The Last of Us Parte 2 Remastered: la recensione su PS5

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Incontriamo nuovamente Joel ed Ellie, nell’avventura che ha consegnato i loro personaggi alla grande storia dei videogiochi. Naughty Dog, a distanza di ben 3 anni, torna con una versione che si rimette “in tiro” per fare bella figura su Playstation 5. The Last of Us Parte 2 Remastered spinge sull’acceleratore dell’accessibilità, con delle nuove ed interessanti funzioni per rendere il gioco ad uso e consumo di tutti. Le funzionalità del DualSense vengono sfruttate in toto, con il feedback aptico pronto a restituire quante più sensazioni tattili possibili.

Lato grafico, gli sviluppatori hanno voluto sfruttare ogni teraflop del potenziale della master-race di casa SONY, con dei significativi miglioramenti sotto il profilo tecnico. Sul fronte contenuti quelli di Naughty Dog hanno preferito non restarsene con le mani in mano. Si parte, infatti, con una nuova modalità di gioco chiamata No Return, una sorta di roguelike che vede alcuni dei protagonisti del gioco vedersela con ogni sorta di NPC, dagli umani ai non. Chi “schiatta” ricomincia daccapo. In questa nuova edizione trovano spazio anche alcuni contenuti tagliati in corso di sviluppo, che vengono riproposti nella loro versione embrionale.

Se pensate che sia poco per stimolare il vostro interesse, considerate anche un ultimo aspetto. Se possedete la versione “base” del gioco, spendendo soli 10 euro potrete effettuare questo update. Mica male come pretesto, non trovate? Bene, senza procedere in ulteriori sproloqui, vi lasciamo alla nostra recensione di The Last of Us Parte 2 Remastered, titolo, vi ricordiamo, giocato su console PS5.

A qualcuno piace next-gen

A qualcuno piace next-gen – The Last of Us Parte 2 Remastered

Quando uscì The Last of Us Parte 2, in quella calda estate del 2020, il mondo del gaming diventò testimone di quello che fu un terremoto mediatico di larga scala. La carne al fuoco, prima e dopo il lancio, basto a sfamare tutti, alimentando il rammarico del non poterselo gustare al meglio sulla neo PS5. A novembre dello stesso anno, infatti, giungeva la console di nuova generazione in piena pandemia, lasciando moltissimi a bocca asciutta per via del numero esiguo di scorte a disposizione.

Lontani ricordi di un tempo che fu e che ci permette oggi di apprezzare al meglio la riproposizione di un capolavoro che è riuscito a fare incetta di premi nel corso dei TGA 2020, riuscendo a portare a casa anche l’ambito GOTY. L’idea di aver mancato per poco l’obiettivo next-gen non deve essere andato giù alla cricca di Druckman, anche se il tempismo, in questa occasione, non è stato dei migliori. Sfornare una remastered a distanza di 3 anni lascia più di una qualche perplessità.

the last of us parte 2 remastered recensione

In mezzo c’è stato il remake di The Last of Us Parte I, caricato a pallettoni dall’enorme successo della serie TV dedicata all’omonimo gioco. Una scelta strategica azzeccata in ottica vendite. Senza divagare troppo, l’edizione remastered punta i riflettori sulle feature esclusive offerte da PS5. Parliamo, in primis, del DualSense e dell’Audio 3D, i due cavalli di battaglia della next-gen di casa SONY e che vengono sfruttati al massimo della loro potenza in questa edizione. Dalle piccole sfaccettature alle situazioni di grande impatto, il fattore immersione ne ha assolutamente giovato.

Le altre grandi novità riguardano il comparto grafico, sensibilmente investito dal potere della master-race nipponica. Come dice il proverbio, il diavolo si nasconde nei dettagli, ed è proprio in questo preciso aspetto che la dimensione artistica di The Last of Us Parte 2 Remastered dà il meglio di sé. In tutte quelle numerose situazioni di estrema occlusione ambientale che le ambientazioni prendono letteralmente vita. Per quanto la definizione dei personaggi sia, per forza di cose, migliorata, i favolosi scenari apprezzati nell’estate del 2020 risplendono di una nuova luce. E pensare che all’epoca eravamo convinti che non si potesse fare di meglio, e invece…

the last of us parte 2 remastered Non solo Roguelike

Non solo Roguelike

Una remastered che non cambia solo il suo look per farsi bella per le console di nuova generazione, ma che offre dei nuovi ed interessanti contenuti per estendere il divertiment, anche dopo essere giunti all’endgame. La nota amara sappiamo tutti qual è, con quella “falsa” speranza di vedere una versione di The Last of Us multigiocatore online. Naughty Dog, in un mix di ammissioni di colpa e presa di coscienza, ha decretato la parola fine circa la possibilità di vederla adesso e in un prossimo futuro.

No Return arriva, dunque, per rendere un po’ più dolce questa pillola amarissima, offrendo una modalità roguelike da giocare con i personaggi chiave del secondo episodio. Joel, Ellie, Tommy, Abbie e molti altri, ognuno con le proprie abilità uniche. L’obiettivo è molto semplice: sopravvivere ed arrivare alla fine della run. Chi muore saluta tutti e ricomincia daccapo. Il consiglio che diamo a tutti coloro che si cimentano per la prima volta con The Last of Us Parte 2 è quello di non iniziare da questa modalità perchè dà per scontato che conosciate a menadito il gameplay base del gioco.

Un’altro aspetto che abbiamo gradito ed apprezzato oltremodo è l’inserimento dei Livelli Perduti, ovvero sezioni di gioco eliminate nella versione finale. Naughty Dog si mette a nudo, spiegando, con dei file audio a corredo del giocato “puro” (con tanto di breve introduzione filmata che vede Neil Druckman spiegare il perchè di alcune scelte progettuali), alcuni “dietro le quinte”. Seppur graficamente molto dozzinale, il valore didattico di questa modalità è assolutamente di rilievo.

Vi è ancora un ultimo contenuto “extra” da svelare, accessibile solo una volta completato il gioco. Si tratta di un docufilm intitolato “Grounded II”, nel quale Neil Druckman e tutti coloro i quali hanno partecipato alla realizzazione di The Last of Us Parte 2 raccontano com’è nato e cresciuto il gioco. Soddisfazioni, sfide, paure e il grande abisso della pandemia. Una perla che mancava.

PANORAMICA DELLE RECENSIONI

Prime impressioni
8.5
Contesto di gioco
8.5
Controlli/Gameplay
8.5
Dimensione artistica
9.0
Intrattenimento
8.0

Sommario

Incontriamo nuovamente Joel ed Ellie, nell’avventura che ha consegnato i loro personaggi alla grande storia dei videogiochi. Naughty Dog, a distanza di ben 3 anni, torna con una versione che si rimette "in tiro" per fare bella figura su PS5. Lato grafico, gli sviluppatori hanno voluto sfruttare ogni teraflop del potenziale della master-race di casa SONY, con dei significativi miglioramenti sotto il profilo tecnico. Sul fronte contenuti quelli di Naughty Dog hanno preferito non restarsene con le mani in mano, con nuove modalità di gioco da esplorare.
Dino Cioce
39 anni, sposato e padre di due bellissimi bambini; anche se il tempo è poco e gli impegni sono tanti, trovo sempre un momento per dedicarmi al mio mantra e al mio credo. I AM A GAMERCRACY
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Incontriamo nuovamente Joel ed Ellie, nell’avventura che ha consegnato i loro personaggi alla grande storia dei videogiochi. Naughty Dog, a distanza di ben 3 anni, torna con una versione che si rimette "in tiro" per fare bella figura su PS5. Lato grafico, gli sviluppatori hanno voluto sfruttare ogni teraflop del potenziale della master-race di casa SONY, con dei significativi miglioramenti sotto il profilo tecnico. Sul fronte contenuti quelli di Naughty Dog hanno preferito non restarsene con le mani in mano, con nuove modalità di gioco da esplorare.The Last of Us Parte 2 Remastered: la recensione su PS5
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