Il primo DLC “degno di questo nome” fa la sua comparsa con Outriders Worldslayer, il titolo della nostra recensione per console Xbox Series X. È passato poco più di un anno dall’arrivo del titolo sviluppato da People Can Fly e pubblicato da Square Enix, con un end game che urlava “pietà”. Ok, il gioco non è stato concepito come un “Game As a Service” per cui una volta finito ci stava anche un bel arrivederci e grazie, ma ideologicamente si prestava come tale. Ha pesato – e pesa ancora adesso – l’assenza di una componente competitiva PvP per tenere alto l’interesse attorno al titolo. La scelta dei dev, però, è stata chiara sin dall’inizio, sposando le logiche PvE in alternativa alla modalità in solo. L’introduzione della grande esclusa poteva essere la vera novità per rivitalizzare un titolo che sembrava, purtroppo, non aver più nulla da dire.
Outriders: Worldslayer ci riporta su Enoch, proseguendo sul “dove eravamo rimasti”. L’Anomalia non ferma la sua avanzata, diventando, giorno dopo giorno, sempre più aggressiva. Il gruppo prosegue nel suo viaggio, nella speranza di trovarne l’origine e porre rimedio a questa situazione. Il capo dei ribelli Ereshkigal piomba e rovina la festa al gruppo di avventurieri. Lei e il suo gruppo di ribelli – e non solo – ci renderanno queste nuove 4/5 ore gioco piuttosto difficoltose.
Restando in tema difficoltà, la vera grande novità è data dai livelli ascensione. Questi, infatti, sostituiscono i livelli del mondo e vanno a migliorare la qualità del nostro loot. La permanenza su Enoch, però, diventerà progressivamente più difficile man mano che ci si avvicina al livello 30. L’aspetto estetico di armi e personaggi si conferma sullo stesso livello dell’ultima espansione New Horizon. Questa nuova battaglia ci renderà ancora più belli di prima, questo è poco ma sicuro.
Non solo belli, ma anche forti, visto che vi sono delle modifiche interessanti circa il metodo di progressione del personaggio. I punti PAX si affiancano e quelli Ascensione e ci aiuteranno a rendere il nostro Outrider sempre più forte. Le classi restano sempre 4, purtroppo per noi, ma le ibridazioni tra queste si rivelano interessanti. Vi starete chiedendo se Outriders Worldslayer ci ha convinti o meno, la risposta la troverete nella nostra recensione della versione per console Xbox Series X.
Una nuova battaglia?
Outriders Worldslayer, non aggiunge nulla di nuovo sotto il profilo narrativo. La lore ha già detto tutto quello che doveva dire, e la presenza di Ereshkigal e i suoi 4 comandanti non rinnovano l’offerta sinora proposta. Per carità, l’opera di People Can Fly e Square Enix non ha mai spiccato per trama e personaggi. Qualche colpo di scena, però, si poteva inserire per indorare la pillola. Le tremende cut-scene, ancora una volta, si dimostrano dei meri “segnaposto” e prive di finalità. Vi sono delle sessioni di combattimento che arrivano ad essere piuttosto intense, per cui dei sani momenti di distensioni erano graditi.
La nuova battaglia ci porta a delle nuove sfide, se così le possiamo intendere. Il bello di questa IP vive nel miglioramento del personaggio, sia dal punto di visto di caratteristiche che di estetica. I punti PAX e Ascensione ci danno un vero motivo per giocare al massimo queste 4/5 ore che ci separano dai titoli di coda. Questi aiutano a proseguire nel percorso di crescita nel ramificato skill tree, dando vita a delle interessanti ibridazioni.
I livelli Apocalisse sostituiscono quelli mondo e influiscono sul grado di difficoltà del gioco. Se l’asticella si alza anche la qualità del loot ne risente. Rispetto a quanto visto in New Horizon, i cattivoni di turno, una volta passati a miglior vita, sembrano essere più generosi in termini di bottino. Gli epici sono più facili da reperire e i leggendari non sembrano più un’utopia. Le “porte di Narnia”, però, si apriranno una volta che il vostro inventario si riempirà di oggetti Apocalisse. Questi, infatti, oltre ad avere dei perk interessanti, arrivano comprensivi di terza mod.
People Can Fly ha puntato dove sapeva che poteva fare solo che bene è così è stato. Il nuovo loot porta con sé un nuovo look, che veste di tutto punto il nostro Outrider. Il team grafico e design, ancora una volta, ha svolto un lavoro encomiabile. Cosa che non possiamo dire, purtroppo, per quanto riguarda l’estetica del level design e del bestiario in genere. Le folli battaglie, con l’anomalia che incombe, sembrano un film su uno scenario già visto. Fortunatamente, guardiamo altrove.
Scelte discutibili
Guardiamo altrove, ok, e quindi dove guardiamo? A distanza di un anno dalla sua uscita Outriders Worldslayer poteva aggiungere una nuova classe e sicuramente una modalità PvP “in prova”. Guardiamo, per esempio, quello che Ubisoft ha fatto con Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba di Ragnarok, che andata oltre il solito “more of the same”. Il problema, quando si parla di Season Pass e DLC, è sempre lo stesso, ed incorrerci, visto anche la terribile equazione che vede coinvolti costi e benefici, è molto facile.
Per quanto il gioco non sia stato concepito come un GAAS, la sua natura – anche rispetto a quanto visto sinora – ci si avvicina molto. Probabilmente, anche guardando le positive esperienze di The Divisions e Gears of War, era meglio intenderlo come tale sin dalla sua genesi. I problemi sul bilanciamento e il drop rate non sembrano ancora essere stati risolti del tutto, e questo inficia sull’esperienza generale di gioco. A deviare l’attenzione ci pensano i due punti di forza del gioco, con la build e il lato estetico che aiutano a non perdere l’interesse sino al rinnovato endgame.
E una volta finito che si fa? La prova di Tarya Gratar prendono il posto delle spedizioni, in un formato che, a prima vista, sembra ben più divertente di quanto visto in New Horizon. Il nuovo set di sfide ci offrirà un livello di difficoltà progressivo e scalabile, entro cui incontrare vecchi e nuove conoscenze pronte a rispedirci al mittente. E come sempre il gioco varrà la candela, visto e considerato che attenderci ci sono numerosi equipaggiamenti leggendari.
Dati alla mano, questo DLC punta tutto sullo sviluppo del personaggio, il vero punto di forza di questa nuova espansione. Il prezzo vale il biglietto per cui, se avete seguito sinora il gioco – o se lo avete abbandonato in attesa di una futura speranza – l’acquisto è consigliato. Non vi aspettate, però, un cambiamento radicale, ma solo un gioco che insegue un percorso già tracciato nel corso del pregresso anno e mezzo di vita. Il futuro chiama, però, dei cambiamenti più importanti onde evitare l’effetto Anthem.
In conclusione
People Can Fly e Square Enix, con Outriders Worldslayer, tentano di ravvivare una ricetta che sembra non sorprendere più come prima, con un DLC a pagamento che sonda il terreno per un probabile Season Pass. A quasi un anno e mezzo di distanza dall’uscita dal gioco quello che è stato fatto non è poi tantissimo. I giocatori rimasti ne hanno apprezzato il build system e il sistema di progressione, trovandolo bilanciato e gratificante. L’assenza del PvP, di raid e di altre “cose sostanziose” pesa, però, come un macigno.
Questa espansione, arrivata dopo quella corposa di New Horizon, vuole segnare un nuovo punto di inizio del titolo, che punta solo sui propri di punti di forza. Lo skill tree permette delle interessanti ibridazioni oltre che dar la possibilità di aprire un nuovo ventaglio di abilità sbloccabili. Il loot system sembra leggermente più generoso con l’inserimento di nuovi equipaggiamenti leggendari e apocalisse. Questi ultimi sono muniti di terza mod per cui, anche in ottica personalizzazione diventano l’oggetto del desiderio.
Una volta arrivati al nuovo endgame ad attenderci ci sarà la prova di Tarya Gratar, una serie di sfide ad alta intensità di combattimenti che riservano un bottino degno di nota. Outriders Worldslayer è sicuramente un buon modo per riprendere in mano un titolo che rischiava di prendere polvere prima del previsto. Questo DLC non è panacea, ma solo un piccolo palliativo. L’interesse rischia ancora di vacillare.