Da due ragazzi cresciuti passando le ore sul computer Commodore e con una smodata passione per i giochi Arcade e Retrò, non potevamo aspettarci altro che questa piccola gemma nostalgica. La Easy Trigger Games nasce con l’ambizione di creare esperienze di intrattenimento molto divertenti per mezzo di idee che si basano su giochi ben progettati senza lasciare nulla al caso. O, come loro stessi tengono a precisare: “Quando pensare fuori dagli schemi sta diventando la norma, il nostro modello è quello di combinare elementi di gioco comprovati che sappiamo trasformarsi in una magnifica esperienza.” Impossibile dare loro torto, perché Huntdown è un gioco ricco e pieno di piccoli tesori.
Ambientazioni da action movie per Huntdown
In un caotico futuro infestato da bande criminali ed in cui i poliziotti fanno solo presenza scenica, la legge non può che essere ristabilita utilizzando dei Cacciatori di Taglie in grado di far piazza pulita delle quattro Gang criminali che terrorizzano la città. Per far questo potremo impersonare a piacere uno dei tre loschi “Bounty Hunters”: l’esperta di armi Anna Conda, l’ex poliziotto John Sawyer o il droide modificato Mow Man.
Prendete la cultura degli anni ’80, aggiungete tantissimi graffiti, molti neon e mescolateli con le più riuscite ambientazioni di film come Blade Runner, Fuga da New York ed I Guerrieri della Notte, solo per citare i più evidenti, ed ecco ciò che attraverserete nei 20 livelli di Huntdown.
Il gameplay di Huntdown è essenziale ma coinvolgente
Un raffinatissimo Platform-game a scorrimento orizzontale, con una grafica pixel-art a 16 bit, in cui una festa di colori, un susseguirsi di citazioni con esilaranti battute e moltissima azione daranno vita ad un fluidissimo gameplay a 60 FPS. I livelli di Huntdown sono quanto di più lineare si possa immaginare ed il gameplay adottato da Easy Trigger Games riflette perfettamente la loro idea che anche le cose semplici, se sono fatte bene, possono risultare tremendamente divertenti.
Esattamente come negli anni ’80, quando nelle Sale Arcade si trovavano giochi i cui comandi potevano tranquillamente contarsi sulle dita di una mano, anche in Huntdown, avremo a disposizione solo pochi tasti da ricordare per controllare il nostro eroe: muovi, salta, spara, cambia arma e scivola. Questa essenzialità risulterà una delle componenti vincenti di questo gioco perché ci permetterà di rimanere concentrati per evitare le infinite modalità di aggressioni che la fantasia degli sviluppatori ha immaginato per ostacolare il nostro cammino. Ogni Gang ha la sua tipicità estetica che si porta con sé anche modalità e mezzi di aggressione diversi. Avremo gli esperti di arti marziali e la Gang di biker amanti dell’esplosivo. Punk selvaggi con molotov e teppisti che si muovono su pattini a rotelle brandendo mazze. Moto, auto, camper, robot, ogni mezzo verrà utilizzato per investirci.
Invece, il nostro arsenale sarà composto da un’arma da lancio con ricarica a tempo, una prima arma da fuoco a colpi infiniti e avremo spazio per una seconda arma da raccogliere tra quelle abbandonate dai nemici. Troveremo di tutto per abbattere gli avversari: fucili più o meno potenti, bazooka, lanciafiamme, granate, mazze, piedi di porco, pistole laser, un’efficacissima chitarra elettrica con cui randellare i nemici e molto altro. Ogni set di 5 livelli corrisponderà alla missione di sconfiggere una Gang e non mancheranno di certo Boss Fight di una giusta difficoltà per non rendere la sfida oltremodo frustrante.
Una fantastica colonna sonora che mescola musica hard-rock con suoni sintetizzati ed elettronica anni ’80, ci accompagnerà per una durata del gioco intorno alle 5 ore, al termine delle quali saremo pronti a ripartire selezionando un altro personaggio tra i tre Cacciatori di Taglie. In alternativa potremo sfidare i nostri amici con la Modalità Co-Op locale, il caratteristico “Multiplayer” vecchia scuola.
Huntdown piace perché ha una giocabilità semplice ma efficace, perché ha una grafica a 16 bit, ma estremamente ricca e curata; perché presenta scontri furiosi ma non frustranti; perché ha un prezzo onesto; perché puoi fermarti quando vuoi e riprendere senza doverti ricordare dove sei o tutta una serie di complicati comandi che hai dimenticato; insomma, perché è maledettamente divertente.