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.hack//G.U. Last Recode, la recensione

.hack//G.U. Last Recode, la recensione

Non si può dire che .hack//G.U. Last Recode fosse una remastered davvero attesa: pur con le sue idee originali, il brand ebbe un riscontro tiepido in Occidente, tanto da scoraggiare un rilascio europero dell’originale trilogia. A questo s’aggiunge la non più giovane età della saga, ormai quindi semisconosciuta dai giocatori meno attempati.

Desiderato o meno che fosse, l’annuncio e il rilascio di .hack//G.U. Last Recode è stato generalmente ben accolto: il lavoro di CyberConnect2 e Bandai Namco non è stato affatto pigro e si è fatto del proprio meglio per rendere ancora oggi godibile l’esperienza in The World.

Innanzi tutto, la risoluzione: la collezione comprende titoli a 1080p e 60fps, cutscene comprese, così come un lavoro su modelli e ambientazioni non da poco, per quanto ovviamente la natura old-gen traspaia con chiarezza.

Le interazioni fra i modelli dei numerosi protagonisti sono spesso prive di labiale e con poche animazioni, il mondo di gioco ha un chiaro studio di design alle spalle, ma risulta graficamente scarno e con dungeon e nemici che tendono a ripetersi un po’ troppo. Nulla da dire invece per quanto riguarda i filmati, che trasudano “shonen” da ogni frame e sono sempre accompagnati da una buona regia.

.hack//G.U. Last Recode

Ancora oggi, l’estetica dei personaggi è definita e non scade mai nel banale, risultando immediatamente riconoscibile anche da chi non conosce il gioco di prima mano; anche la scrittura rimane sopra la media dell’opera di intrattenimento nipponica, anche se nessuno, protagonista compreso, può definirsi un personaggio davvero originale e memorabile.

Punto di forza della narrazione è il suo riuscire a rimanere indipendente dai vari manga, OAV e light novel di cui fa parte. Conoscere il contenuto degli altri media del progetto .hach Conglomerate non potrà che far apprezzare maggiormente gli eventi, ma fortunatamente .hack//G.U. – e di conseguenza .hack//G.U. Last Recode – può essere goduto pienamente come prodotto a sé stante; il giocatore perderà purtroppo qualche riferimento all storia della precedente quadrilogia o al background dei comprimari, ma sarà sempre e comunque in grado di capire e immedesimarsi con cosa sta accadendo a schermo.

Anche per i più curiosi o distratti, è sempre possibile ricapitolare gli ultimi eventi trascorsi dal recap presente nel menu di gioco, come anche ricevere un’infarinatura sul passato di The World grazie ai video riassuntivi del Terminal Disk, o ridere con la Parody Mode, in cui le più importanti cutscene della saga vengono ridoppiate in chiave comica e nonsense.

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Parlando di quadrilogie, .hack//G.U. Last Recode offre un’altra sorpresa non da poco: la presenza di Reconnection, un quarto (ed estremamente breve) capitolo della storia di Haseo, che in pieno stile shonen aggiunge la possibilità di fondersi con gli altri Epitaph User e ottenere abilità originali. I nostalgici potrebbero storcere il naso davanti a questa assolutamente non necessaria aggiunta, ma nel complesso vol.4 Reconnection si integra senza troppi intoppi alla preesistente trilogia.

.hack//G.U. Last Recode punta a simulare un MMORPG in realtà virtuale di un futuristico 2017; oltre alla classica interfaccia, quindi, il giocatore ha a disposizione dei menu che imitano la componente social dei giochi online massimi, con newsletter, forum e email continuamente aggiornate. La cura posta nel riprodurre credibilmente queste realtà merita un plauso, per quanto ovviamente all’atto pratico si tratta quasi esclusivamente di brevi filmati in stile anime e muri di testo in lingua inglese (è assente la localizzazione italiana) che aggiungono credibilità e curiosità alla lore di The World, ma poco o nulla alla diretta e pratica esperienza di gioco.

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.hack//G.U. Last Recode ha, per forza di cose, mantenuto i limiti imposti alla sua natura di MMO simulativo: non è ovviamente richiesto un monte ore di farming e potenziamento paragonabile a quello di un vero MMORPG di inizio anni 2000, ma tanto le quest principali quanto – soprattutto – quelle secondarie mancano spesso di mordente e, se non fosse per le ricompense in palio, è difficile che un qualunque giocatore moderno proverebbe la minima voglia di portarle a compimento.

Per fortuna CyberConnect2 era a conoscenza del problema ed è corsa ai ripari, alleggerendo quanto più possibile il gameplay: in primis, la presenza di una Cheat Mode permette a chiunque (pur rimanendo consigliata solo a chi ha già apprezzato il gioco in passato) di massimizzare le statistiche dei propri personaggi e vivere una vera e propria “Story Mode”, senza preoccuparsi dei combattimenti e dell’ottimizzazione dell’equipaggiamento.

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Anche senza dover ricorrere al “gioco sporco”, .hack//G.U. Last Recode ha ricevuto un ribilanciamento degli scontri e un aumento della velocità di movimento del personaggio, proprio per evitare quel feeling da “anni 2000” che spesso fa abbandonare i titoli remasterizzati, tanto ai novizi quanto ai nostalgici.

Il gameplay è più vicino a un classico action RPG, piuttosto che ai multiplayer online. A minarne la solidità sono la già citata banalità estetica delle creature avversarie, boss compresi, mista a una difficoltà media generalmente bassa e una ripetitività delle strategie per la vittoria su questo o quel nemico.

L’intelligenza artificiale alleata e avversaria è senza infamia e senza lode, mentre è più che buona la varietà di combinazioni disponibili tra armi e abilità, oggi non più eccezionale ma che, contestualizzato nel periodo in cui i titoli sono stati originariamente rilasciati, rende .hack//G.U. una saga al passo coi suoi tempi e di gran lunga più fluida rispetto alla quadrilogia precedente.

.hack//G.U. Last Recode

Ultimo ma non meno importante, il costo: con un prezzo di listino di 49,99 Euro, .hack//G.U. Last Recode offre un rapporto quantità/qualità/prezzo assolutamente positivo e fa venir meno uno dei principali problemi di questa saga e della precedente, ovvero la messa in vendita a prezzo pieno di segmenti di un’unica storia, chiaramente incomplete se vissute singolarmente e senza una giustificazione tecnica (come il limite di spazio su DVD) a dare un senso a questo suddivisione, che non fosse marketing e/o lucro.

.hack//G.U. Last Recode è il ritorno in gran forma di una saga invecchiata non al meglio, ma certamente innovativa al momento del rilascio. L’introduzione di un quarto capitolo, seppur breve, dimostra la buona volontà di CyberConnect2 nel riportare in vita un brand quasi dimenticato.

Non rimane che sperare in vendite soddisfacenti, che convincano la software house a pubblicare la versione rimasterizzata anche della quadrilogia originale, così da far realmente apprezzare ai nostalgici seriali i passi avanti fatti dall’industria videoludica nell’ultimo decennio.

 

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