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Pang Adventures, la recensione: gli anni ’90 conquistano iOS

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Pang Adventures, la recensione: gli anni ’90 conquistano iOS

Chi è cresciuto negli anni ’90 non può non sobbalzare all’ascolto della parola Pang. All’epoca era praticamente impossibile non giocare a questo piccolo grande capolavoro sviluppato dalla Mitchell Corporation e portato in sala giochi da Capcom. Se già la prima versione era estremamente dinamica e frenetica, con meccaniche pronte a divenire in poco tempo una droga, è con il seguito Super Pang che il titolo fa il salto definitivo, arrivando anche su Super Nintendo, seppur in versione ridotta e meno attraente. Questo secondo capitolo, che precede un Pang 3 non proprio all’altezza del nome, è ormai diventato un cult, un tassello fondamentale della storia dei videogiochi. L’esempio palese di come, per creare un videogioco di successo e immortale, bastino uno stick analogico a quattro direzioni, un tasto, un gameplay incalzante che si sviluppa in tempo reale. Perché però, nel 2016, a 27 anni di distanza dal primo Pang originale, stiamo ancora parlando di questo glorioso gioco? Perché DotEmu, studio francese specializzato in giochi PC e mobile che ha già convertito per iOS i primi tre Metal Slug, ha appena rilasciato nell’App Store di Apple Pang Adventures, una versione rivista e svecchiata del mitico brand già apparsa su Steam.

https://youtu.be/mCR7y3NYsHA

Quando diciamo “svecchiato” pensiamo soprattutto all’aspetto grafico, poiché i cari e vecchi pixel che hanno accompagnato la nostra infanzia ora non si vedono più; i nuovi sprite sono stati ridisegnati completamente da zero, sono dettagliati e fumettati. Oltre la grafica però, le meccaniche sono rimaste pressoché identiche, il gameplay è tuttora frenetico esattamente come lo ricordavamo, anche grazie ai dispositivi Apple che fanno girare tutto in maniera perfetta, senza sbavature o cali di frame rate. Lo scopo del nostro personaggio, per chi non conosca già la saga, è quello di far scoppiare tutti i palloni colorati a schermo in un tempo prestabilito o a oltranza; il bello è che dopo ogni colpo, ogni mega pallone si scinde in palloni più piccoli, rendendo più difficile l’operazione di “pulizia”. In nostro soccorso arrivano decine di armi diverse, più e meno automatiche, bonus di tempo che “freezano” le palline, animali e creature alleate.

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Appena avviato, il gioco non si perde in inutili fronzoli, esistono appena un paio di opzioni basilari riguardanti l’audio, poi si è subito proiettati nell’azione. Come per i Pang originali, abbiamo ancora a che fare con una Modalità Tour, pronta a farci girare il mondo in aereo grazie a fondali caratteristici, l’amata Modalità Panico, senza fine, e una nuova Modalità Punti, con cui collezionare record su record. Queste ultime due non sono disponibili da subito, al contrario vanno guadagnate: per la Modalità Punti è necessario completare l’intero Tour, per la modalità Panico basta terminare il primo livello Tour a Bora Bora, 15 “quadri” (che bella sensazione, dirlo di nuovo) più un boss obbligatorio. Già, perché a differenza dei giochi classici ogni stage del Tour ci mette di fronte a un Boss da sconfiggere; alieni, sostanzialmente, come si apprende dalle divertenti cutscene prima di ogni viaggio. Sono infatti creature di altri pianeti a lanciare i mitici palloni, nel caso in cui abbiate passato l’intera vita a chiedervi da dove arrivassero, che i fratelli Pang (uno vestito di blu e uno di rosso) devono fermare.

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Come già detto, il gameplay riprende molto dei giochi classici, i pochi secondi per livello della modalità Tour ci mettono davvero alla prova con velocità, abilità e (più di una volta) strategia, nella modalità Panico siamo invece spinti dal sistema ad aumentare di livello, a fare più punti possibile, a sbloccare nuove armi e bonus. I controlli sono addirittura ulteriormente semplificati: si può infatti soltanto sparare e andare a sinistra o a destra, mentre in passato si poteva anche salire e scendere le scale in livelli più complessi. Le motivazioni di questa scelta sono probabilmente dovute ai controlli touch screen, meno comodi rispetto a uno stick fisico, e agli sprite più grandi rispetto al passato, che dunque fanno sembrare l’area di gioco più piccola. Area di gioco rimasta fedele ai cari 4:3, una parte dello schermo è infatti riservata alle informazioni collaterali come punti, nome giocatore, vite rimaste, controlli a schermo, bonus.

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Se un tempo bisognava inserire nel cabinato Arcade un gettone dopo ogni Game Over, ora basta cliccare su Riprova per riprendere dallo stesso livello in cui siamo stati colpiti; nella Modalità Panico abbiamo invece 3 vite contate, che si possono ricaricare proteggendo alcuni totem a tempo nel gioco. Grazie ai 2.99 euro pagati per l’acquisto dell’app potremo davvero giocare senza limiti, non ci sono vite che si ricaricano col tempo, extra o potenziamenti da comprare in-app e altre noiose diavolerie. Il gioco mobile perfetto per i più nostalgici così come per i più giovani, che vogliano confrontarsi con un classico del passato riveduto e rimasterizzato. Profondamente diverso dai classici titoli della saga, ma anche maledettamente simile e ugualmente divertente.

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