La nuova stagione di Formula 1 viene inaugurata da F1 22, il titolo della nostra recensione (in corso) per console PS5. EA e Codemasters proseguono sulle basi dell’ottimo lavoro lo scorso anno, ma con una visione completamente diversa. In F1 2021 ci siamo emozionati con Braking Point, una rivisitazione videoludica della serie Netflix Drive to Survive. Quasi convinti di ritrovare il secondo episodio, siamo rimasti a bocca asciutta per la sua esclusione. Le modifiche al regolamento di gara, che hanno interessato pesantemente la fisica e l’aerodinamica delle vetture, hanno costretto gli sviluppatori a compiere la scelta di difficile di interrompere l’ascesa di Aiden Jackson.
La nostra attenzione, per forza di cose, si è spostata verso l’innovativo sistema di guida, ma dobbiamo mettere le opportune “mani avanti”. L’esperienza di gioco, che vi andremo a raccontare, è figlia di numerose sessioni giocate assieme al kit volante/pedaliera Logitech G923 Trueforce. Questo significa che ogni considerazione sul gameplay in gara va preso con le “pinze” se poi si gioca con il controller DualSense. Perdonateci questa puntualizzazione ma era doverosa.
Detto questo, le novità si “sentono” tutte sul volante. Ad iniziare dall’impostazione delle curve che diventa sempre più difficile all’aumentare della velocità. Le vibrazioni delle correnti d’aria restituiscono un feedback tattile diverso a seconda del momento di gara e delle condizioni della pista. Il bello lo si vede verso gli ultimi giri, a serbatoio quasi vuoto e gomme che invocano la nostra pietà.
Un’altra grande novità è l’inserimento di F1 Life, una specie di hub dove ripercorrere la nostra carriera di piloti e dimostrare l’ampiezza delle tasche di un driver con l’esposizione di Supercar da paura. A proposito di quest’ultime, in F1 22 trova spazio anche una modalità completamente dedicata a loro, che ci ha ricordato più GRID Autosport e meno Grid Legends.
Il duo EA/Codemasters sta sicuramente valutando attentamente il futuro della serie videoludica dedicato alle famose monoposto, anche in virtù di quello che succederà con F1 22 Manager. Nel frattempo, ci godiamo la nuova stagione con F1 22, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console PS5.
Prime impressioni: Un’edizione “essenziale”
Arrivando dalla scorsa esperienza, quello che ci aspettavamo era un’edizione intensa di contenuti, al punto da dover mettere in crisi la nostra capacità di scelta. Appena approdati in F1 22, invece, è stato l’esatto opposto. Poche cose ben organizzate, e un hub centrale chiamato F1 Life. Non è bastato molto per capire che la famosa azienda americana ha trovato il modo per capitalizzare al meglio l’utilizzo dei pitcoin, 18K nel nostro caso che avevamo la Champions Edition. La moneta virtuale di gioco serve, infatti, ad abbellire questo open-space di lusso con elementi estetici e Supercar da favola. Oltre a questo, F1 Life funge anche come Hall of Fame, dove mostrare agli altri quanto siamo “bravi e belli”.
Mentre eravamo in cerca di una modalità training dove mettere subito in pratica le modifiche apportate dal nuovo regolamento (cosa che non è stato possibile fare in quanto non presente nel gioco, ndr), ci siamo imbattuti in Pirelli Hot Lap, una selezione di sfide di diversa natura con auto da corsa non F1. Il ricordo, anche per via del sistema di guida, è andato subito a GRID Autosport, un po’ meno arcade rispetto a Grid Legends. Non si tratta di un vero e proprio campionato, ma solo gare singole con delle medaglie da assegnare e nuovi record da registrare. È un modo per contaminare la purezza della regina delle corse su 4 ruote, ma anche un piccolo test per capire cosa ne pensa la Community di questa scelta che oseremmo definire “azzardata”.
La modalità in singolo, oltre alle sfide con le SuperCar, non offre altre scelte di sostanza. Tornano le solite gara e sfide dello scorso anno, con il medesimo modello di somministrazione. Se sul fronte modalità il nostro palato non ha assaporato gusti “forti”, la scossa è arrivata appena ci siamo seduti volante alla mano. In quel momento siamo stati inondati dal fiume di novità introdotte in F1 22. La sensibilità, in fase di guida, è stata rivista in funzione della nuova aerodinamica delle auto. La durezza e le vibrazioni del volante sono più persistenti per via dell’aumento del peso delle vetture imposto dal nuovo regolamento. L’effetto suolo, unito alle nuove gomme da 18’, migliora l’aderenza delle auto all’asfalto e questo si traduce in un miglior controllo delle vetture, anche in caso di cambio di direzione veloce.
Di contro gli ingaggi e i testa a testa in entrata delle curve vanno studiati a tavolino. Il concetto di staccata è completamente diverso da quello dello scorso anno. Non si può, infatti, arrivare troppo veloci negli ultimi 50mt in quanto il sistema frenante paga i kg in più della vettura. Anche lo sfruttamento delle scie dev’essere tattico e in funzione della parte del tracciato che si andrà ad affrontare. Morale della favola: uno stile di guida aggressivo rischia di farvi finire la gara ancor prima che sia cominciata.
Contesto di gioco: Non andare avanti e concentrarsi sul presente
Dobbiamo evidenziare un aspetto importante e che, per una volta, non va interpretato in chiave negativa. Il numero di modalità di gioco in F1 22 è estremamente basso. Ebbene sì, non avrete moltissime scelte a livello di gameplay, per cui fatevene una ragione e concentratevi sulle novità introdotte lato guida. Codemasters ci ha voluto regalare un’esperienza di guida unica, da cogliere in tutti i suoi aspetti considerati, talvolta, come minori. Vi sono due modi di vivere la corsa: immersione e televisiva.
La prima delle due vi permette di gestire ogni momento di gara. Non staccherete, infatti, mai le mani dal volante, anche quando entrerà la safety car o sarete in corsia dei box per il pit stop. Sempre concentrati sulla situazione e senza scollegare mai il cervello. Zero relax, massimo risultato. Il livello di difficoltà, per forza di cose, aumenta fisiologicamente. Non è, però, da intendere come un AI che vi rende la vita un inferno, si tratta solamente di non delegare nessun aspetto della guida in pista. La seconda modalità, quella televisiva, vi permette di rilassarvi in quei momenti di guida “non pura”, affidando queste fasi alla sapiente intelligenza artificiale. È vero che non esiste un modo giusto e sbagliato di scegliere, ma il concetto stesso di simulazione dovrebbe guidarvi nella scelta più idonea per voi.
Mai come quest’anno l’utilizzo di dispositivi di guida è divenuto una questione di vitale importanza in ottica esperienza finale. La tendenza degli ultimi anni è stata questa, per quanto non si possa “politicamente” annunciare l’inutilità del controller quando si parla di giochi di corsa. F1 22 lo abbiamo giocato con il Logitech G923 Trueforce, kit che comprende volante e pedaliera. Vi anticipiamo già, visto che la domanda appare piuttosto scontata, che il Trueforce funziona egregiamente. Quest’ultima tecnologia è in grado di restituire un feedback di guida a seconda di quello che succede in-game.
Ed è proprio con l’utilizzo di volante e pedaliera che siamo in grado di cogliere le numerose migliorie apportate dagli sviluppatori in F1 22. Il volante, a velocità sostenute, diventa difficile da domare, complice l’aumento del peso delle vetture introdotto con il nuovo regolamento. Sul cordolo è un inferno se arriviamo troppo veloci, con il rischio di danneggiare seriamente le sospensioni. Le gare si vivono meno impulsivamente, con una lungimiranza tattica che punta a chiudere la gara e non salire sul podio. Quest’ultimo arriverà quando sarà giunto il momento giusto.
Gameplay: L’arte del “poco ma buono”
Contrariamente a quanto fatto lo scorso anno, EA e Codemasters non hanno voluto “strafare” in termini di contenuti e modalità. Braking Point, l’intensa modalità narrativa, che ha visto il suo primo capitolo in F1 2021, non sembra aver avuto un seguito quest’anno, o almeno non in questa prima parte della stagione. Un vero peccato, visto e considerato che il buon Aiden Pierce ci aveva convinto con un racconto in grado di mixare con intelligenza storia e gameplay.
Quest’ultimo è stato il principale destinatario di tutti gli sforzi in termini di sviluppo, anche per via del nuovo regolamento che ha imposto delle necessarie modifiche alla guidabilità del mezzo. L’aerodinamica e il bilanciamento dell’autovettura hanno degli evidenti riflessi quando si guida. Ci siamo presi il giusto tempo prima di rilasciare alcuna dichiarazione in merito, anche perché lo scorso anno non eravamo muniti di un idoneo sistema di guida. La nuova stagione con F1 22, è iniziata assieme a un bel kit volante/pedaliera Logitech G923 Trueforce.
Lo abbiamo già ribadito all’inizio della nostra recensione e ci permettiamo di ripeterlo anche ora. La nostra esperienza è figlia dell’utilizzo di questi dispositivi e anche nelle live di questi giorni ne abbiamo approfittato per rendervi partecipi dei numerosi miglioramenti lato gameplay in pista. Sul punto di corda la situazione diventa molto calda, con il sottosterzo che ci porta pericolosamente fuori dalla curva. L’altezza dei cordoli è diversa nei vari punti del tracciato ed è importante riconoscerla prima di decidere se utilizzare un approccio aggressivo.
Lo abbiamo visto a Montecarlo al termine del tunnel e prima della chicane delle piscine, quando prendere un cordolo, dopo essere arrivati a 300km/h, equivale a una sospensione che ci saluta e gara finita. Anche la gestione del freno paga la nuova dimensione della gomma e la rinnovata aerodinamica. Per quanto la monoposto si presenti più “diligente” in termini di sterzo, il disco del freno paga la “troppa usura” e ogni arresto va quindi moderato. Troppe frenate secche a inizio gara equivalgono a dei clamorosi lunghi alle battute conclusive. A voi le opportune considerazioni.