Poco distante dalla tranquilla Gare d’Austerlitz di Parigi, appena oltre l’Ile de la Cité, vi è un museo piuttosto particolare: Le Musée de l’Art Ludique, incastonato in un complesso dall’architettura moderna che affaccia su una riva della Senna. Al suo interno sono passate esposizioni famose in tutto il mondo dedicate all’universo Marvel, alla Pixar, allo Studio Ghibli, e ora dal 25 settembre 2015 fino al 6 marzo 2016 si celebra l’arte dei videogiochi francesi con L’Art dans le Jeu Vidéo. La Francia è infatti un Paese totalmente all’avanguardia nel settore, Ubisoft è un’azienda d’oltralpe al 100% ad esempio, così come Quantic Dream, Arkane Studios o Dontnod. Nell’allestimento è infatti possibile ritrovare bozzetti e dipinti digitali appartenenti ad alcuni dei più grandi titoli degli ultimi quindici anni, che raccontano l’arte e la passione con i quali sono stati sviluppati. Una passeggiata all’interno di ben sette aree distinte, a partire dalla raccolta di bloc notes pieni di schizzi a matita sino a celebrare la fusione esplicita fra videogiochi e cinema.
Fra i lavori a matita, che rappresentano il primo passo del processo produttivo, si possono ammirare le opere di Benoit Sokal create per Syberia, capolavoro pubblicato da Microids nel 2002 dopo l’enorme successo di Amerzone, e ancora i disegni preparatori di Red Steel ma soprattutto di Assassin’s Creed Unity. La serie di Assassin’s Creed, che contiene le opere più famose di Ubisoft, torna spesso nelle varie stanze, in particolare nell’area tematica dedicata alle città e ai mondi di gioco. Un luogo dalle pareti nere tappezzate di grandi dipinti digitali e colonne con pannelli illuminati, dove ammirare le opere a colori di AC I, piazza San Marco di AC II, la Boston di AC III, Revelations, Unity e anche la Londra di Assassin’s Creed Syndicate, in arrivo sul mercato il 23 ottobre prossimo (il 19 novembre su PC). Uno studio vero e proprio sulle architetture e le ambientazioni dei videogiochi, all’interno del quale figurano anche Heavy Rain e le prove di Francois Baranger sulla pioggia, gli splendidi digital paintings di Tom Clancy’s The Division, Prince of Persia, Paradise del già citato Benoit Sokal, For Honor, Watch Dogs, Remember Me di Dontnod.
Capitolo a parte spetta a Far Cry 4, che inaugura l’area relativa all’invito al viaggio e sfoggia gigantografie del suo Kyrat, insieme a un’installazione video grazie alla quale si può sentir parlare due dei designer principali del gioco, Dan Hay e Tommy François. Il gioco Ubisoft approdato su console appena un anno fa è in buon compagnia, nella medesima zona trovano spazio AC Black Flag, le opere di Ronan Berlese relative a Dungeon of the Endless degli Amplitude Studios, gli studi sull’open world di Christophe Messier e le prime idee di Benoit Sokal per il futuro Syberia 3. Oltre a far immergere i giocatori in mondi realistici e sterminati, i titoli videoludici devono talvolta anche riscrivere la storia, ecco dunque che fanno capolino storyboards e personaggi di The Technomancer, Soldats Inconnu: Memoire de la Grande Guerre, ma soprattutto Dishonored 2. Il gioco in via di sviluppo presso gli Arkan Studios e in arrivo nel 2016 possiede una zona quasi esclusiva della mostra, all’interno della quale si possono ammirare gigantografie e sculture dei protagonisti, con qualche accenno anche al primo capitolo della serie.
L’attrazione più suggestiva dell’intera esposizione è però un’installazione di Assassin’s Creed Unity, creata appositamente per l’occasione. Si tratta di una passeggiata lungo le strade di Parigi ricreata con il motore del gioco, proiettata grazie a quattro dispositivi su una parete sferica, esattamente una mezza circonferenza. Fermandosi a sedere nel punto prestabilito si può attraversare la città in piena rivoluzione francese come in prima persona, voltandosi a vedere i dettagli che si sfiorano e ammirare la ricostruzione perfetta dei luoghi, sino a entrare dentro la cattedrale di Notre Dame. Anticamera dell’omaggio alla settima arte, del quale si fanno portavoce Beyond Two Souls, Heavy Rain e Tom Clancy’s Rainbow Six Siege. L’opera di Quantic Dream, la prima delle tre nominate, ritorna spesso nell’esposizione, arrivati a questo punto della nostra camminata tutto però si focalizza sulla sua potenza cinematografica; ecco dunque i lavori di modellazione 3D eseguiti su Ellen Page e Willem Dafoe, gli abiti e le sequenze che più di altre somigliano ad un film vero e proprio.
Prima di guadagnare l’uscita, e tornare nel più grigio mondo reale, si chiude con la poesia e il racconto di titoli come Child of Light, Abraca, Endless Legend, Rayman, e Fly’n, l’opera firmata Trabut e Picard. Considerate L’Art dans le Jeu Vidéo come una tappa fondamentale in caso di un vostro passaggio a Parigi, prima del 6 marzo 2016 ovviamente, a maggior ragione se amate il disegno e tutto ciò che sta dietro la creazione di una qualsiasi opera videoludica moderna. Il tempo di visita, fermandosi a leggere le descrizioni e ad ascoltare la guida (in lingua francese o inglese), è di circa un’ora e mezza/due, trovate tutte le info all’indirizzo del Musée de l’Art Ludique.