Mettere da parte l’effetto nostalgia, con Fight’N Rage, non è facile, ma ci proviamo con la nostra recensione per console Xbox Series X. Siamo alla terza uscita sul campo per il gioco, quella dedicata alle console di nuova generazione. Dopo le positive esperienze su Switch e le old gen, il one-man-dev Sebastian Garcia spinge i giri del motore a 120fps per dare una nuova vita al gameplay. L’idea è allettante, e vedere quel numerino legato alle combo viaggiare di pari passi con la frequenza del framerate è uno stimolo ulteriore per dare fiducia al lavoro dello sviluppatore uruguaiano.
Non ci giriamo troppo intorno: il gioco è dedicato a tutti coloro che hanno lasciato un pezzo della loro anima (e parte delle proprie ricchezze) all’interno delle sale giochi. La grafica in stile pixel art – che richiamano anche il mondo degli anime – è solo una piccola parte di questa enorme dichiarazione d’amore. La difficoltà progressiva che avanza con i livelli, la logica del wave system con l’alternanza mini-boss e nemici base, la storia effimera e un layout dei controlli essenziale (ma pur sempre efficace ed efficiente) rientrano tra i tratti caratteristici del genere beat’em up.
Sappiamo benissimo che il male assoluto per meccaniche di gameplay di questa tipologia di giochi vive nel fattore ripetitività. Per ovviare a questo annoso problema, vengono introdotte ben 7 modalità alternative a quella classica “arcade”, un numero importanti di finali da vedere, outfit e altri componenti connessi da sbloccare a go-go, oltre alla possibilità di condividere il gioco in locale con altri player in modalità co-op (con tanto di friendly fire, giusto per ricordare i bei tempi).
Per carità, non parliamo di un possibile candidato al GOTY 2023, ma ogni tanto qualche gradevole “decelerata” fa sempre bene. Un investimento che può sicuramente alimentare il fattore nostalgia, ricordando quei bei tempi passati davanti a cabinati. Bene, vi lasciamo alla nostra recensione di Fight’N Rage, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.
Quei famosi anni ‘90
Quando ricordiamo i bei tempi delle sale giochi, la nostra memoria ci riporta a titoli del calibro di Caddilacs and Dinosaurs, Final Fight, TMNT, tutti che hanno in comune una solo e identico aspetto: andare avanti e picchiare come se non ci fosse un domani. Un genere identificato con il termine beat’em up, e che viene riproposto da Seba Games Dev e BlitWorks sulle console next-gen dopo le positive esperienze PC, Switch, PS4 e Xbox One. La novità è quella dei 120fps, con il gameplay che letteralmente spicca il volo. Ma andiamo con ordine, anche perché non è detto che tutti conoscano Fight’N Rage.
3 eroi tentano che si ribellano alle folli volontà di uno spietato mutante metà uomo e metà leone. Una trama che serve solo a creare delle modeste cutscene tra i livelli e un innocuo dessert al termine di ognuno dei 10 stage presenti. Non vi preoccupate, ce ne sono più di 50 di finali da sbloccare, per cui lo rigiocherete, eccome. Ma non si gioca a Fight’N Rage solo per questo, è questione di chimica. Probabilmente è un discorso che non vale per tutti, anche perché entra in gioco moltissimo il fattore nostalgia. Magari i gamer attempati, come lo scrivente, ci vedono dei valori più profondi e più intimi all’interno del gameplay, dei messaggi d’amore che quell’unico sviluppatore uruguaiano – conosciuto come Seba Games Dev – ha voluto lasciare.
Ed ecco che quella finestra temporale sul passato è bella che servita su un piatto d’argento, con delle meccaniche di gioco in grado di rievocare in noi dei piacevoli ricordi. Il gameplay è molto basilare e prevede di andare avanti e picchiare tutto quello che si muove e respira. Al termine del livello ci attende il cattivone di turno, in un ciclo iterativo che si interrompe solo con la presenza di mini-game.
A ravvivare l’offerta ci sono una serie di extra piuttosto interessanti. Come ad esempio la possibilità di sbloccare ben 20 nuovi personaggi, nuovi outfit e modalità di gioco. Interessante la possibilità di giocare in locale con altri 3 amici, gomito a gomito come si giocava in sala giochi (con tanto di opzione per il “fuoco amico”, giusto per accendere qualche scaramuccia dall’altra parte dello schermo).
Beat’em up, gli anni si sentono ma al cuore non si comanda
La formula di gioco del genere dei beat’em up è riuscita quasi sempre a resistere ai segni del tempo, cercando di mantenere intatta la sua filosofia, pur scendendo a dei fisiologici compromessi. È chiaro che il passaggio dalle sale giochi alle console di casa ha richiesto degli upgrade non indifferenti alla formula “base” del genere. Il cuore del problema ruotava tutto attorno all’offerta videoludica, visto e considerato che, uno volta tolto il concetto di “gettone”, una sola modalità diventava oggettivamente “troppo poco”.
Sebastian Garcia, in arte Seba Games Dev, opta per una soluzione pluri-modale, in grado di saziare l’appettito dei più esigenti. Ben 7 modalità presenti al lancio su console di nuova generazione, tra cui Time Attack, Score Attack, Survival, Practice e Versus. Se questo non vi basta, la nostra fedeltà al gioco viene premiata con gettoni – una sorta di valuta in game – da utilizzare per sbloccare una miriade di contenuti, come nuovi costumi, extra impostazioni di difficoltà, sound gallery, alleati CPU, nuove modalità di gioco in genere.
Il tutto sempre al ritmo di schivate e combo, con quel numerino super colorato che ci invoglia allo smashing button ossessivo compulsivo. In verità, gran parte del merito va anche allo sistema dei controlli che ci è sembrato estremamente reattivo, anche veicolato dai 120fps su console di nuova generazione.
A conti fatti, Fight’N Rage presta fisiologicamente il fianco all’insorgere del fattore ripetitività. Vuoi per l’assenza di un filo narrativo, o per la velocità di consumazione della modalità “Arcade”, il genere è stato concepito per una fruizione rapida e veloce. Senza troppi fronzoli e storie d’amore connesse, metti il gettone e inizia a “menare le mani”. Sebastian Garcia, da buon amante del genere (ed incurabile nostalgico), (ri)adatta la formula interpretando le esigenze del momento. I completisti, sicuramente, ringrazieranno.