A molte persone sembrerà strano, ma son passati quasi 5 anni dalla pubblicazione di Skyrim, il quinto titolo della saga The Elder Scrolls, atteso spasmodicamente dai fan e con grandi aspettative anche dai meno appassionati. Con il lancio sul mercato di The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition, Bethesda realizza (per la seconda volta) un miracolo che solo lei è in grado di compiere: fare amare alla follia un titolo tecnicamente arretrato e con non pochi bug e limiti.
Winter is coming
La Special Edition, rilasciata il 28 Ottobre di quest’anno sia per PC che per console, offre l’esperienza di Skyrim completa dei tre DLC e nuove funzionalità, come la presenza di superfici riflettenti, luce volumetrica, campo visivo dinamico, vari miglioramenti grafici e, soprattutto, un supporto ufficiale al modding, anche su console.
Per i giocatori “da poltrona”, quest’aspetto risulterà senza dubbio il più intrigante come il più limitato, sia in termini di contenuto che di dimensioni delle modifiche apportabili al software originale; il tutto mentre i giocatori PC, probabilmente, accoglieranno la feature con un sorriso ironico e poco interessato.
Tante aggiunte, poche innovazioni
Le migliorie estetiche e tecniche si notano eccome, specialmente per quanto riguarda gli effetti di luce e i caricamenti molto più brevi. Anche il framerate, assai ballerino su console di vecchia generazione, adesso si attesta su 30 fps piuttosto stabili nelle versione Playstation 4 e Xbox One, valore accettabile per quanto indice di una conversione forse un po’ pigra.
The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition mantiene anche texture, modelli e animazioni della gioco originale, con annesse I.A. dalle tendenze suicide. I bug (ormai quasi un marchio di fabbrica dei prodotti Bethesda) sono pochi e non troppo frequenti, ma non mancheranno di far capolino anche in una loro nuova, fiammante edizione a 1080p.
Lazyborn
The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition porta, nel bene e nel male, l’eredità del titolo vanilla. La trama epica, le musiche mozzafiato, il doppiaggio egregio e la longevità quasi infinita continuano ad essere i punti di forza del gioco; di contro, chi si aspettava un prodotto radicalmente nuovo e in grado di stare al passo coi tempi, probabilmente si renderà conto (con delusione) di come la luce volumetrica non sia l’unico aspetto a differenziare due generazioni videoludiche.
Per chi non avesse avuto modo di provarlo in passato, The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition è l’occasione d’oro per recuperare un gioco superbo e unico nel suo genere, sicuramente invecchiato male, ma ancora in piedi come classico intramontabile. Tutti gli altri, invece, potranno vivere l’esperienza di un blando ma intrigante modding su console e prestazioni migliorate anche nella versione PC ma, a parte ciò, rimane poco o nulla che possa farli innamorare della gelida Skyrim più di quanto sia già avvenuto un lustro fa.