Doveva essere un momento di celebrazione, un’occasione per un nuovo faccia a faccia con un titolo che, in un passato lontano, ebbe la forza di creare un nuovo genere del mondo dei racing game. Test Drive Unlimited Solar Crown, nelle intenzioni, era tutto questo, ma è rimasyo tutto solo nelle “intenzioni”. Il passaggio di testimone del brand nelle mani di KT Racing non ha sortito i suoi effetti, presentando un “more of the same” di alcuni grandi interpreti di successo del genere. Senza (non) fare nomi e cognoni, parliamo di Forza Horizon e The Crew che, seppur diversi tra loro, sono riusciti a disegnare dei nuovi tracciati nel mondo delle corse videoludiche, preferendo l’arcade alla simulazione. Test Drive Unlimited Solar Crown non è riuscito ad avere quella forza, con delle gravi carenze in tutti i comparti e delle difficoltà tecniche enormi lato multigiocatore. Il nostro verdetto lo affidiamo alla recensione di Test Drive Unlimited Solar Crown titolo, vi ricorrdiamo, giocato nella sua versione PC.
L’ombra del more of the same
Si tratta di un “ritorno”, quello celebrato da Test Drive Unlimited Solar Crown o meglio, è quello che ci aspettavamo che fosse. Non che siamo soliti vivere in ricordi nostalgici, ma il solo (ri)confrontarsi con un franchise che aprì la strada al genere dei MOOR (Multiplayer Online Open-world Racing) è un aspetto che non potevamo far passare in cavalleria. Eppure questo nuovo capitolo della famosa saga di Test Drive sembra aver smarrito la strada di casa, prendendo uno svincolo assai pericoloso al giorno d’oggi. Viene quasi da dire che l’allievo ha superato alla grande il maestro, e quest’ultimo per non perdere troppo terreno dal primo decide di scopiazzarne quelli che egli ritiene essere gli elementi di successo.
Ed ecco un nuovo Festival di gare clandestine – ma “legalizzate” dal governo locale – vuoi per far conoscere il territorio o per interessi puramente economici. In Test Drive Unlimited Solar Crown è una società a gestire questo evento, che vede i migliori piloti al mondo sfidarsi in gare su asfalto e sterrato a suon di sorpassi e derapate. Ogni vittoria viene ricompensata con un premio in denaro, da spendere per potenziare il nostro bolide o passare ad un modello più performante. Sin qui, se avete già giocato a titoli del calibro di Forza Horizon e The Crew, non vi sembrerà di leggere nulla di nuovo. La sensazione è assolutamente quella giusta. Inutile sottolinearlo: siamo davanti ad un more-of-the-same con degli evidenti difetti sul fronte della progettazione.
Giocandolo nella sua versione PC, non è stato facile schivare i numerosi problemi lato server al lancio. Diciamo che non era facile passarci sopra, anche perchè il titolo è un “Always Online” che impone una connessione sempre attiva per fruire dei contenuti offerti. Tradotto, se non vanno i server non si gioca. Il sistema di gare ed eventi non spicca per numero e varietà, i premi in denaro sono miseri e i costi delle vetture sono esorbitanti. Questo significa che il carosello del “vinco-spendo-godo”, tipico della concorrenza (e che si è dimostrato essere assolutamente funzionale rispetto alla causa) si inceppa. Dispiace anche ammetterlo, ma lo spirito dello storico Test Drive, quello che puntava tutto sull’esibire il mostro di cavalli del momento e intimidire gli avversari con la sola sola ostentazione di ricchezza, è rimasto nel regno dei ricordi.
Punti di forza e debolezza
Il sistema di guida offerto da Test Drive Unlimited Solar Crown si presenta a metà tra il simulativo e l’arcade. Non è facile entrare in confidenza con questa soluzione, soprattutto se usate un sistema professionale costituito da volante e pedaliera. Pad-muniti, diviene anche difficile fare un paragone tra titoli simili con soluzioni adottate altrettanto simili. I MOOR attualmente in circolazione spingono fortissimo sull’arcade per ragioni puramente oggettive, allargando la platea “giocante” ad un pubblico di non puristi del racing. Non vorremmo entrare troppo nel regno del “de gustibus”, ma a nostro avviso la scelta di non prendere una decisione è un arma a doppio taglio.
Gli elementi simulativi non si fermano solo al sistema di guida. Si va di messa a punto “pesante” in Test Drive Unlimited Solar Crown, quella che ti impone di comprendere alcune basi della meccanica automobilistica, offrendo perà la possibilità di non prendersi troppo sul serio. La presenza di preset che impostano dei valori predefiniti ai diversi parametri tecnici del veicolo aiutano i neofiti a comprendere come varia il comportamento del veicolo e pian piano “calibrare” il tiro. Graditissima anche la possibilità di effettuare una prova su strada prima di perfezionare l’acquisto presso il concessionario, Una novità assoluta per i titoli del genere, anche se prima di arrivare al cospetto di un venditore di gare ne dovete fare.
Sotto il profilo grafico quelli di KT Racing, a nostro modesto avviso, hanno fatto i conti senz’oste. La volontà di puntare forte sul KT Engine poteva pure essere una buona soluzione, ma spremerlo fino a raggiungere i suoi evidenti limiti tecnici si è rivelato assolutamente controproducente. Partiamo con un presupposto di base: fare un gioco di corse che non giri a 60fps “stabili” equivale, al giorno d’oggi, ad un insuccesso annunciato. Se poi si da la possibilità di scendere sotto questo numerino, promettendo (e non mantenendo) la migliore esperienza visiva, l’aria si fa ancora più pesante. Sotto il profilo puramente estetico, l’isola di Hong Kong offre degli scorci bellissimi, ma il prezzo da pagare è quello di un numero di frame che oscilla pericolosamente verso il basso. Tutto veramente molto bello, ma solo sulla carta.