Il 2016 non è stato un anno facile per Konami, l’azienda ha dovuto gestire il post-Hideo Kojima e il chiasso scaturito dall’uscita (incompleta) di Metal Gear Solid V. Nonostante tutto questo però, e le varie scelte di virare sempre più verso il mercato mobile e i pachinko, c’è un gioco tripla A che resta legato a doppio filo al marchio giapponese: Pes. L’acerrimo nemico dei vari Fifa è uscito anche quest’anno con Pes 2017, portando al suo fedelissimo pubblico diverse novità; la vera sfida però era confermare l’ottima qualità di Pes 2016 e se possibile portarla ancora più in alto, vediamo se tutto è andato come sperato.
Raggiunto un ottimo equilibrio, per non dire perfetto, con il gameplay del 2016, gli sviluppatori hanno deciso saggiamente di non stravolgere nulla, di non toccare troppe leve da quel punto di vista, confermando un anche per il 2017 un titolo solido dal punto di vista della qualità videoludica. Soltanto un aspetto è stato completamente rivisto e corretto, il controllo della palla, che ora è più realistico e viene gestito da una caratteristica ben precisa. Ad esempio i calciatori più tecnici come Cristiano Ronaldo o Lionel Messi sono in grado di stoppare il pallone con maggior precisione rispetto ad altri, dunque ognuno riuscirà a fermare la palla in modo diverso. Sono stati inoltre migliorati i passaggi filtranti, da sempre appannaggio della controparte Fifa, che ora tengono conto di molti più parametri rispetto al passato. In parole povere, il già ottimo gameplay dello scorso anno è diventato ulteriormente più realistico (nel caso ci fosse ancora qualche nostalgico del Pes più arcade: sono tempi andati, c’è da farsene una ragione).
Konami è poi intervenuta pesantemente sull’Intelligenza Artificiale della CPU, che appare più “umana” che mai, soprattutto se guardiamo ai titoli precedenti della serie. Il computer (o la console) ora è in grado di capire la nostra tattica e di reagire di conseguenza; se scoprite che una fascia è più scoperta dell’altra, attaccare continuamente non farà che portare copertura proprio in quella determinata zona, e così via. Un’ottima idea che vi obbligherà a cambiare stile di gioco, in ogni caso, e a inventare azioni sempre diverse.
Chi però ama profondamente la serie Pes, sa bene che un punto di forza di questo nome è l’aspetto relativo alle tattiche. Ci sono davvero numerose opzioni per modificare la tattica della nostra squadra a nostro piacimento, e trasformarla “a nostra immagine e somiglianza”. Quest’anno, oltre al classico Tiki Taka in stile Barcellona, si potrà addirittura scegliere il Gegenpressing, la famosa tattica ideata da Klopp che spinge i nostri calciatori a recuperare la palla il prima possibile dopo averla persa. Pes 2017 inoltre gode di un ottimo Team ID, il che significa che – a livelli di difficoltà più alti – le maggiori squadre del gioco si comportano esattamente come farebbero nella realtà, con le medesime tattiche. Questo rende il gioco non solo più realistico, ci costringe a giocare partite ogni volta diverse, smuovendo non poco il gameplay e tenendo ben lontana la noia.
Peccato soltanto che, con un comparto tattico così dettagliato e squadre vicine alla realtà, manchino come al solito le licenze, che invece se la ridono beate all’interno di Fifa 17. Nei campionati mancano infatti decine e decine di squadre reali, appaiono tutte con nomi fittizi, una cosa che può annoiare non poco. L’unica salvezza è la possibilità – lasciata aperta e libera da Konami – di poter modificare tutto manualmente, oppure tramite pacchetti custom creati dagli utenti sul web (che si possono installare anche su Ps4 tramite chiavetta USB, non solo su PC). Ci vuole dunque tanta pazienza e, talvolta, anche tanta fantasia, perché molti team hanno le rose originali ma stemmi, colori, sponsor, maglie del tutto diversi.
Oltre alla mancanza delle licenze, un’altra conferma riguarda la grafica del titolo: come in passato ci troviamo ai livelli massimi per quanto riguarda i giochi sportivi, anche se quest’anno la concorrenza del motore Frostbite su Fifa 17 si fa sentire e parecchio. In ogni caso Konami ha svolto un lavoro egregio, ha aggiunto le gocce di pioggia sulla rete che salta via in caso di gol, il respiro dei calciatori durante le partite invernali, ha portato la risoluzione al Full HD 1920×1080, almeno su Ps4. I possessori di Xbox One devono invece accontentarsi a 1360×1080 pixel, possono però godere comunque dell’ormai classico commento firmato Fabio Caressa e Luca Marchegiani, che hanno subito sì qualche miglioramento, ma che iniziano a diventare un po’ stantii e sempre un po’ “artificiali”, sarebbe bello vedere dei miglioramenti sensibili da questo punto di vista, anche se non è un aspetto fondamentale della produzione.
Chiudiamo in bellezza con le modalità di gioco, parlando subito di una Master League migliorata all’estremo e – anch’essa – più realistica che mai. Ora le partite di campionato sono suddivise per fasce orarie, esattamente come nella realtà, è possibile giocare turni di giorno come di notte, a differenza dello scorso anno in cui esisteva soltanto un orario fisso. È più appagante anche crescere le nuove leve grazie a delle statistiche perfezionate, oltre al sistema che permette di prestarli ad altre squadre. Guardando invece al mercato, bisogna curare nel minimo dettaglio ogni aspetto di ogni trattativa, che però resta sempre in superficie e non appassiona mai più di tanto. Su questo aspetto Konami ha portato a casa “ il compitino”, senza cercare qualcosa di davvero nuovo e funzionale.
Sul fronte del gioco online ritroviamo tutte le modalità che hanno reso grande il titolo fra gli appassionati del multiplayer, ovvero le divisioni in cui sfidare avversari sempre più forti, le Lobby Gioco di Squadra, il MyClub, mai visto così potente e completo. Konami ha infatti inserito le figure degli osservatori, fondamentali nella ricerca di nuovi talenti, molto più smart, immediata e precisa rispetto al passato. Migliorata sensibilmente anche l’esperienza del matchmaking, che tende a scegliere utenti con ottime connessioni in modo da scongiurare noiosi lag, capaci di mandare in aria tutta l’esperienza di gioco online.
In definitiva in questo PES 2017 troviamo più conferme che novità, nonostante questo le aggiunte si fanno notare e sono ben fatte, mantengono il titolo al top della categoria e accendono l’eterna sfida con Fifa 17. Dal punto di vista grafico troviamo sempre più dettagli, anche il gameplay è stato migliorato e non poco, il resto dipende tutto dal nostro gusto e da cosa ci aspettiamo da un gioco sportivo simile. Certo è che Konami mantiene sempre alta l’attenzione verso il suo PES, nonostante anche quest’anno le licenze ufficiali siano andate altrove. Poco male, ci si può divertire anche senza (e con un po’ di ingegno e qualche aggiunta realizzata ad hoc dalle community).