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Call of Duty: Vanguard, in campo con la beta multigiocatore

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Call of Duty: Vanguard, in campo con la beta multigiocatore

Il 5 novembre è vicino e non potevamo evitare la chiamata alle armi di Call of Duty: Vanguard, con la beta che ci ha dato regalato un assaggio della modalità multigiocatore su PS5. SledgeHammer Games torna in azione con la coppia Beenox e Raven Software, ereditando quanto di buono fatto con Modern Warfare nel 2019. Inizia tutto da qui, con quello che assomiglia molto a un reboot della saga storica.

Si riparte dalla seconda guerra mondiale, periodo storico che ha visto nascere la famosa saga in quel lontano 2003. A distanza di poco meno di 20 anni la scelta ricade sulle origini. La battaglia contro le forze dell’asse ci riporterà a combattere su più fronti, 4 per l’esattezza, alla scoperta delle origini delle Forze Speciali.

Call of Duty Vanguard Beta PS5

Lo stile non è quello classico, anche se le nostre considerazioni sono sempre da prendere “con le pinze”. Prime impressioni rispetto quel “poco” che abbiamo potuto vedere nel corso di questa 3 giorni di beta di Call of Duty: Vanguard. Di run ne abbiamo fatte, giusto per raggiungere il livello 20 e portare a casa il progetto del Rat-A-Tat (progetto arma che sarà disponibile a partire del 5 novembre e più tardi anche in WarZone).

Fare delle considerazioni sull’aspetto grafico lascia il tempo che trova, visto e considerato che è ancora una versione in via di sviluppo. Possiamo parlare, invece, delle dinamiche di gameplay, delle modalità, delle mappe e della progressione del personaggio, con il ritorno dell’armaiolo. La nuova stagione competitiva si preannuncia torrida, e non vediamo l’ora di iniziare la nostra personale guerra. È arrivato il momento di togliere la polvere da contatore delle kill. Call of Duty: Vanguard ci riporta in battaglia.

La new entry si chiama Pattuglia

Tra le classiche modalità Deathmatch, Dominio e Uccisione Confermata, fa capolino una nuova arrivata. Pattuglia arriva per donare un po’ di verve al “solito”, che rischiava di finire per annoiare chi vive a “Pane e COD”. Trattandosi di un osservato speciale l’abbiamo provata con le tre mappe a disposizione, Hotel Royal, Stella Rossa e Gavatu. Ognuna di esse ci ha dato modo per saggiare i vizi e le virtù di questa modalità, che rischia di diventare il nuovo Dominio.

Di fatto è come se fosse un Dominio in movimento, con una zona di pattuglia che si sposta lungo la mappa senza uno schema ben preciso. Il radar indica solo la direzione, per cui immaginate il delirio sul campo di battaglia. L’obiettivo è quello di restare dentro la zona di pattuglia quanto più possibile, in modo da guadagnare punti extra per il controllo della zona. Chi sta dentro il perimetro di guardia diventa il bersaglio da abbattere, senza grossi ripari da poter sfuttare, oltre ad essere obbligati a seguire un percorso che assomiglia a un suicidio programmato.

Call of Duty Vanguard Beta PS5

Ci è sembrato troppo poco il solo guadagnare dei punti extra per il controllo della zona. Occorre qualche boost aggiuntivo se si vuole evitare un eccesso di tattica (e quindi il camperaggio estremo, ndr). L’impressione è che in questa modalità tutti siano sempre pronti a presidiare la zona di movimento, con il perimetro di pattuglia che diventa un patibolo annunciato. Con Gavatu, per esempio, ci si divertiva a trovare il riparo perfetto. Il posto in cui si camperava e, al tempo stesso, collezionavano serie di uccisioni.

Pattuglia, sulla carta, ha delle potenzialità enormi. Conoscendo gli sviluppatori, le sessioni di beta serviranno per raccogliere i vari feedback in vista dell’uscita, utili per aggiustare il tiro in occasione del lancio. Si sono sempre comportati così negli ultimi anni e non vediamo il motivo per cui fare diversamente. Aspettiamo con pazienza.

Un campo da battaglia dinamico

Il campo di battaglia lo abbiamo sempre inteso come un luogo da studiare e piegare al nostro modo di giocare. Quanto ci si mette a dominare una mappa e memorizzare i vari punti di interesse? Con due orette al giorno – fatte bene – in una settimana si cominciano ad annotare i luoghi, individuando criticità e punti di forza. Ogni giocatore elegge la “Mappa”, quella in cui si sente il Padre Eterno, anche se quest’anno la musica potrebbe leggermente cambiare.

Iniziamo con il dire che i camperoni, coloro che amano fare la muffa dietro un riparo, non avranno vita semplice. Le raffiche di proiettili non risparmiano niente e nessuno. In un attimo si finisce crivellati di colpi perché riparati da un effimero asse di legno che si sgretola all’impatto con il freddo piombo delle ogive. Anche gli spigoli e gli angoli sono soggetti a deperimento se investiti dal fuoco di un arma a grosso calibro. I cecchini, invece, potranno performare colpi in grado di attraversare la parte di un edificio e piantarsi nella scatola cranica del malcapitato di turno.

Il caos e la distruzione evocano la misteriosa Nebbia di Guerra, nuova feature introdotta in Call of Duty: Vanguard. Questa si presenta tutte le volte che i proiettili colpiscono pareti e mura, ostacolando la visuale a medio e lungo raggio. Il tutto dona un aspetto quasi “realistico” del momento, oltre che aggiungere un ulteriore carico di stress sulle spalle. Se trovate nebbia davanti a voi, non accendete fari. Basta solo tenere il dito pronto sul grilletto.

Call of Duty Vanguard Beta PS5

L’armaiolo ci aspetta

Ereditando l’ottimo lavoro svolto nella componente multigiocatore di Modern Warfare, in Call of Duty: Vanguard ritorna l’Armaiolo. L’utilizzo e il miglioramento di questa feature dipende dal nostro rendimento sul campo di battaglia. L’avanzamento tra i livelli, infatti, sblocca nuovi potenziamenti e parti dell’arma equipaggiata. Quest’ultime funzionano come delle mod, con perk e nerf delle statistiche base del nostro gioellino. Occorre, in primis, trovare una via, con la ricerca di una propria classe e un personale modo di combattere.

Può sembrare un aspetto di poco conto ma è importante soffermarsi su questo passaggio. Fare un’affermazione del genere appare come un azzardo, ma, in un certo modo, dovete costruire una vostra build. Tutto ruota attorno al nostro modo giocare. Se siamo dei cacciatori e fiutiamo le tracce lasciate del nemico, allora dobbiamo puntare a delle armi a corta gittata, che prediligono stabilità e velocità di movimento con l’arma. Per coloro che, invece, non si sentono temerari e optano per un approccio safe – con qualche camperata tattica – allora dovrete puntare su armi con canne lunghe, con una buona velocità puntamento in mira e una precisione maggiore.

A tutto questo vanno aggiunte le specializzazioni, potenziamenti che completano il nostro stile di gioco. Questi sono sempre attivi e offrono dei vantaggi tattici che orientano le tattiche di ingaggio nel corso del match. Non sono risolutivi, questo è certo, ma avere un orecchio attento su quello che succede intorno a voi e un’alta velocità di guarigione dopo aver preso una raffica di piombo non penso che vi dispiaccia. Manca poco alla battaglia per la libertà. Fatevi trovare pronti allenandovi con le prossime sessioni di beta di Call of Duty: Vanguard.

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