Approfondimento sulla campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War

Con l'aiuto del direttore creativo senior di Raven, Dan Vondrak, abbiamo analizzato tre missioni della campagna: In trappola, Fracture Jaw ed Estremi rimedi

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Un inseguimento sui tetti ad Amsterdam. Ricordi di uno scontro in Vietnam. Un’operazione segreta nel quartier generale del KGB. Benvenuto nella campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Al culmine della Guerra Fredda, questi tre avvenimenti hanno definito la storia di un gruppo di operatori della CIA appena nato. Il loro obiettivo: prevenire il conflitto nucleare mondiale tramite operazioni segrete, missioni i cui obiettivi rimangono misteriosi ancora oggi.

Il 13 novembre, conoscerai la storia in vero stile Black Ops. In questa corsa per fermare una pericolosa minaccia sconosciuta, scoprirai come il mondo è stato segretamente salvato da un disastro inimmaginabile. Creata da Raven Software, la campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War è un seguito diretto, ambientato 13 anni dopo, della storia originale di Black Ops, che permette ai veterani e ai nuovi arrivati di vivere questo mondo segreto da una nuova prospettiva.

“Siamo grandi fan di Black Ops e il nostro primo obiettivo era riportare in azione l’iconico trio formato da Woods, Mason e Hudson, ma trovando un modo che non rendesse necessario aver giocato ai titoli precedenti della serie,” dice Dan Vondrak, direttore creativo senior di Raven. “Pensavamo anche fosse importante introdurre dei nuovi personaggi, scoprire le loro personalità e come si rapportano a quelli classici. In questo modo, sia i giocatori di vecchia data che quelli alla prima esperienza avrebbero potuto provare qualcosa di nuovo. Grazie a questo approccio, con il proseguire della storia, abbiamo potuto introdurre lentamente connessioni e rimandi aBlack Ops che i fan come noi coglieranno immediatamente, ma che allo stesso tempo non andranno a sopraffare i nuovi giocatori con una valanga di informazioni tutte in una volta.”

Ecco un’anteprima di tre missioni della campagna di Call of Duty: Black Ops Cold War. Attenzione, contengono dei leggeri spoiler.

Missione della campagna: In trappola

Inizia tutto in una taverna malandata di Amsterdam, quasi due settimane dopo il capodanno del 1981. Una svolta in un’indagine della CIA ha portato tre operatori in questa bettola in cui il jukebox suona sempre le hit del momento, ma in cui l’arredamento e le bottiglie a disposizione non vengono aggiornate altrettanto frequentemente. Dopo aver incontrato la loro fonte, vengono regolati i conti e gli operatori escono dal locale superando i clienti e ritrovandosi nei vicoli. Qui iniziano a prepararsi per catturare il primo di due obiettivi fondamentali per risolvere un sequestro di ostaggi in corso.

“In trappola è un ottimo esempio di come abbiamo reso omaggio al Black Ops originale in un paio di modi che i fan riconosceranno subito,” dice Vondrak, “ma che allo stesso tempo introducono ai nuovi giocatori le atmosfere di Black Ops senza che abbiano giocato ai capitoli precedenti della serie. Questa prima missione serve a riportare in azione Woods e Mason e a presentare uno dei nostri nuovi eroi, Russell Adler.”

Dopo un adrenalinico inseguimento sui tetti con diverse sparatorie, la missione cambia ritmo quando i tre uomini confermano che il loro secondo obiettivo si trova all’aeroporto di Trebisonda, in Turchia. Nonostante si stiano preparando per un’altra missione notturna, decidono di portare un’arma insolita, in caso le cose dovessero mettersi male.

Black Ops ha una lunga tradizione di episodi sopra le righe,” dice Vondrak. “Per noi era importante non solo inserire uno di questi episodi nella prima missione, ma anche renderlo un classico di Black Ops usando la RC-XD, la macchina radiocomandata carica di esplosivi del gioco originale. Alla fine della missione, la storia inizia con un gran colpo di scena: si scopre che un fantasma del passato è ancora in vita e che sta architettando qualcosa che potrebbe sconvolgere gli equilibri della Guerra Fredda.”

Missione della campagna: Fracture Jaw

Chi è questa minaccia che potrebbe cambiare il corso di un conflitto mondiale? Come ricorda uno degli operatori dalla sua esperienza durante la Guerra del Vietnam, si tratta nientemeno che di Perseus, una misteriosa spia sovietica che alcuni pensano addirittura non sia mai esistita.

Nonostante venga descritta come una specie di figura mitologica, i giocatori potranno rivivere il primo incontro con Perseus durante la seconda missione della campagna, Fracture Jaw, ambientata durante la Guerra del Vietnam. Tramite questo flashback, la squadra scopre degli indizi fondamentali per rintracciare Perseus. Il tema dell’inganno è alla base della guerra del passato e della missione del presente.

“Dal punto di vista narrativo, questi due pezzi si incastrano alla perfezione. La squadra deve rivivere il passato per riuscire a distinguere chiaramente la verità dall’inganno,” dice Vondrak. “Poter inserire elementi della guerra in questi livelli è stato fantastico: dagli elicotteri in volo alla sensazione di essere un soldato che deve farsi largo tra giungle e risaie.”

In pieno stile Black Ops, in questa campagna sono presenti diversi flashback come Fracture Jaw che aggiungono un ulteriore livello di contesto alla storia generale. Tramite questi ricordi, la squadra della CIA (e ovviamente i giocatori) riuscirà a carpire informazioni fondamentali per scoprire la verità che si cela dietro Perseus.

“Uno dei miei livelli preferiti è una delle missioni in Vietnam,” aggiunge Vondrak, “ce l’abbiamo messa tutta per dare al giocatore maggiore libertà e controllo. Molto probabilmente è la missione più singolare che abbiamo mai creato.”

Missione della campagna: Estremi rimedi

“A mali estremi…estremi rimedi. È proprio su questo concetto che si concentra la missione,” spiega Vondrak. “Dopo aver trovato diverse piste nella caccia a Perseus, la squadra si ritrova ad affrontare l’inimmaginabile: devono andare dietro la Cortina di Ferro, nel cuore dell’Unione Sovietica, e infiltrarsi nel quartier generale del KGB.”

Con un ulteriore cambio di ritmo rispetto alle prime due missioni, in Estremi rimedi i nostri operatori della CIA devono cimentarsi in una missione di spionaggio che li porterà a ottenere informazioni su Perseus. Utilizzando gli ultimi ritrovati tecnologici del 1980 come attrezzi civili modificati e prototipi sperimentali, i giocatori vestiranno i panni di un agente sovietico infiltrato che lavora per la CIA all’interno del quartier generale del KGB.

Questo ruolo apre una finestra all’interno del mondo del KGB, con la possibilità di “ottenere” informazioni dai propri “compagni”. Una mossa falsa o una parola sbagliata potrebbero far saltare la copertura, compromettendo la missione e trasformandola in una lotta per la sopravvivenza all’ultimo sangue.

“Con questo livello volevamo far provare al giocatore un’esperienza diversa, dargli più libertà e controllo per completare gli obiettivi,” dice Vondrak. “Si hanno a disposizione più modi per portare a termine l’obiettivo, nascondendosi in piena vista nei corridoi del famoso palazzo della Lubyanka.  Il giocatore avrà la libertà di parlare con diverse persone ed esplorare l’edificio, prima di arrivare all’adrenalinica fine della missione.”

Altri colpi di scena da scoprire

Durante queste tre missioni, Perseus passa da figura mitologica a minaccia concreta. Una minaccia che il giocatore dovrà inseguire per tutta la durata della campagna.“Una cosa che hanno in comune entrambi i giochi è l’utilizzo della storia vera,” dice Vondrak. “Era un elemento fondamentale che rendeva credibili i complotti del primo Black Ops e che non vedevamo l’ora di riproporre.”

Dalle crisi più famose dei primi anni ’80 alle missioni più segrete, la campagna è un mix tra storia della Guerra Fredda e avvenimenti fittizi che solo Black Ops è capace di offrire.

Redazione
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