Con The Elder Scroll Online la Bethesda porta uno dei franchise più seguiti negli ultimi anni nel mondo degli MMORPG. La sfida era riuscire a mantenere il flavour di titoli come Skyrim basato sulla esplorazione e sulla totale indipendenza del modo di affrontare la storia che si dipana nel titolo in uno stile ludico dove la crescita è spesso legata a una concatenazione fissa di livelli e quest da seguire a binario unico. Una sfida in buona parte riuscita.
Escludendo il primo capitolo all’interno dei domini di Molog Bol, il nemico principale della campagna, con lo scopo primario di essere un tutorial del gioco e un’introduzione alla storia, già le successive mappe sono prendibili in modo sufficientemente indipendente.
La storia principale ovviamente porta i personaggi in una serie di quest concatenate ma il numero di avventure secondarie liberamente acquisibili semplicemente camminando per la mappa è sufficiente da dare quel sapore di libertà che è stato uno dei punti vincenti di Skyrim e della serie Elder Scroll. Altro punto di forza è la grafica del gioco, sia da un punto di vista del rendering del gioco, con un motore grafico che riesce a rendere un ampio livello di dettaglio senza andare ad appesantire eccessivamente il processore grafico.
The Elder Scroll Online, tra paesaggi e costruzioni
La qualità dei paesaggio e delle costruzioni sviluppate tramite una ricerca anche stilistica non indifferente, permette di individuare a colpo d’occhio dove ci troviamo e quale è la cultura dominante in quella determinata zona, tra le dieci presenti nel gioco The Elder Scroll Online. Immancabile inoltre, come da tradizione Bethesda, in creazione del personaggio la possibilità di personalizzare fin nei minimi dettagli il nostro personaggio con decine di parametri da modificare. Il lato più meccanico del gioco, quello legato a classi ed abilità, forse è quello che all’inizio sembra essere un po’ più debole, ma si tratta solo di apparenza.
The Elder Scroll Online
Il sistema si basa su quattro grandi classi: Dragonknight, Nightblade, Sorcerer o Templar. Classi che per via del sistema di skill possono comunque diventare estremamente versatili. Il sistema permette ad ogni passaggio di livello, di selezionare una caratteristica primaria tra mana, salute e forza da incrementare e sblocca un punto skill con cui selezionare una abilità dalle tre build che ogni classe padroneggia, o una abilità secondaria come professioni o abilità di gilda.
Le singole abilità scelte in The Elder Scroll Online accumuleranno esperienza a seconda del loro utilizzo in battaglia ottenendo dei “livelli di abilità” che le rendono più forti fino ad arrivare alla possibilità di morph delle stesse per aggiungere nuove capacità potendo quindi creare un albero di skill notevolmente ampio e ben curato, permettendo anche una adeguata craterizzazione degli stili di gioco. Rimane il dubbio però se questa caratterizzazione sarà equilibrata o si rischia di ritrovarsi come in altro MMORPG ad avere poche build che risultano le più efficienti eliminando dal gioco.
Altri punti di forza risultano essere il sistema di creazione di oggetti, estremamente vasto, l’interfaccia grafica che riprende quella di Skyrim con la barra in cima allo schermo che funge da bussola per poter seguire le quest attive e i luoghi di interesse. Non si è ancora riusciti a provare il sistema PVP, ma dagli annunci in gioco con l’elezione del primo imperatore sembra essere già entrato nel vivo.
I punto dolenti che si sono verificati per il momento in The Elder Scroll Online sono stati legati più alla infrastruttura software del gioco, nel periodo di early access si sono verificati alcuni crash del client di gioco e ha già sviluppato vari malumori il dover per forza sottoscrivere un piano d pagamento ricorrente per poter comunque utilizzare il primo mese d gioco gratuito. Ma già con la prima patch, la 1.0.2 sembra che molti problemi siano stati risolti. Vedremo ora nei prossimi mesi se questa scommessa della Bethesda e di Zenimax sarà vincente. Le carte buone nella mano ci sono, ora bisognerà vedere come verranno giocate.
Di Marco Redolfi