In questi giorni abbiamo provato Nioh 2, attualmente esclusiva PS4 e, con molta soddisfazione, vi presentiamo la nostra recensione, frutto di un’intensa esperienza di gioco. Il sequel del fortunato gioco della premiata ditta Team Ninja, Koei Tecmo e Sony Interactive Entertainment arriva a distanza circa 3 dalle avventure dell’intrepido William. Approda sulle console PS4 di tutto il mondo in un periodo molto difficile. Il pianeta terra sta combattendo una delle battaglie più difficili della sua storia contro un nemico invisibile ma mortale, il Coronavirus.
Esiste un beffardo punto di contatto tra Nioh 2 e questo maledetto virus e sono i demoni. La nostra missione in Nioh 2 è quella di scacciare i demoni dal mondo reale e combattere, fino allo stremo delle nostre forze, contro nemici che sulla carta sono più forti di noi. Non per questo ci scoraggiamo e, battaglia dopo battaglia, tra sudate vittore e pesanti sconfitte, diventiamo sempre più forti. Quello che prima ci spaventava e ci rendeva vulnerabili, diventa progressivamente alla nostra portata.
Nioh 2, sotto questo punto di vista, diventa fortemente educativo oltre a essere una perfetta soluzione per dimenticare, anche solo per qualche attimo, la triste e attuale realtà che stiamo vivendo. L’aver giocato a Nioh 2, in questa particolare parentesi storica, ha contribuito alla nostra crescita personale, sia umana che come gamer. La nostra esperienza di gioco è stata sicuramente influenzata in positivo e la nostra sensibilità ha disegnato le parole impresse in questa recensione.
Ci sentiamo di dire che Nioh 2 ha tutte le carte in regola per figurare tra i GOTY 2020 e le motivazioni le trovate elencate nella nostra recensione di questa esclusiva PS4. Che il viaggio abbia inizio.
Nioh 2, tra passato e presente
Superata la nostra doverosa (ma fortemente sentita) premessa, entriamo nel vivo della nostra recensione di Nioh 2. Il gioco è stato lanciato in esclusiva per l’attuale console di Sony ma, in linea con quanto fatto con il primo capitolo, ci aspettiamo anche dei porting. L’impavido William sbarcò su PC 9 mesi dopo l’uscita su Playstation 4.
L’incognita, questa volta, si chiama next-gen per cui, con molta probabilità, vedremo Nioh 2 approdare su PS5 e magari anche su Xbox Series X. Ovviamente, si tratta solo di supposizioni e nulla di tutto questo è stato confermato.
Il contesto storico
Nioh 2 è ambientato nel tardo 1500, fungendo da prequel rispetto alle avventure narrate nel primo capitolo della serie. Anche questa volta il gioco affonda le sue radici storiche nell’era Sengoku. La storia antica del Giappone narra che questo era un periodo dove i signori feudali rivali, conosciuti con il nome di “Daimyo”, hanno combattuto ferocemente per il controllo del Giappone.
Alla fine, un Daimyo di nome Nobunaga Oda, ebbe la meglio su tutti, avviando il paese verso la strada per l’unificazione. Oda, insieme ai suoi due successori, Hideyoshi Toyotomi e Ieyasu Tokugawa sono stati riconosciuti dalla storia per aver unificato il Giappone medievale nel XVI secolo.
Nioh 2 muove i suoi passi in questo contesto storico narrativo, dove molte delle figure storiche dell’epoca giocano un ruolo fondamentale nello svolgimento gioco. La storia la fate anche voi.
Affrontare il gioco da soli
Nel primo capitolo di Nioh, eravamo soli contro tutto e tutti. La trama era molto più presente e gli eventi di gioco erano collegati da cause e concause. Inoltre, se vi ricordate, era anche presente la figura del protagonista principale della storia, il coraggioso William Adams. Egli, inseguendo il mito delle miracolose pietre magiche, le Amrita, scopriva le origini del suo passato e del suo spirito guardiano.
Questa volta il cavaliere dai capelli d’argento non c’è e al suo posto troveremo un personaggio che costruiremo nelle fasi iniziali del gioco. L’editor ci farà personalizzare ogni aspetto del nostro avatar, dal sesso fino alla voce. Dobbiamo dire che il lavoro svolto, in termini di gamma di scelte e personalizzazioni varie, è realizzato egregiamente.
Una volta costruito l’alter-ego, inizierete un tutorial che vi farà capire le basi di Nioh 2 , anche alla luce delle modifiche rispetto al primo capitolo. Terminata questa prima fase introduttiva, inizierete subito il vostro viaggio e capirete immediatamente il significato della parola “difficile”.
Chiedere aiuto
Gli sviluppatori di Nioh 2, ascoltando le richieste della community del gioco, hanno inserito una componente multigiocatore, utile in caso di necessità. Sparse in tutta l’ambiente di gioco troverete delle entità di colore blu. Queste, al pari di quelle di colore rosso (i demoni), possono evocare un personaggio, previo tributo.
La cosa bella è che a essere chiamati in causa sono altri player giocanti come voi, trasformando il gioco da single player in co-op. La soluzione ideata dagli sviluppatori funziona e garantisce un divertimento maggiore, evitando situazioni di frustrazione piuttosto frequenti in Nioh 2.
Se ci accorgiamo che un nemico è troppo difficile oppure vi è una zona ad alto tasso di ostilità basta posizionare il nostro PG nei pressi di questa aura di colore blu e completare il rituale di evocazione.
Nioh 2, l’arte del combattimento
Una delle componenti principali di Nioh 2 è senza ombra di dubbio quella che riguarda il combattimento. Il gioco, infatti, rientra nel novero dei “soul’s like”, dove bisogna picchiare usando anche la testa. Questo nuovo capitolo, rispetto al precedente, da priorità anche alle abilità. Se vi ricordate, la grande critica che la community mosse nei confronti della prima iterazione della saga era che la magia e le abilità, in genere, erano “accessorie” rispetto a quella action e di combattimento.
La community è stata ascoltata gli sviluppatori di Nioh 2 hanno creato delle situazioni in cui l’utilizzo delle abilità e della magia toglie in fretta dai guai. Resta il fatto che il combattimento, rimane ancora l’aspetto caratterizzante del meta e del gameplay del gioco.
Le pose
Uno degli aspetti più profondi e che caratterizzano Nioh 2 rispetto ad altri titoli simili nel genere e nella tipologia, è la presenza del sistema delle pose. Queste rappresentano le posizioni dell’arma equipaggiata e sono di 3 tipologie: bassa, alta e media. Sebbene nel primo capitolo della saga erano finalizzate solo alla scelta della potenza dell’attacco, questa volta servono a ben altro.
In primo luogo la difesa si imposta a seconda della posa. Vien da sé che, in fase difensiva, si sceglie la posizione dell’arma guardando quella del nemico. Potenza, velocità e reattività, sono state calibrate a seconda della posa. Gli attacchi bassi sono veloci, possono essere sferrati con combo maggiori ma sono deboli. Quelli alti, invece, sono più potenti ma, al tempo stesso, lenti e lasciano troppo scoperto il fianco al nemico.
La gestione del “Ki”
In Nioh 2, al pari delle avventure del prode William, torna il sistema di gestione del “Ki”. Questo rappresenta la stamina e la resistenza del personaggio e si consuma sia nella fase difensiva che in quella offensiva. La gestione di questo aspetto non è cambiata molto rispetto al primo capitolo, anche perché era già perfetta.
Ad ogni nostro colpo, indifferentemente che sia andato a segno o meno, si consuma una parte di questa barra energetica. Quando termina, si resta alla mercé del nemico, trasformandovi in un perfetto pungieball. La stessa cosa succede anche se eccediamo nella fase difensiva, schivando e parando colpi solamente.
In nostro aiuto arriva il “ritmo Ki” che ci consente di recuperare, premendo il tasto R1 al momento giusto, la parte di energia consumata. Questo crea una sorta di algoritmo da seguire per gestire al meglio entrambe le fasi, quella difensiva e quella offensiva, dove il “ritmo Ki” rappresenta il pollice verso per decretare vittoria o morte.
Le trasformazioni
Le trasformazioni rappresentano la vera grande innovazione introdotta in Nioh 2. Nel primo capitolo lo spirito del guardiano Yokai attraversava la nostra arma, potenziandola notevolmente. Questa volta il nostro protagonista si trasforma a seconda del guardiano scelto. Tutte le statistiche vengono potenziate, trasformandoci, seppur per un breve ma intenso periodo di tempo, in una macchina da guerra.
Per poter accedere alle trasformazioni dobbiamo raccogliere quanti più possibili sfere di amrita. Queste si ottengono uccidendo, prevalentemente, demoni provenienti dal regno yokai. Rispetto al primo capitolo, vi sono delle zone infestate da demoni che stimolano i poteri yokai sopiti. In queste zone, sebbene il recupero del “Ki” rallenta vistosamente, voi sarete in grado di accedere ai poteri nascosti del vostro spirito guardiano.
Nioh 2, un gioco difficile o complesso?
Entriamo dentro Nioh 2, esplorando nella nostra recensione tutti gli aspetti legati alla componente RPG del gioco. Quando si parla dei “soul’s like” da sempre si usano termini quali “difficile”, “complicato”, “estenuante”, “faticoso”. Come non dargli torto, ma bisogna sempre guardare il bicchiere mezzo pieno e non sempre quello vuoto.
Secondo il nostro punto di vista, Nioh 2, al pari del primo capitolo, lo possiamo definire un videogioco complesso. Il grado di complessità è dato dalla presenza di numerose caratteristiche e sfaccettature che disegnano meta e gameplay. Ve ne abbiamo dato un assaggio prima parlando delle meccaniche e delle logiche dei combattimenti.
Facciamo un passo in più ed entriamo nel cuore del gioco, analizzando le componenti GDR presenti in Nioh 2.
La crescita del personaggio
La prima regola di un buon gioco di ruolo è quello di far comprendere, quanto prima al giocatore, quali sono le regole del gioco. In Nioh 2 le si apprendono abbastanza in fretta: più uccidi e più cresci. Le modalità con cui decidi di farti strada, facendo piazza pulita di banditi, soldati e demoni yokai, definiscono il tuo stile di combattimento e caratterizzano il personaggio.
Le uccisioni, quindi, vi faranno guadagnare dei punti abilità da investire nella crescita delle statistiche principali del vostro personaggio: corpo, cuore, coraggio, resistenza, forza, destrezza, magia. Ognuna di queste agisce su delle specifiche caratteristiche del personaggio e ne descrive le attitudini.
Ovviamente vale sempre la famosa regola della “coperta”, che copre da una parte ma scopre dall’altra. Non si può avere tutto dalla vita e bisogna decidere su quali statistiche investire, anche in funzione dell’arma utilizzata dal vostro personaggio. In Nioh 2, la costruzione della build inizia da qui.
La costruzione di una build
Trattandosi di un gioco un RPG, in Nioh 2 assume un ruolo fondamentale il processo di costruzione di una build. Ogni qualvolta ucciderete un nemico, umano o demone che sia, otterrete un bottino la cui rarità varia a seconda della forza e del livello dell’ostile abbattuto. Il drop ottenuto consiste in armature, armi e oggetti abilità. Queste potranno essere equipaggiate e, progressivamente, definiranno il vostro stile di gioco e quindi la vostra build.
Dovete intendere il processo di costruzione della build in Nioh 2 come una precisa scelta di vita. Gli sviluppatori, rispetto al primo capitolo della saga, hanno ampliato notevolmente la gamma dell’equipaggiamento inteso come armature, armi e abilità. Ovviamente non dovete considerarli come 3 componenti isolate, bensì sono estremamente connesse tra loro. Armi e armature hanno dei perk in grado di aumentare notevolmente la potenza degli oggetti abilità.
Per esempio se volete costruire una build ninja dovrete puntare su un equipaggiamento agile e leggero che, seppur vi fa perdere in protezione, vi fa guadagnare molto in velocità e agilità, nonchè nell’uso i tecniche ninjutsu.
La scelta dell’equipaggiamento
La scelta dell’equipaggiamento del vostro personaggio in Nioh 2 è un attività che richiede molto tempo e sperimentazione. Sicuramente la scelta fatta dagli sviluppatori è molto chiara e non si discosta molto dal primo capitolo della saga. La build e quindi l’equipaggiamento passano, prima di tutto, dalla scelta dell’arma principale da utilizzare.
In Nioh 2 le armi da utilizzare sono aumentate, andando a complicare ulteriormente le scelte e le decisioni da compiere. La potenza di un’arma cresce con il suo utilizzo che definisce la familiarità con quell’arma. Più la si utilizza e più punti abilità otterremo, punti da investire nello sviluppo dell’arma scelta.
Le scelta armi viaggia di pari passo con quella delle armature. È vero che l’abito non fa il monaco ma in Nioh 2 dobbiamo fare un’eccezione. Ogni componente del nostro “vestito da guerra”, proietta il personaggio verso una direzione ben precisa. Il ne carne e ne pesce non funziona molto, anzi, è controproducente. Gli sviluppatori hanno tracciato una direzione ben precisa questa volta, puntando molto sulle abilità e sugli oggetti, aspetti marginali della prima iterazione del gioco.
In Nioh 2, oggetti quali talismani ed esplosivi vi possono salvare la vita oltre che aumentare le vostre capacità offensive. Cospargere le armi di veleno o di magia onmyo vi farà diventare una perfetta macchina da guerra se il vostro equipaggiamento è coerente con la builf scelta. Fate, quindi, molta attenzione cosa equipaggiare e fate molti test. Da un fallimento derivano numerose vittorie.
Siamo giunti al termine della nostra recensione di Nioh 2, al momento, titolo in esclusiva su PS4. È stata una bellissima esperienza di gioco, fatta di alti e bassi. Il videogioco, rispettando la tradizione, si presenta difficile e non facilmente accessibile se lo si confronta con il primo capitolo della saga. La scelta di prendere questa direzione è stata voluta dal team di sviluppo e vi possiamo assicurare che, a lungo termine, ripaga. Ovviamente, come spiegato, il livello di complessità garantisce un’esperienza estremamente profonda, dove ogni singolo combattimento non ha mai un finale scontato. Sicuramente, i nemici verranno nerfati per evitare la fuga dell’utenza, con il rischio, però, di snaturare l’essenza del gioco. Se non amate i “Soul’s like” e i giochi con un elevato livello di complessità allora Nioh 2 non fa per voi. La candidatura al GOTY 2020 è assicurata.