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Borderlands 3: la recensione per PS4

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Borderlands 3: la recensione per PS4

Nella recensione di oggi parleremo di Borderlands 3, titolo testato su console PS4. Sviluppato da Gearbox e prodotto da 2K, il titolo rappresenta il terzo capitolo della serie del continuum temporale (quinto se consideriamo anche Borderlands: The Pre-Sequel e Tales Of Borderlands). Il format della storia è più o meno quello dei precedenti episodi. Quattro personaggi giocabili noti come “cacciatori della Cripta”, Amara, Zane, Moze e FL4K alla ricerca di tesori inestimabili. Senza spoilerare nulla, nel gioco potrebbero riapparire cacciatori storici della serie.

Ogni protagonista scelto, solo uno tra i quattro, avrà delle abilità uniche che caratterizzerà fortemente il vostro gameplay. In Borderlands 3, a differenza degli altri capitoli, il lato open world del gioco è molto presente. Tornerà il pianeta Pandora ma ve ne saranno altri da esplorare. Le missioni e le quest, tra principali e secondarie, non mancano, da giocare in solitaria o in co-op.

La carne al fuoco è tanta, per cui non ci resta che iniziare il nostro vissuto di gioco con questa recensione per PS4 di Borderlands 3.

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Divertimento in stile Borderlands

Vogliamo farvi dimenticare tutte le preoccupazioni e difficoltà che sicuramente dovete affrontare nella vostra vita. Vogliamo riuscire a farvi sorridere, ridere e, almeno per un po’, evadere. E magari anche farvi condividere l’esperienza con altri. Spero che avvertirete la passione del team giocando al nuovo Borderlands, ma soprattutto spero che riderete e che vi divertirete alla grande.

Abbiamo voluto iniziare la nostra recensione per PS4 di Borderlands, con le parole di Paul Sage, Direttore creativo del gioco, il quale ha riassunto in poche ma efficaci parole l’essenza del videogioco.

Borderlands 3, come i suoi predecessori ha una forte carica emotiva e uno stile molto caratteristico. Questo lo si vede nelle animazioni, nel design e nel tratto caratteriale dei personaggi, giocabili e non.

Lo sviluppo del gioco è iniziato nel 2015 e in corso d’opera il team è dovuto transitare a un nuovo motore di gioco, l’Unreal Engine 4. Per quanto doloroso possa essere stato questo passaggio, ne è valsa veramente la pena. Graficamente è eccellente, con uno stile a metà tra l’anime e il cell-shading. Le animazioni dei personaggi giocabili e degli NPC sono ben eseguite.

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Questa volta i cattivi di turno sono i Figli della Cripta, una setta di folli con a capo i fratelli Calypso, con idee folli e mire sovversive. Il loro fanatismo non si ferma solo a Pandora, ma è proiettato anche verso altri pianeti. Il vostro compito, oltre a trovare i tesori, è anche quello si fermare questo gruppo di folli.

Le modalità per arginare questo problema potrebbero essere molteplici, ma in Borderlands 3 le pallottole hanno una forza mediatica non indifferente. Vi imbatterete in tantissime armi, ognuna con un tratto distintivo e una natura bizzarra. Armi che sparano lame rotanti esplosive o che inseguono i nemici, con tanto di gambe incorporate. Il sistema di loot è presente e troverete, come boss drop e/o ricompensa per il termine di una quest, armi con diversi livelli di rarità e punteggio.

Nonostante il numero che compone l’arsenale di gioco di Borderlands 3 sia molto elevato, le tipologie di munizioni sono solamente 6: Pistola, Assalto, SMG, Shotgun, da cecchino e pesanti. Vi consigliamo quindi, vista la nostra esperienza personale, di girare sempre con due armi dello lo stesso tipo in modo tale che finite le munizioni dell’arma primaria se ne può usare uno dello stesso tipo prendendola direttamente dallo zaino.

Ricordatevi, ogni tanto di andare a trovare Marcus, nel suo store sulla Sanctuary III. Se volete ampliare la quantità di oggetti trasportabili dovrete acquistare i suoi miglioramenti magazzino (MMP).

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4 cacciatori per 4 pianeti

Presentiamo ora nella nostra recensione per PS4 di Borderlands, gli eroi, o meglio, i cacciatori della cripta, protagonisti di questo nuovo episodio della saga. Ogni personaggio, oltre a essere fortemente caratterizzato, ha una storia importante alle spalle, che con molta probabilità riecheggerà ancora nel gioco.

La prima della rassegna è Amara, la Sirena. La sua classe le dona dei poteri straordinari come i pugni eterei e le proiezioni astrali, in grado di effettuare anche danni dalla distanza e ad area. Amara è sempre alla ricerca di battaglie e sfide per difendere ideali di giustizia e libertà. L’eredità lasciata dalle sue colleghe Lilith e Maya, vecchie conoscenze della saga, è pesante. Scegliendola scoprirete se è in grado di sopportare tale fardello.

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Poi abbiamo Zane, l’agente. Il sicario, a un passo dalla pensione, è l’ultimo discendente della famiglia Flynt. Le sue abilità sfruttano i prodigi tecnologici di Pandora. Un drone SNTL, una barriera di energia mobile e un Digiclone sono i suoi assi nella manica. Questo simpatico burlone riesce a combinare strategie di combattimento sia offensive che difensive, disorientando i nemici.

E’ il turno di Moze, l’artegliera (ndr, il mio personaggio preferito). Una ragazza, all’apparenza debole e minuta, altri non è che ex soldato Vladof, esperta pilota di mech. La sua guardia del corpo si chiama Orso di Ferro, 15 tonnellate di tecnologia di guerra e puro titanio. Le opzioni di attacco sono diverse e vi divertirete a scatenare un inferno di fuoco tra cannoni a rotaia, minigun, lanciagranate semiautomatici, lanciafiamme, pugni pneumatici e lanciarazzi a ricerca.

Last but not least, è il turno di FL4K, il domatore. In grado di domare e comandare animali da combattimento, sarà in grado di farli intervenire in battaglia, potenziando le sue statistiche di base. Inoltre è in grado di teletrasportare i compagni tramite delle radiazioni gamma e diventare invisibile, per un breve periodo. Questo robot vagabando, è un ottimo compagno di supporto.

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Finita la rassegna dei personaggi, protagonisti di Borderlands 3, è tempo che la nostra recensione descriva gli scenari e le ambientazioni di gioco. In maniera del tutto diversa dai precedenti due capitoli della saga, in ordine di continuity, questa volta i pianeti sono 4.

Pandora è il mio primo pianeta giocabile. Inizierete la vostra avventura qui, dopo essere stati accolti dal simpatico Claptrap che vi introdurrà le basi del gioco. Questo pianeta è il filo conduttore che accomuna tutti i titoli della serie. In molti hanno provato a conquistarlo ma nessuno vi è riuscito. Animali particolarmente aggressivi, un territorio desertico e pericoloso e un numero cospicuo di banditi sparsi un po’ dappertutto sono solo alcune delle in-ospitalità che accoglie questo simpatico pianeta. Ritroverete le vecchie e abbandonate strutture DAHL, Atlas e Hyperion che si sono trasformate in perfetti rifugi per skag, rakk, varkid e formiragni.

Il secondo pianeta esplorabile nel corso della storia prende il nome di Athenas. Con dei paesaggi e un architettura che ricorda scenari tibetani, per qualche motivo ha attirato l’attenzione di personaggi poco raccomandabili. Gli abitanti, i monaci dell’Ordine della Tempesta Imminente, hanno trovato dimora nelle montagne più alte esistenti sul pianete. Difesa? Oppure nascondono qualcosa, magari un segreto o un tesoro? Sta a voi scoprirlo.

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Promethea è il terzo pianeta su cui approderete nel corso della storia di Borderlands 3. Sede del QG di Atlas Corporation, si presenta come un territorio tecnologicamente avanzato con infrastrutture futuristiche. Truppe robot pattugliano le strade, dopo l’assedio dei Maliwan, trasformando le strade in zone di guerra. I figli della Cripta, sfruttando lo stato di necessità, vagano per il pianeta per reclutare nuovi adepti.

L’ultimo pianeta, che la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3 descriverà, è Eden-6. Non vi fate ingannare dal nome, non sarà un paradiso. Relitti di astronavi e piccoli villaggi vengono inghiottiti da una natura selvaggia che caratterizza l’ecosistema del pianeta. La civiltà sembra ancora lontana e tra famelici sauriani e furbi jabber, arrivare a fine giornata non sarà semplice. Oltre a questi, dovrete stare attenti ai Figli della Cripta, che come sempre approfittano di ogni situazione.

Per muovervi nella mappa di gioco potrete utilizzare gli spostamenti rapidi. Questa feature prevede il teletrasporto mediante le stazioni di Spostamento rapido. Oltre a questo metodo, in Borderlands 3, è possibile spostarsi nelle varie zone a aree del pianeta anche con il dispositivo Echo, una volta scoperta una nuova stazione rapida sulla mappa. Il tutto senza passare dalla Sanctuary III. Il teletrasporto si estenderà anche all’eventuale veicolo utilizzato.

È tempo ora di affrontare anche l’argomento veicoli nella nostra recensione di Borderlands 3, titolo ricordiamo testato su console PS4. Per spostarsi e raggiungere obiettivi e missioni è possibile utilizzare un veicolo. Per ottenerlo possiamo utilizzare una metodologia stile GTA, utilizzando la forza bruta su qualche povero conducente oppure costruirlo in una qualsiasi stazione Catch-A-Ride. Ricordatevi che i vari pianeti di Borderlands 3 vi offrono una miriade di attività e segreti da scoprire, tra cui anche i famosi veicoli nascosti. Una volta scoperto, dopo esservi divertiti a utilizzare i suoi super propulsori e schizzare sulle rampe in perfetto stile stuntman, ricordatevi di portarlo da Ellie, presso le stazioni Catch-A-Ride. Lui si preoccuperà di studiarne attentamente le caratteristiche per poterla includere nella tua flotta.

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Un fps-action-RPG?

Nell’epoca videoludica dei videogames dai generi ibridi, la nostra recensione per PS4 di Borderlands 3, affronterà ora il core delle logiche del videogioco. Come ogni gioco ci sono delle regole che vanno rispettate per arrivare a raggiungere il traguardo finale. La serie Borderland crea un mix di più regole e quindi più stili di gioco. Siamo di fronte a un FPS, è vero, ma con delle spiccate propensioni verso il gioco di ruolo.  Ah, per non dimenticare la sua componente action. Per prima cosa per sopravvivere in questo folle mondo dovete fare una semplice cosa, sparare e uccidere. Semplice no?! Diventa invece importante capire chi avete davanti, le sue debolezze, la sua forza e il suo modo di combattere.

Le armi possono avere anche dei danni elementali: incendiario, elettrico, corrosivo, gelante e da radiazioni. In base al colore della barra dell’energia del nemico capirete preliminarmente la sua vulnerabilità. Il colore rosso indica la debolezza verso il fuoco e danneggia la carne, il blu verso l’elettricità e indebolisce gli scudi, il giallo, infine, corrode le corazze.

Non solo il nemico ma anche la situazione in cui vi troverete vi farà capire che tipo di danno elementale può fare a caso vostro. I dardi glaciali tipici delle armi gelanti rallentano l’avanzata di un ostile. In questa situazione di vantaggio potrete quindi concentrare il fuoco sul “ghiacciolo” oppure aggirarlo con astuzia. Potete anche decidere di concentrare la vostra attenzione su una serie di nemici. Le radiazioni, come ad esempio quello di una nobe tossica, possono innescare delle reazioni a catena che colpiscono tutti i nemici nelle vicinanze. L’effetto delle radiazioni, causa un brutto effetto sui poveri malcapitati: esplodono e la deflagrazione può causare analoghe complicazioni anche sui colleghi radioattivi.

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Come vedete, citando una celebre frase di un film, non conta la lunghezza del martello ma come colpisci il chiodo.

Avanzando di livello in Borderlands 3, otterrete dei punti che potrete utilizzare nel vostro albero di specializzazione, diverso per ogni cacciatore della Cripta. Le abilita di azione subiranno delle modifiche migliorative che permetteranno di sbloccare nuove caratteristiche utilizzabili. Nella nostra prova ci siamo divertiti a sperimentare i cannoni devastanti di Orso di Ferro nelle sue varie versioni. Ovviamente avanzando nei livelli, sbloccherete nuove abilità che potete combinare come meglio credete, in modo da creare un vostro stile di gioco completamente personalizzabile. L’unica cosa che dovete ricordare è che il limite di livello massimo raggiungibile è 50. Vi consigliamo vivamente di utilizzare il simulatore di build, presente all’interno della scheda personaggio sul portale dedicato a Borlderlands 3. Molto utile in fase di studio delle caratteristiche del personaggio.

In base alla classe scelta all’inizio della nostra avventura in Borderlands 3, nel corso del gioco troveremo degli oggetti e equipaggiamenti specifici che conferiscono dei bonus. Questi vengono chiamati MOD di classe, permettono di sbloccare abilità specifiche anche in assenza di punti e oltrepassare il normale limite delle abilità. Il tutto potrà essere sbloccato solo dopo aver completato una missione sul pianeta Promethea.

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E’ tempo di tirare le somme della nostra recensione per PS4 di Borderlands 3. La formula è sempre vincente anche se rischia di diventare ripetitiva. Il divertimento è assicurato con questo sparatutto in prima persona, contaminato da elementi action RPG, che elevano l’esperienza videoludica complessiva. I movimenti del personaggio sono da migliorare e l’assenza di una schivata laterale si fa sentire. Il posto nella Top Ten dei migliori videogiochi del 2019 è sicuramente suo di diritto. Follia allo stato puro.

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