nel cassetto per molti. Vedere quel mondo super deformed prendere vita è stato – ed è tuttora oggi – un’emozione indescrivibile

Final Fantasy 7 Rebirth

CONTROLLI/GAMEPLAY

Un riutilizzo intelligente di alcuni archetipi già visti nel primo capitolo, alcuni innesti importanti lato combat system e un equilibrio con l’inedita componente esplorativa: ecco servita la ricetta perfetta.  

Feeling, complessità e accessibilità dei controlli

Sono serviti solo pochi minuti per raccordarci con la pregressa esperienza avuta qualche anno fa. Il sistema di gioco è rimasto pressoché immutato, con il layout dei controlli che non subisce alcun mutamento significativo. Allo stesso modo di 4 anni fa, la scelta è ricaduta sulla modalità action delle battaglie, notando una spinta importante verso il dinamismo e la spettacolarità. Certo, non siamo al pari di Final Fantasy XVI, ma le evoluzioni dei vari protagonisti sono piuttosto apprezzabili. Non vogliamo banalizzare dicendo che nulla è cambiato sotto questo preciso aspetto, ma ci siamo molto vicini. Non prendetelo, però, come un elemento negativo, visto e considerato il principio di continuità in ottica trilogia.

Struttura del gameplay e coerenza con il genere

Square Enix prosegue con la sua filosofia vista nel primo capitolo della trilogia, ripresa poi a pieno titolo in Final Fantasy XVI, ovvero quella di un gameplay che risponde ai canoni di un aRPG con una fortissima spinta propulsiva verso la spettacolarità dei combattimenti. L’apertura del mondo di gioco amplifica meglio questo concetto, con la ricerca di sfide sempre più intense. L’impianto della struttura base del gioco non è cambiato moltissimo. L’espansione delle armi segue l’archetipo dei manuali, con nuove mosse da apprendere previo l’acquisto di manuali e la spendita di punti esperienza accumulati.

Restando sul tema dei combattimenti – e in particolare su quello delle nuove mosse apprese – è stata riservata un’attenzione maggiore alle mosse da performare in coppia. Queste vengono sbloccate come descritto sopra, e la loro esecuzione (così come l’intensità e l’efficacia dei loro effetti) dipende dal livello di feeling dei partecipanti del gruppo. Un aspetto molto interessante, che veicola le regole di costruzione del trio. Non più “solo” build-centrico, quindi, ma anche in relazione all’intesa tra i componenti. Non vi nascondiamo che questa piccola introduzione è servita notevolmente a ravvivare le sessioni di combattimento, soprattutto quando il livello di sfida iniziava a salire.

Largo spazio anche al crafting, che prende il nome di Trasmutazione. Qui si capitalizza la mania da drop ossessivo compulsivo, con il mondo di gioco che premia tutti i curiosi. L’olfatto del chocobo vi aiuta a rinvenire tesori nascosti, alcuni dei quali piuttosto rari. L’area esplorabile liberamente vi consente, inoltre, di reperire un numero indefinito di materie prime da utilizzare per realizzare pozioni di ogni genere e tipo, parti di equipaggiamento ma anche materie da utilizzare per le magie e da incastonare nelle armi.

Parleremo a breve della componente “open” del gioco, ma l’aria che si respira è di assoluta novità, sempre se si guardano le ultime uscite sul campo. Il senso di libertà si percepisce sin dai primissimi momenti di gioco, con l’esplorazione delle città non più “corridocentrica” ma trasversale e con una moltitudine di potenziali cose da fare (con il gioco di carte “Regina Rossa” che canalizzato tutte le nostre attenzioni). Questa sua trasversalità ha, poi, caratterizzato tutta la fase esplorativa, generando un equilibrio perfetto con la componente esplorativa. Era quello che effettivamente mancava, e Square Enix ha colpito nel segno.

Personaggi di Final Fantasy 7 Rebirth

DIMENSIONE ARTISTICA

Il secondo capitolo offre un nuovo punto di vista, che passa dagli ambienti stretti e ben delimitati a territori estesi che profumano di open world, ricordando i bei tempi che furono.  

Ambientazione, stile e fattore immersione

Le precedenti esperienze Final Fantasy 7 Remake e Intergrade sono servite agli sviluppatori per comprendere quella che doveva essere la direzione da intraprendere in Final Fantasy VII Rebirth. La condizione sine-qua-non, in tal senso, è stata il concepire questo nuovo capitolo interamente su console di nuova generazione, partendo dalla sua genesi e in tutto il suo sviluppo. Questo ha permesso agli sviluppatori di espandere gli orizzonti di gioco che prima erano vincolati alle sole città e regalare un’apertura di mappa con un formato di fruizione in perfetto stile open world.

Rispetto al primo capitolo i ritmi di gioco sono completamenti diversi, e questi sono ben più adatti a godersi le numerose sessioni esplorative offerte dal gioco. Tendenzialmente, Final Fantasy VII Rebirth offre situazioni “aperte” e “chiuse”. Nelle prime si gode di massima libertà d’intervento e si è soggetti ad incontri e avvenimenti casuali; nella seconda, invece, si assiste ad un raccordo con quella chiusura vista nel Remake, anche se questa è contestualizzata e ben individuata. Anche in fase di esplorazione dei centri abitati si assiste ad una maggiore vitalità, con ben più elementi grafici ed effetti visivi in genere che aiutano a catalizzare l’enfasi immersiva del momento.

Livello di definizione grafica

Square Enix offre ai giocatori la possibilità di scegliere tra due modalità di visualizzazione, ossia Fedeltà e Prestazioni. Memori della precedente esperienza a Midgar, ci siamo fiondati subito sulla seconda scelta, puntando forti sui 60fps. Il nostro senso di appagamento veniva, però, a mancare in tutti quei momenti fuori dai combattimenti, con un sensibile peggioramento grafico. Optando per la modalità grafica Fedeltà, tutta la prospettiva cambia, con un rinnovamento della definizione e dei dettagli da brividi. Il passaggio, tra le due modalità, non è morbido. La sua drasticità, invero, aiuta a comprendere meglio quello che oggettivamente si perde sul fronte esperienza. In controtendenza, ci siamo quindi tenuti stretti i nostri 4K e i 30fps.

Nelle cutscene – e anche meglio in modalità Fotografica – è possibile apprezzare il rinnovato lavoro di pulizia e definizione grafica apportato dagli sviluppatori di Square Enix a tutti i modelli dei personaggi. Non parliamo tanto di fisionomia, rimasta pressocchè invariata rispetto al primo capitolo, quanto ai dettagli come i capelli, gli occhi, l’epidermide, i tessuti e i materiali in genere. Un lavoro reso possibile solo grazie al ritrovato potenziale delle console di nuova generazione.

Dragon Ball Xenoverse 2 ha una data di uscita per PS5 e Xbox Series X

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Dragon Ball Xenoverse 2 arriverà finalmente sulle console di ultima generazione entro la fine dell’anno, con Bandai Namco che confermerà la data di uscita del gioco per le versioni PS5 e Xbox Series X/S .

Dragon Ball Xenoverse 2 arriverà su entrambe le console PS5 e Xbox Series X/S il 24 maggio 2024. I possessori del gioco che desiderano aggiornarlo possono farlo utilizzando “Smart Delivery“, che trasferirà anche i dati salvati dalle versioni PS4 e Xbox One di il gioco.

Al momento, Bandai Namco non ha rivelato come funzionerà l’aggiornamento del gioco e il trasferimento dei dati di salvataggio, ma ha affermato che i fan potranno aspettarsi maggiori informazioni in un secondo momento.

Su quali console è disponibile Dragon Ball Xenoverse 2?

Dragon Ball Xenoverse 2 è ora disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Switch e PC. Il gioco è stato rilasciato per la prima volta nell’ottobre del 2016 ed è servito come sequel di Dragon Ball Xenoverse del 2015.

Dalla sua uscita, Xenoverse 2 ha ricevuto un ampio supporto post-lancio, con l’aggiunta di personaggi DLC provenienti da tutto il franchise insieme a diverse modalità e contenuti aggiuntivi sia gratuiti che a pagamento.

Il DLC più recente, uscito all’inizio di quest’anno, includeva Gohan (Beast), Piccolo (Power Awakening) e Orange Piccolo del film Dragon Ball Super: Super Hero del 2022. Comprendeva anche nuovi contenuti della storia, abilità, abilità e altro ancora.

Videogiochi anni ’80: i migliori titoli a cui giocare

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Gli anni ’80 sono stati a tutti gli effetti un periodo molto fertile per i videogiochi. Chi non ha mai fatto almeno una partita a Tetris o schiacciato dei funghetti con Super Mario? Questi sono solo due dei migliori videogiochi degli anni 80 che si sono diffusi in questo decennio magico e che ancora oggi continuano a far sognare i videogiocatori di tutto il mondo.

Di seguito si è provato ad elencare i videogiochi migliori degli anni ’80, citando alcune pietre miliari di questa forma di intrattenimento sempre più ricca e amata, e accostando ad esse dei nomi che faranno riscoprire perle nascoste. Di seguito tutti i migliori videogame anni 80 secondo Gamesplus!

Videogiochi anni ’80: una lista dei migliori titoli a cui giocare

I primi videogiochi nacquero tra gli anni ’50 e ’60, ma si trattava di giochi non commerciali, spesso limitati agli ambienti universitari. Tra questi, Spacewar!, installato su un elaboratore DEC PDP-1, il quale fu studiato e migliorato da molti studenti ed ebbe un ruolo fondamentale nell’apprendimento delle basi per progettare un videogioco. L’età d’oro dei primi videogiochi fu poi tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta. Durante questo periodo presero infatti forma molti dei più celebri videogiochi di sempre, i quali sono ancora oggi presenti sotto forme e con modalità sempre nuove.

Videogiochi anni ’80 arcade da bar, sala giochi e online

Pac-ManUn videogioco arcade è una tipologia di giochi che si possono fruire in una postazione pubblica apposita a gettoni o a monete, costituita fisicamente da una macchina posta all’interno di un cabinato. L’inglese arcade significa in questo caso prorpio sala giochi, ma titoli appartenenti a questo tipo si potevano ritrovare anche nei bar dotati di apposite apparecchiature. Gli arcade rappresentarono la prima generazione di videogiochi di largo consumo, e il primo contatto del pubblico con questa nuova forma di intrattenimento. Con l’avvento di internet, i videogiochi arcade sono però divenuti disponibili gratuitamente anche online. Ecco di seguito i titoli più celebri.

  • Pac-Man è un franchise di videogiochi giapponese pubblicato, sviluppato e di proprietà di Bandai Namco Entertainment. La maggior parte dei giochi di Pac-Man sono giochi di inseguimento nel labirinto, tuttavia nel tempo ha anche approfondito altri generi, come platform, corse e sport. Pac-Man è uno dei franchise di videogiochi più longevi, più venduti e con il maggior incasso della storia. Il franchise è considerato importante e influente ed è spesso usato come rappresentazione della cultura popolare e dei videogiochi degli anni ’80 nel loro insieme.
  • Tetris è un videogioco puzzle creato dall’ingegnere del software sovietico Alexey Pajitnov nel 1984. I giocatori devono completare le linee muovendo pezzi di forma diversa (tetromini), che scendono sul campo di gioco. Le linee completate scompaiono e concedono punti al giocatore, che può procedere a riempire gli spazi lasciati liberi. Il gioco finisce quando il campo di gioco è pieno. Più a lungo il giocatore ritarda questo risultato, più alto sarà il suo punteggio.
  • Bubble Bobble è un gioco arcade platform del 1986 sviluppato e pubblicato da Taito. È stato distribuito negli Stati Uniti da Romstar e in Europa da Electrocoin. I giocatori controllano Bub e Bob, due draghi che hanno deciso di salvare le loro amiche da un mondo noto come la Grotta dei Mostri. In ogni livello, Bub e Bob devono sconfiggere ogni nemico presente intrappolandolo in bolle e facendo scoppiare, che si trasformano in oggetti bonus quando toccano terra. Ci sono 100 livelli in totale, ognuno dei quali diventa progressivamente più difficile.
  • Dragon’s Lair è un videogioco LaserDisc con film interattivo sviluppato da Advanced Microcomputer Systems e pubblicato da Cinematronics nel 1983, come primo gioco della serie Dragon’s Lair.  Nel gioco, il protagonista Dirk the Daring è un cavaliere che tenta di salvare la principessa Daphne dal drago malvagio Singe che ha rinchiuso la principessa nel castello del malvagio mago Mordroc.
  • Donkey Kong è una serie di videogiochi creata da Shigeru Miyamoto. Segue le avventure di una scimmia di nome Donkey Kong e del suo clan di altre scimmie. Il franchise consiste principalmente in giochi di piattaforma, originariamente giochi di puzzle d’azione a schermo singolo e successivamente platform a scorrimento laterale. Il primo gioco è stato il gioco arcade del 1981 Donkey Kong, con l’omonimo personaggio come principale antagonista in un’ambientazione metropolitana.
  • Frogger  è un gioco d’azione arcade del 1981 sviluppato da Konami e prodotto da Sega. In Nord America, è stato rilasciato da Sega/Gremlin. Lo scopo del gioco è dirigere le rane alle loro case una per una attraversando una strada trafficata e navigando in un fiume pieno di pericoli. Frogger è stato accolto positivamente come uno dei più grandi videogiochi mai realizzati e seguito da numerosi cloni e sequel.
  • Super Mario Bros. è un gioco platform sviluppato e pubblicato da Nintendo. Successore del gioco arcade del 1983 Mario Bros. nonché il primo della serie Super Mario, i giocatori controllano qui Mario o suo fratello Luigi nella modalità multiplayer, mentre viaggiano nel Regno dei Funghi per salvare la Principessa Toadstool da Bowser. Attraversano livelli a scorrimento laterale evitando pericoli come nemici e pozzi con l’aiuto di power-up come Super Mushroom, Fire Flower e Starman.
  • Arkanoid è un gioco arcade block breaker del 1986 sviluppato e pubblicato da Taito. In Nord America, è stato pubblicato da Romstar. Controllando un’imbarcazione simile a una pagaia nota come Vaus, il giocatore ha il compito di liberare una formazione di blocchi colorati deviando una palla verso di essa senza lasciare che la palla lasci il bordo inferiore del campo di gioco.
  • Q*bert è un gioco arcade sviluppato e pubblicato per il mercato nordamericano da Gottlieb nel 1982. È un gioco d’azione 2D con elementi puzzle che utilizza una grafica isometrica per creare un effetto pseudo-3D. L’obiettivo di ogni livello del gioco è cambiare ogni cubo in una piramide in un colore target facendo saltare Q*bert, il personaggio sullo schermo, in cima al cubo evitando ostacoli e nemici. I giocatori usano un joystick per controllare il personaggio.
  • Defender è un videogioco sparatutto a scorrimento sviluppato da Williams Electronics nel 1980 e pubblicato per le sale giochi nel 1981. Il gioco è ambientato su un pianeta o una città senza nome (a seconda della piattaforma) dove il giocatore deve sconfiggere ondate di invasione alieni proteggendo gli astronauti. Defender è stato uno dei titoli più importanti dell’età d’oro dei videogiochi arcade, vendendo oltre 55.000 unità per diventare il gioco più venduto dell’azienda e uno dei giochi arcade con il maggior incasso di sempre.
  • Out Run è un videogioco di guida arcade pubblicato da Sega nel settembre 1986. È noto per il suo hardware e la sua grafica all’avanguardia, il gameplay non lineare, una colonna sonora selezionabile con musica composta da Hiroshi Kawaguchi e l’idraulica simulatore di movimento cabina arcade deluxe. L’obiettivo è evitare il traffico e raggiungere una delle cinque destinazioni. Il gioco è stato un successo di critica e pubblico, diventando il gioco arcade con il maggior incasso del 1987 in tutto il mondo.
  • SimCity è una serie di videogiochi a tempo indeterminato per la costruzione di città originariamente progettata da Will Wright. Il primo gioco della serie, SimCity, è stato pubblicato da Maxis nel 1989 e ha dato il via alla creazione di numerosi sequel e molti altri titoli “Sim” spin-off, tra cui The Sims del 2000, che a sua volta è diventato un gioco per computer e un franchise più venduti.
  • Mortal Kombat è una serie di videogiochi picchiaduro a incontri creata nel 1992 da Ed Boon e John Tobias per Midway Games che ha creato diversi seguiti per le console, computer e arcade. Il gioco si concentra su diversi personaggi di varie intenzioni che entrano in un torneo di arti marziali e si sfidano per vincerlo. È considerato uno dei più grandi videogiochi di tutti i tempi dalla critica e dal pubblico e rimane uno dei giochi di combattimento più popolari nella storia del genere.

Console portatili per videogiochi anni ’80

Dagli anni ottanta molte industrie si avvicendano nella produzione di console sempre più potenti e capaci di eseguire programmi di grande complessità. Complice anche l’enorme diffusione dei computer casalinghi, diverse aziende come Atari, SEGA e Nintendo diventano protagoniste della diffusione delle console. Si ritiene quindi che la prima vera console portatile sia stata il Microvision, poiché era un apparecchio programmabile tramite cartucce vendute a parte ed era di forma tale da consentire di essere tenuto in mano durante l’azione di gioco. Progettato e costruito da Smith Engineering e distribuito da Milton-Bradley nel 1979, non era una console basata su microprocessore, e le sue cartucce erano dotate di un piccolo schermo integrato.

A causa di una ridotta selezione di giochi (solo tredici) e di un cattivo sistema dei controlli il progetto è naufragato soltanto due anni più tardi. Dopo l’esperimento del Microvision, per le esigenze di gioco in movimento rimanevano i già diffusi giochi elettronici tascabili, come ad esempio i Game & Watch della Nintendo, che però essendo basati sulla stessa tecnologia dei tabletop avevano lo svantaggio di non essere programmabili. Dieci anni dopo, nel 1989, la Nintendo realizzò il Game Boy, che fu un grande passo in avanti nella categoria ed ebbe ben presto un notevole successo commerciale. Nel 1989 fu anche lanciato l’Atari Lynx, la prima console portatile a colori, con un display retroilluminato e con la possibilità di connessione all’Atari Jaguar, mentre l’anno successivo il Game Gear, anche quest’ultimo dotato di monitor a colori. 

Diablo IV: le Forche Caudine arrivano il 5 marzo

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Durante la Chiaccherata intorno al fuoco di ieri, il community director Adam Fletcher, l’associate game director Joseph Piepiora e il lead live class designer Adam Jackson hanno annunciato che Le Forche Caudine arriveranno il 5 marzo su Diablo IV

Dopo l’annuncio, sono stati raggiunti da Annacakelive e MacroBioBoi, per mostrare ai fan un po’ di gameplay in live. È stato anche il momento perfetto per parlare dell’aggiornamento di mid season per la Stagione dei Costrutti, che vedrà alcuni cambiamenti sul bilanciamento delle classi, oltre al ritorno di alcuni poteri vampireschi aggiornati direttamente dalla Stagione del Sangue.

LE FORCHE CAUDINE

  • In arrivo il 5 marzo, sono un le Forche Caudine dungeon fisso non lineare che metterà i giocatori della stessa classe l’uno contro l’altro, per ottenere il massimo grado. Si può accedere alle Forche Caudine nel Reame Stagionale con il mondo a livello IV, recandosi al porto sud-occidentale di Gea Kul.
  • Le Forche Caudine si concluderanno ogni settimana il martedì alle 17.00, mentre le successive inizieranno alle 19.15.
  • I giocatori potranno ottenere le Prove di Potenza uccidendo demoni, aprendo forzieri e completando eventi. I Pilastri sono sparsi in tutte le Forche Caudine e possono aumentare il numero di Prove guadagnate dalle uccisioni di ogni mostro.
  • Il punteggio finale di ogni settimana farà guadagnare dei Sigilli, che serviranno per essere inseriti nelle classifiche. Ci sono quattro gradi da guadagnare: Sigillo del Sanguinolento, Sigillo del Risoluto, Sigillo del Tenace e Sigillo del Meritevole.
  • Al ripristino settimanale si guadagnano Casse delle Prove che garantiscono un oggetto leggendario ancestrale che aumenta di grado in base alla cassa ottenuta. Guadagnare il Sigillo del Meritevole garantirà i tesori più ambiti.
  • Le classifiche sono divise per classe, dimensione del gruppo, modalità normale e hardcore.  Chi si posiziona tra i primi 100 di una qualsiasi classifica otterrà un trofeo cavalcatura Cimiero del Conquistatore. Il piazzamento tra i primi 10 di qualsiasi classifica immortalerà il nome del giocatore e del suo personaggio nella Sala degli Antichi.

Payday 3 – La prima patch di “Operation Medic Bag”

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Operation Medic Bag è un impegno a rispondere alle aspettative della community e a migliorare la qualità di PAYDAY 3.

Questa iniziativa copre una serie di feature e miglioramenti studiati per il gameplay, la stabilità, il matchmaking, i contenuti e le funzionalità avanzate.

La prima patch di Operation Medic Bag include azioni mirate, come i modificatori di sicurezza a rotazione, un “bottone unready” e impostazioni per controller migliorate. Include inoltre il supporto per varie tecnologie Nvidia e oltre 300 correzioni e aggiustamenti.

Gli aggiornamenti compresi in Operation Medic Bag sono schedulati per aumentare gradualmente, con il rilascio di update più piccoli ma con maggiore frequenza nel tempo. Questo consentirà ai giocatori di vedere progressi più consistenti nel gioco e alla community di fornire un feedback su ogni aggiornamento.

Altri miglioramenti

  • Supporto per DirectX 12, Nvidia Image Scaling (NIS), Nvidia Deep Learning Anti-Aliasing (DLAA) v3.5, Nvidia Deep Learning Super Sampling (DLSS) v3.5.
  • Ricompensa per la sfida Hardcore “Cook Off” – C’è una nuova sfida chiamata “Kiss the Chef”. Assicurando 19 sacchi di metanfetamina perfettamente cotta in Cook Off a difficoltà OVERKILL, si otterrà un ciondolo arma unico.
  • Oltre 300 correzioni che riguardano il gameplay, la grafica, l’usabilità e altro ancora.

Il 19 febbraio, il team ha tenuto un AMA (Ask Me Anything) su Reddit, rispondendo alle domande della community.

Square Enix e Porsche AG insieme per Final Fantasy VII Rebirth

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Square Enix e la casa automobilistica sportiva Porsche AG hanno annunciato una collaborazione per celebrare i sognatori e il motto “Driven by Dreams”. Per festeggiare l’uscita di Final Fantasy VII Rebirth, il gioco più atteso del 2024*, puoi ascoltare le parole dei creatori di FINAL FANTASY VII originale e del progetto remake di FINAL FANTASY VII in un nuovo cortometraggio.

Guarda il cortometraggio “Driven by Dreams” qui:

Nel film, il Creative Director di Final Fantasy VII Rebirth, Tetsuya Nomura, il Producer Yoshinori Kitase e il Director Naoki Hamaguchi si sono recati per le strade di Tokyo a bordo di due iconiche Porsche 911 (un modello classico del 1997, lanciato lo stesso anno dell’originale FINAL FANTASY VII, e l’ultimo modello del 2024) per riflettere sull’eredità di FINAL FANTASY VII e su com’è stato sognare quel GdR innovativo senza alcuna strada battuta da seguire.

Per festeggiare la collaborazione, il Porsche Experience Center di Los Angeles ha aggiunto una speciale Porsche 911 con una livrea a tema Final Fantasy VII Rebirth al suo parco macchine. Alcuni dei doppiatori del gioco, ovvero Briana White (Aerith), Caleb Pierce (Zack), Suzie Yeung (Yuffie) e Max Mittlemen (Red XIII), hanno potuto portare questa 911 personalizzata a fare un emozionante giro sulla pista di prova.

“Porsche ha sempre preso ispirazione dai sognatori di tutto il mondo, coloro che sono spinti dal desiderio di creare un cambiamento. E ci sono poche persone che incarnano questo spirito pionieristico così come lo fanno i creatori di FINAL FANTASY VII, che hanno ridefinito il genere dei giochi di ruolo e apportato dei grossissimi miglioramenti al comparto artistico videoludico. In vista della pubblicazione del loro nuovo, attesissimo titolo, noi di Porsche vogliamo rendere onore all’intero team di sviluppo di SQUARE ENIX e continuare a prendere ispirazione da sognatori come loro.” – Deniz Keskin, Director Brand Management & Partnerships di Porsche AG.

“Quando abbiamo iniziato lo sviluppo di FINAL FANTASY VII REBIRTH, così come di FINAL FANTASY VII originale, avevamo un sogno, ovvero quello di creare qualcosa che sarebbe diventata la normalità per quanto riguarda la narrazione delle nuove generazioni di videogiochi.  Per noi sognare significa superare molte sfide, ma anche avere l’opportunità di creare nuove possibilità. Così come i nostri amici di Porsche, non vediamo l’ora di reinventarci e di sfidare le norme prestabilite.” – Yoshinori Kitase, Producer di FINAL FANTASY VII REBIRTH e Director di FINAL FANTASY VII.

Final Fantasy VII Rebirth, votato come il “gioco più atteso” del 2024 ai The Game Awards, è la nuova storia dell’acclamato progetto remake di FINAL FANTASY VII, che reinterpreta il leggendario FINAL FANTASY VII grazie a tre giochi individuali. FINAL FANTASY VII REBIRTH si inserisce nel continuum narrativo di FINAL FANTASY VII REMAKE, accolto con un entusiasmo senza precedenti nel 2020 da giocatori e critici a livello globale. Dopo aver ottenuto oltre 20 punteggi perfetti dai media ed essere stato inserito nella categoria ” Editor’s Choice” di PlayStation®, FINAL FANTASY VII REMAKE è diventato il titolo digitale per PlayStation® più venduto nella storia di SQUARE ENIX, superando i 7 milioni di copie vendute in formato fisico e digitale in tutto il mondo dalla sua uscita.

È disponibile una nuova demo gratuita divisa in due parti di FINAL FANTASY VII REBIRTH, che permette ai giocatori di scoprire sia il capitolo iniziale del gioco che un’anteprima dell’enorme mondo di gioco in un capitolo che si svolge dopo varie ore della storia principale. È anche possibile trasferire i progressi del capitolo iniziale della demo al gioco completo, così da poter reiniziare l’avventura da quel punto e ottenere dei fantastici incentivi che migliorano ancora di più il gioco.

Come sbloccare l’auto della polizia per l’acquisto in GTA Online

Un’auto della polizia di GTA Online è finalmente disponibile per i giocatori, rispondendo alle richieste che sono state regolarmente avanzate da quando file che suggerivano il rilascio di veicoli delle forze dell’ordine sono trapelati nel lontano 2020! 

L’ auto della polizia Stainer LE Cruiser è stata introdotta come parte dell’aggiornamento Chop Shop di GTA Online, insieme a molti altri veicoli di emergenza, ma ci sono alcuni passaggi aggiuntivi da eseguire prima di poter aggiungere questa auto della polizia all’elenco delle nuove auto di GTA Online stai rispondendo. Per sapere come sbloccare l’auto della polizia in GTA Online individuando la stazione di polizia di Mission Row come parte di The Gangbanger Robbery, continua a leggere.

Come acquistare l’auto della polizia di GTA Online

Per acquistare il Police Cruiser di GTA Online, devi visitare il sito web di Warstock Cache & Carry e selezionare il veicolo Stanier LE Cruiser . È in vendita lì per GTA $ 4.690.000 o GTA $ 3.517.500 a prezzo commerciale, ma entrambe le opzioni devono essere sbloccate prima di poterle utilizzare. Per poter acquistare l’auto della polizia, devi esplorare la stazione di polizia di Mission Row come parte di The Gangbanger Robbery (dettagliato di seguito), mentre per accedere al prezzo commerciale devi trovare e raccogliere una prova dalle scene del crimine di GTA Online.

Come individuare la stazione di polizia di Mission Row in The Gangbanger Robbery per GTA Online

Per individuare la stazione di polizia di Mission Row come parte di The Gangbanger Robbery in GTA Online, devi visitare il sito web di Maze Bank Foreclosures e acquistare una delle proprietà di GTA Online Salvage Yard. Visita la tua nuova sede commerciale e, dopo aver incontrato Yusuf e Jamal Amir, ti verrà presentato il computer di pianificazione, dove potrai iniziare a pianificare la tua prima rapina. Seleziona Grotti Turismo Omaggio di GTA Online come veicolo di destinazione e inizierà The Gangbanger Robbery, il cui primo obiettivo sarà individuare la stazione di polizia di Mission Row.

Segui l’indicatore della missione fino al tetto di un parcheggio di fronte alla stazione di polizia di Mission Row, dove ti verrà assegnato il compito di fotografare tre punti di interesse e quindi inviare le immagini a Jamal. L’elicottero è un obiettivo ovvio e facile da individuare, ma personalmente ho avuto molti problemi a registrare l’unità di ventilazione poiché ricevevo sempre l’avviso “Sei troppo lontano per fotografare il punto di interesse” – per risolvere questo problema Mi trovavo sopra l’unità AC nell’angolo del tetto più vicino all’unità di ventilazione.

Per finire di esplorare la stazione di polizia di Mission Row come parte di The Gangbanger Robbery in GTA Online, dovrai andare dall’altra parte dell’edificio e salire sulla rampa dell’autostrada, in modo da poter guardare nell’area riservata e fotografare l’uscita posteriore. Dopo aver inviato tutte e tre le fotografie a Jamal, torna al tuo deposito di recupero per completare questa parte della configurazione, dopodiché l’auto della polizia di GTA Online verrà sbloccata per l’acquisto sul sito web di Warstock Cache & Carry.

World of Warcraft Classic: la modalità in solitaria Self-Found è ora disponibile!

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I giocatori e le giocatrici di World of Warcraft Classic che si avventurano nelle pericolose terre di Azeroth sui reami Hardcore ora hanno una sfida aggiuntiva da affrontare, con la nuova modalità Self-Found ora disponibile.

La modalità Self-Found è una funzionalità di gioco alla quale si potrà accedere nella schermata di creazione del personaggio su un reame Hardcore quando si crea un personaggio di livello 1. I personaggi verranno identificati dal beneficio “Self-Found Adventurer”, che comunica a tutti gli altri le restrizioni a cui hanno deciso di sottoporsi nelle loro avventure su Azeroth.

In questa modalità, i personaggi non possono:

  • Commerciare con altri personaggi (nemmeno gli incantamenti)
  • Inviare o ricevere la maggior parte della posta (saranno accessibili solo i messaggi da PNG o relativi alle missioni)
  • Accedere alla Casa d’Aste

Poiché è una funzionalità di gioco, i giocatori e le giocatrici possono anche decidere di annullarla in qualsiasi momento, recandosi dell’Apprentice Watcher delle capitali Ironforge e Darnassus per i personaggi dell’Alleanza, e Orgrimmar e Undercity per i personaggi dell’Orda. Una volta disattivata, la modalità non potrà più essere riattivata.

La sopravvivenza è il fulcro dei reami Classic Hardcore e, per quanto non sempre è meglio giocare in solitaria, potresti voler dare un’occhiata. Potrai affrontare una nuova avventura in Classic Hardcore con la modalità Self-Found.

I giocatori e le giocatrici possono scegliere questa nuova modalità iniziando dal livello 1 e selezionando l’opzione nella schermata di creazione del personaggio. In questa modalità, non sarà possibile inviare o ricevere posta da altri personaggi, comprare o vendere nella Casa d’Aste e tantomeno scambiare in alcun modo con altri personaggi (inclusa la ricezione e l’invio di oggetti e incantamenti). Con la modalità Self-Found attiva, vedrai che il tuo personaggio ha un nuovo beneficio. I personaggi in modalità Self-Found mostrano anche una piccola icona nella schermata di selezione del personaggio.

Per disattivare questa modalità, i personaggi dell’Alleanza devono recarsi dall’Apprentice Watcher a Ironforge (Hall of Explorers) o a Darnassus (Moon Temple), mentre i personaggi dell’Orda devono recarsi dall’Apprentice Watcher a Orgrimmar (vicino ai mercanti PvP) o ad Undercity (The Apothecarium). Ma ricorda: una volta disattivata la modalità Self-Found non potrai più riattivarla.

Starà a te e alla tua capacità di esplorare, raccogliere e creare tutto il necessario per sopravvivere ad Azeroth… senza l’aiuto di nessuno.

Scoprire la modalità Hardcore

Se non hai ancora accettato la sfida, non preoccuparti. Abbiamo qui tutto quello di cui hai bisogno per cominciare.

Se ti piace vivere la vita al limite, per prima cosa devi fare quanto segue:

  • Assicurati che i driver della tua scheda video siano aggiornati.
  • Avvia l’applicazione Battle.net Desktop. Se non l’hai avviata di recente, potresti doverla aggiornare. I nuovi avventurieri, le nuove avventuriere o coloro che vogliono provare con un nuovo inizio devono creare un nuovo account Battle.net.
  • Una volta che Battle.net è installato e aggiornato, seleziona World of Warcraft dall’elenco dei giochi.
  • L’accesso alla modalità Hardcore su WoW Classic è incluso e disponibile per tutti i giocatori e le giocatrici con un abbonamento a World of Warcraft attivo. Non è richiesto alcun acquisto aggiuntivo. Puoi abbonarti visitando il negozio Battle.net.
  • Nel menu a tendina della versione di gioco, sopra al pulsante Gioca, seleziona l’opzione World of Warcraft Classic, poi clicca su Installa.
  • Lascia che l’installazione venga completata, poi clicca su Gioca e scegli dai reami disponibili elencati nella scheda Hardcore.
  • Crea un nuovo personaggio.
  • Entra in gioco e fai del tuo meglio per sopravvivere.

PS5 Pro, tutto quello che sappiamo sulla nuova console

La diffusone dei rumor su PS5 Pro è in piena attività, dopo che questa settimana arrivano notizia da una nuova ondata di analisti che riportano che il refresh della console arriverà sugli scaffali nel 2024. Le voci dell’anno scorso si sono forse esaurite con il lancio della PS5 Slim, che presenta molte delle stesse caratteristiche che ci aspettavamo per la Pro, ma c’è sempre qualcosa di nuovo in agguato nell’ombra.

La Slim ha apportato un cambiamento estetico di cui si sentiva il bisogno, riducendo il fattore dimensioni e portando a PS5 a una dimensioni molto più maneggevoli. Tuttavia, all’interno tutto rimane invariato. Se le prime notizie sono attendibili, la PS5 Pro porterà i suoi miglioramenti sotto la superficie, offrendo un aumento delle prestazioni su tutta la linea.

Naturalmente, non si potrà mai sottolineare abbastanza che  tutto quello che riportiamo in questo articolo non è stato confermato attivamente da Sony stessa. Siamo ancora nella fase di discussione del refresh di metà ciclo. Ciò significa che tutte le indiscrezioni sulla PS5 Pro che si stanno diffondendo sul web devono essere prese con le dovute accortezze. Come abbiamo imparato dai lanci precedenti, però, non c’è fumo senza arrosto, quindi stiamo raccogliendo tutti gli ultimi aggiornamenti proprio PS5 Pro, l’evoluzione di Playstation 5 in questo articolo.

PS5 Pro: ultime notizie e indiscrezioni

27 febbraio 2024 – Secondo le fonti, i publisher hanno già ricevuto le specifiche della PS5 Pro. Il 27 febbraio, l’analista Colin Moriarty ha dichiarato che gli editori di studi di terze parti gli hanno riferito di essere già stati informati sulle capacità della PS5 Pro, e che le case di seconde e prime parti hanno ricevuto un elenco completo di specifiche.

19 febbraio 2024 – L’analista Serkan Toto alimenta le voci sulla data di uscita del 2024 Secondo un rapporto della CNBC, Serkan Toto (CEO di Kantan Games) ha spiegato che l’industria videoludica nel suo complesso si aspetta che Sony lanci la PS5 Pro nella seconda metà del 2024.

14 febbraio 2024 – I risultati finanziari di Sony per l’anno fiscale 23 suggeriscono che PS5 è nella seconda metà del suo ciclo di vita.Sony ha pubblicato i suoi risultati finanziari il 14 febbraio, notando che la PS5 si trova attualmente nella “seconda metà del ciclo della console”. Considerando che questo è il periodo in cui abbiamo visto in precedenza aggiornamenti in stile Pro nell’era PS4, le voci hanno iniziato a girare.

Indiscrezioni sulla data di uscita di PS5 PRO

In questo momento le voci sulla PS5 Pro stanno iniziando a girare. In sostanza, i segnali indicano una data di uscita della console di prossima generazione di Sony per la fine del 2024, con fughe di notizie dai dev kit degli editori e accenni alla tabella di marcia del marchio stesso che alimentano il fuoco.

La voce ha iniziato a diffondersi quando i risultati finanziari del Q3 di Sony sono stati pubblicati il 14 febbraio 2024, affermando che la PS5 era ormai nella “seconda metà del ciclo della console”. Ovvero proprio nel periodo di vita della PS4 in cui è stato rilasciato il Pro.

Queste voci si sono moltiplicate quando Colin Moriarty ha citato le proprie fonti editoriali per affermare che il marchio prevede una data di uscita della PS5 Pro per il quarto trimestre del 2024. Nell’episodio 295 del podcast Sacred Symbols, Moriarty spiega quanto segue:

Mi è stato detto esplicitamente da qualcuno che lavora presso un editore di terze parti di medie dimensioni che gli è stata fatta una presentazione per PS5 Pro… e ho detto anche in passato che mi risulta che le prime parti e le seconde parti abbiano già avuto accesso, se non ai kit, alle specifiche di ciò a cui stanno puntando“.

Con gli sviluppatori che ricevono kit e aggiornamenti sulla potenza potenziale di PS5 Pro, le cose potrebbero essere ben avviate. Il fatto che questa conversazione sia stata innescata dalle affermazioni dell’analista Serkan Toto, secondo cui “sembra esserci un ampio consenso nell’industria dei videogiochi sul fatto che Sony stia effettivamente preparando il lancio di una PS5 Pro nella seconda metà del 2024” in un rapporto della CNBC, significa che c’è molta altra benzina sul fuoco.

Una data di uscita alla fine del 2024 avrebbe certamente senso. Dopotutto, Sony vuole che la sua console migliore sia sugli scaffali per GTA 6, il Nintendo Switch 2 sarebbe stato posticipato al 2025 e Xbox è felice di pubblicare i propri giochi anche sulle console rivali.

PS5 PRO: prezzo

Non sono ancora trapelate notizie sul prezzo di PS5 Pro, il che significa che siamo ancora all’oscuro di quanto potrebbe costare la nuova console. Tuttavia, ci sono alcuni punti di riferimento per arrivare a una cifra approssimativa. La PS5 Slim ha un prezzo simile a quello della console originale, con l’edizione su disco a 499,99 euro. Ignorando per ora l’edizione digitale, possiamo supporre che Sony manterrà la Slim sugli scaffali, mentre la Pro aggiungerà un’opzione più premium.

È quello che ha fatto il marchio con la generazione PS4, tagliando il prezzo della console precedente per portare il nuovo modello al vecchio MSRP. C’è però un problema. Non siamo più nel 2016 e Sony ha già detto la sua su un futuro taglio di prezzo della PS5 Slim. U

na riunione con gli investitori tenutasi nel febbraio 2024 ha rivelato che Sony non sarà in grado di ridurre i costi di produzione della PS5 Slim a sufficienza per offrire un taglio di prezzo e ottenere comunque un profitto. Ciò significa che uno sconto permanente nel prossimo futuro sembra improbabile, il che significa che la PS5 Pro potrebbe essere lanciata a oltre 499,99 dollari / 479,99 sterline. Intervenendo al podcast Sacred Symbols di Colin Moriarty, l’analista Chris Ray Gun ha suggerito che il prezzo della PS5 Pro potrebbe essere di 599 dollari.

Si tratta di un prezzo elevato. È potenzialmente più probabile che Sony elimini del tutto la PS5 Slim, lasciando che siano i rivenditori ad accollarsi gli sconti mentre il modello Pro prende il sopravvento. In questo caso potremmo vedere una PS5 Pro da 500 dollari sugli scaffali, ma, ancora una volta, si tratta solo di congetture.

Il Design

La PS5 Slim ha già risolto una delle maggiori frustrazioni del design della console originale: la sua forma ingombrante, pesante e goffa la rendeva un incubo da sistemare comodamente in uno spazio più ridotto del salotto. Non ci sono state voci o fughe di notizie sul possibile design della PS5 Pro, ma possiamo immaginare che seguirà lo stesso linguaggio estetico del dispositivo originale. Potremmo vedere la linea di cintura allargarsi un po’ dopo la riduzione della Slim per consentire l’inserimento di nuovi componenti, ma sarei sorpreso se tornassimo alla forma piena dell’originale.

Le caratteristiche tecniche della PS5 PRO

È difficile prevedere quali potrebbero essere le specifiche della PS5 Pro. I primi rapporti del 2022 suggerivano che le prestazioni della PS5 Pro sarebbero state doppie rispetto a quelle della console di base, ma non erano in grado di fornire le specifiche esatte e nemmeno i dati relativi all’hardware.

Ci sono un sacco di congetture sulle specifiche della PS5 Pro e pochissimi rapporti sostanziali a sostegno. La PS5 è già in grado di riprodurre immagini in 8K, ma una console dedicata a queste altissime definizioni potrebbe sicuramente essere in cantiere. Con la recente spinta di Sony verso i propri display 8K, non è escluso che la nuova console incentivi un passaggio più mainstream oltre il 4K. Ciò va di pari passo con ciò che si ritiene stia per arrivare: PS5 Pro dovrebbe concentrarsi su un gameplay affidabile a 4K e 120 fps con un ray tracing di livello PC.

L’ottobre 2023 ci ha portato una nuova indiscrezione dello YouTuber Paul Eccleston di RedGamingTech. Il video sostiene di avere fonti produttive che forniscono informazioni sulle capacità di CPU e GPU della PS5 Pro. Nel video si dice che la PS5 Pro raggiungerà una potenza totale di 23 teraflop (rispetto ai 10,28 della console di lancio), con clock di CPU e GPU rispettivamente di 3,6GHz e 2,7GHz. Resta da vedere se questi numeri sono stati calcolati da un kit AMD rinnovato e in che modo il machine learning entrerà in gioco.

Terminator: Survivors è il gioco di sopravvivenza open world di Terminator

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Il gioco di sopravvivenza a mondo aperto Terminator si chiama, giustamente, Terminator: Survivors e arriverà su Steam Early Access a ottobre.

Presentato per la prima volta nel luglio 2022 , Terminator: Survivors è stato finalmente rivelato completamente durante l’evento Nacon Connect di oggi e, beh, non c’è ancora molto da vedere. Il teaser di 60 secondi è il primo nuovo filmato che abbiamo visto dall’annuncio del gioco, e non c’è gameplay, un robot e due persone che si può solo presumere siano i sopravvissuti. Lo sto basando sul fatto che stanno cercando rifornimenti in un edificio devastato mentre un T-800 li segue sul suo radar, ma ehi, potrei sbagliarmi.


 

Ad ogni modo, non vediamo le conseguenze della situazione, ma presumo che tutto dipenda da te, come giocatore, e da quanto sei abile nell’eludere un robot progettato esplicitamente per uccidere gli umani. Vorrei che ci fosse un po’ di gameplay, o anche qualche nuovo dettaglio sui poteri del Terminator e sulle abilità degli umani, dato che sono curioso di vedere come i sopravvissuti hanno qualche possibilità di sfuggire a un T-800 una volta che ha preso di mira. Voglio dire, hai visto Terminator 2? Nessuna possibilità.

Inoltre non sappiamo molto della storia, a parte quello che sapevamo quando è stata annunciata per la prima volta: è una narrazione originale che si basa sugli eventi dei film. Se avvenga prima, dopo o all’interno di quegli eventi rimane un mistero.

Per fortuna, non siamo molto lontani dal poter giocare da soli al gioco di sopravvivenza open-world, dato che la data di uscita di Steam Early Access è il 24 ottobre. Terminator: Survivors verrà lanciato completamente su PS5, Xbox Series X/S e PC a una data non specificata nel futuro shock.