Un vero e proprio tuffo nei ricordi, è quello che rivivremo in Pinball FX, in questa nostra recensione della versione per console Xbox Series X. Correva l’anno 2007 quando uno studio ungherese, identificato come Zen Studios, decise di puntare fortissimo sugli amanti flipper. L’idea, almeno nelle fasi iniziali, fu un po’ vista con una fisiologica distanza, anche perché all’epoca vi erano ancora delle ultime testimonianze delle nostre amate sale giochi. A distanza di quasi 15 anni da quella precisa intenzione, possiamo dirvi con certezza che la scelta di quella sconosciuta azienda ungherese fu azzeccatissima.
Una piccola e doverosa premessa va però fatta. Pinball FX è un titolo che si rivolge ad una precisa nicchia di giocatori, i “malati” di flipper. Quelli che prima di andare a dormire, o appena tornati da un’intensa ed estenuante giornata di lavoro, rievocano quell’ancestrale gesto di inserire la famosa monetina da 500 lire e premere il pulsante start. 3 palline ed un solo obiettivo: la leaderboard del tavolo. Oggi come ieri, quelle precise intenzioni restano ancora valide, solamente che l’orizzonte della sfida è passato dal semplice “tavolo” al mondo intero. La competizione è globale.
Al momento in cui scriviamo la presente recensione di Pinball FX, anche grazie ai 150 pinball point forniti dallo sviluppatore e che ci hanno consentito di acquistare il pass mensile, vi sono circa 40 tavoli dove dimostrare la nostra abilità con palette e riflessi. Citiamo i mostri sacri dei flipper, tra cui Stern e Bally, che hanno transitato l’oceano sino ad approdare nel bel paese con tavoli del calibro di Medieval Madness e The Theatre of Magic. Capolavori di ingegneria elettronica e creatività, in grado di stimolare il fattore sfida come non mai.
Ma sono solo dei piccoli esempi di quello che ritroveremo nell’immenso lavoro svolto in questi anni da Zen Studios, un’opera di conversione meticolosa e particolareggiata, dedicata agli amanti del genere e non solo. Chi vi scrive, oggettivamente parlando, vi può confermare questo, avendo seguito nel corso degli anni questa precisa missione di questa software house ungherese. Bene, senza indugiare oltre vi lasciamo alle parole della nostra recensione di Pinball FX, titolo, vi ricordiamo, giocato nella sua versione per console Xbox Series X.
Tra tavoli e ricordi
Tutto quello che diremo in questa recensione di Pinball FX darà per scontato alcune questioni che riguardano pregresse esperienze e feeling già acquisito da anni con la controparte elettronica “reale” di questa trasposizione. Non vogliamo essere esclusivi, lungi da noi farlo (anche perchè non l’abbiamo mai fatto sinora). È tutta una questione fisiologica sui generis, anche perchè non è da tutti, una volta arrivati in una qualsiasi sala giochi, farsi almeno una corsa davanti al flipper. Tutto questo mettendo da parte l’aspetto nostalgico della questione (e tutte quelle conquiste fatte a suon di anche).
Prima di entrare nel tecnico, occorre segnalare un aspetto fondamentale della scelta, in termini di offerta, operata da Zen Studios. Pinball FX è disponibile negli store in modalità free-to-play, senza nessuna richiesta preliminare di transazione economica. Ci viene chiesto di mettere mano al portafoglio una volta che si è entrati nel gioco e si deve decidere con quale tavolo dimostrare le proprie abilità. Gli sviluppatori offrono due soluzioni: l’acquisto di un pass mensile o annuale oppure l’acquisto di intere collezioni. Non parliamo di “briscoline”, visto che la sola intera collezione di Marvel’s Pinball – che comprende un totale di 11 tavoli – costa la bellezza di 24,99 euro.
Forti del nostro pass mensile, l’unica nostra preoccupazione è stata quella di liberare quanto più spazio possibile su disco e lasciare spazio ai numerosi gigabyte di emozioni. Come detto prima, vi sono ben 40 tavoli a disposizione così suddivisi:
- DreamWorks (How to Train Your Dragon, Trolls e Kung Fu Panda)
- Peanuts’ Snoopy Pinball
- Garfield
- Homeworld®️: Journey to Hiigara, Borderlands®: Vault Hunter Brothers in Arms®: Win the War,
- Zen Studios (Wrath of the Elder Gods, Grimm Tales, Sky Pirates: Treasures of the Clouds, Pinball Noir, Curse of the Mummy, Adventure Land, Son of Zeus, Secrets of the Deep, Rome, Biolab, Pasha, Wild West Rampage, CastleStorm), Hasbro’s MY LITTLE PONY, World War Z Pinball
- Williams (The Addams Family, World Cup Soccer, The Machine: Bride of Pin·Bot, FunHouse, Space Station, Dr. Dude and his Excellent Ray, Swords of Fury, Tales of the Arabian Nights, Red and Ted’s Road Show, White Water, No Good Gofers, Hurricane, Cirqus Voltaire, Indiana Jones™: The Pinball Adventure, Medieval Madness, The Getaway: High Speed II, Junk Yard, Attack from Mars, Black Rose, The Party Zone, The Champion Pub, Theatre of Magic, Safe Cracker, Monster Bash e Creature from the Black Lagoon)
- Star Wars™️ Pinball (The Mandalorian, Classic Collectibles, Episode V The Empire Strikes Back, The Clone Wars, Boba Fett, Han Solo, Droids, Episode IV A New Hope, Masters of the Force, Episode VI Return of the Jedi, Darth Vader, Starfighter Assault, The Force Awakens, Might of the First Order, Star Wars Rebels, Rogue One, The Last Jedi, Ahch-To Island, Solo, Battle of Mimban, Calrissian Chronicles)
- Marvel’s (Iron man, Spider-Man, Blade, Wolverine, Fantastic Four, Captain America, Doctor Strange, Ghost Rider, Thor, X-Men, Moon Knight)
- Universal (Jaws, Back to the Future, E.T: The Extra Terrestrial), Jurassic Park, Jurassic World, Jurassic Park Pinball Mayhem,
Ogni tavolo va giocato in una delle 8 modalità previste, che a sua volta permettono l’accesso ad un’esclusiva leaderboard di portata mondiale. Guardando i punteggi è facile comprendere dove si celi il vero fattore sfida, sta a voi accettare o meno. La nostra bravura viene premiata anche con dei trofei ed elementi di arredamento che andranno a decorare il refugium peccatorum dell’aspirante flipper master. Giustamente, anche l’occhio vuole la sua parte.
Obiettivo fedeltà
Premesso che cercheremo di essere quanto più obiettivi possibili, trovare un difetto in questa operazione di conversione non è facile, ma ci proveremo. Iniziamo con la gestione delle vibrazioni del nostro controller, pressoché assenti. A livello di feedback si poteva fare qualcosina di più, questo è indubbio. Le sensazioni tattili che un prodigio tecnologico in grado di unire circuiti elettronici, meccaniche automatizzate ed emozioni sono assai importanti, per quanto non di facile trasposizione. Tralasciando questo aspetto negativo, l’impatto visivo è decisamente da applausi.
Interpretando le esigenze dei giocatori che abitano le console di nuova generazione già da qualche anno, viene data la possibilità di scegliere tra grafica e prestazioni. La prima scelta è quella che punta tutto sul godimento visivo: 4K, HDR e Ray Tracing. Si paga, però, lo “scotto” di un framerate che tende ad andare verso i 30 fps. Vi segnaliamo, per dovere di cronaca, che in alcuni tavoli qualche frame si è “perso” per strada, soprattutto nel corso di qualche multiball. Per carità, si tratta di qualche episodio sporadico, ma ci sembra doveroso evidenziarlo. Se, invece, vogliamo provare il brivido dell’estrema rapidità, il consiglio è quello di scegliere la modalità Prestazioni.
Zen Studios ha compiuto un lavoro decisamente enorme in questi anni. La software house ungherese, lavorando a stretto contatto con i maggiori produttori dei flipper, è riuscita a riprodurre fedelmente anche la fisica dei diversi tavoli, con tanto di pregi e difetti. Pensiamo alla famosa regola non scritta della discesa “calamitata”, evitabile con un colpo di anca tattico.
Stesso discorso vale per il “bumper loop” che finiva – per oltre il 50% delle volte – con una palla persa. Ogni tavolo ha i suoi peculiari angoli morti (maledetto castello di Medieval Madness, ndr), la sua storia, i suoi obiettivi e le sue finalità particolari. Tutti condividono l’obiettivo del multiball e del jackpot. Tutti sono utili per dimostrare di essere i migliori. Tutti rievocano, chi più chi meno, ricordi ed emozioni.