Arriva finalmente l’ultimo capitolo di una serie che ha riscritto la storia del basket virtuale, parliamo ovviamente dell’attesissimo NBA 2k14, sviluppato da Visual Concepts.
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La Visual Concepts negli anni hanno sfornato con cadenza canonica molti titoli, e nonostante le evoluzioni tecnologiche e la concorrenza con il colosso EA Sports, un elemento che mai è mancata nel loro prodotto è la qualità. Non è da meno NBA 2k14, che sin dalle prime ore di giochi mostra tutto il suo potenziale grafico che è soltanto il primo segnale dell’enorme qualità messa in campo per questo titolo. Non a caso, negli anni degli standard di Visual Concepts a farne le spese è stata proprio EA Sports, che ha dovuto cancellare il suo titolo NBA Live.
Altro elemento che è sempre stato presente nel lavoro di Visual Concepts è la cura maniacale del dettaglio, che se nei primi hanno era un fattore trascurabile oggi, in un mercato sempre alla ricerca della massima perfezione, rappresenta un tassello fondamentale del successo di un videogames. Su questo elemento NBA 2k14 è di sicuro affidamento, perché non solo il gioco è di pregevole fattura, ma è anche incredibilmente dettagliato. Ma 2k14 è anche un titolo che introduce un cambiamento nella logica del franchise. In questo senso, figura centrale di questo nuovo capitolo è Lebron James, che qui viene usato come simbolo per dare una netta e decisa impronta al titolo. Il gioco quindi si apre con una toccante introduzione che ci mostra un King James molto umano, che ci racconta come il successo non sia mai gratuito e debba essere conquistato con tenacia, sacrificio e convinzione, che si traduce in quello che da tutti è riconosciuto come il manifesto del sogno americano. Si prosegue successivamente con la creazione del proprio giocatore, e da qui parte la fase più tradizionale già ampiamente vista in 2k13. Ma in questa fase arriva il primo elementi di novità, ovvero l’eliminazione dei VC Points, la valuta virtuale che poteva essere ampliata utilizzando soldi veri.
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Ma la vera chicca è la presenza delle squadre dell’Euroleague, ovvero per la prima volta nella storia del franchise sarà possibile giocare con team italiani o europei. Molte ne modalità per giocare dall’Euroleague, alla carriera del giocatore personale, fino all’allenamento e alla modalità Blacktop. Tuttavia sono spariti All Star Weekend e altre modalità.
Dal punto di vista grafico colpisce ancora una volta il motore delle animazioni virtuali, sempre dettagliate e di ottima fattura, anche se non c’è un vero e proprio stacco con il precedente capitolo. Ottima è invece la libreria della musica, che spazia dai Coldplay,Daft Punk, Gorillaz, Jay-Z fino a Puff Daddy.
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