Uscito in sordina nell’autunno del 2011 sulla piccola console portatile di Sony PSP, e circoscritto al solo Giappone, Final Fantasy Type-0 HD meritava da tempo un’edizione che arrivasse su console casalinghe di punta e con una diffusione worldwide. L’interessante opera di Hajime Tabata, supportata dal team di Square Enix, approda infatti – e finalmente – su PlayStation 4 e Xbox One in versione rimasterizzata in HD, ma quali sono i risultati di questi tre anni e mezzo di lavoro?
Appartenente al progetto Fabula Nova Crystallis, Final Fantasy Type-0 HD racconta alcuni tasselli mancanti della storia generale, con ambientazioni comuni alla serie ma con un sistema di gioco di molto differente rispetto a ciò che abbiamo visto in passato. Ci troviamo a Oriens, un mondo suddiviso in quattro grandi nazioni: l’Impero Milites, il feudo Suzaku di Rubrum, l’Alleanza Lorican ed il Regno di Concordia.
Ogni nazione possiede un proprio emblema e un cristallo capace di conferire poteri unici. Non tutto però procede per il meglio, è infatti un mondo dilaniato da un conflitto di dimensioni gigantesche, per scongiurare la fine dell’esistenza abbiamo il compito di vestire i panni dei giovani allievi della Classe Zero del Peristilio di Suzaku.
Nonostante sia posizionato all’interno della Fabula, della quale fanno parte FFXIII, FFXIII-2 e Lightning Returns – FFXIII, i punti in comune con l’ultimo Final Fantasy XIII sono davvero ristretti: ritroviamo la medesima mitologia ma con numerose differenze, soprattutto un sistema più corale del solito. Giochiamo costantemente in ambientazioni cupe e martoriate dalla battaglia, possiamo infatti affermare senza paura che si tratta del titolo più cruento e viscerale della serie, che non ha problemi a mostrare il lato più sanguinoso della guerra e degli uomini, fortemente condizionati dalle entità divine.
Abbiamo a che fare con una trama coinvolgente ma allo stesso tempo estremamente complessa, forte di un sottotesto stratificato impossibile da riassumere in poche righe di recensione. Probabilmente molti giocatori avranno anche bisogno di vedere e rivedere diversi walkthrough per cogliere davvero tutte le sfumature.
Final Fantasy Type-0 HD, il cuore
Ciò che possiamo analizzare in dettaglio è sicuramente il sistema di gioco, che come abbiamo ricordato poco più in alto presenta differenze sostanziali rispetto ad altri titoli della saga. Tabata riprende esplicitamente meccaniche già viste in Crisis Core, sviluppando un gameplay corale a squadre di tre personaggi.
Il giocatore sceglie un personaggio per volta guardando tutto dalla prospettiva della terza persona, con la facoltà di cambiare in ogni momento membro della squadra e personalizzando così lo stile di ogni battaglia. Ogni allievo della Classe Zero possiede infatti armi, mosse e poteri diversi, caratteristiche che riescono a variare quanto basta le numerose ore di gioco necessarie per giungere alla fine.
Il numero di missioni è davvero massiccio e – per forza di cose – anche un tantino confuso, per completare nel modo più veloce ogni round è importante scovare i punti deboli dei nemici per infliggere il più alto numero di danni con poche mosse. Un sistema certamente valido che diverte e intrattiene, anche grazie alla possibilità di modificare la difficoltà degli scontri – da facile a difficile. Dunque anche gli utenti meno esperti della saga possono avvicinarsi al titolo senza farsi scoraggiare dalla complessità generale.
Sul lato tecnico l’orizzonte è invece meno roseo, poiché nonostante la masterizzazione HD Final Fantasy Type-0 non si discosta molto dallo scheletro PSP, con tutte le conseguenze del caso. La camera che segue i personaggi è uno strumento diabolico che vi causerà svariati mal di testa, soprattutto durante le prime fasi di gioco. Per avere sempre lo sguardo sul nemico di turno o il campo di battaglia siete costretti a spostare manualmente la visuale con la levetta di destra del vostro controller, oppure abituarvi al riposizionamento automatico macchinoso, lento e affatto preciso.
Sul fronte grafico sono stati ovviamente migliorati gli ambienti, i riflessi, le textures e i colori, tutt’altro livello rispetto al mondo pixelato di PSP, ma non ci troviamo di fronte a nulla di sconvolgente. Il numero dei poligoni riprodotti su schermo è piuttosto basso, inoltre è quasi sempre presente una fastidiosa sfocatura, tocchiamo a stento la sufficienza rispetto alle possibilità offerte da PlayStation 4 e Xbox One. Fluidità e risoluzione in Final Fantasy Type-0 sono invece impeccabili e visto il comparto grafico non eccellente era il minimo che Square Enix potesse offrire.
In definitiva con Final Fantasy Type-0 ci troviamo a giocare una rimasterizzazione buona a livello tecnico, soprattutto pensando alla rudimentale versione PSP, e piacevole da giocare, un ottimo investimento in virtù delle numerose ore di gioco necessarie per completare il tutto. Tuttavia l’ombra della versione 2011, costruita per un sistema mobile, pesa ancora sulle meccaniche generali e potrebbe scoraggiare i giocatori meno pazienti.