A volte Internet sembra il luogo dove ogni discordia può (e deve) nascere e crescere fino a raggiungere dimensioni epocali. L’uscita di Final Fantasy XII The Zodiac Age è stata l’ennesima occasione, per i fan del trentennale franchise di videogiochi, per dissotterrare l’ascia di guerra e riprendere l’eterna diatriba su quale sia il migliore e peggiore Final Fantasy e su quale sia il capitolo della saga a rispecchiarne la vera essenza.
Il tutto, come quasi sempre accade, dimenticando (o peggio, ignorando) il principale scopo dietro i Final Fantasy e ogni videogioco degno di questo nome: divertire. È ovvio e inevitabile che il mercato videoludico vada avanti alimentato dalla carta moneta e dai profitti, ma nel caso di Final Fantasy XII The Zodiac Age, i fatti non si limitano fortunatamente a questo.
Final Fantasy XII The Zodiac Age è l’edizione rimasterizzata di Final Fantasy XII: International Zodiac System, a sua volta versione riveduta e corretta (e mai giunta in Europa) dell’originale Final Fantasy XII.
Se inizialmente tutto ciò potrebbe far storcere il naso e confermare le accuse di avidità e pigrizia di Square Enix, bastano davvero poche ore di gioco per rendersi conto di come le sostanziali differenze e migliorie di questa nuova versione giustifichino la scelta di un’ennesima pubblicazione.
I primi due elementi a saltare all’occhio sono il supporto ai trofei Playstation Store e la rimasterizzazione audio e video: la risoluzione è di 1080p su PlayStation 4 Standard e 1440p su PlayStation 4 Pro e la resa grafica è estremamente pulita e piacevole alla vista, grazie anche a un miglioramento delle animazioni facciali per una maggiore espressività dei modelli dei personaggi.
La colonna sonora è stata ricreata da zero, registrando una vera orchestra all’opera che, oltre alle tracce originali, ha presentato 8 brani inediti. È presente una buona localizzazione italiana di menu e sottotitoli e la selezione della lingua del doppiaggio, a scelta fra inglese e giapponese.
Tuttavia le vere, sostanziali differenze di Final Fantasy XII The Zodiac Age riguardano il gameplay e il suo bilanciamento. L’originale Final Fantasy XII prevedeva una scacchiera di abilità unica per tutti i personaggi, fin troppo simile alla sferografia di Final Fantasy X e che portava il giocatore a uniformare le abilità del proprio party, senza una concreta distinzione fra i ruoli.
Come già suggerito dal nome, Final Fantasy XII The Zodiac Age “spezza” l’originale scacchiera in dodici parti, una per ciascun segno zodiacale, a cui vengono assegnati dei nomi e delle abilità uniche. I protagonisti potranno, nel corso della campagna principale, arrivare a ottenere fino a un massimo di due ruoli e nulla più; un brutto colpo per i giocatori abituati a “vincere facile”, ma un gran miglioramento alla profondità tattica del gioco.
È possibile assegnare le stesse classi a membri diversi, per quanto sconsigliato; la distribuzione dei ruoli è assolutamente libera e può quindi essere dettata dal semplice tatticismo (ogni personaggio parte comunque con una leggera predisposizione verso determinati ruoli) o da un genuino desiderio di roleplay e immedesimazione negli eventi.
Parlando di narrazione, Final Fantasy XII The Zodiac Age non modifica o aggiunge nulla e mantiene i pregi e i difetti dell’edizione originale; problemi sicuramente presenti, per quanto la fanbase tenda sempre a sminuire o gonfiare la realtà, in base al giudizio personale.
Quel che è certo è che effettivamente il dodicesimo capitolo della saga manca di “qualcosa”. Ciascun giocatore riscontrerà problemi diversi a seconda dei propri gusti, chi nel setting “realistico”, chi nei non troppo velati (e mai ufficializzati) richiami alla saga di Star Wars, chi nei protagonisti, efficaci nell’insieme ma poco incisivi e memorabili se presi singolarmente.
La trama dalla forte componente politica e piena di “spiegoni” non è sempre bilanciata al meglio e presenta momenti di eccessiva pesantezza, soprattutto per il palato dei giocatori più giovani.
Stesso dicasi per il gameplay, di certo rivoluzionario per i tempi e invecchiato piuttosto bene, ma che risultava piagato da un’eccessiva lentezza in alcune meccaniche di esplorazione e potenziamento del party… Problematiche in buona parte risolte, per fortuna, dalla Modalità Accelerata e dai caricamenti estremamente brevi della nuova versione del titolo.
Tirando le somme, Final Fantasy XII The Zodiac Age migliora il gioco originale sotto ogni punto di vista: gameplay rivisitato, nuove armi e modalità, nuova gestione di classi ed evocazioni, con persino gli Esper controllabili come veri e propri membri del party.
Questa remastered è un acquisto praticamente obbligatorio per coloro i quali hanno amato il titolo ai tempi dell’uscita e potrebbe essere l’occasione, per tutti gli altri, di concedere una seconda occasione alla dodicesima fatica Square Enix: un prodotto che non nasconde le cicatrici di uno sviluppo problematico, ostacolato da limiti hardware, cambi di direttive e di membri dello staff, ma che riesce ancora a commuovere ed emozionare dopo undici anni.