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Street Fighter V: Champion Edition, la recensione per PS4

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Street Fighter V: Champion Edition, la recensione per PS4

Nella nostra recensione di oggi vi parleremo di Street Fighter V: Champion Edition, provato nella sua versione per console PS4. A distanza di 4 anni dall’uscita della sua versione base, Capcom sforna un’edizione che possiamo definire “completa e definitiva. I perché di questa scelta sono tanti e non solo puro e semplice marketing. Gli inizi, per questa nuova iterazione della saga, nonostante le bellissime premesse iniziali, non sono stati molto rosei.

Un roster risicato con soli 16 personaggi giocabili (di cui solo 4 erano new entry), le modalità di gioco si contavano su un solo dito della mano (solo una all’inizio ed era solo quella del combattimento puro e arcade) e numerosi problemi lato server. Il biglietto da visita per questa nuova edizione, dopo l’arcade edition, non era proprio il massimo. Eppure, Capcom sa bene come far girare il vento dalla sua parte e sforna un’edizione che sulla carta potrebbe accontentare molti scontenti.

Sicuramente le mogli e fidanzate dei numerosi gamer sparsi per il mondo non avranno fatto i salti di gioia nel vedersi pericolosamente minare il giorno di San Valentino a causa dell’uscita di Street Fighter V: Champion Edition. Magari, (ma sicuramente no) per una volta, potrebbero aver fatto un’eccezione. Ci chiederete sicuramente il perché ma per questo vi rimandiamo alla nostra recensione per PS4 di Street Fighter V: Champion Edition e dichiariamo chiusa la nostra solita (e speriamo non noiosa) premessa iniziale.

Round one, Fight!

Iniziamo la nostra recensione della versione PS4 di Street Fighter V: Champion Edition parlandovi delle caratteristiche principali di questa nuova versione del picchiaduro di Capcom. Questa release, venduta ad un prezzo più basso rispetto alla sua versione base del 2016, è disponibile sia in versione digitale (completa o come update se avete già l’arcade edition) o in versione fisica. Il gioco contiene tutte e 4 le stagioni e i rispettivi update rilasciati dalla data di lancio sino ad oggi.

Entrando più nel dettaglio, Street Fighter V: Champion Edition comprende ben 40 personaggi giocabili, comprensivi del capo-villain di turno Seth (nella sua versione maschile e femminile) e il boss di Street Fighter III Gill.

STREET FIGHTER V CHAMPION EDITION recensione ps4

Oltre a questi il giro del mondo prevede ben 34 tappe e un gradito ritorno alla tanto odiata Sun Chase Moon, la bellissima casa di Gill. Capcom pensa anche al nostro outfit con oltre 200 costumi pronti per essere indossati e dare un po’ di stile all’insana violenza del gameplay. A proposito di gameplay, gli sviluppatori giapponesi per dare una rinfrescata alle dinamiche di combattimento hanno inserito la V-Skill II, mantenendo l’intento di fornire più opzioni e maggiore profondità al suo picchiaduro.

Oltre a questo anche gli incontri, in generale, saranno più bilanciati e viene data molta importanza allo stile di combattimento del personaggio. Non è un caso che infatti nel portale ufficiale del gioco vi sono delle schede dettagliate di ogni combattente dove si evincono le loro stats fisiche, offensive e difensive.

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Imparando dagli errori del passato in Street Fighter V: Champion Edition, oltre alla solita modalità Arcade, si affiancano quella Storia, Versus, Sfide e il comparto online. Tendenzialmente avremmo finito ma ancora ci ronza in testa quella domanda iniziale.

Perché a distanza di quattro anni Capcom decide di pubblicare una versione completa invece di investire su un nuovo capitolo della serie? Sicuramente la vicinanza della next-gen ha influito sulle decisioni della software house giapponese.

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Ha più senso investire una su una nuova iterazione quando le nuove generazioni di console saranno già nelle case dei fan della serie. Il fattore esports è stato un altro fattore incidente. Non è un caso che a ridosso dell’inizio della nuova stagione del Capcom Pro Tour e della Capcom Cup, la nota azienda giapponese decide di lanciare una versione definitiva della sua ultima iterazione della saga.

Quasi sicuramente gli eventi esports saranno calibrati su Street Fighter V: Champion Edition. In questo modo, tutti coloro che vorranno partecipare alla competizione dovranno avere l’ultima versione del gioco. Questione di marketing

Una storia lunga più di 30 anni

Proseguiamo con la nostra recensione della versione PS4 di Street Fighter V: Champion Edition raccontandovi delle pillole di storia della fortunata serie. Correva l’anno 1987 quando una piccola azienda giapponese di nome Capcom presentava sul mercato dei videogiochi cabinati un picchiaduro con un gameplay molto semplice.

Si chiamava Street Fighter e prevedeva l’utilizzo di una leva analogica per il movimento e due tasti con cui sferravano pugni e calci. Gli unici personaggi giocabili erano Ryu e Ken Masters. Quei due ragazzacci, di strada ne hanno fatta. Dai cabinati sono entrati nelle camerette di tutti i ragazzi del mondo.

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Il secondo capitolo della serie Street Fighter II: The World Warrior venne riadattato su console Sega Mega Drive e Super Nintendo. Il roster dei personaggi diventò sempre più numeroso, così come gli stage in cui si effettuavano gli incontri. Il successo di questo capitolo convinse gli sviluppatori a insistere su questa iterazione fortunata.

Nel 1993 arrivò Super Street Fighter II e l’anno successivo Super Street Fighter II Turbo, destinati a diventare delle icone tra i picchiaduro. In quest’ultimo capitolo venne introdotta una feature particolare che permetteva di eseguire delle mosse speciali previo caricamento di una barra denominata super.

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Questa idea funzionale, venne riproposta negli spin off della serie, identificati con il nome Alpha, e in Street Fighter III, gioco da cui Street Fighter V eredita molto. Caratteristiche come il contrattacco, la mossa speciale dopo aver caricato la barra super e le ex move, versioni potenziate delle mosse speciali e diverse per ogni personaggio, arrivano da questa iterazione.

Il personaggio di Gill, prende il posto dell’eterno boss finale Mr. Bison, e viene anche egli riproposto in questo ultimo recente capitolo della saga. E poi inizia la storia moderna.

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Vedete, per comprendere un nuovo videogioco e molto importante conoscerne la sua storia, i suoi retroscena, i suoi protagonisti e le sue varie versioni. Capire come nasce e si evolve nel tempo un prodotto videoludico ne fa apprezzare tutti i suoi aspetti. Conoscere il background che origina il nostro divertimento è senza dubbio una cosa molto positiva.

 

Iniziare con il piede giusto

Concludiamo la nostra recensione della versione PS4 di Street Fighter V: Champion Edition con dei consigli. A differenza dal lancio, quello avvenuto nel 2016, questa edizione si presenta decisamente più completa. La modalità Storia permette di conoscere dei retroscena dei vari personaggi della serie e al tempo stesso di apprezzarne lo stile di combattimento. Sicuramente è un buon modo per iniziare l’esperienza di gioco, soprattutto per chi è un po’ arrugginito.

Dopo di che la scelta è vostra: competitivo o Arcade. Parlare della componente esports legata al mondo di Street Fighter è potenzialmente superfluo. Capcom Pro Tour è una delle competizioni più famose nel panorama competitivo internazionale. Il calendario è già stato pubblicato per cui, se ve la sentite, un pensierino lo si potrebbe fare.

Se invece volete rimembrare i vecchi ricordi dei tanto amati cabinati allora non dovete far altro che scegliere il vostro combattente e partire per il viaggio intorno al mondo con la modalità Arcade. A voi la scelta.

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Street Fighter V: Champion Edition presenta il famoso picchiaduro di Capcom in una forma smagliante. Tanti personaggi e altrettante modalità servono a far scordare i passi falsi iniziali fatti sin dal momento del lancio. La modalità competitiva online sembra reggere il passo ma occcorre capire a pieno regime come reagirà. In definitiva è una buona trovata commerciale che accontenta i fan della saga ma non stupisce. Buona la terza.