Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory, la recensione

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Digimon Story: Cyber Sleuth, uscito due anni fa per PlayStation 4 e PlayStation Vita, ha riscosso un più che discreto successo tanto fra gli appassionati di JRPG vecchia scuola, quanto fra gli estimatori dei Digimon. Hacker’s Memory nasce con lo scopo di espandere e approfondire la storia e i personaggi del primo Cyber Sleuth, mostrando un punto di vista parallelo e contemporaneo degli avvenimenti.

L’aggiunta di quasi un centinaio di nuovi Digimon e digimedaglie al roster preesistente è sicuramente più che benvenuta; tipologie e attributi elementali sono invece rimasti invariati, così come l’intera gestione dei combattimenti e del potenziamento delle creature.

Da questo punto di vista, ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa in più da Hacker’s Memory, visto come anche la quasi totalità delle mappe e delle tracce musicali sia ripresa da Digimon Story: Cyber Sleuth.

Il motivo è presto detto: Hacker’s Memory può essere considerato un add-on narrativo, una grossa ed estremamente longeva espansione (la campagna principale dura almeno 35 ore) di Cyber Sleuth: per questa ragione le differenze fra i due titoli, trama e punto di vista a parte, sono minime… nonostante il prezzo pieno di listino.

Hacker's Memory

Hacker’s Memory è sicuramente pensato per attirare i giocatori che avevano apprezzato il precedente lavoro di Media. Vision; questa non può essere però una giustificazione per una realizzazione svogliata, che accelera alcuni passaggi di gameplay, offre una storia dal ritmo più serrato e aggiunge creature in combattimento e le battaglie Domination, ma che nel complesso continua a mostrare il fianco sugli stessi, identici problemi.

Il più grosso limite di Cyber Sleuth, ereditato da Hacker’s Memory, è il non poter saltare e nemmeno velocizzare i frequenti e corposi dialoghi di gioco: questo potrebbe non pesare a una prima run, merito anche di un coinvolgente doppiaggio in lingua giapponese, ma il dover attendere senza possibilità di scelta ogni singolo passaggio narrativo, in ogni singola run, ne mina gravemente la rigiocabilità.

In Hacker’s Memory, le quest secondarie permettono al protagonista di guadagnare denaro e piccole ricompense di varia natura, come oggetti consumabili, equipaggiamenti e digimedaglie; come nel predecessore, ogni missione avrà una sua breve, ma curata storyline. Rimane, purtroppo, il limite del poter accettare una singola quest per volta, senza che sia quindi possibile risparmiare tempo e portare a compimento, ad esempio, due incarichi presenti nella medesima mappa senza fare avanti e indietro per dichiarare compiuto almeno uno dei due.

Sono proprio queste imperfezioni, reiterate in Hacker’s Memory nonostante il biennio a separare l’uscita di quest’ultimo e il primo Cyber Sleuth, a far pensare che  Media. Vision si sarebbe potuta impegnare maggiormente per rendere l’esperienza di gioco più fruibile, senza per forza far venir meno lo spirito “old school” dei Digimon Story.

Hacker’s Memory vede il ritorno di Suzuhito Yasuda come lead artist, già noto per il suo contributo alla la light novel Durarara!! e ai Devil Survivor della saga Shin Megami Tensei. Il design del gioco è sicuramente uno degli aspetti più particolari e curati e la realizzazione dei Digimon e le loro animazioni non può che far battere il cuore ai giocatori meno giovani, la cui infanzia è stata segnata per sempre dalle avventure sull’isola di File.

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Anche questa volta come due anni fa, però, Hacker’s Memory non lascia abbastanza spazio espressivo alle creature, sicuramente bellissime da vedere, ma impossibilitate a mostrare una personalità e un carattere come nelle opere di animazione. Le battaglie di Hacker’s Memory sono leggermente più permissive rispetto al primo Cyber Sleuth, ma richiedono comunque attenzione e una pianificazione preventiva su quali tre Digimon mandare in campo.

Gli estimatori dei JRPG non potranno che gioire per Digimon Story: Cyber Sleuth – Hacker’s Memory e chi ha apprezzato il titolo originale sarà investito da continue citazioni e riferimenti a personaggi già noti; di contro, un neofita del brand e/o del genere si ritroverà spaesato davanti ai numerosi comprimari privi o quasi di una presentazione e potrebbe annoiarsi con l’inevitabile tran tran che il gioco richiede per la creazione di una squadra di letali digimostri.

Hacker's Memory

Hacker’s Memory è un titolo che punta a una fanbase preesistente e consapevole di cosa vuole acquistare; nel complesso il bilancio è positivo, ma da un prodotto venduto a prezzo pieno e uscito due anni dopo il predecessore ci si sarebbe potuti aspettare qualche asset riutilizzato in meno e qualche miglioria tecnica in più. 

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Grafica
7.5
Sceneggiatura
8.0
Gameplay
7.5
Controllo
8.0
Longevità
8.5

Sommario

Hacker's Memory è un titolo che punta a una fanbase preesistente e consapevole di cosa vuole acquistare; nel complesso il bilancio è positivo, ma da un prodotto venduto a prezzo pieno e uscito due anni dopo il predecessore ci si sarebbe potuti aspettare qualche asset riutilizzato in meno e qualche miglioria tecnica in più. 
Lara "Phenrir Mailoki" Arlottahttps://www.youtube.com/c/phenmailokiwui
Scrivo, blatero, videogioco. Spesso contemporaneamente.
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Hacker's Memory è un titolo che punta a una fanbase preesistente e consapevole di cosa vuole acquistare; nel complesso il bilancio è positivo, ma da un prodotto venduto a prezzo pieno e uscito due anni dopo il predecessore ci si sarebbe potuti aspettare qualche asset riutilizzato in meno e qualche miglioria tecnica in più. Digimon Story: Cyber Sleuth - Hacker's Memory, la recensione