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Dishonored 2 – la nostra recensione

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Dishonored 2 – la nostra recensione

Arriva finalmente Dishonored 2, l’atteso sequel del gioco pubblicato da Bethesda Softworks e sviluppato da Arkane Studios.

Il primo Dishonored mi era piaciuto molto, un’avventura con la giusta combinazione tra sparatutto e stealth, ambientato in una città industriale di fantasia che mescolava lo stile Vittoriano con la presenza di tecnologia retro-futuristica e poteri soprannaturali. Credo di averlo rigiocato ben due volte perché, la liberta di scegliere un approccio al gioco più o meno cruento, permetteva di modificare per certi versi l’ambiente, la storia ed anche il finale. Capite quindi che la pubblicazione di un sequel è per me una occasione ghiotta per rivedere personaggi e luoghi conosciuti, ma questa volta con la curiosità di scoprire cosa sono riusciti a sviluppare con un motore grafico pronto a sfruttare la nuova generazione di Console.

Sono passati 15 anni da quando “Emily Kaldwin”, aiutata dal suo protettore e padre “Corvo Attano”, riesce a salire sul trono dopo la scomparsa della regnante madre uccisa nel primo episodio. Ma questo non è che il prologo, perché dopo un breve filmato apparirà “Dalilah Kaldwin”, un’oscura figura che, millantando di essere la sorella della madre di Emily, usurperà il trono con dei poteri soprannaturali. A questo punto saremo costretti a scegliere con quale personaggio giocare: Emily o Corvo? Tutto il nostro gioco sarà una questione di scelte, ma quella che faremo ora darà una piega molto forte allo stile con cui affronteremo l’avventura e sicuramente al finale della storia.

In entrambi i casi useremo poteri soprannaturali e potremo completare il gioco senza uccidere nessuno ma, mentre Emily avrà più accentuato l’approccio verso uno stile stealth, Corvo è caratterizzato da maggior potenza e resistenza, quindi più portato a scontri più fisici e diretti. Ma non preoccupatevi, non sarà mai una scelta radicale, almeno la prima volta che giocherete, sarete costretti ad un mix di stile. Indipendentemente dalla nostra scelta, l’altro personaggio rimarrà prigioniero della perfida Dalilah e dei suoi scagnozzi, mentre noi dovremo fuggire da Dunwall ed iniziare l’avventura girando per “Karnaca”, una città costiera nella parte più meridionale dell’Impero delle Isole.

Dishonored 2 recensione

All’inizio saremo armati di sola spada ma poi, come nel primo episodio, ci apparirà tramite un viaggio onirico l”’Esterno”, un personaggio strano che ci donerà la capacità di gestire poteri soprannaturali che, in Dishonored 2, potremo anche rifiutare e avventurarci per tutto il gioco solo con l’aiuto delle armi. La gestione delle armi tradizionali e dei poteri soprannaturali è la caratteristica saliente del gameplay del gioco. Spada, Pistola, Balestra, Esplosivi e Munizioni potranno essere acquistati e potenziati grazie anche al “Mercato Nero” che troveremo di tanto in tanto. Per quanto riguarda invece i Poteri Soprannaturali, mentre ci muoveremo nei vari livelli per completare gli obiettivi dovremo sovente distrarci per ricercare le Rune e gli Amuleti D’Osso che a nostra scelta attiveranno i poteri del nostro personaggio. La creatività con cui useremo questi poteri renderà unico il nostro attraversamento dei vari livelli. Potremo vedere attraverso i muri, fare grandi salti in altezza ed in lunghezza per superare ostacoli o fuggire dai nemici, possedere piccoli animali per entrare tramite tubi in posti inaccessibili o impossessarci dei nemici per passare posti di blocco. Potremo piegare il tempo al nostro comando o scatenare orde fameliche di ratti contro i nostri nemici. Ed in questo capitolo ci saranno poteri soprannaturali specifici per i due personaggi. L’uso di questi poteri consuma Elisir sottoforma di un’energia blu il cui livello sarà presente sull’interfaccia del gioco, così come troveremo il livello di salute rappresentato da una barra circolare rossa. In entrambi i casi potremo rigenerare i loro livelli raccogliendo fiale durante il nostro percorso o mangiando cibo che troveremo per strada.

Tutta la storia si compone di nove capitoli il cui trait d’union è rappresentato dalla nave “Dreadful Whale”, il luogo da cui partiremo per affrontare le nostre sfide a Karnaca prima del nostro ritorno a Dunwall. Se l’ambientazione del primo capitolo ci aveva conquistati, in “Dishonored 2” l’estetica retro-futuristica industriale raggiunge un picco estremo in termini di complessità e bellezza. Il risultato è un’Inghilterra del 17° secolo popolata da una società indesiderabile e negativa che vive in ambienti con contrappunti moderni grazie a macchinari di estrema fattura meccanica. Il tutto costellato da tecnologie anacronistiche come i muri di luce ed improbabili Rollercoaster per diavolerie a quattro ruote. Ogni livello è un gioiello di disegno e di profondità. Che si impersoni Corvo od Emily avremo infinite strade per raggiungere i nostri obiettivi. Parte grazie ai nostri poteri ma soprattutto grazie all’articolato e preciso disegno delle mappe. La parola magica di Dishonored 2 è esplorazione.

Anche quando, senza munizioni e con poco Elisir, ci sembrerà difficile raggiungere un punto dovremo solo fermarci a riflettere, guardare in tutte le direzioni e troveremo una via per arrivarci. Se non scopriremo la via, scopriremo quello che ci manca per affrontare i nemici e proseguire. Detto questo diventa evidente che la modalità stealth sarà un grande alleato ed è quella che sicuramente useremo maggiormente impersonando entrambi i personaggi. Anche io che, nonostante per indole cerchi spesso lo scontro fisco tipico dei FPS, ho trovato molto gratificante muovermi in maniera silenziosa e usare poteri ed armi alla Metar Gear Solid.

Dishonored 2Lo stile sarà determinante anche raggiunto l’obiettivo principale del livello. Spesso ci sarà una via d’uscita che ci permetterà di raggiungere velocissimamente il punto di fuga, basterà guardarsi intorno. Ma ciò ci precluderà la ricerca di tutti i collezionabili che ci serviranno per affrontare il capitolo successivo. Quindi, parte del piacere sarà quella di tornare indietro e scoprire nuovi luoghi o segreti che, nella foga di raggiungere l’obiettivo, abbiamo trascurato.

Anche in questo sequel è presente la componente Caos che verrà influenzata da come giocheremo. Infatti, nonostante sia stata debellata la Piaga della Peste che caratterizzava il precedente episodio, ora Karnaca è infestata da “Mosche del Sangue” che, oltre ad essere molto aggressive, trasformano alcune zone in veri e propri bassifondi infrequentabili. Il sangue di molti nemici uccisi avrà delle conseguenze sul dilagare dell’infezione delle mosche del sangue, sulla presenza degli assassini per le strade e soprattutto sui diversi finali presenti nel gioco. Il nostro comportamento genererà finali multipli a seconda che si crei Alto Caos uccidendo indiscriminatamente guardie e civili o Basso Caos astenendoci dall’uccidere.

Dishonored 2: trailer di lancio

Ho provato Dishonored 2 su XBOX ONE S inizialmente giocando nei panni di Corvo per qualche ora per poi passare definitivamente nelle vesti di Emily. Partiamo subito dicendo che la scelta su chi impersoneremo non cambierà la linearità della storia, ma questo forse sarebbe stato troppo pretenderlo.

Dishonored 2Per vivere diversamente il gioco ed aumentarne la longevità la scelta degli sviluppatori è stata quella di caratterizzare in maniera diversa i due personaggi. A noi quindi interpretare differentemente il gameplay usando le peculiarità di Corvo ed Emily per modificare il percorso del gioco. Se, da questo punto di vista, il percorso è lineare come nel primo episodio, il mondo di Dishonored 2 è vasto e profondo. Ogni livello, pur mantenendo come denominatore comune l’atmosfera retro-futurististica industriale del gioco, è un’invenzione di scenari e trovate ambientali che lo rendono unico. Il livello della “Casa Meccanica” ed “Il Distretto delle Polveri” sono due mappe meravigliose per gli occhi e per il divertimento nel giocarle.

Se Dishonored 2, facendoci scoprire nuove modalità di giocare in modalità “stealth”, ci darà grandi soddisfazioni, lo stesso non posso dire dei duelli all’arma bianca. Le meccaniche degli scontri corpo a corpo spesso sfuggono dal nostro controllo trasformandosi in mischie caotiche dove le parate e le stoccate si confondono col le mosse attivabili contestualmente facendoci perder di vista l’obiettivo dello scontro.

Come il primo episodio, anche Dishonored 2, è stato un parto di Arkane Studios che però questa volta ha deciso di cambiare motore di sviluppo passando dal vecchio “Unreal Engine 3” al nuovo “Void Engine”, sviluppato internamente rivisitando all’uopo una versione del famoso “id Tech 5”. Rispetto al primo il risultato si rivela ottimo per quanto riguarda la creazione di ambienti urbani complessi sviluppando elementi verticali non particolarmente utilizzati in Dishonored.

Anche le luci presentano molte migliorie ed in particolare l’effetto di “penetrazione” sulle superfici degli oggetti ed in generale una migliore gestione di ombre e sfumature. In un paio di circostanze sono apparsi dei Texture Glitches distorcendo temporaneamente il colore di parte di alcuni oggetti.

Dishonored 2 è il degno sequel del suo predecessore. Da un lato tutto è decisamente migliorato ed è così piacevole giocarci che diventa difficile staccarsi. Dall’altro, soprattutto per chi ha giocato il primo, soffre di un marcato effetto dejà-vu che lo penalizza sul lato della novità e della sorpresa. A parte questo, non deve passare sottotraccia l’originalità dell’uso di diversi stili di gioco per alterare il Caos ambientale e generare finali multipli. Infatti, questo, associato alla possibilità di giocare con due diversi personaggi aumenterà notevolmente la longevità del gioco. Un gioco sicuramente da provare.

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