Pensavate forse di non riveder più l’Inferno? In realtà, come me, era la sola cosa che stavate aspettando. Sì perché, come non mai, questa espansione è rivolta agli “hard-core fanatics”, agli iniziati, a quelli che la sanno lunga su Doom e sull’iD Software. Insomma, a tutti gli appassionati che hanno giocato l’adrenalinico, sanguinolento ed impegnativo “rollercoaster” che è stato Doom Eternal.
Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One è il primo delle espansioni previste da id Software ed è incluso nella versione DOOM Eternal – Deluxe Edition oppure può essere acquistato in versione standalone in quanto, per esser giocato, non necessita del possesso della campagna principale.
La storia di questo DLC si aggancia agli eventi finali del capitolo principale. Infatti, dopo aver salvato la terra sconfiggendo Khan Maykr e l’Icona del Peccato, allo Slayer viene comunicato che Urdak è stato invasa dalle forze dell’Inferno, che pianificano di usarla come base per la loro conquista della terra. Allo Slayer non resta quindi che partire alla volta di Urdak, non prima di aver rintracciato Serafino, misterioso personaggio che custodisce alcuni segreti utili per la nostra missione.
Ma, nonostante per poter giocare a questa espansione non vi venga richiesto di aver acquistato la storia principale, la realtà del gioco è ben altra perché, Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One, dà per scontato, non solo che abbiate ben chiare le meccaniche del gameplay ma vi catapulta nel brutale e frenetico gioco senza nessun Tutorial nè progressione di difficoltà, scatenandovi addosso tutti demoni sin dal primo minuto. D’altro canto, vi troverete però già con tutte i potenziamenti, tutte le rune e tutte le armi attive e relativi moduli, eccezion fatta per la spada Crogiolo che è disabilitata. E allora, non ci resterà che ripescare nella nostra memoria la mappatura dei comandi e lanciarci a capofitto nella nuova battaglia. Ecco cosa intendevo quando pocanzi ho scritto che questo DLC è per iniziati. Ma attenzione, anche per coloro che hanno Doom nelle vene, non sarà una passeggiata. Il pedale dell’acceleratore è qui spinto al massimo, da subito troverete i peggiori nemici e ancor più complessi passaggi platform che vi faranno sudare e dare fondo a tutta la vostra pazienza dovendoli ripetere più volte.
Ma vediamo allora cosa c’è di nuovo in Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One. Intanto, l’hub del gioco che fungeva da quartier generale del Doom Slayer, non è più la stazione spaziale orbitante attorno alla Terra, ma ora è l’ARC Carrier, una nave mobile superattrezzata per la difesa e l’attacco. Da questa base partiremo per le tre consistenti missioni che compongono questa espansione.
Il primo livello ci vede teletrasportati nella Struttura Atlantica UAC, un’enorme piattaforma oceanica usata dalla UAC come stazione di ricerca ambientale e climatica, composta da alcuni satelliti che saranno teatro dei nostri scontri e da dove dovremo cominciare la ricerca di Serafino. Livello non nuovo come disegno che presenta ambientazioni industriali già note con largo uso di metallo pseudo-spaziale. Il secondo livello si giocherà nelle Paludi del Sangue, una vasta striscia di terra nelle viscere dell’Inferno. È un livello dal disegno sicuramente più singolare e accattivante, costituito da paludi e foreste a cui si aggiunge una nebbia che sicuramente non ci faciliterà negli scontri, impedendoci spesso di vedere subito i nemici. Per ultimo dovremo attraversare la Selva di Urdak, altro livello ispirato che presenta una foresta con intricati passaggi platform da non sottovalutare.
Dal momento che Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One ha come protagonisti tutti i Demoni già conosciuti nella storia principale, era scontato aspettarsi l’aggiunta di nuovi nemici al roster di Doom Eternal. Ne cito solo un paio perché non voglio privarvi delle sorprese. Il primo che dovremo affrontare è una fastidiosa Torretta da cui entra ed esce rapidamente una specie di occhio in grado di sparare dardi energetici in successione. Per poterla disattivare dovremo centrare l’occhio almeno un paio di volte avendo l’accortezza di non starle troppo vicini né troppo fermi a mirarla con il fucile, altrimenti l’occhio non uscirà dal suo nascondiglio. Altra novità sarà lo Spettro, in grado di possedere gli altri Demoni, aumentando la loro resistenza ai danni. Per ucciderlo dovremo prima occuparci dell’ospite posseduto e quindi, cercare di liberarci dello Spettro prima che possa trovare un nuovo ospite.
Come già accennato le meccaniche base, così come la brutalità e la velocità del gioco non sono cambiate. Doom Eternal: The Ancient Gods – Part One sarà un altro bagno di sangue e sudore che ci terrà impegnati dalle 5 alle 8 ore a seconda del livello di difficoltà scelto.
Se avete giocato Doom Eternal e vi è piaciuto, non potete evitare questa espansione, ben sapendo che sarà una sfida molto difficile ma di grande soddisfazione. Assolutamente sconsigliato a tutti coloro che invece non l’hanno giocato.